sabato 23 marzo 2013
Le Interviste di Antonio Jorio
Ecco una serie di interviste da parte di Antonio Jorio a VIP dello spettacolo.
Compleanno Glamour del Dott. Carlo Provenzano al Gilda club di Roma
Party Glamour organizzato al Gilda Club di Roma, per festeggiare il compleanno del Dott.Odontoiatra Carlo Provenzano. Ad accogliere i tanti invitati, la sig.ra Provenzano con le figlie Ludovica e Alessandra, fra gli ospiti citiamo alcuni fra i più conosciuti: Il notaio dei famosi pacchi il dott. Pocaterra, il giornalista Armando Sommaiolo, il dott. Claudio Lo Zoppo con la bella e simpatica Giada Carida, Il dentista dei Vip Dott.Paolo Salustri e sig.raGabriella. Una serata nel segno della sobrietà ed eleganza nel locale storico della capitale e non solo.
Giò Di Giorgio
venerdì 22 marzo 2013
Il segretario del Pdl Angelino Alfano
Gio Di Giorgio Editore direttore di inciucio.it con il segretario del Pdl Angelino Alfano al ristorante "Gaudì" di Roma
giovedì 21 marzo 2013
L’hair stylist dei vip Lino Sorrentino.
Maria Cristina Sorrentino |
Lino Sorrentino |
Clizia Incorvaia |
La signora Sorrentino |
Lino pettina Clizia |
Lino con la sua cliente amica Sara Regalbuto |
Lino con la splendida Clizia Incorvaia |
Artemis di Lino Sorrentino, figlio d'arte,
partenopeo, inizia molto giovane la sua impresa nella sua città nel mondo della
Bellezza dei capelli, avvalendosi costantemente dell' abilità della sorella
Maria Cristina. Trasferiti a Roma, continuano la loro ascesa al successo, lui partecipando in prima linea sia alle attività del negozio che
a diversi programmi TV di grande share, lei seguendo step by step il percorso
formativo e gestionale del salone.
ARTEMIS è a pochi passi dal GRA uscita 12, nasce un nuovo concetto di lavoro, atelier di bellezza e negozio di arredamento, qui si possono trovare divani, tavoli, sedie per la casa e per i saloni stessi; arredi di design, lampade e suppellettili. La parte dedicata alla bellezza è molto semplice: piani di lavoro in vetro, specchi zebrati e sedute in pelle. E' un posto davvero particolare dove c’è un accoglienza eccezionale e una armonia lavorativa. Lino è anche curatore d' immagine in programmi di enorme successo come LA PUPA E IL SECCHIONE e TRASFORMAT. Molte le riviste che si sono interessate di Lino; "DIVA E DONNA" “CONFIDENZE” “TOP HAIRSTYLISTS” “BLOG DEL BENESSERE” etc. Per gli amici d'inciucio.it fra non molto ci sarà il video di un pomeriggio insieme a Lino e Maria Cristina con una intervista alla bella Clizia Incorvaia
ARTEMIS è a pochi passi dal GRA uscita 12, nasce un nuovo concetto di lavoro, atelier di bellezza e negozio di arredamento, qui si possono trovare divani, tavoli, sedie per la casa e per i saloni stessi; arredi di design, lampade e suppellettili. La parte dedicata alla bellezza è molto semplice: piani di lavoro in vetro, specchi zebrati e sedute in pelle. E' un posto davvero particolare dove c’è un accoglienza eccezionale e una armonia lavorativa. Lino è anche curatore d' immagine in programmi di enorme successo come LA PUPA E IL SECCHIONE e TRASFORMAT. Molte le riviste che si sono interessate di Lino; "DIVA E DONNA" “CONFIDENZE” “TOP HAIRSTYLISTS” “BLOG DEL BENESSERE” etc. Per gli amici d'inciucio.it fra non molto ci sarà il video di un pomeriggio insieme a Lino e Maria Cristina con una intervista alla bella Clizia Incorvaia
Giò Di Giorgio
Giorgia
Giorgia
L’ultimo lavoro di Giorgia “ Senza Paura” ci comunica un’ idea di vastità, un dialogo a largo respiro
internazionale. Il nuovo cd appena uscito e già nella parte alta delle classifiche delle vendite, probabilmente
perché esprime la vitalità ed i timori dell’artista, restituendoci una musicalità priva di confini, intima e
vera. Dopo il suo grande risultato, ottenuto cantando in coppia con Jovanotti “Tu mi porti su”, siamo sicuri
centrerà l’ennesimo grande successo artistico. L’abbiamo incontrata a Roma durante la presentazione delle
sue nuove canzoni.
Giorgia, sentendo e leggendo i vari commenti e dichiarazioni abbiamo ricavato l’idea che non abbia più
voglia di spiegare i tuoi lavori, ma semplicemente sapere se il pubblico apprezzi?
Si è vero fino ad un certo punto della mia carriera mi sforzavo a spiegare i contenuti dei miei dischi. Oggi ho
solo voglia di sapere se le mie canzoni piacciono e che la mia musica e le mie parole lo facciano per me!
Questo cd sembra scritto apposta per favorire l’esportazione; ci tolga una curiosità; come farà a vincere i
timori del volo, quando sarà chiamata a promuovere le sue melodie all’estero?
Ah,ah(ridendo di gusto) difatti, ma ultimamente ho fatto le prove: niente più paura del volo. La nascita di
mio figlio, mi ha dato forza, più certezze e consapevolezze.
Da cosa deriva il titolo dell’album” Senza paura”.
Con l’Italia che non se la passa bene, volevo lanciare un grande messaggio di speranza a tutti gli italiani.
Tutti insieme dobbiamo scrollarci di dosso il timore del quotidiano che c’impedisce di vedere un roseo
futuro, dobbiamo trovare soluzioni alternative, non abbassare la guardia e credere che ciò possa avvenire.
Cosa può dirci di “Oggi vendo tutto, brano del grande Ivano Fossati ?
Da tempo gli chiedevo se avesse una canzone che potesse rappresentarmi, invece lui un giorno mi disse
che l’avrebbe scritta appositamente per me: naturalmente gli la feci ascoltare, così per capire se la mia
interpretazione avesse colto ciò che lui aveva in mente. Da un cantautore come lui c’è solo da imparare.
Devo riconoscere che se non fosse per le parole non sembrerebbe scritto da lui.
E la collaborazione con l’astro nascente del pop inglese Olly Murs, con due brani di musica lontana dalla
sua estrazione?
In questo momento Olly( Murs) è uno dei più seguiti cantanti di musica edm( elettronic dance music) e così
ho voluto inserire due canzoni dance, e cioè “La mia stanza” e “Perfetto”. Sono veramente contenta ed
entusiasta anche di questa collaborazione, che mi ha aperto un mondo a me un po’ lontano. E poi in questo
periodo si sentono delle collaborazione particolari, come nel caso di Carboni per esempio tra un melodico
ed un rapper: lo rifarei sicuramente.
Allora è questa la strada che ti ha portato al duetto con Alicia Keys, altro pezzo da 90 della musica
internazionale?
Si con lei ho cantato “I will pray” è stata divina, impareggiabile: una artista di spessore elevatissimo. Pensa
che dopo alcune prove, mi chiese “ Come è andata? Ti è piaciuto come ho cantato?” .
Come hai convinto Alicia a cantare la versione italiana di “I willa pray” e cioè “Pregherò”?
Si è vero abbiamo cantato in italiano: il nostro è stato un incontro tra artisti, la melodia è universale ed
unisce , non divide. Non è importante la lingua, la musica è universale!
Non ti pare che in questo lavoro ci siano molti generi?
Mi piace mischiare le musicalità, specialmente in una nazione come la nostra quasi chiusa alle novità in
genere.
Quando potremo vederla cantare negli stadi?
Adesso sto promuovendo le canzoni, poi tranquillamente con il nuovo anno penserò ad un eventuale tour,
sia nazionale, sia internazionale.
Antonio Jorio
L’ultimo lavoro di Giorgia “ Senza Paura” ci comunica un’ idea di vastità, un dialogo a largo respiro
internazionale. Il nuovo cd appena uscito e già nella parte alta delle classifiche delle vendite, probabilmente
perché esprime la vitalità ed i timori dell’artista, restituendoci una musicalità priva di confini, intima e
vera. Dopo il suo grande risultato, ottenuto cantando in coppia con Jovanotti “Tu mi porti su”, siamo sicuri
centrerà l’ennesimo grande successo artistico. L’abbiamo incontrata a Roma durante la presentazione delle
sue nuove canzoni.
Giorgia, sentendo e leggendo i vari commenti e dichiarazioni abbiamo ricavato l’idea che non abbia più
voglia di spiegare i tuoi lavori, ma semplicemente sapere se il pubblico apprezzi?
Si è vero fino ad un certo punto della mia carriera mi sforzavo a spiegare i contenuti dei miei dischi. Oggi ho
solo voglia di sapere se le mie canzoni piacciono e che la mia musica e le mie parole lo facciano per me!
Questo cd sembra scritto apposta per favorire l’esportazione; ci tolga una curiosità; come farà a vincere i
timori del volo, quando sarà chiamata a promuovere le sue melodie all’estero?
Ah,ah(ridendo di gusto) difatti, ma ultimamente ho fatto le prove: niente più paura del volo. La nascita di
mio figlio, mi ha dato forza, più certezze e consapevolezze.
Da cosa deriva il titolo dell’album” Senza paura”.
Con l’Italia che non se la passa bene, volevo lanciare un grande messaggio di speranza a tutti gli italiani.
Tutti insieme dobbiamo scrollarci di dosso il timore del quotidiano che c’impedisce di vedere un roseo
futuro, dobbiamo trovare soluzioni alternative, non abbassare la guardia e credere che ciò possa avvenire.
Cosa può dirci di “Oggi vendo tutto, brano del grande Ivano Fossati ?
Da tempo gli chiedevo se avesse una canzone che potesse rappresentarmi, invece lui un giorno mi disse
che l’avrebbe scritta appositamente per me: naturalmente gli la feci ascoltare, così per capire se la mia
interpretazione avesse colto ciò che lui aveva in mente. Da un cantautore come lui c’è solo da imparare.
Devo riconoscere che se non fosse per le parole non sembrerebbe scritto da lui.
E la collaborazione con l’astro nascente del pop inglese Olly Murs, con due brani di musica lontana dalla
sua estrazione?
In questo momento Olly( Murs) è uno dei più seguiti cantanti di musica edm( elettronic dance music) e così
ho voluto inserire due canzoni dance, e cioè “La mia stanza” e “Perfetto”. Sono veramente contenta ed
entusiasta anche di questa collaborazione, che mi ha aperto un mondo a me un po’ lontano. E poi in questo
periodo si sentono delle collaborazione particolari, come nel caso di Carboni per esempio tra un melodico
ed un rapper: lo rifarei sicuramente.
Allora è questa la strada che ti ha portato al duetto con Alicia Keys, altro pezzo da 90 della musica
internazionale?
Si con lei ho cantato “I will pray” è stata divina, impareggiabile: una artista di spessore elevatissimo. Pensa
che dopo alcune prove, mi chiese “ Come è andata? Ti è piaciuto come ho cantato?” .
Come hai convinto Alicia a cantare la versione italiana di “I willa pray” e cioè “Pregherò”?
Si è vero abbiamo cantato in italiano: il nostro è stato un incontro tra artisti, la melodia è universale ed
unisce , non divide. Non è importante la lingua, la musica è universale!
Non ti pare che in questo lavoro ci siano molti generi?
Mi piace mischiare le musicalità, specialmente in una nazione come la nostra quasi chiusa alle novità in
genere.
Quando potremo vederla cantare negli stadi?
Adesso sto promuovendo le canzoni, poi tranquillamente con il nuovo anno penserò ad un eventuale tour,
sia nazionale, sia internazionale.
Antonio Jorio
Elisa
ELISA
In occasione del concerto “Amiche per l’Abbruzzo” tu, Laura Pausini, La Nannini, Fiorella Mannoia e Giorgia, avete riempito gli stadi: è bello avere un gruppo d’artiste così unite. Non è vero che le donne sappiano soli litigare fra loro ?
Non è assolutamente vero, perché noi cantanti siamo state benissimo e in armonia; alla fine ci siamo veramente divertite, molto meno i nostri tecnici ed i nostri manager. Quello di San siro è stato un concerto veramente memorabile, insieme abbiamo tirato giù lo stadio più noi che i 55.000 del pubblico che riempiva gli spalti.
Un ‘energia pazzesca, naturalmente eravate già amiche, ma da quel momento è nata una sorellanza più intensa anche nell’ occasione dei figli.
Gianna sosteneva che nell’aria ci fosse un “Inseminator” perché siamo rimaste tutte incinta: l’ultima è stata Laura Pausini.
Meraviglioso questo incontro d’anime che ha dato frutto ai figli. Difatti in questo album la maternità è molto presente. Sebastian bellissimo e sempre con te e vedo che riconosci la responsabilità di questa nascita.
Si la sento e l’ho totalmente fatta mia, ma devo ammettere che non mi assomiglia per nulla, di me ha soltanto le narici e gli occhi azzurri: la fotocopia del padre.
Seccata?
Insomma , speravo prendesse qualcosa di me, dopo due figli: naturalmente scherzo.
Il tuo disco appena uscito “L’anima vola” oltre ad esser composto da undici brani, è suonato più o meno come tutti gli altri ed anche cantato in italiano è terribilmente contemporaneo ed internazionale, certamente cantare in inglese è molto più semplice!
Confermo l’inglese è molto elastico e ritmico, molto più facile e divertente, le parole sono più corte, non a caso il rock and roll è nato in America.
C’è anche del rock nel tuo album vero?
Si certo c’è anche del rock, ma io mi definisco una cantante “ Pop”, anche perché se dicessi che seguo un filone “rocchettaro” poi qualcuno si arrabbia perché non ho croci e via discorrendo: insomma sembra che se non hai un look adeguato non appartieni a quel mondo.
La definizione “ Pop” ha un significato molto semplice ed efficace: popolare. Arrivare alla gente è la cosa più importante ed utile per chi esercita questo mestiere.
Onestamente lo spero ma nel momento in cui canti, scrivi e fai musica lo fai in modo spontaneo. Certamente ho fatto molti altri generi nel corso della mia carriera, ma nel mio stile riconosco un certo rock, probabilmente abbastanza contaminato, ma c’è.
Questo tuo album è molto attuale, pur non rinunciando a scrivere le sensazioni e le emozioni che tanto parlano di te, nonostante gli autori siano vari, come per esempio Tiziano Ferro che racconta la tua maternità, ha colpito tutti noi.
Ha colpito soprattutto me: Tiziano mi ha raccontato, che mentre guardava uno special in tv dove c’ero io, Emma ed Andrea, di essere stato folgorato da alcune immagini. Queste visioni le ha poi trasformate in parole, ipotizzando questo dialogo da genitore a figlio. Praticamente tutto quello che una mamma potrebbe augurarsi per la figlia da poco venuta al mondo. Appena finito il racconto gli ho risposto: “Ma tu sei matto!”, probabilmente non riuscirò neanche a cantarla, ( più o meno la stessa cosa e le stesse parole dette a Ligabue per l’altra canzone scritta sempre per me). Così è venuta fuori “ E scopro la felicità”, tutto qui!
La voce di Tiziano Ferro si è affiancata alla tua con molto garbo in questa canzone.
Si certo lui è molto carino e bravissimo: penso non ci siano parole per definire la sua grandezza ed il suo spessore interiore.
Ti ricordi di quella volta che al 51 Festival di San Remo cantasti per la prima volta in italiano?
Si certo e come potrei dimenticare, fu Caterina Caselli a spingermi, a me non piacciono le gare canore: fu una fantastica esperienza!
Questo tuo lavoro cantato interamente nella tua lingua madre nasce da una esigenza di farti capire e comprendere da tutti gli italiani? Era un’idea che meditavi da tempo?
Si è verissimo, ma non esiste un solo motivo, direi che sono tante le emozioni e le idee che mi hanno spinto a cantare nella mia lingua. In generale avevo l’esigenza di avere un contato con delle sensazioni vere : in pratica un’urgenza dell’animo che riesca a ripagarti e darti delle emozioni basate su cose profondamente vere. Come artista penso di occuparmi di questo tipo di emozioni : l’esigenza di dare un qualcosa di intimo. Ogni artista dovrebbe chiedersi cosa possa offrire al proprio pubblico. Nel mio cuore penso di poter offrire ai miei fans una profonda onestà. Credo molto nel mio lavoro e penso di svolgerlo nella maniera più vera e più genuina possibile. Anche il momento storico particolarmente duro per la nostra nazione mi ha spinto parecchio a cantare in una lingua che avvicinasse e fosse più chiara possibile. Con questo cd sono riuscita ad estrarre le parole dal mio intimo e raccontare la vita in senso generale: insomma volevo scuotere gli animi e con la musica penso si possa fare nel migliore dei modi.
Antonio Jorio
In occasione del concerto “Amiche per l’Abbruzzo” tu, Laura Pausini, La Nannini, Fiorella Mannoia e Giorgia, avete riempito gli stadi: è bello avere un gruppo d’artiste così unite. Non è vero che le donne sappiano soli litigare fra loro ?
Non è assolutamente vero, perché noi cantanti siamo state benissimo e in armonia; alla fine ci siamo veramente divertite, molto meno i nostri tecnici ed i nostri manager. Quello di San siro è stato un concerto veramente memorabile, insieme abbiamo tirato giù lo stadio più noi che i 55.000 del pubblico che riempiva gli spalti.
Un ‘energia pazzesca, naturalmente eravate già amiche, ma da quel momento è nata una sorellanza più intensa anche nell’ occasione dei figli.
Gianna sosteneva che nell’aria ci fosse un “Inseminator” perché siamo rimaste tutte incinta: l’ultima è stata Laura Pausini.
Meraviglioso questo incontro d’anime che ha dato frutto ai figli. Difatti in questo album la maternità è molto presente. Sebastian bellissimo e sempre con te e vedo che riconosci la responsabilità di questa nascita.
Si la sento e l’ho totalmente fatta mia, ma devo ammettere che non mi assomiglia per nulla, di me ha soltanto le narici e gli occhi azzurri: la fotocopia del padre.
Seccata?
Insomma , speravo prendesse qualcosa di me, dopo due figli: naturalmente scherzo.
Il tuo disco appena uscito “L’anima vola” oltre ad esser composto da undici brani, è suonato più o meno come tutti gli altri ed anche cantato in italiano è terribilmente contemporaneo ed internazionale, certamente cantare in inglese è molto più semplice!
Confermo l’inglese è molto elastico e ritmico, molto più facile e divertente, le parole sono più corte, non a caso il rock and roll è nato in America.
C’è anche del rock nel tuo album vero?
Si certo c’è anche del rock, ma io mi definisco una cantante “ Pop”, anche perché se dicessi che seguo un filone “rocchettaro” poi qualcuno si arrabbia perché non ho croci e via discorrendo: insomma sembra che se non hai un look adeguato non appartieni a quel mondo.
La definizione “ Pop” ha un significato molto semplice ed efficace: popolare. Arrivare alla gente è la cosa più importante ed utile per chi esercita questo mestiere.
Onestamente lo spero ma nel momento in cui canti, scrivi e fai musica lo fai in modo spontaneo. Certamente ho fatto molti altri generi nel corso della mia carriera, ma nel mio stile riconosco un certo rock, probabilmente abbastanza contaminato, ma c’è.
Questo tuo album è molto attuale, pur non rinunciando a scrivere le sensazioni e le emozioni che tanto parlano di te, nonostante gli autori siano vari, come per esempio Tiziano Ferro che racconta la tua maternità, ha colpito tutti noi.
Ha colpito soprattutto me: Tiziano mi ha raccontato, che mentre guardava uno special in tv dove c’ero io, Emma ed Andrea, di essere stato folgorato da alcune immagini. Queste visioni le ha poi trasformate in parole, ipotizzando questo dialogo da genitore a figlio. Praticamente tutto quello che una mamma potrebbe augurarsi per la figlia da poco venuta al mondo. Appena finito il racconto gli ho risposto: “Ma tu sei matto!”, probabilmente non riuscirò neanche a cantarla, ( più o meno la stessa cosa e le stesse parole dette a Ligabue per l’altra canzone scritta sempre per me). Così è venuta fuori “ E scopro la felicità”, tutto qui!
La voce di Tiziano Ferro si è affiancata alla tua con molto garbo in questa canzone.
Si certo lui è molto carino e bravissimo: penso non ci siano parole per definire la sua grandezza ed il suo spessore interiore.
Ti ricordi di quella volta che al 51 Festival di San Remo cantasti per la prima volta in italiano?
Si certo e come potrei dimenticare, fu Caterina Caselli a spingermi, a me non piacciono le gare canore: fu una fantastica esperienza!
Questo tuo lavoro cantato interamente nella tua lingua madre nasce da una esigenza di farti capire e comprendere da tutti gli italiani? Era un’idea che meditavi da tempo?
Si è verissimo, ma non esiste un solo motivo, direi che sono tante le emozioni e le idee che mi hanno spinto a cantare nella mia lingua. In generale avevo l’esigenza di avere un contato con delle sensazioni vere : in pratica un’urgenza dell’animo che riesca a ripagarti e darti delle emozioni basate su cose profondamente vere. Come artista penso di occuparmi di questo tipo di emozioni : l’esigenza di dare un qualcosa di intimo. Ogni artista dovrebbe chiedersi cosa possa offrire al proprio pubblico. Nel mio cuore penso di poter offrire ai miei fans una profonda onestà. Credo molto nel mio lavoro e penso di svolgerlo nella maniera più vera e più genuina possibile. Anche il momento storico particolarmente duro per la nostra nazione mi ha spinto parecchio a cantare in una lingua che avvicinasse e fosse più chiara possibile. Con questo cd sono riuscita ad estrarre le parole dal mio intimo e raccontare la vita in senso generale: insomma volevo scuotere gli animi e con la musica penso si possa fare nel migliore dei modi.
Antonio Jorio
Emanuela Aureli
Emanuela Aureli sembra aver passato una vita intera sul palcoscenico
eppure è ancora giovanissima. La ricordiamo agli esordi quando
timidamente s’affacciava in questo mondo, partecipando alla corrida
condotta da Corrado Mantoni (Autore, con il fratello Riccardo, della
trasmissione andata in onda per la prima volta nel 1968 su radio Rai).
Oggi la vediamo a proprio agio nel ruolo di supervisore alle imitazioni,
nel programma “ Tale e quale show “( in onda tutti i venerdì su Rai uno
sino al 9 Novembre). Emanuela è impegnata a prendere sottobraccio tutti
gli “allievi”, per condurli al perfezionismo più assoluto. Ci accorgiamo
quanto amore riponga nel suo lavoro, solo quando vediamo gli attori
proporre le loro divertenti esibizioni, sempre originali e vicinissime alla
realtà.
Come ti trovi in questo programma accattivante, che il pubblico ha amato
sin dalle prime battute?
A mio agio, è una trasmissione dove mi diverto molto. Mi hanno chiamata
per insegnare i miei trucchi del mestiere a tutti i personaggi che si
avvicendano nel programma, ma devo confessarti che sono proprio loro,
di volta in volta, a darmi sempre qualcosa in più sia in umanità, sia in
professionalità. Tutta la gente dello spettacolo passata nella sala delle
prove, si sta mettendo in gioco totalmente, pur avendo alle spalle un
bagaglio tecnico ed artistico non indifferente. S’impegnano severamente
riuscendo a trasmettere ai telespettatori questa grande professionalità.
Chi è stato il più imbranato fra tutti quelli intervenuti?
Nessuno, chi più chi meno s’impegnano tutti, e poi nessuno vuole
sfigurare ed i risultati eccellenti sono sotto gli occhi di tutti. Sono molto
attenti a studiare i piccoli dettagli per riproporre alle grande il personaggio
assegnatogli. Sono molto carini e secondo me hanno lo spirito giusto per
questo programma,. Si divertono quando si truccano e quando provano.
Sono molto simpatici e qualche volta mi fanno anche tenerezza. C’è la
Gigliola Cinquetti che mi commuove perché si è messa veramente in
gioco. S’impegna tantissimo e sta lavorando molto bene su se stessa in una
chiave diversa dal solito.
Una curiosità come sei capitata nel 1992 alla Corrida, dilettanti allo
sbaraglio?
Mia madre, con la quale ho un rapporto a dir poco viscerale: amo i
miei genitori, sono loro la mia forza! Lei fu lei l’artefice della mia
partecipazione al programma di Corrado. Ricordo, come fosse ora,
lo stordimento assoluto che ho provato quando mi hanno comunicato
di avere vinto. Di quel periodo ricordo la mia ingenuità iniziale, non
avevo idea cosa fosse questo mestiere e quali insidie nascondesse. Ero
affascinata da quel mondo, ma allo stesso tempo impaurita da quello che
poi eventualmente mi avrebbe potuto dare; io sapevo perfettamente cosa
potevo dare e quanto amore avrei potuto profondere per questo mestiere,
non potevo immaginare dove mi avrebbe portato.
Che ricordi porti con te di quel mito di Corrado?
Ricordo l’eleganza e la professionalità, la grande carica e il mostruoso
carisma che emanava ogni suo gesto ed ogni sua parola. Un uomo che
sapeva sempre cosa dire con estrema intelligenza ed armonia e con un
garbo che apparteneva solo a lui, in una parola: un professionista.
La radio cosa ti ricorda, cosa ti porta alla mente?
La radio l’ho fatta con il grande Enrico Vaime(entrato in rai nel 1960)
se io scrivo delle battute, se sono diventata autrice dei miei testi lo devo
principalmente a lui. Un illustre insegnante con il quale ho avuto la fortuna
di lavorare: mi ha regalato veramente tanto.
Quale è stato il tuo primo programma radiofonico?
“Il programma lo fate voi”, tre anni in radio Rai, eravamo io, la Paola
Cortellesi, Fabio de Luigi e la sorella di de Sica, Emy. Ho lavorato
con Paola che ammiro tantissimo, un’artista completa e in gamba e
simpaticissimo pure lui. Anche Emy una grande professionista.
Il cinema?
Ho partecipato ai “Nuovi mostri” con Panariello, facevo la moglie, ho
partecipato alla fiction “I carabinieri” ed ultimamente mi potrete vedere
nella commedia di Ceccherini, che sarà entro breve nelle sale: La mia
mamma suona il rock! Oltre me, dove ho fatto una particina, ci sono
Massimo Ceccherini stesso, poi Alessandro Paci, Enzo Salvi, Valeria
Marini e Lallo Circonsta e molti altri.
Per il futuro?
Sono ottimista, il futuro nella vita privata lo immagino con una bella
famiglia, nel lavoro spero in una continua crescita professionale, perché ho
ancora molto da imparare, ma soprattutto da dare.
Antonio Jorio
eppure è ancora giovanissima. La ricordiamo agli esordi quando
timidamente s’affacciava in questo mondo, partecipando alla corrida
condotta da Corrado Mantoni (Autore, con il fratello Riccardo, della
trasmissione andata in onda per la prima volta nel 1968 su radio Rai).
Oggi la vediamo a proprio agio nel ruolo di supervisore alle imitazioni,
nel programma “ Tale e quale show “( in onda tutti i venerdì su Rai uno
sino al 9 Novembre). Emanuela è impegnata a prendere sottobraccio tutti
gli “allievi”, per condurli al perfezionismo più assoluto. Ci accorgiamo
quanto amore riponga nel suo lavoro, solo quando vediamo gli attori
proporre le loro divertenti esibizioni, sempre originali e vicinissime alla
realtà.
Come ti trovi in questo programma accattivante, che il pubblico ha amato
sin dalle prime battute?
A mio agio, è una trasmissione dove mi diverto molto. Mi hanno chiamata
per insegnare i miei trucchi del mestiere a tutti i personaggi che si
avvicendano nel programma, ma devo confessarti che sono proprio loro,
di volta in volta, a darmi sempre qualcosa in più sia in umanità, sia in
professionalità. Tutta la gente dello spettacolo passata nella sala delle
prove, si sta mettendo in gioco totalmente, pur avendo alle spalle un
bagaglio tecnico ed artistico non indifferente. S’impegnano severamente
riuscendo a trasmettere ai telespettatori questa grande professionalità.
Chi è stato il più imbranato fra tutti quelli intervenuti?
Nessuno, chi più chi meno s’impegnano tutti, e poi nessuno vuole
sfigurare ed i risultati eccellenti sono sotto gli occhi di tutti. Sono molto
attenti a studiare i piccoli dettagli per riproporre alle grande il personaggio
assegnatogli. Sono molto carini e secondo me hanno lo spirito giusto per
questo programma,. Si divertono quando si truccano e quando provano.
Sono molto simpatici e qualche volta mi fanno anche tenerezza. C’è la
Gigliola Cinquetti che mi commuove perché si è messa veramente in
gioco. S’impegna tantissimo e sta lavorando molto bene su se stessa in una
chiave diversa dal solito.
Una curiosità come sei capitata nel 1992 alla Corrida, dilettanti allo
sbaraglio?
Mia madre, con la quale ho un rapporto a dir poco viscerale: amo i
miei genitori, sono loro la mia forza! Lei fu lei l’artefice della mia
partecipazione al programma di Corrado. Ricordo, come fosse ora,
lo stordimento assoluto che ho provato quando mi hanno comunicato
di avere vinto. Di quel periodo ricordo la mia ingenuità iniziale, non
avevo idea cosa fosse questo mestiere e quali insidie nascondesse. Ero
affascinata da quel mondo, ma allo stesso tempo impaurita da quello che
poi eventualmente mi avrebbe potuto dare; io sapevo perfettamente cosa
potevo dare e quanto amore avrei potuto profondere per questo mestiere,
non potevo immaginare dove mi avrebbe portato.
Che ricordi porti con te di quel mito di Corrado?
Ricordo l’eleganza e la professionalità, la grande carica e il mostruoso
carisma che emanava ogni suo gesto ed ogni sua parola. Un uomo che
sapeva sempre cosa dire con estrema intelligenza ed armonia e con un
garbo che apparteneva solo a lui, in una parola: un professionista.
La radio cosa ti ricorda, cosa ti porta alla mente?
La radio l’ho fatta con il grande Enrico Vaime(entrato in rai nel 1960)
se io scrivo delle battute, se sono diventata autrice dei miei testi lo devo
principalmente a lui. Un illustre insegnante con il quale ho avuto la fortuna
di lavorare: mi ha regalato veramente tanto.
Quale è stato il tuo primo programma radiofonico?
“Il programma lo fate voi”, tre anni in radio Rai, eravamo io, la Paola
Cortellesi, Fabio de Luigi e la sorella di de Sica, Emy. Ho lavorato
con Paola che ammiro tantissimo, un’artista completa e in gamba e
simpaticissimo pure lui. Anche Emy una grande professionista.
Il cinema?
Ho partecipato ai “Nuovi mostri” con Panariello, facevo la moglie, ho
partecipato alla fiction “I carabinieri” ed ultimamente mi potrete vedere
nella commedia di Ceccherini, che sarà entro breve nelle sale: La mia
mamma suona il rock! Oltre me, dove ho fatto una particina, ci sono
Massimo Ceccherini stesso, poi Alessandro Paci, Enzo Salvi, Valeria
Marini e Lallo Circonsta e molti altri.
Per il futuro?
Sono ottimista, il futuro nella vita privata lo immagino con una bella
famiglia, nel lavoro spero in una continua crescita professionale, perché ho
ancora molto da imparare, ma soprattutto da dare.
Antonio Jorio
Gegia
La simpaticissima Gegia ( All’anagrafe Francesca Carmela Antonaci),
è nata in puglia, precisamente a Galatina il 16 luglio del 59. Ancora
adolescente mossa da una forte passione per l’arte si trasferisce a Roma
presso alcuni parenti, iniziando così ad inseguire i propri sogni. Dopo varie
esperienze s’iscrive in una scuola teatrale, iniziando a balbettare arte, non
dimenticando mai la promessa fatta ai propri genitori prima di partire per
la capitale: continuerò a studiare e mi prenderò una laurea. Alternando
studio e lavoro, diventerà una diva dello spettacolo mantenendo appieno la
promessa fatta al momento della partenza, a se stessa ed ai propri genitori.
Difatti oltre alla partecipazione in programmi televisivi e radiofonici,
reality, pubblicità( chi non ricorda pubblicità del caffè Lavazza con
Nino Manfredi?), dischi, ha al suo attivo vari spettacoli teatrali, radio,
televisione e tanti film e feste di piazza.
Hai partecipato a vari film, quale ti è rimasto più impresso?
In effetti sono legata in particolar modo a diversi film, in primis, “Bomber”
per la regia di Michele Lupo. Con quella pellicola, oltre a lavorare con
un mostro sacro come Bud Spencer e Jerry Calà (in quel film fece per la
prima volta la battuta rimasta nella storia, “ Libidine doppia libidine”),
vinsi anche un David di Donatello. Per noi attori questi sono veri
riconoscimenti al nostro lavoro e alla nostra professionalità. E poi in quel
periodo conobbi il mio ex marito, fratello di Jerry Calà …….purtroppo
da poco scomparso. Comunque ricordo con affetto anche Il tassinaro di
Alberto Sordi, nel quale interpretavo la parte di Cinzia, una ragazzina
che veniva brutalmente spinta a fare la prostituta. Sordi nell’intento di
difendermi, prendeva a sganassoni il mio uomo, Carmelo Faraco: le botte
che son volate, quante gliene ha date Sordi a quel “poraccio”. Con la
scusa che la scena non gli piaceva l’ha ripetuta una ventina di volte (era
lui stesso il regista) alla fine gli e ne ha date tante, ma tante veramente:
quante botte ha preso Carmelo.
Oltre il cinema cosa puoi menzionare ai nostri lettori?
Come non ricordare con piacere uno dei primi reality realizzato dalla
Rai e condotto da Carlo Conti “Ritorno al presente”. Come me Sandra
Milo, Marina Suma, Andy Luotto. Quella è stata la mia prima ed ultima
apparizione ad un reality. A parte che mi sono divertita tantissimo alla fine
l’ho pure vinto. Poi sono molto orgogliosa dei due “Telegatti” vinti nell’88
e nell’89, con la trasmissione Big. Molti adulti ricorderanno il programma
in onda su Rai uno: in quel periodo incisi vari dischi che ebbero un buon
successo.
Raccontaci qualcosa del tuo presente, e del tuo futuro più prossimo?
All’inizio dell’estate ho terminato di fare la pasticcera pasticciona su Rai
uno per i Fatti vostri, con la regia di Guardi, con Magalli e compagnia
bella. Fino a Maggio sono stata in teatro, al “Bagaglino” di Roma, con
il “Marchese del Grillo”: sono 5 anni che assieme a Pippo Franco ed
il produttore Stefano Baldrini mettiamo in scena questo spettacolo,
devo dire che funziona benissimo e continueremo a proporlo anche
nella stagione 2012/2013 nelle varie piazze italiane. Difatti ho lasciato
momentaneamente radio, tv e cinema per dedicarmi esclusivamente al
teatro ed un nuovo progetto. Dal primo novembre ho aperto una scuola
di recitazione con i migliori artisti e talenti conosciuti nel corso della mia
lunga carriera. Così fino a Maggio 2013, fine dei corsi, vorrei regalare ai
giovani che si affacciamo a questo mondo tutti i miei tesori; non mi va
giù che le mie esperienze acquisite negli anni con sudore e sacrificio sui
palcoscenici di tutta Italia vadano perse.
Antonio Jorio
è nata in puglia, precisamente a Galatina il 16 luglio del 59. Ancora
adolescente mossa da una forte passione per l’arte si trasferisce a Roma
presso alcuni parenti, iniziando così ad inseguire i propri sogni. Dopo varie
esperienze s’iscrive in una scuola teatrale, iniziando a balbettare arte, non
dimenticando mai la promessa fatta ai propri genitori prima di partire per
la capitale: continuerò a studiare e mi prenderò una laurea. Alternando
studio e lavoro, diventerà una diva dello spettacolo mantenendo appieno la
promessa fatta al momento della partenza, a se stessa ed ai propri genitori.
Difatti oltre alla partecipazione in programmi televisivi e radiofonici,
reality, pubblicità( chi non ricorda pubblicità del caffè Lavazza con
Nino Manfredi?), dischi, ha al suo attivo vari spettacoli teatrali, radio,
televisione e tanti film e feste di piazza.
Hai partecipato a vari film, quale ti è rimasto più impresso?
In effetti sono legata in particolar modo a diversi film, in primis, “Bomber”
per la regia di Michele Lupo. Con quella pellicola, oltre a lavorare con
un mostro sacro come Bud Spencer e Jerry Calà (in quel film fece per la
prima volta la battuta rimasta nella storia, “ Libidine doppia libidine”),
vinsi anche un David di Donatello. Per noi attori questi sono veri
riconoscimenti al nostro lavoro e alla nostra professionalità. E poi in quel
periodo conobbi il mio ex marito, fratello di Jerry Calà …….purtroppo
da poco scomparso. Comunque ricordo con affetto anche Il tassinaro di
Alberto Sordi, nel quale interpretavo la parte di Cinzia, una ragazzina
che veniva brutalmente spinta a fare la prostituta. Sordi nell’intento di
difendermi, prendeva a sganassoni il mio uomo, Carmelo Faraco: le botte
che son volate, quante gliene ha date Sordi a quel “poraccio”. Con la
scusa che la scena non gli piaceva l’ha ripetuta una ventina di volte (era
lui stesso il regista) alla fine gli e ne ha date tante, ma tante veramente:
quante botte ha preso Carmelo.
Oltre il cinema cosa puoi menzionare ai nostri lettori?
Come non ricordare con piacere uno dei primi reality realizzato dalla
Rai e condotto da Carlo Conti “Ritorno al presente”. Come me Sandra
Milo, Marina Suma, Andy Luotto. Quella è stata la mia prima ed ultima
apparizione ad un reality. A parte che mi sono divertita tantissimo alla fine
l’ho pure vinto. Poi sono molto orgogliosa dei due “Telegatti” vinti nell’88
e nell’89, con la trasmissione Big. Molti adulti ricorderanno il programma
in onda su Rai uno: in quel periodo incisi vari dischi che ebbero un buon
successo.
Raccontaci qualcosa del tuo presente, e del tuo futuro più prossimo?
All’inizio dell’estate ho terminato di fare la pasticcera pasticciona su Rai
uno per i Fatti vostri, con la regia di Guardi, con Magalli e compagnia
bella. Fino a Maggio sono stata in teatro, al “Bagaglino” di Roma, con
il “Marchese del Grillo”: sono 5 anni che assieme a Pippo Franco ed
il produttore Stefano Baldrini mettiamo in scena questo spettacolo,
devo dire che funziona benissimo e continueremo a proporlo anche
nella stagione 2012/2013 nelle varie piazze italiane. Difatti ho lasciato
momentaneamente radio, tv e cinema per dedicarmi esclusivamente al
teatro ed un nuovo progetto. Dal primo novembre ho aperto una scuola
di recitazione con i migliori artisti e talenti conosciuti nel corso della mia
lunga carriera. Così fino a Maggio 2013, fine dei corsi, vorrei regalare ai
giovani che si affacciamo a questo mondo tutti i miei tesori; non mi va
giù che le mie esperienze acquisite negli anni con sudore e sacrificio sui
palcoscenici di tutta Italia vadano perse.
Antonio Jorio
Di Carlo
Alessandro Di Carlo è uno degli artisti della capitale più intriganti ed esilaranti d’Italia! Un impareggiabile clown dei nostri tempi, ma anche un dissacratore geniale, in parole povere il re della risata. Chiunque abbia assistito ad uno dei suoi spettacoli, portati in giro per la nostra penisola, non ha potuto fare a meno di divertirsi e tornare ad ammirarlo. La sua comicità dirompente ed innovativa, induce lo spettatore, fra una risata e l’altra, ad analizzare i vizi e le virtù dell’attuale società. In tv ha preso parte a tutte le trasmissioni più importanti della televisione fra le quali ricordiamo Zelig, punto di partenza per il suo lungo cammino professionale. Difatti, ad aprirgli le porte di uno dei locali più conosciuti d’Italia, fu la vittoria nel 1994 del concorso nazionale di Grottammare “Cabaret amore mio”, presieduto da Vincenzo Mollica. Una volta postosi all’attenzione di critica e pubblico, continuò in maniera costante e prorompente, la sua cavalcata verso il successo. L’abbiamo incontrato in un momento di relax, alcuni giorni dopo lo straordinario successo di critica e pubblico, ottenuto al teatro Italia di Roma, con il suo ultimo spettacolo “Ammazza che robba !” Un cabaret dissacratorio e spassoso a cui Di Carlo si dedica da più di vent’anni, anima e corpo e che lo vede sempre protagonista indiscusso
Parliamo del tuo ultimo spettacolo “!Ammazza che robba” con presenze inimmaginabili da Dicembre alla fine di Gennaio : come è nato?
Ringrazio il pubblico che mi sostiene e mi ama, sempre più presente in tutti i miei spettacoli. Non posso lamentarmi di questo show, è stata dura ma sono contento. Lo spettacolo è nato da un’idea della liberazione dell’anima, dalla voglia di ridere e stare insieme per condividere alcuni momenti d’allegria. Nasce dall’esigenza di esorcizzare qualsiasi mania di depressione e d’angoscia. Quindi uno spettacolo semplicemente e completamente liberatorio. In queste due ore di recital ho parlato della nostra società dal 2000 ad oggi. Insieme agli spettatori ho ripercorso questi ultimi tredici anni di storia italiana tra il serio ed il faceto. La scusa del passato è stato un semplice pretesto per aver potuto parlare diffusamente del presente: insomma una grande panoramica sul costume nazionale.
Negli ambienti dello spettacolo si vocifera che sia restio nel rilasciare interviste: se è vero perché?
Assolutamente vero ed è semplice la risposta; ogni volta che rilascio un’intervista le mie parole vengo bellamente travisate, modificate o addirittura distorte, fino a snaturare le mie idee e le mie affermazioni così evito accuratamente di rilasciare dichiarazioni.
Quanti premi hai vinto nel corso della tua più che ventennale carriera, so che ne hai fatto man bassa?
Effettivamente sono circa quaranta i riconoscimenti portati a casa, in tutta la penisola italiana, e ciò è frutto di notevole soddisfazione, perché significa aver dato lustro alla mia città natale. Inoltre sono orgoglioso di questi premi perché significa che il pubblico mi ama, non solo qui a Roma ma in tutta Italia.
A quale di questi premi sei particolarmente affezionato?
Potrei risponderti “l’Ettore Petrolini” vinto a Courmayeur o Il premio internazionale della comicità “Charlot”, addirittura il riconoscimento vinto nella manifestazione “Cabaret amore mio” di Grottammare che mi ha spalancato le porte del grande pubblico: invece no. Sono profondamente legato indistintamente a tutti: può sembrare un’ovvietà ma è la realtà. Ricordando che ognuna di queste targhe ricorda un momento della mia carriera artistica. C’è da tenere presente che una volta arrivati primi non è più possibile partecipare allo stesso premio, se non come ospite d’onore.
Sino ad oggi hai partecipato ad una decina di film, l’ultimo in ordine cronologico è stato “Baaria” di Tornatore, che ricordi hai?
Fantastici, lavorare con un simile regista è stata una emozione particolare, molto intensa. Feci soltanto un cammeo ma ne è valsa la pena.
Hai in programma altri film?
Certamente recitare al cinema mi diverte molto. Al momento c’è molta carne al fuoco, verso la primavera dovrei saperne di più, e quest’ anno voglio gettare le basi per un nuovo spettacolo che ho in mente!
Prima di salutarti, un ultima domanda, hai sogni nel cassetto?
Vivere, una esagerata voglia d’esserci e partecipare.
Antonio Jorio
Parliamo del tuo ultimo spettacolo “!Ammazza che robba” con presenze inimmaginabili da Dicembre alla fine di Gennaio : come è nato?
Ringrazio il pubblico che mi sostiene e mi ama, sempre più presente in tutti i miei spettacoli. Non posso lamentarmi di questo show, è stata dura ma sono contento. Lo spettacolo è nato da un’idea della liberazione dell’anima, dalla voglia di ridere e stare insieme per condividere alcuni momenti d’allegria. Nasce dall’esigenza di esorcizzare qualsiasi mania di depressione e d’angoscia. Quindi uno spettacolo semplicemente e completamente liberatorio. In queste due ore di recital ho parlato della nostra società dal 2000 ad oggi. Insieme agli spettatori ho ripercorso questi ultimi tredici anni di storia italiana tra il serio ed il faceto. La scusa del passato è stato un semplice pretesto per aver potuto parlare diffusamente del presente: insomma una grande panoramica sul costume nazionale.
Negli ambienti dello spettacolo si vocifera che sia restio nel rilasciare interviste: se è vero perché?
Assolutamente vero ed è semplice la risposta; ogni volta che rilascio un’intervista le mie parole vengo bellamente travisate, modificate o addirittura distorte, fino a snaturare le mie idee e le mie affermazioni così evito accuratamente di rilasciare dichiarazioni.
Quanti premi hai vinto nel corso della tua più che ventennale carriera, so che ne hai fatto man bassa?
Effettivamente sono circa quaranta i riconoscimenti portati a casa, in tutta la penisola italiana, e ciò è frutto di notevole soddisfazione, perché significa aver dato lustro alla mia città natale. Inoltre sono orgoglioso di questi premi perché significa che il pubblico mi ama, non solo qui a Roma ma in tutta Italia.
A quale di questi premi sei particolarmente affezionato?
Potrei risponderti “l’Ettore Petrolini” vinto a Courmayeur o Il premio internazionale della comicità “Charlot”, addirittura il riconoscimento vinto nella manifestazione “Cabaret amore mio” di Grottammare che mi ha spalancato le porte del grande pubblico: invece no. Sono profondamente legato indistintamente a tutti: può sembrare un’ovvietà ma è la realtà. Ricordando che ognuna di queste targhe ricorda un momento della mia carriera artistica. C’è da tenere presente che una volta arrivati primi non è più possibile partecipare allo stesso premio, se non come ospite d’onore.
Sino ad oggi hai partecipato ad una decina di film, l’ultimo in ordine cronologico è stato “Baaria” di Tornatore, che ricordi hai?
Fantastici, lavorare con un simile regista è stata una emozione particolare, molto intensa. Feci soltanto un cammeo ma ne è valsa la pena.
Hai in programma altri film?
Certamente recitare al cinema mi diverte molto. Al momento c’è molta carne al fuoco, verso la primavera dovrei saperne di più, e quest’ anno voglio gettare le basi per un nuovo spettacolo che ho in mente!
Prima di salutarti, un ultima domanda, hai sogni nel cassetto?
Vivere, una esagerata voglia d’esserci e partecipare.
Antonio Jorio
Dado Bandiera
Oggi, nel centro storico di Roma, nel bel mezzo di una manifestazione di beneficenza proposta dalla Sorridendo onlus di Mary Calvi, abbiamo incontrato lo show man Dario Bandiera, che pur essendo ancora “un ragazzo”, da più di vent’anni calca i palcoscenici di tutta Italia divertendosi e facendoci divertire. Chissà in quanti ricorderanno i suoi esordi . Era il lontano 1992 quando lo vedemmo per la prima volta esibirsi nel ruolo di rumorista, uno dei suoi mille cavalli di battaglia, ed è proprio li che il grande pubblico iniziò ad apprezzarne le indiscusse qualità artistiche. Ricordo, come fosse ora, le imitazioni di tutti i rumori possibili ed immaginabili: ma Dario non è solo questo. Presentatore, imitatore, attore insomma un artista a tutto tondo. Per non parlare della sua voce da tenore. Comunque da quel giorno ne ha fatta di strada. Fu nel 2003, quando venne invitato ripetutamente e lungamente invitato ad esibirsi nel Maurizio Costanzo Show, che conobbe il vero successo nazionale. Serate, teatro, tv e cinema: la sua passione. Difatti ultimamente è completamente assorbito in questa sua professione di attore.
Cosa ti spinse a lasciare la tua bella Sicilia sin dalla giovane età?
Inizialmente abbandonai la mia terra per andare a lavorare nei villaggi Valtur, poi solo nel 1991 mi trasferii definitivamente a Roma per frequentare una scuola di recitazione. Dopo neanche un anno lasciai la scuola dedicandomi esclusivamente alla mia attività di comico, di presentatore e di attore, cercando di sondare la mia anima e capire cosa fosse più giusto, quale strada fosse la migliore per le mie caratteristiche.
Puoi ricordare ai nostri lettori quale fu il tuo esordio televisivo?
Con piacere: il mio debutto coincise con la partecipazione al programma Stasera mi butto..e tre, nell’anno 1992, assieme a Toto Cutugno e Giorgio Faletti e fu davvero una bellissima esperienza. Poi partecipai a vari programmi quali Domenica in e dal 1994 al 1996 divento ospite fisso nel programma televisivo Beato tra le donne per la regia di Pier Francesco Pingitore con Martufello e Paolo Bonolis. Ricordo con simpatia, che in quel periodo ingaggiarono per esibirmi nel mitico locale Bandiera gialla di Rimini, per una estate fantastica, davvero da non dimenticare.
Non ti abbiamo visto spesso recitare in teatro, come mai?
Palcoscenici teatrali ne ho calpestati tantissimi in tutta Italia, con il mio One man show, lo spettacolo dove curo quasi tutte le varianti. Per quanto riguarda il teatro vero e proprio, mentre frequentavo una scuola teatrale, recitai in Ebdomero per la regia di Federico Tiezzi. Invece nel 1994 ebbi una parte da protagonista, in Sotterraneo per la regia di Franco Bertini con Francesco Benigno come coprotagonista. Ricordo c’erano Flavio Insinna e Valerio Mastrandrea che interpretavano il diavolo e l’acqua santa. Una bellissima esperienza, ma preferisco mettere in scena il mio show, dove canto recito, in maniera da soddisfare tutte le mie inclinazioni artistiche. In verità il mio grande amore è il cinema.
E allora parlaci della tua passione!
Nel 2012 ho recitato in due film, il primo, Workers - Pronti a tutto per la regia di Lorenzo Vignolo, con Francesco Pannofino, Nicole Grimaudo e Nino Frassica. Storia in tre episodi sul tema del precariato giovanile: un bel film con un buon successo di pubblico ai botteghini. Ultimamente nelle sale italiane è stato proiettato All’ultima spiaggia per la regia di Gianluca Ansanelli, con molti attori conosciuti al grande pubblico, fra i quali ricordo Aurora Cossio, Antonio Giuliani, Alessandro di Carlo e Paola Minaccioni. In questo film la storia è incentrata su alcuni derelitti proprio alla cosiddetta “ultima spiaggia”, che partecipano ad un reality show. Anche qui se ne vedranno delle belle. Poi quest’anno ho partecipato a due film di carissimi amici, dove ho fatto un cammeo proponendo me stesso. Universitari per la regia di Federico Moccia e Sono sempre io per la regia di Franco Bertini che mi diresse nel mio unico spettacolo teatrale e con il quale sono sempre rimasto in continuo contatto. Invece per quanto riguarda il futuro sto discutendo su un paio di sceneggiature vedremo come andrà a finire.
Dario dov’è che scappi con il borsone da allenamento?
Vado in palestra a sfogare la mia passione più che ventennale per le arti marziali: Antonio stai attento a ciò che scriverai in questo articolo!
Su questa minaccia salutiamo il mitico Dario Bandiera.
Antonio Jorio
Dario Cassini
Dario Cassini
Un mattatore senza eguali, che può svariare a tutto campo ( artistico) come solo i campioni veri sanno fare, e non come certi terzini che devono tenere la zona di competenza, frenati dalla stessa loro incapacità, al contrario lui può attaccare, difendere, impostare: insomma un artista a tutto tondo. In questi giorni ha appena terminato di rappresentare al teatro Italia di Roma,con il suo esilarante spettacolo “Dizionario: Italiano/Donna, Donna/Italiano” : un vero spasso, con Dario nei panni di una donna. Lo abbiamo incontrato per voi.
Caro Dario come è nata questa idea geniale “Dizionario: Italiano/donna, Donna/italiano?
Il Dizionario (Italiano/Donna-Donna / Italiano) è una necessità ed in breve tempo diventerà un oggetto di uso comune nelle famiglie italiane come il televisore, la lavatrice, il frigo o la radio, questo a giudicare dal successo prorompente dello spettacolo. Devo ringraziare i romani che tra alluvioni, crisi economica, ponentino e freddo, riempiono ugualmente il teatro all’inverosimile. Il pubblico si è divertito tantissimo, mentre svelavo i trucchi per capire meglio le donne quando parlano. In pratica spiego che le frasi dette dal gentil sesso non hanno nulla a che fare con quello che poi nella realtà vorrebbero farci intendere.
Questo dizionario sostituirà oggetti di culto come il vocabolario Zanichelli o Zingarelli?
Certo che si! Tenete conto che per i primi di Maggio uscirà un libro con lo stesso titolo, in tutte le librerie italiane e sarà edito da Cairo. Dopo 3 libri pubblicati con la Mondadori avrò questo nuovo editore. Sarò un libro molto giocoso.
Nello spettacolo oltre a spiegare alcuni aspetti femminili si toccano altri argomenti?
Si difatti c’è molta attualità, tocco argomenti che hanno caratterizzato gli ultimi tempi, compreso il disastroso inizio di quest’anno. Vale la pena di venire.
Nei tuoi spettacoli notiamo un pubblico variegato: giovani, meno giovani, e persone mature, ci hai fatto caso?
Sembra incredibile, riesco a mettere assieme diverse generazioni, naturalmente è motivo d’orgoglio per me. Dai ragazzini che mi vedono a “Colorado”, agli adulti che ormai mi seguono affettuosamente dai miei esordi: insomma vado dai 15 anni ai 60 e passa, una vera festa collettiva.
Ti rivedremo in quel programma geniale ed avanguardista, passato agli onori delle cronache per freschezza ed innovazione , come “Stalk Radio”.
Me lo auguro, ed assieme a me anche tutto il pubblico che mi seguiva. Oggi mi fermano per chiedermi quando potrò tornare, insomma giornalmente sollecitano un mio immediato ritorno. Purtroppo questo è un momento nero per la produzione di qualsiasi format, problemi legati inevitabilmente alla crisi economica che investe pesantemente il nostro paese. Quella fu una trasmissione che lasciò il segno. Sono stato il primo in tutta Europa a proporre qualcosa di simile. Da quel giorno sono stato scopiazzato un po’ da tutti: spero di tornare a fare quel programma!
Questo spettacolo sarà in giro per la penisola italiana?
Naturalmente da un paio di giorni abbiamo finito di rappresentarlo qui a Roma e stiamo organizzandoci per la programmazione nazionale, sia primaverile, sia estiva. Certo tutto dipenderà da molteplici fattori, ma sono fiducioso in tal senso.
Novità per il futuro?
A breve verrà programmata , dalla Movie and Ars, una situation commedy da 8 minuti che andrà sul web. Il cast è ricco di attori, partendo da Massimo Bonetti, ci saranno Paolo Sassanelli ed un gruppo di attori conosciuti e meno conosciuti. Il titolo sarà “I Santhas”, un gruppo di pornodivi trasferitisi in Italia, precisamente al centro di Roma, causando una serie infinita e divertente di grossi scandali. La regia sarà di Raffaele Verzillo, il regista del film ”A cento metri dal paradiso”.
Cosa puoi dirci sulla tua passione culinaria?
Che da grande passione, parzialmente nascosta, ora è diventata quasi una professione vera e propria. Amo cucinare ed in questo momento gestisco tranquillamente la cucina del mio ristorante “ Caffè Curtucchiu” a Catania gestito dalla direttrice del gambero rosso. Devo ricordare che per me rimane una passione ed un divertimento, difatti sulla televisione LA 7 assieme all’amico Rugiati ho partecipato al programma culinario “Cuochi e fiamme”: non è il palco, ma è molto divertente.
Hai qualche nuova idea in mente per il tuo futuro?
Certamente, è da tempo che ci penso, ma a Marzo, appena finisco lo spettacolo qui al teatro Italia, prendo il primo aereo disponibile e me ne vado al mare!
Antoni Jorio
Un mattatore senza eguali, che può svariare a tutto campo ( artistico) come solo i campioni veri sanno fare, e non come certi terzini che devono tenere la zona di competenza, frenati dalla stessa loro incapacità, al contrario lui può attaccare, difendere, impostare: insomma un artista a tutto tondo. In questi giorni ha appena terminato di rappresentare al teatro Italia di Roma,con il suo esilarante spettacolo “Dizionario: Italiano/Donna, Donna/Italiano” : un vero spasso, con Dario nei panni di una donna. Lo abbiamo incontrato per voi.
Caro Dario come è nata questa idea geniale “Dizionario: Italiano/donna, Donna/italiano?
Il Dizionario (Italiano/Donna-Donna / Italiano) è una necessità ed in breve tempo diventerà un oggetto di uso comune nelle famiglie italiane come il televisore, la lavatrice, il frigo o la radio, questo a giudicare dal successo prorompente dello spettacolo. Devo ringraziare i romani che tra alluvioni, crisi economica, ponentino e freddo, riempiono ugualmente il teatro all’inverosimile. Il pubblico si è divertito tantissimo, mentre svelavo i trucchi per capire meglio le donne quando parlano. In pratica spiego che le frasi dette dal gentil sesso non hanno nulla a che fare con quello che poi nella realtà vorrebbero farci intendere.
Questo dizionario sostituirà oggetti di culto come il vocabolario Zanichelli o Zingarelli?
Certo che si! Tenete conto che per i primi di Maggio uscirà un libro con lo stesso titolo, in tutte le librerie italiane e sarà edito da Cairo. Dopo 3 libri pubblicati con la Mondadori avrò questo nuovo editore. Sarò un libro molto giocoso.
Nello spettacolo oltre a spiegare alcuni aspetti femminili si toccano altri argomenti?
Si difatti c’è molta attualità, tocco argomenti che hanno caratterizzato gli ultimi tempi, compreso il disastroso inizio di quest’anno. Vale la pena di venire.
Nei tuoi spettacoli notiamo un pubblico variegato: giovani, meno giovani, e persone mature, ci hai fatto caso?
Sembra incredibile, riesco a mettere assieme diverse generazioni, naturalmente è motivo d’orgoglio per me. Dai ragazzini che mi vedono a “Colorado”, agli adulti che ormai mi seguono affettuosamente dai miei esordi: insomma vado dai 15 anni ai 60 e passa, una vera festa collettiva.
Ti rivedremo in quel programma geniale ed avanguardista, passato agli onori delle cronache per freschezza ed innovazione , come “Stalk Radio”.
Me lo auguro, ed assieme a me anche tutto il pubblico che mi seguiva. Oggi mi fermano per chiedermi quando potrò tornare, insomma giornalmente sollecitano un mio immediato ritorno. Purtroppo questo è un momento nero per la produzione di qualsiasi format, problemi legati inevitabilmente alla crisi economica che investe pesantemente il nostro paese. Quella fu una trasmissione che lasciò il segno. Sono stato il primo in tutta Europa a proporre qualcosa di simile. Da quel giorno sono stato scopiazzato un po’ da tutti: spero di tornare a fare quel programma!
Questo spettacolo sarà in giro per la penisola italiana?
Naturalmente da un paio di giorni abbiamo finito di rappresentarlo qui a Roma e stiamo organizzandoci per la programmazione nazionale, sia primaverile, sia estiva. Certo tutto dipenderà da molteplici fattori, ma sono fiducioso in tal senso.
Novità per il futuro?
A breve verrà programmata , dalla Movie and Ars, una situation commedy da 8 minuti che andrà sul web. Il cast è ricco di attori, partendo da Massimo Bonetti, ci saranno Paolo Sassanelli ed un gruppo di attori conosciuti e meno conosciuti. Il titolo sarà “I Santhas”, un gruppo di pornodivi trasferitisi in Italia, precisamente al centro di Roma, causando una serie infinita e divertente di grossi scandali. La regia sarà di Raffaele Verzillo, il regista del film ”A cento metri dal paradiso”.
Cosa puoi dirci sulla tua passione culinaria?
Che da grande passione, parzialmente nascosta, ora è diventata quasi una professione vera e propria. Amo cucinare ed in questo momento gestisco tranquillamente la cucina del mio ristorante “ Caffè Curtucchiu” a Catania gestito dalla direttrice del gambero rosso. Devo ricordare che per me rimane una passione ed un divertimento, difatti sulla televisione LA 7 assieme all’amico Rugiati ho partecipato al programma culinario “Cuochi e fiamme”: non è il palco, ma è molto divertente.
Hai qualche nuova idea in mente per il tuo futuro?
Certamente, è da tempo che ci penso, ma a Marzo, appena finisco lo spettacolo qui al teatro Italia, prendo il primo aereo disponibile e me ne vado al mare!
Antoni Jorio
Dado
Oggi riflettori puntati su Gabriele Pellegrini: in arte Dado. Sin da bambino s’intravedevano in lui doti comiche e canore. Appena finita l’adolescenza imparò a suonare ed una volta adulto formò un gruppo musicale denominandolo “Le pastine in brothers”, con il quale è entrato (per un breve periodo) a far parte del guinness dei primati, cantando ininterrottamente per 25 ore. Nel corso della sua carriera ha partecipato a quasi tutti programmi comici che vanno per la maggiore: Zelig, Seven show,e via discorrendo, spesso è invitato a varie trasmissioni su tutte le reti nazionali ottenendo sempre uno strepitoso successo.
Caro Dado quando hai capito che strimpellando motivi di canzoni e parafrasandone il contenuto potevi divertire i presenti.
Sin da bambino avevo queste “manie”. Ricordo che quando i professori ci portavano in gita, quando eravamo sul pullman ci davano il microfono per passare il tempo, ed io cantavo sempre delle canzoncine. Ce ne era una in particolare che ebbe un successo strepitoso su tutta la scolaresca: precisamente quella su San Francesco. All’interno del testo avevo messo una parola sconcia. Siccome frequentavo una scuola di preti avevo timore che venissi interrotto, invece quando intonai - San Francesco prendeva a calci nel C…(fondo schiena) il lupo cattivo - nessuno dei sacerdoti presenti m’interruppe, probabilmente perché esaltavo le doti del Santo. L’indomani in aula mi vennero e trovare gli alunni di tutte classi complimentandosi con me per il linguaggio usato ed il divertimento: da quel momento è stato un crescendo di popolarità ed eccomi qui.
Ci ricordi quella volta che fosti invitato in trasmissione da Costanzo, per rispondere ai crucchi che ci prendevano in giro con una canzoncina?
Certo erano i mondiali del 2010 quando dalla Germania arrivano gli echi di un motivetto cantato da 4 teutonici che faceva – I mondiali li vinca chiunque ma l’Italia no, qualsiasi squadra ma l’Italia no: lo ascolto in tedesco, lo traduco e nella notte scrivo la risposta accompagnandola con un motivetto simpatico. Metto al corrente Costanzo e lui immediatamente m’invita in studio. A quei tempi conduceva una trasmissione assieme a “Bisteccone” Galeazzi. Vado in trasmissione e canto. La canzone più o meno faceva così – Dopo i mondiali del 1970( la Germania, allora denominata Ovest, perse in semifinale con noi 4-3), quelli dell’82( vincemmo i mondiali di Spagna battendoli in finale 3-1) e dopo il 2006( anche in quella occasione nella semifinale li sbattemmo fuori dopo i tempi supplementari con un goal di Grosso, vincendo poi il mondiale con la Francia) so quarant’anni che state a rosicà: fu una simpatica esperienza.
Ora torniamo al presente: cosa stai facendo on questo momento?
Sto preparando uno spettacolo che porterò in giro per l’Italia. Prima tappa Roma al teatro Golden. Il titolo: Mia figlia mi ha tolto l’amicizia! Parla dei problemi adolescenziali ed esistenziali tra figli e genitori. Mia figlia Martina mi contesta battendo sempre i piedi per terra. È l’età, e soprattutto la vita: è nell’ordine naturale delle cose discutere e contestare i genitori.
Ci racconti un aneddoto simpatico accaduto durante i tuoi spettacoli?
Ma si certo, questa estate durante uno spettacolo tenuto al Colosseo, alla fine mi si avvicinano due ragazzi per salutarmi. Poi ad un tratto chiedono ad una attempata e robusta signora sulla se cortesemente poteva scattarci una foto. Mentre le signora si guardava l’iPhone come un alieno, ad un tratto uno dei due le fa: Devi premere qui al centro! E lei di rimando: “Calmino ne ho due di iPhone”. Fa la foto e saluta restituendo il telefono. Mentre i ragazzi controllano lo scatto come fosse venuto, scoppiano a ridere: la foto aveva il dito della signora in primo piano.
Perché non saluti i lettori di Ditutto con una delle tue parodie?
Tu mi porti su e poi mi lasci cadere, tu mi porti su con la gru e poi sbagli pedale…
Crisula
Crisula Stafìda assieme a Claudia Gerini e Michele Placido prenderà parte al nuovo
film diretto da Federico Zampaglione intitolato “Tulpa”. L’uscita nelle sale italiane
è programmata per la fine di maggio e già si prevede un forte interesse per questa
storia del tutto originale. Così chiediamo a Crisula di parlaci della sua ultima fatica
cinematografica. Tulpa è un termine della lingua tibetana, per caso nel film si parla di
meditazione?
“Tulpa” è il nome del locale frequentato da me, dalla Gerini ed altri interpreti, gestito
però da un misterioso “Guru” tibetano. Lisa( Claudia) è una top manager che ha
dedicato tutta la vita alla carriera tralasciando gli affetti intimi e quindi fallendo
nel privato. La Gerini sarà coinvolta in una serie d’omicidi che la riguarderanno
da vicino. Questa è una pellicola molto particolare ed estremamente stuzzicante,
intrigante nel vero senso della parola. Lavorare con Claudia Gerini e Michele Placido
è stato molto coinvolgente, con Zampaglione avevo già lavorato anni addietro, ma
è sempre elettrizzante essere diretta da lui. Invito i lettori del settimanale ad andare a
vedere questo film, non ne rimarranno delusi.
Cosa ti ha spinto alla recitazione, c’è stato un momento nel quale hai detto: voglio
fare l’attrice, oppure recitare è il mio mondo?
Si in effetti è così, tutto però nasce dal caso. Ero stata chiamata in un villaggio
turistico di Ibiza a svolgere la mia attività di insegnante di danza, quando per
problemi fisici viene a mancare una ragazza che doveva recitare una particina
in uno spettacolo. Cosi all’improvviso, a diciannove anni, vengo catapultata sul
palcoscenico: da quel giorno un fuoco sacro si è impossessato di me.
Cosa è accaduto dopo quell’episodio?
Appena finito il mio lavoro stagionale nel villaggio, come sono tornata a casa
mi sono trasferita a Milano iscrivendomi all’accademia teatrale Biosofica,
frequentandola per tre anni. Tutti i miei insegnanti mi spronavano a trasferirmi
a Roma, e così durante il saggio dell’ultimo anno presi questa decisione. Salutai
mamma e dal trentino presi un treno per Roma. Così nel 2005 ritornai nella mia città
natale, che avevo lasciato da piccina per motivi familiari. Iniziai a fare la pendolare,
tra Piacenza dove avevo preso casa per frequentare la scuola di Milano e Roma.
In quel periodo provavo a prendere contatti con le varie agenzie e fare provini su
provini.
Quale è stato il tuo esordio in questo mondo?
Nel 2006 mi scelsero per fare una particina nella fiction “R.I.S. Roma Delitti
Imperfetti 2”, e sempre in quell’anno il regista Federico Zampaglione mi propose
una particina nel film “Nero bifamiliare” con Max Giusti e Claudia Gerini. Da li
poi vennero le partecipazioni a “Distretto di Polizia 6” e vari altri film, tra i quali
vorrei ricordare “Il soffio dell’anima” di Vittorio Rambaldi. Poi nel 2008 partecipai
al video clip “Superamore” di Gigi D’Alessio e grazie a questa partecipazione vinsi
la sesta edizione del “Roma Videoclip”. Nel 2010 partecipai al film di Massimo
Bonetti “Quando si diventa grandi”. Nel 2011 vengo chiamata per il film noir “ Il
Marito perfetto” di Lucas Pavetto, interpretando Viola un personaggio controverso
ed enigmatico. Con questa pellicola ho ricevuto una nomination come miglior attrice
protagonista al “Mexico International Film Festival 2012”.
Cosa ci sarà nel tuo futuro più prossimo?
A breve inizierò le riprese di una serie innovativa destinata al web, denominata
“Revolution”, per la regia di Gianluca della Monica. Interpreterò la parte di Stella una
donna dalla doppia vita, di giorno attuatrice e di notte lap dancer. Tutto ciò in seguito
alla scomparsa improvvisa del suo ex scappato per sottrarsi ai suoi debitori: in pratica
una donna costretta a combattere per rimanere in vita e sottoposta a molteplici prove
estremamente dure.
Ho letto su una rivista : “Crisula Stafida nuova stella del cinema italiano!” tu cosa
ne pensi?
Beh spero che non si sbaglino! Ma si, lasciamoli dire, del resto, da parte mia ce la
metto tutta per fare al meglio il mio lavoro, il resto lo scopriremo solo vivendo!
Antonio jorio
film diretto da Federico Zampaglione intitolato “Tulpa”. L’uscita nelle sale italiane
è programmata per la fine di maggio e già si prevede un forte interesse per questa
storia del tutto originale. Così chiediamo a Crisula di parlaci della sua ultima fatica
cinematografica. Tulpa è un termine della lingua tibetana, per caso nel film si parla di
meditazione?
“Tulpa” è il nome del locale frequentato da me, dalla Gerini ed altri interpreti, gestito
però da un misterioso “Guru” tibetano. Lisa( Claudia) è una top manager che ha
dedicato tutta la vita alla carriera tralasciando gli affetti intimi e quindi fallendo
nel privato. La Gerini sarà coinvolta in una serie d’omicidi che la riguarderanno
da vicino. Questa è una pellicola molto particolare ed estremamente stuzzicante,
intrigante nel vero senso della parola. Lavorare con Claudia Gerini e Michele Placido
è stato molto coinvolgente, con Zampaglione avevo già lavorato anni addietro, ma
è sempre elettrizzante essere diretta da lui. Invito i lettori del settimanale ad andare a
vedere questo film, non ne rimarranno delusi.
Cosa ti ha spinto alla recitazione, c’è stato un momento nel quale hai detto: voglio
fare l’attrice, oppure recitare è il mio mondo?
Si in effetti è così, tutto però nasce dal caso. Ero stata chiamata in un villaggio
turistico di Ibiza a svolgere la mia attività di insegnante di danza, quando per
problemi fisici viene a mancare una ragazza che doveva recitare una particina
in uno spettacolo. Cosi all’improvviso, a diciannove anni, vengo catapultata sul
palcoscenico: da quel giorno un fuoco sacro si è impossessato di me.
Cosa è accaduto dopo quell’episodio?
Appena finito il mio lavoro stagionale nel villaggio, come sono tornata a casa
mi sono trasferita a Milano iscrivendomi all’accademia teatrale Biosofica,
frequentandola per tre anni. Tutti i miei insegnanti mi spronavano a trasferirmi
a Roma, e così durante il saggio dell’ultimo anno presi questa decisione. Salutai
mamma e dal trentino presi un treno per Roma. Così nel 2005 ritornai nella mia città
natale, che avevo lasciato da piccina per motivi familiari. Iniziai a fare la pendolare,
tra Piacenza dove avevo preso casa per frequentare la scuola di Milano e Roma.
In quel periodo provavo a prendere contatti con le varie agenzie e fare provini su
provini.
Quale è stato il tuo esordio in questo mondo?
Nel 2006 mi scelsero per fare una particina nella fiction “R.I.S. Roma Delitti
Imperfetti 2”, e sempre in quell’anno il regista Federico Zampaglione mi propose
una particina nel film “Nero bifamiliare” con Max Giusti e Claudia Gerini. Da li
poi vennero le partecipazioni a “Distretto di Polizia 6” e vari altri film, tra i quali
vorrei ricordare “Il soffio dell’anima” di Vittorio Rambaldi. Poi nel 2008 partecipai
al video clip “Superamore” di Gigi D’Alessio e grazie a questa partecipazione vinsi
la sesta edizione del “Roma Videoclip”. Nel 2010 partecipai al film di Massimo
Bonetti “Quando si diventa grandi”. Nel 2011 vengo chiamata per il film noir “ Il
Marito perfetto” di Lucas Pavetto, interpretando Viola un personaggio controverso
ed enigmatico. Con questa pellicola ho ricevuto una nomination come miglior attrice
protagonista al “Mexico International Film Festival 2012”.
Cosa ci sarà nel tuo futuro più prossimo?
A breve inizierò le riprese di una serie innovativa destinata al web, denominata
“Revolution”, per la regia di Gianluca della Monica. Interpreterò la parte di Stella una
donna dalla doppia vita, di giorno attuatrice e di notte lap dancer. Tutto ciò in seguito
alla scomparsa improvvisa del suo ex scappato per sottrarsi ai suoi debitori: in pratica
una donna costretta a combattere per rimanere in vita e sottoposta a molteplici prove
estremamente dure.
Ho letto su una rivista : “Crisula Stafida nuova stella del cinema italiano!” tu cosa
ne pensi?
Beh spero che non si sbaglino! Ma si, lasciamoli dire, del resto, da parte mia ce la
metto tutta per fare al meglio il mio lavoro, il resto lo scopriremo solo vivendo!
Antonio jorio
Biagio Izzo
Un uomo dalle mille risorse attore e showman di provata grandezza ambito da teatro, cinema e tv. Biagio Izzo reduce dai trionfi cinematografici e teatrali degli ultimi anni è diventato uno dei più amati beniamini del pubblico italiano. Non tutti sanno che all’inizio della sua carriera faceva parte di un duo comico chiamato “Bibì e Cocò” con Ciro Maggio anche lui comico partenopeo. Negli ambienti partenopei era molto conosciuto e apprezzato, ma la vera svolta della sua carriera venne quando fu chiamato nel programma televisivo in onda sulla Rai “Macao”, al tempo condotto dalla bravissima Alba Parietti. Da qual momento la sua ascesa fu prorompente. Tant’è vero che immediatamente dopo tutti lo cercavano. Primo film girato in quel periodo fu “Body Guards - Guardie del corpo” con Christian de Sica ed Enzo Salvi per la regia di Neri parenti: eravamo nel 2000 e da quel giorno ne ha fatta di strada. Siamo andati a trovarlo per voi, durante le prove di un suo nuovo spettacolo e gentilmente ha risposto ad alcune nostre domande.
Stai preparando qualcosa per il cinema?
Assieme ad altri bravissimi ed affermati attori sono stato inserito nel cast del prossimo film di Massimo Boldi, attualmente in fase di preparazione. Il lungometraggio potremo vederlo nelle sale cinematografiche, e non in tv come accadde per l’ultimo “cinepanettone” che fece Massimo. Il periodo è naturalmente quello natalizio: se prima o subito dopo il giorno di Natale è ancora tutto da decidere.
Quasi tutti gli attori hanno dovuto fare la cosiddetta “gavetta” per emergere, quale è il lavoro al quale sei maggiormente legato e quale è la situazione o l'incontro al quale devi dire grazie?
La gavetta è fondamentale per uno che vuole fare questo mestiere,ti forma arricchendoti, insomma è necessaria. Il problema è che oggi molte persone vogliono tutto e subito. A dire la verità non esiste un vero e proprio lavoro al quale sono particolarmente legato, perché credo di essere affezionato indistintamente tutto ciò che ho realizzato nel corso della mia vita. Ogni spettacolo ha un ricordo indelebile ed ogni giorno della mia carriera mi ha insegnato qualcosa. Se proprio dovessi scegliere qualcosa, metterei per primo il film “L’Amico del cuore” con Vincenzo Salemme nella doppia veste di attore e regista: il primo di una certa importanza della mia carriera. Per ciò che concerne il teatro sono molto legato allo spettacolo “Tutto per Eva, solo per Eva”: il primo lavoro teatrale realizzato con la mia stessa compagnia. In ogni caso credo che ognuno di noi nella vita debba dire grazie a qualcuno.
Tu hai fatto molto teatro e sappiamo quanta passione ci metti, hai in programma qualche spettacolo?
Il teatro è la mia vera ed unica professione, per non dire il mio solo vero amore. Ogni anno, come è mia consuetudine, porto in scena una nuova commedia. Da trent’anni scrivo assieme a Bruno Tabacchini ogni singolo pezzo che metto in scena. Del resto Bruno è il mio autore preferito con il quale ho condiviso quasi ogni istante della mia carriera artistica. Anche l’anno prossimo sarò in giro per l’ Italia con un nuovo esilarante lavoro.
Per ciò che concerne la televisione, stai valutando qualche proposta?
A dire la verità non amo molto la televisione, però devo ammettere che è l’unico mezzo che ti rende popolare in brevissimo tempo. In ogni caso bisogna fare attenzione e fare scelte giuste e oculate, altrimenti si può correre il rischio di bruciarsi. Per il momento non ho nessuna proposta da vagliare, vedremo più avanti.
Totò “Il principe della risata proviene dalla tua terra: ti ha insegnato qualcosa? Hai rubato con gli occhi qualche trucco, qualche trovata alla sua genialità?
Totò rappresenta la nostra cultura artistica, è l’esatto punto di riferimento per tutti i giovani che vogliano intraprendere questo mestiere. Mi sento figlio di quella tradizione partenopea, ne faccio tesoro e cerco di portarla in scena dandogli una evoluzione moderna: Totò è il nostro orgoglio.
Hai un sogno nel cassetto ancora da realizzare?
Modestamente tanti anni addietro sono partito allietando gli invitati ai Matrimoni, passando per le feste di piazza sono arrivato a fare film con dei mostri sacri della storia del cinema Italiano. Inoltre ho avuto la fortuna di partecipare a trasmissioni televisive più o meno importanti, ho una mia compagnia teatrale da circa dieci anni: insomma della mia carriera artistica sono più che soddisfatto. Se domani dovesse finire tutto (speriamo di no), se un giorno si dimenticassero completamente di me, sarei ugualmente contento del percorso realizzato in questi anni e non avrei nessun rimpianto. Quindi, con estrema sincerità, posso asserire senza ombra di smentita, che il mio sogno nel cassetto, fortunatamente, l’ho già realizzato.
Caro Biagio ogni tanto ci capita di vederti in giro per l’italia o come accadde tempo addietro per il derby del cuore romano, prendere parte a manifestazioni calcistiche con scopi umanitari, sempre in perfetta forma e scattante come un grillo: dai spesso una mano a chi ne ha bisogno?
Quando posso ed i miei impegni me lo permettono, mi piace partecipare ad incontri dove l’imperativo categorico è fare beneficenza. Nella partita disputata allo stadio Olimpico di Roma, ho giocato nella formazione giallorossa vittoriosa per 4-2, ma la felicità più grande l’ho avuta nel constatare la grande affluenza di pubblico sugli spalti( 45.000 circa i presenti). Però devo dire che in ogni città italiana la gente risponde in maniera fantastica, dal nord al sud gli italiani sanno metterci il cuore. Sono loro i vincitori morali di tutte le manifestazioni alle quali ho preso parte, perché ogni volta con il loro sostanzioso contributo hanno permesso di aiutare e sostenere alcune onlus bisognose. Per ciò che attiene alla forma fisica, con il lavoro che svolgo è essenziale essere in forma, direi vitale. Quando sei sul palcoscenico per due ore di fila c’è bisogno di carburante in abbondanza.
Stai preparando qualcosa per il cinema?
Assieme ad altri bravissimi ed affermati attori sono stato inserito nel cast del prossimo film di Massimo Boldi, attualmente in fase di preparazione. Il lungometraggio potremo vederlo nelle sale cinematografiche, e non in tv come accadde per l’ultimo “cinepanettone” che fece Massimo. Il periodo è naturalmente quello natalizio: se prima o subito dopo il giorno di Natale è ancora tutto da decidere.
Quasi tutti gli attori hanno dovuto fare la cosiddetta “gavetta” per emergere, quale è il lavoro al quale sei maggiormente legato e quale è la situazione o l'incontro al quale devi dire grazie?
La gavetta è fondamentale per uno che vuole fare questo mestiere,ti forma arricchendoti, insomma è necessaria. Il problema è che oggi molte persone vogliono tutto e subito. A dire la verità non esiste un vero e proprio lavoro al quale sono particolarmente legato, perché credo di essere affezionato indistintamente tutto ciò che ho realizzato nel corso della mia vita. Ogni spettacolo ha un ricordo indelebile ed ogni giorno della mia carriera mi ha insegnato qualcosa. Se proprio dovessi scegliere qualcosa, metterei per primo il film “L’Amico del cuore” con Vincenzo Salemme nella doppia veste di attore e regista: il primo di una certa importanza della mia carriera. Per ciò che concerne il teatro sono molto legato allo spettacolo “Tutto per Eva, solo per Eva”: il primo lavoro teatrale realizzato con la mia stessa compagnia. In ogni caso credo che ognuno di noi nella vita debba dire grazie a qualcuno.
Tu hai fatto molto teatro e sappiamo quanta passione ci metti, hai in programma qualche spettacolo?
Il teatro è la mia vera ed unica professione, per non dire il mio solo vero amore. Ogni anno, come è mia consuetudine, porto in scena una nuova commedia. Da trent’anni scrivo assieme a Bruno Tabacchini ogni singolo pezzo che metto in scena. Del resto Bruno è il mio autore preferito con il quale ho condiviso quasi ogni istante della mia carriera artistica. Anche l’anno prossimo sarò in giro per l’ Italia con un nuovo esilarante lavoro.
Per ciò che concerne la televisione, stai valutando qualche proposta?
A dire la verità non amo molto la televisione, però devo ammettere che è l’unico mezzo che ti rende popolare in brevissimo tempo. In ogni caso bisogna fare attenzione e fare scelte giuste e oculate, altrimenti si può correre il rischio di bruciarsi. Per il momento non ho nessuna proposta da vagliare, vedremo più avanti.
Totò “Il principe della risata proviene dalla tua terra: ti ha insegnato qualcosa? Hai rubato con gli occhi qualche trucco, qualche trovata alla sua genialità?
Totò rappresenta la nostra cultura artistica, è l’esatto punto di riferimento per tutti i giovani che vogliano intraprendere questo mestiere. Mi sento figlio di quella tradizione partenopea, ne faccio tesoro e cerco di portarla in scena dandogli una evoluzione moderna: Totò è il nostro orgoglio.
Hai un sogno nel cassetto ancora da realizzare?
Modestamente tanti anni addietro sono partito allietando gli invitati ai Matrimoni, passando per le feste di piazza sono arrivato a fare film con dei mostri sacri della storia del cinema Italiano. Inoltre ho avuto la fortuna di partecipare a trasmissioni televisive più o meno importanti, ho una mia compagnia teatrale da circa dieci anni: insomma della mia carriera artistica sono più che soddisfatto. Se domani dovesse finire tutto (speriamo di no), se un giorno si dimenticassero completamente di me, sarei ugualmente contento del percorso realizzato in questi anni e non avrei nessun rimpianto. Quindi, con estrema sincerità, posso asserire senza ombra di smentita, che il mio sogno nel cassetto, fortunatamente, l’ho già realizzato.
Caro Biagio ogni tanto ci capita di vederti in giro per l’italia o come accadde tempo addietro per il derby del cuore romano, prendere parte a manifestazioni calcistiche con scopi umanitari, sempre in perfetta forma e scattante come un grillo: dai spesso una mano a chi ne ha bisogno?
Quando posso ed i miei impegni me lo permettono, mi piace partecipare ad incontri dove l’imperativo categorico è fare beneficenza. Nella partita disputata allo stadio Olimpico di Roma, ho giocato nella formazione giallorossa vittoriosa per 4-2, ma la felicità più grande l’ho avuta nel constatare la grande affluenza di pubblico sugli spalti( 45.000 circa i presenti). Però devo dire che in ogni città italiana la gente risponde in maniera fantastica, dal nord al sud gli italiani sanno metterci il cuore. Sono loro i vincitori morali di tutte le manifestazioni alle quali ho preso parte, perché ogni volta con il loro sostanzioso contributo hanno permesso di aiutare e sostenere alcune onlus bisognose. Per ciò che attiene alla forma fisica, con il lavoro che svolgo è essenziale essere in forma, direi vitale. Quando sei sul palcoscenico per due ore di fila c’è bisogno di carburante in abbondanza.
Carmen Russo
Carmen Russo
Il giorno di San Valentino è sicuramente un giorno particolare, specialmente per gli innamorati, ma per Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi assume significati molto particolarii. Difatti oltre a ricordare e suggellare un amore infinito, per la simpaticissima coppia assume connotati a dir poco inconfessabili ed indimenticabili: è il giorno della nascita della loro primogenita Maria. Soltanto coloro che hanno penato, sofferto e combattuto come loro possono capire appieno il loro stato d’animo attuale. Il giorno del compleanno siamo andati a trovarli, il tempo di due battute, alla mega festa organizzata per festeggiare l’importante evento del primo anno di vita per Maria. Molti i bambini invitati, e fra gli altri, confusi con gli invitati, abbiamo intravisto l’attore Kaspar Capparoni con la moglie Veronica ed il loro bambino. Il tutto organizzato in maniera perfetta con palloncini, dolci a volontà, clown e animatrici pronte ad intrattenere i presenti .
E’ passato un anno da quel San Valentino del 2013 che ti rese mamma, quali considerazioni puoi regalarci?
Si in effetti è trascorso un anno esatto, in due parole: troppo veloce. Tanto è stato il piacere di avere questa bambina che il tempo è passato così in fretta da non rendersene conto: a volte, egoisticamente, ci piacerebbe fermare il tempo per goderci di più questa età. Un anno stupendo che ci ha fatto capire tante cose importanti. Maria, ogni giorno che passa, ci responsabilizza sempre più. Avere una figlia alla nostra età, come è accaduto a me ed Enzo Paolo è una situazione piacevolissima ed intrigante: non smetterei mai di dedicarmi a lei sempre con maggior intensità. In molti casi, quando si è giovani, non si riesce a godere appieno il lieto evento di un figlio, come in età matura. Certo sia i giovani sia i più grandicelli amano i propri figli ma le emozioni sono totalmente diverse.
Enzo tu invece come stai vivendo la paternità?
Un po’ come tutti i genitori penso, cercando di gettare le basi per una educazione basata ed improntata a quei valori che ai miei tempi imperavano, ma che purtroppo oggi si sono un tantino smarriti. Sebbene piccina cerco d’inculcarle l’idea del rispetto per se stessa, per le cose, per gli animali e per gli altri esseri umani.
E tu Carmen come stai vivendo l’inaspettata, ma lungamente inseguita maternità?
Ho avuto l’idea netta, sin dal primo istante, di essere stata messa al mondo per essere mamma . Tutti mi dicono che sono perfetta per questo ruolo, ne sono lusingata, ma per me è essenziale solo la felicità di Maria. Cerco di esserle vicino e di svolgere questo ruolo, sebbene impegnativo, nel migliore dei modi.
Enzo raccontaci le tue impressioni su Carmen nel ruolo di mamma.
Carmen è eccezionale: è perfetta come mamma, a dire il vero anche come moglie. Sebbene a volte sono assalito da alcuni dubbi, per come accudire la bambina nel migliore dei modi, Carmen sa sempre quello che deve e non deve fare, lei mi sconvolge e mi meraviglia tutti i giorni. E tutto ciò senza dimenticare, la casa, me ed il lavoro. Lei continua a fare tutto ciò che ha sempre fatto, senza trascurare in alcun modo se stessa e tutti i suoi affetti.
Quale è stato il momento più buffo sin’ora?
Di situazioni divertenti ne sono accadute così tante che non basterebbe un libro per elencarle tutte. Ma una buffa veramente è accaduta nei primi giorni di vita, quando per la prima volta ha fatto il suo bisogno, insomma la “pupù”. Per noi era una cosa talmente nuova, che ci ha presi alla sprovvista: non sapevamo bene come pulirla in maniera ottimale e ci siamo imbrattati dappertutto. Una situazione veramente divertente.
Carmen sul web impazza un video di Maria che ride di gusto per alcuni minuti senza fermarsi mai, chi lo ha girato e perché?
Sono io che mi diverto a riprenderla quando le faccio le smorfie lei ride trascinando tutti i presenti: la bambina, ringraziando Dio è sempre stata serena, è sempre sorridente, difficilmente piange. Qualche volta, quando vuole per forza fare qualcosa che non deve o desidera avere qualche oggetto pericoloso, allora si sforza in un finto pianto per intenerirci, ma noi non ci caschiamo. Lei è molto furbetta e a volte fa già l’attrice, ma siccome anche noi siamo attori la capiamo al volo quando decide di recitare!
Per tutta la gravidanza siete sempre stati subissati dalle critiche per questa maternità ottenuta in età avanzata, come l’avete presa la cosa?
Si è vero qualcosa avvertivamo intorno a noi, ma appena è nata non abbiamo sentito più alcun dissenso. Ora tutta l’Italia che ci segue è con noi. La gente ha capito perfettamente in nostro dramma. Tutti hanno avvertito la nostra sofferenza in quei dieci anni che ci hanno separato dal nostro sogno più intimo. Ora tutti hanno compreso che per suggellare in maniera perfetta il nostro amore e per sentirci una famiglia vera, avevamo bisogno di questa bambina. Questa bambina è diventata la gioia di tutta l’Italia. Giornalmente riceviamo attestati di stima da molte mamme, che dal nostro esempio hanno tratto la forza per andare avanti e concretizzare il loro sogni.
Antonio Jorio
Il giorno di San Valentino è sicuramente un giorno particolare, specialmente per gli innamorati, ma per Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi assume significati molto particolarii. Difatti oltre a ricordare e suggellare un amore infinito, per la simpaticissima coppia assume connotati a dir poco inconfessabili ed indimenticabili: è il giorno della nascita della loro primogenita Maria. Soltanto coloro che hanno penato, sofferto e combattuto come loro possono capire appieno il loro stato d’animo attuale. Il giorno del compleanno siamo andati a trovarli, il tempo di due battute, alla mega festa organizzata per festeggiare l’importante evento del primo anno di vita per Maria. Molti i bambini invitati, e fra gli altri, confusi con gli invitati, abbiamo intravisto l’attore Kaspar Capparoni con la moglie Veronica ed il loro bambino. Il tutto organizzato in maniera perfetta con palloncini, dolci a volontà, clown e animatrici pronte ad intrattenere i presenti .
E’ passato un anno da quel San Valentino del 2013 che ti rese mamma, quali considerazioni puoi regalarci?
Si in effetti è trascorso un anno esatto, in due parole: troppo veloce. Tanto è stato il piacere di avere questa bambina che il tempo è passato così in fretta da non rendersene conto: a volte, egoisticamente, ci piacerebbe fermare il tempo per goderci di più questa età. Un anno stupendo che ci ha fatto capire tante cose importanti. Maria, ogni giorno che passa, ci responsabilizza sempre più. Avere una figlia alla nostra età, come è accaduto a me ed Enzo Paolo è una situazione piacevolissima ed intrigante: non smetterei mai di dedicarmi a lei sempre con maggior intensità. In molti casi, quando si è giovani, non si riesce a godere appieno il lieto evento di un figlio, come in età matura. Certo sia i giovani sia i più grandicelli amano i propri figli ma le emozioni sono totalmente diverse.
Enzo tu invece come stai vivendo la paternità?
Un po’ come tutti i genitori penso, cercando di gettare le basi per una educazione basata ed improntata a quei valori che ai miei tempi imperavano, ma che purtroppo oggi si sono un tantino smarriti. Sebbene piccina cerco d’inculcarle l’idea del rispetto per se stessa, per le cose, per gli animali e per gli altri esseri umani.
E tu Carmen come stai vivendo l’inaspettata, ma lungamente inseguita maternità?
Ho avuto l’idea netta, sin dal primo istante, di essere stata messa al mondo per essere mamma . Tutti mi dicono che sono perfetta per questo ruolo, ne sono lusingata, ma per me è essenziale solo la felicità di Maria. Cerco di esserle vicino e di svolgere questo ruolo, sebbene impegnativo, nel migliore dei modi.
Enzo raccontaci le tue impressioni su Carmen nel ruolo di mamma.
Carmen è eccezionale: è perfetta come mamma, a dire il vero anche come moglie. Sebbene a volte sono assalito da alcuni dubbi, per come accudire la bambina nel migliore dei modi, Carmen sa sempre quello che deve e non deve fare, lei mi sconvolge e mi meraviglia tutti i giorni. E tutto ciò senza dimenticare, la casa, me ed il lavoro. Lei continua a fare tutto ciò che ha sempre fatto, senza trascurare in alcun modo se stessa e tutti i suoi affetti.
Quale è stato il momento più buffo sin’ora?
Di situazioni divertenti ne sono accadute così tante che non basterebbe un libro per elencarle tutte. Ma una buffa veramente è accaduta nei primi giorni di vita, quando per la prima volta ha fatto il suo bisogno, insomma la “pupù”. Per noi era una cosa talmente nuova, che ci ha presi alla sprovvista: non sapevamo bene come pulirla in maniera ottimale e ci siamo imbrattati dappertutto. Una situazione veramente divertente.
Carmen sul web impazza un video di Maria che ride di gusto per alcuni minuti senza fermarsi mai, chi lo ha girato e perché?
Sono io che mi diverto a riprenderla quando le faccio le smorfie lei ride trascinando tutti i presenti: la bambina, ringraziando Dio è sempre stata serena, è sempre sorridente, difficilmente piange. Qualche volta, quando vuole per forza fare qualcosa che non deve o desidera avere qualche oggetto pericoloso, allora si sforza in un finto pianto per intenerirci, ma noi non ci caschiamo. Lei è molto furbetta e a volte fa già l’attrice, ma siccome anche noi siamo attori la capiamo al volo quando decide di recitare!
Per tutta la gravidanza siete sempre stati subissati dalle critiche per questa maternità ottenuta in età avanzata, come l’avete presa la cosa?
Si è vero qualcosa avvertivamo intorno a noi, ma appena è nata non abbiamo sentito più alcun dissenso. Ora tutta l’Italia che ci segue è con noi. La gente ha capito perfettamente in nostro dramma. Tutti hanno avvertito la nostra sofferenza in quei dieci anni che ci hanno separato dal nostro sogno più intimo. Ora tutti hanno compreso che per suggellare in maniera perfetta il nostro amore e per sentirci una famiglia vera, avevamo bisogno di questa bambina. Questa bambina è diventata la gioia di tutta l’Italia. Giornalmente riceviamo attestati di stima da molte mamme, che dal nostro esempio hanno tratto la forza per andare avanti e concretizzare il loro sogni.
Antonio Jorio
Arisa Intervista
La cantante genovese Arisa è arrivata alla quarta partecipazione al Festival di Sanremo: la prima volta, precisamente nel 2009, alla 60° edizione, arrivò prima nella categoria nuove proposte con l’indimenticabile interpretazione ”Sincerità”. Ora nella 64° edizione è riuscita a coronare il suo sogno di vittoria, sbaragliando gli altri due finalisti, che pure bene si erano comportati , Raphael Gualazzi ed il sorprendente terzo, Renzo Rubino.
A distanza di pochi giorni quali sono le tue considerazioni in merito a questa vittoria?
Ancora non riesco a crederci, una gioia incontenibile. E’ stata dura ma alla fine ho vinto, per un cantante è il coronamento di un sogno.
In questo festival hai cantato la prima e l’ultima canzone , semplice casualità, o un segno del destino?
Si effettivamente ho aperto il festival con l’atra canzone che ho portato “ Lentamente”: a me piaceva molto, tra l’altro scritta proprio per il festival, in quanto permetteva a tutti i componenti dell’orchestra di suonare. E poi mi piace perché parla di un argomento molto importante, praticamente è una metafora : il primo che passa che può stravolgere la tua vita. C’è una chiusura ed un’occasione per ricominciare. La vita è bella per questo!
Con quale percentuale è passata l’altra canzone arrivata prima “Controvento”?
Con il 64%, una percentuale molto alta. Sapevo che sarebbe passata questa, perché nel testo ci sono delle belle parole che ognuno di noi vorrebbe sentirsi dire.
Chi ha curato il tuo look?
Jill Sanders per gli abiti le scarpe, tacco 14 cm, erano di Casadei!
Generalmente ti vediamo senza tacchi alti cosa è cambiato?
A dire il vero ogni volta che indosso i tacchi mia madre si commuove. A me non piacciono i tacchi, quel tipo di scarpe le reputo inadatte alla mia persona. Lei mi ripete spesso che con i tacchi alti farei un’altra figura. Ho voluto seguire il suo consiglio ed è andata bene.
Fa effetto scendere le scale di Sanremo?
Non più di tanto, ne ho scese di scale da quando ho iniziato a cantare!
Ti piacerebbe diventare mamma?
Si certo penso un po’ come tutte le donne del mondo, ma al momento non ci penso per niente visto che non ho un uomo.
Tua madre preme in quella direzione?
A lei piacerebbe che le regalassi un nipote, ma è intelligente e mi lascia fare ciò che reputo più giusto: quando arriverà il momento lo saprete tutti.
Come ti ci vedi nelle vesti di mamma?
Benissimo!
E’ per questo che negli ultimi tempi hai doppiato alcuni film d’animazione: li vuoi far vedere al tuo futuro bambino?
Può darsi….
Quanti cartoni animati hai doppiato sino ad ora?
Tre, il primo fu “Cattivissimo me 2“ , poi doppiai “Un mostro a Parigi” di Bibo Bergeron, davo la voce alla tenera Lucilla e da poco ho terminato il doppiaggio di “Barry, Gloria e i Disco Worms” che sarà visibile nelle sale dal 10 aprile . In questo film d’animazione impersono Gloria la più stonata del gruppo che alla fine coronerò il suo sogno cantando da star. Inoltre ci sono alcuni vermetti destinati alla carriera dirigenziale, invece, infischiandosene delle convenzioni e dei pregiudizi hanno intrapreso la carriera dei cantanti diventando in breve tempo delle star della disco music, mitiche le colonne sonore tutte rigorosamente degli anni 70 . E’ stato bello ed affascinante, veramente una indimenticabile esperienza.
E’ complicato il doppiaggio?
No, almeno per me, di solito mi prendo una settimana per completare il doppiaggio, ma alla fine con 4 giorni finisco il lavoro. Probabilmente perché ci metto tanta passione.
Come si chiama il tuo nuovo lavoro dove possiamo trovare le due canzoni?
“Amami Tour”, ma oltre le due di Sanremo, ce ne sono altrettante altre molto belle, tra le quali per esempio una personale interpretazione di “Cuccurucu” di Battiato, che a me è sempre piaciuta un mondo.
Antonio jorio
A distanza di pochi giorni quali sono le tue considerazioni in merito a questa vittoria?
Ancora non riesco a crederci, una gioia incontenibile. E’ stata dura ma alla fine ho vinto, per un cantante è il coronamento di un sogno.
In questo festival hai cantato la prima e l’ultima canzone , semplice casualità, o un segno del destino?
Si effettivamente ho aperto il festival con l’atra canzone che ho portato “ Lentamente”: a me piaceva molto, tra l’altro scritta proprio per il festival, in quanto permetteva a tutti i componenti dell’orchestra di suonare. E poi mi piace perché parla di un argomento molto importante, praticamente è una metafora : il primo che passa che può stravolgere la tua vita. C’è una chiusura ed un’occasione per ricominciare. La vita è bella per questo!
Con quale percentuale è passata l’altra canzone arrivata prima “Controvento”?
Con il 64%, una percentuale molto alta. Sapevo che sarebbe passata questa, perché nel testo ci sono delle belle parole che ognuno di noi vorrebbe sentirsi dire.
Chi ha curato il tuo look?
Jill Sanders per gli abiti le scarpe, tacco 14 cm, erano di Casadei!
Generalmente ti vediamo senza tacchi alti cosa è cambiato?
A dire il vero ogni volta che indosso i tacchi mia madre si commuove. A me non piacciono i tacchi, quel tipo di scarpe le reputo inadatte alla mia persona. Lei mi ripete spesso che con i tacchi alti farei un’altra figura. Ho voluto seguire il suo consiglio ed è andata bene.
Fa effetto scendere le scale di Sanremo?
Non più di tanto, ne ho scese di scale da quando ho iniziato a cantare!
Ti piacerebbe diventare mamma?
Si certo penso un po’ come tutte le donne del mondo, ma al momento non ci penso per niente visto che non ho un uomo.
Tua madre preme in quella direzione?
A lei piacerebbe che le regalassi un nipote, ma è intelligente e mi lascia fare ciò che reputo più giusto: quando arriverà il momento lo saprete tutti.
Come ti ci vedi nelle vesti di mamma?
Benissimo!
E’ per questo che negli ultimi tempi hai doppiato alcuni film d’animazione: li vuoi far vedere al tuo futuro bambino?
Può darsi….
Quanti cartoni animati hai doppiato sino ad ora?
Tre, il primo fu “Cattivissimo me 2“ , poi doppiai “Un mostro a Parigi” di Bibo Bergeron, davo la voce alla tenera Lucilla e da poco ho terminato il doppiaggio di “Barry, Gloria e i Disco Worms” che sarà visibile nelle sale dal 10 aprile . In questo film d’animazione impersono Gloria la più stonata del gruppo che alla fine coronerò il suo sogno cantando da star. Inoltre ci sono alcuni vermetti destinati alla carriera dirigenziale, invece, infischiandosene delle convenzioni e dei pregiudizi hanno intrapreso la carriera dei cantanti diventando in breve tempo delle star della disco music, mitiche le colonne sonore tutte rigorosamente degli anni 70 . E’ stato bello ed affascinante, veramente una indimenticabile esperienza.
E’ complicato il doppiaggio?
No, almeno per me, di solito mi prendo una settimana per completare il doppiaggio, ma alla fine con 4 giorni finisco il lavoro. Probabilmente perché ci metto tanta passione.
Come si chiama il tuo nuovo lavoro dove possiamo trovare le due canzoni?
“Amami Tour”, ma oltre le due di Sanremo, ce ne sono altrettante altre molto belle, tra le quali per esempio una personale interpretazione di “Cuccurucu” di Battiato, che a me è sempre piaciuta un mondo.
Antonio jorio