Magnifico inizio di “JazzAmo”, per una strabiliante serata di musica live, con una formazione di grandi professionisti :
voce Elisabetta Antonini,piano Stefano Sabatini, contrabbasso Federica Marchisanti, batteria il mitico Ermanno Marcangeli, madrine della serata le modelle Marisa Casella e Paola Sales.
Un grande plauso al patron, esperto di musica, Carlo Di Filippo, che ha voluto creare in questa particolare location, arredata con ben due pianoforti uno bianco l’altro nero, chitarre e strumenti vari attaccati alle pareti, lampade ricavate dai rullanti della batteria,una atmosfera musicale unica, insomma come si sul dire:al “Casanova” si mangia pane e musica,e l’evento “JazzAmo” indovinatissimo,si ripeterà tutti i venerdì fino a dicembre con l’alternarsi di varie formazioni di grande spessore, così ci ha riferito il direttore artistico del festival l’esperto Alfonso Stagno.
Per questa prima,oltre l’abituale clientela, erano presenti, invitati dall'ufficio stampa, il giornalista Giò Di Giorgio: direttamente da "GoogleBox" su Italia1, la Principessa Conny Caracciolo, l’immobiliarista Rosalba Esposito con il marito Francesco Garruba,la Dott.ssa Cinzia Paris, la naturopata proprietaria del centro medico estetico “Bewell” Anna Iannucci,con la mamma, Onda Susi,l’On.Antonio Paris,il truccatore delle dive il mitico Antonio Quattromani,la profess.ssa Silvia Grea,il direttore commerciale dell’emittente C21 Angelo Arquilla che per l’occasione ha fatto realizzare delle interviste che rivedremo sull’emittente ai vari personaggi presenti,la giornalista di moda Erika Eramo,l’attrice di tanti film storici, Adriana Russo,il fotoreporter Adriano Di Benedetto di Buonasera Roma e tanti altri amici.
Foto by Adriano Di Benedetto
Giò Di Giorgio
sabato 7 ottobre 2017
venerdì 6 ottobre 2017
Tevere chiama, Mississipi risponde “Viaggio nella Terra del Blues: Francesca De Fazi ha presentato al “Lian Club” il suo primo docufilm nel corso di un concerto. Successo di critica e di pubblico
La blueswoman romana si è esibita con la sua band in Lungotevere dei Mellini
Un viaggio tra immagini, voci e note musicali “nel posto più a Sud della Terra”
Successo di critica e di pubblico per una Francesca De Fazi, sempre più poliedrica: da regista a voce fuori campo, da interprete di emozioni documentaristiche a voce profonda, come le sonorità della sua chitarra.
Sotto questo ombrello di emozioni si è sviluppato il viaggio suggestivo, inedito e impedibile che la popolare blueswoman romana, ha realizzato all’interno del suo primo docufilm – “Viaggio nella Terra del Blues” – presentato ieri sera al “Lian Club”, sul barcone ormeggiato in Lungotevere dei Mellini, 7. Un’anteprima per un progetto in fieri che avrà a breve la sua completa realizzazione con la pubblicazione dei brani - raccolti in un cd allegato alla pellicola - concepiti durante il viaggio on the road. Il risultato è una descrizione originale e attendibile - ricca di fughe prospettiche, visive ed emozionali di un legame forte che alberga nelle sensazioni fluide di un’artista folgorata dalla cultura ricca e variegata di quel fiume che nell’America settentrionale scorre per 5.970 chilometri al punto di avvicinarla in qualche modo alla Città Eterna. Insomma, “Tevere chiama, Mississipi risponde”.
Dunque, location indovinatissima, sulla banchina più glamour di Roma, quella scelta per presentare “Viaggio nella Terra del Blues”. Il docufilm è autoprodotto in collaborazione con Victor Daniel Video, ed è stato realizzato dopo l’ultima incursione che Francesca De Fazi ha compiuto nel Delta del Mississipi... ”il posto più a Sud della Terra”, come ama ripetere la blueswoman. Capace di immergersi, mentalmente e fisicamente, nei campi di cotone, tra storie di schiavitù e di sofferenza, ripercorrendo la “Great River Road”, la famosa Higway 61, che ha innalzato gli afroamericani e la loro vigorosa colonna sonora verso la speranza, dalla campagna fino alle aree urbane.
Da New Orleans a Memphis, col suo partner “Biker Poccio”, in sella a una Harley Davidson, Francesca De Fazi ha seguìto le tappe del “Blues Trail”, una mappatura di marcatori interpretativi nei luoghi storici legati al blues: un percorso condito dalle apparizioni di personaggi e artisti che hanno tracciato la storia e la cultura della musica americana. Interviste inediti e documenti straordinari sono riemersi dal racconto e in ogni tappa la blueswoman ha goduto di credit spontanei, quanto graditi, per esibirsi dei templi on the road di quella fantastica musica che è cultura, cullata, trasportata e interpretata nel letto di un fiume lungo quanto una storia infinita. “Mi sono chiesta – afferma Francesca – cosa ci faccio io qua, una “white freak dama”, bianca, italiana… cosa significa per me il blues, come ho risposto a questo grido che viene da così lontano? E che mi ha portata a suonare in giro per il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa e in mezza Europa… Beh, finalmente posso dire di aver capito come questo linguaggio primitivo abbia potuto attraversare lo spazio e il tempo per sfondare il muro della disuguaglianza sociale e razziale: il blues è condanna, ma anche salvezza. E Dio e il diavolo si fondono esattamente come gospel e blues nella musica Soul.
Ospiti dell'evento:Umberto “Biker Poccio” Ramundo , Harlista, Sister Bianka De Fazi cantante, Arianna Alessandrini stilista, Fabiola Torresi bassista, Piero Pierantozzi batterista, Leno Landini armonicista , Roberta Nadali restauratrice, Piero Fortezza batterista, Elio Volpini chitarrista, Paolo Fidenzoni poeta, Quirino Cipolla scultore, Marco De Fazi Avvocato internazionalista Victor Daniel Video production , il giornalista Marino Collaciani, il cantautoreToni Malco, Eric Daniel sassofonista, Alessio Ligi sassofonista, Egidio Macari, organizzatori di Tolfa Jazz, uno dei festival più importante in Italia, Andrea Pagani pianista, Adriana Ciotti, moglie di Roberto, il più grande bluesman in Italia, Umberto Barbuto chitarrista,il direttore commerciale di C21 Angelo Arquilla, l’editore giornalista Giò Di Giorgio e tanti altri.
ufficio stampa Marino Collacciani
foto by Adriano Di Benedetto
Giò Di Giorgio
Successo di critica e di pubblico per una Francesca De Fazi, sempre più poliedrica: da regista a voce fuori campo, da interprete di emozioni documentaristiche a voce profonda, come le sonorità della sua chitarra.
Sotto questo ombrello di emozioni si è sviluppato il viaggio suggestivo, inedito e impedibile che la popolare blueswoman romana, ha realizzato all’interno del suo primo docufilm – “Viaggio nella Terra del Blues” – presentato ieri sera al “Lian Club”, sul barcone ormeggiato in Lungotevere dei Mellini, 7. Un’anteprima per un progetto in fieri che avrà a breve la sua completa realizzazione con la pubblicazione dei brani - raccolti in un cd allegato alla pellicola - concepiti durante il viaggio on the road. Il risultato è una descrizione originale e attendibile - ricca di fughe prospettiche, visive ed emozionali di un legame forte che alberga nelle sensazioni fluide di un’artista folgorata dalla cultura ricca e variegata di quel fiume che nell’America settentrionale scorre per 5.970 chilometri al punto di avvicinarla in qualche modo alla Città Eterna. Insomma, “Tevere chiama, Mississipi risponde”.
Dunque, location indovinatissima, sulla banchina più glamour di Roma, quella scelta per presentare “Viaggio nella Terra del Blues”. Il docufilm è autoprodotto in collaborazione con Victor Daniel Video, ed è stato realizzato dopo l’ultima incursione che Francesca De Fazi ha compiuto nel Delta del Mississipi... ”il posto più a Sud della Terra”, come ama ripetere la blueswoman. Capace di immergersi, mentalmente e fisicamente, nei campi di cotone, tra storie di schiavitù e di sofferenza, ripercorrendo la “Great River Road”, la famosa Higway 61, che ha innalzato gli afroamericani e la loro vigorosa colonna sonora verso la speranza, dalla campagna fino alle aree urbane.
Da New Orleans a Memphis, col suo partner “Biker Poccio”, in sella a una Harley Davidson, Francesca De Fazi ha seguìto le tappe del “Blues Trail”, una mappatura di marcatori interpretativi nei luoghi storici legati al blues: un percorso condito dalle apparizioni di personaggi e artisti che hanno tracciato la storia e la cultura della musica americana. Interviste inediti e documenti straordinari sono riemersi dal racconto e in ogni tappa la blueswoman ha goduto di credit spontanei, quanto graditi, per esibirsi dei templi on the road di quella fantastica musica che è cultura, cullata, trasportata e interpretata nel letto di un fiume lungo quanto una storia infinita. “Mi sono chiesta – afferma Francesca – cosa ci faccio io qua, una “white freak dama”, bianca, italiana… cosa significa per me il blues, come ho risposto a questo grido che viene da così lontano? E che mi ha portata a suonare in giro per il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa e in mezza Europa… Beh, finalmente posso dire di aver capito come questo linguaggio primitivo abbia potuto attraversare lo spazio e il tempo per sfondare il muro della disuguaglianza sociale e razziale: il blues è condanna, ma anche salvezza. E Dio e il diavolo si fondono esattamente come gospel e blues nella musica Soul.
Ospiti dell'evento:Umberto “Biker Poccio” Ramundo , Harlista, Sister Bianka De Fazi cantante, Arianna Alessandrini stilista, Fabiola Torresi bassista, Piero Pierantozzi batterista, Leno Landini armonicista , Roberta Nadali restauratrice, Piero Fortezza batterista, Elio Volpini chitarrista, Paolo Fidenzoni poeta, Quirino Cipolla scultore, Marco De Fazi Avvocato internazionalista Victor Daniel Video production , il giornalista Marino Collaciani, il cantautoreToni Malco, Eric Daniel sassofonista, Alessio Ligi sassofonista, Egidio Macari, organizzatori di Tolfa Jazz, uno dei festival più importante in Italia, Andrea Pagani pianista, Adriana Ciotti, moglie di Roberto, il più grande bluesman in Italia, Umberto Barbuto chitarrista,il direttore commerciale di C21 Angelo Arquilla, l’editore giornalista Giò Di Giorgio e tanti altri.
foto by Adriano Di Benedetto
Giò Di Giorgio