venerdì 23 maggio 2025

Il PremioSimpatia 2025 all’insegna della solidarietà e delle storie ma anche dei grandi personaggi

 

Tra i premiati la Fondazione Giulia Cecchettin, Silvio Orlando, Greta Scarano, Valerio Aprea e Tosca. Per lo sport, il Mister Claudio Ranieri 


Emozioni e protagonisti del nostro tempo. Torna il leggendario omaggio capitolino delle storie. La 52esima edizione del Premio Simpatia approderà il 27 maggio presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, alle ore 18, con la conduzione di Paola Saluzzi e Pino Strabioli. Tra gli ospiti, il mister Claudio Ranieri. A presenziare la cerimonia, l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio. Nomi illustri tra i premiati ma anche coloro che solitamente non fanno parte delle cronache ma costituiscono l’indispensabile ossatura della nostra società. Per tale motivo, tra quelli che riceveranno la preziosa rosa di Assen Peikov, simbolo del riconoscimento ideato dal grande storico della romanità Domenico Pertica, e presieduto dalla figlia Laura, ci sono i Vigili del Fuoco di Roma per l’intervento di salvataggio di un barcone arenato nel Tevere, Nucleo Sommozzatori, Squadra 7/A e Nucleo SAF, e c’è frate Emiliano Antenucci, Priore Santuario Madonna del Silenzio, molto vicino a Papa Francesco che ha fortemente voluto tale santuario. E poi, per la sezione storie e solidarietà, la Fondazione Giulia Cecchettin, per trasformare il dolore in un’opportunità per la società e come monito per evitare che tutto ciò accada di nuovo, l’ex insegnante Carmela Mancuso, i cui fiori gialli donati a Papa Francesco al Gemelli hanno fatto il giro del mondo, l’ANDOS, Associazione nazionale donne operate al seno, Pasquale Innarellae la RusticaXBand, che recuperano i ragazzi di borgata con il jazz, e il maestro dell’arte della cucina italiana, esperto pizzaiolo, Franco Pepe. E ancora, per lo sport, premio al mister Claudio Ranieri, alla A.S.D. Palestra Popolare del Quarticciolo che recupera i ragazzi del quartiere tramite la boxe, e all’atleta paralimpico, RigivanGaneshamoorthy, medaglia d’oro paraolimpiadi di Parigi. Per letteratura e giornalismo l’inviata di guerra Francesca Mannocchi. E ancora, per la medicina e la ricerca, la giovane astronoma Silvia Piranomonte, e il professor Massimo Ciccozzi. Per la musica, Tosca. Per lo spettacolo Euridice Axen, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, attore e regista, Antonio De Matteo, apprezzato anche nel cast de “L’arte della gioia” e “Mare fuori”, e Silvio Orlando. Per la regia Greta Scarano. Per il management Elena Aceto di Capriglia, presidente di Miamo. Una selezione attenta, quella degli illustri giurati del premio, ovvero Renzo Arbore, Giorgio Assumma, Pippo Baudo, Verdiana Bixio, Christian De Sica, Marisela Federici, Nicola Maccanico, Simona Marchini, Alessandro Nicosia, Carlotta Proietti, Carlo Verdone, Alessia Tota. Gli sbandieratori del Leone Rampante di Cori apriranno e chiuderanno la manifestazione. Il Premio Simpatia 2025 è promosso e sostenuto da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Comitato Romano Incremento Attività Cittadine e con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Con il patrocinio di Regione Lazio e Federalberghi Roma. Si ringrazia E.s.s.e.

Lucilla Quaglia-Ufficio stampa Premio Simpatia 3387679338 lucillaquaglia63@gmail.com

giovedì 22 maggio 2025

Lutto nel mondo del cinema e della mondanità romana.

 


E’ scomparsa la nota e storica press agent cinematografica e organizzatrice di premiere ed eventi spettacolari Patrizia Brandimarte
Patrizia è volata in cielo stamattina alle 9 dopo aver lottato per 3 giorni in terapia intensiva all’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina in seguito ad un delicatissimo intervento d’urgenza all’intestino. Aveva 78 anni e la voglia di vivere di una ragazzina. L’adorata figlia Alessandra Luna, nata dal suo amore con Luciano Luna, produttore e braccio destro dei Cecchi Gori, con sua figlia Margherita e il marito di Patrizia, il marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovine, ringraziano tutta l’equipe dell’ospedale guidata dal prof. Vincenzo Valentini, grande amico di Patrizia e suo medico di fiducia che ha fatto il possibile e l’impossibile per salvarla. 


La Brandimarte la conoscevano e stimavano tutti, impossibile non notarla e non ricordarla per sempre con quei suoi outfit unici, i lunghi capelli biondi sempre perfettamente abboccolati, i maestosi gioielli, anelli e bracciali spettacolari di sua creazione, non passava certo inosservata. Tutti la credevano immortale con quel suo carattere forte, dominante, la sua allegria, la simpatia, la voglia di uscire tutte le sere, mai stanca, mai doma. Un vulcano sempre in eruzione. Era una donna generosissima e pronta sempre a farsi in quattro per le persone che amava.


Nel cinema aveva iniziato a muoversi da giovane, prima come costumista, poi come ufficio stampa. E’ stata l’ufficio stampa di moltissimi film e la press agent di tanti divi di cui era sempre diventata grande amica. Basti ricordare i suoi legami con Mickey Rourke, Quentin Tarantino, Franco Nero e Vanessa Redgrave, Zeudy Araya e Franco Cristaldi, Massimo Spano, Lucio Dalla e la Laura Antonelli dei tempi d’oro. Grandi amici anche lo stilista Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri. In coppia con Antonio Flamini è stata una delle prime organizzatrici di anteprime cinematografiche hollywoodiane per il lancio di tantissimi film Disney, del primo “Harry Potter” dove al cinema Embassy di Roma fu ricostruita la stazione ferroviaria della pellicola. E poi il lancio di “Jurassic Park”, “Casper”, “L’incredibile Hulk”, “Follia” con Natasha Richardson. Il party per il suo ultimo compleanno, lo scorso settembre, era ispirato al film “Beetlejuice, Beetleejuice” di Tim Burton e lei si era presentata con la parrucca nera e cicatrici in volto per impersonare Delores, ovvero Monica Bellucci. Sempre presente sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia al braccio del marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovane: da 40 anni formavano un’invidiabile coppia super cool e divertentissima. Impossibile ricordare tutti i suoi lavori.


I suoi grandi amori, oltre il marito, erano la figlia Alessandra e la nipotina Margherita: le chiamava anche dieci volte al giorno visto che si erano trasferite a vivere nel Principato di Monaco. Non vederle quotidianamente era il suo cruccio maggiore. Amava anche tantissimo gli animali e la potevi incontrare al tramonto con i suoi tre cagnoli al guinzaglio al Pincio e subito dopo a sorseggiare uin drink all’hotel de Russie. Mondanissima e amante delle feste e delle belle serate, Patrizia amava la vita e amava festeggiarla: il suo motto era “Vivi la vida!”. 


Tanto che i suoi funerali che si terranno lunedì 26 maggio alle ore 15,30 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma non saranno tristi ma celebreranno la vita, come Patrizia avrebbe desiderato. La figlia già pensa di organizzare al più presto una mostra con tutti i suoi gioielli e bijoux, tutti pezzi unici hand made. 

                                 Gabriella Sassone

mercoledì 21 maggio 2025

Keita Miyazaki POST-APOCALYPTIC BLOOM a cura di Riccardo Freddo e Luca Baroni

 


Keita Miyazaki in mostra al MARV di Gradara porta la fragile bellezza della rinascita post-industriale: nei luoghi simbolo dell’amore proibito tra Paolo e Francesca, l’arte giapponese si rigenera raccontando una nuova armonia tra uomo, natura e tecnologia

Nel cuore delle Marche, a Gradara (PU) - borgo sospeso nel tempo che custodisce secoli di storia, dominato dal celebre castello teatro del tragico amore tra Paolo e Francesca cantato da Dante - il MARV – Museo d’Arte Rubini Vesin ospita la prima grande mostra personale in Italia dell’artista giapponese Keita Miyazaki: Post-Apocalyptic Bloom, a cura di Riccardo Freddo e Luca Baroni in collaborazione con Gallery Rosenfeld, dal 6 giugno al 6 luglio 2025.



L’esposizione, che dal 7 luglio e fino al 6 settembre 2025 sarà visitabile alla Rocca, si inserisce nel percorso di dialogo tra storia e contemporaneità che Gradara ha saputo attivare negli ultimi anni, facendo della cultura un motore di rinascita, proprio come accade nelle opere di Miyazaki. La vasta selezione di opere recenti mettono in luce il peculiare linguaggio scultoreo dell’artista: una visione in cui la distruzione si trasforma in rinascita, la meccanica si fonde con l’organico, e l’arte diventa un giardino post-apocalittico.

L’artista fonde materiali industriali – componenti meccaniche, motori dismessi, metalli – con elementi delicati e artigianali come carta piegata a mano, feltro cucito, tessuti: una combinazione che richiama il concetto di wabi-sabi, ovvero la bellezza dell’imperfezione e della transitorietà. Le sue sculture raccontano un mondo post-apocalittico che rifiorisce, in cui ciò che era rottame diventa simbolo di nuova vita.



 Con la carta voglio far fiorire le mie opere”, spiega Miyazaki e non è un caso che il verbo “fiorire” trovi qui un’eco perfetta. Gradara, con la sua vocazione all’incanto e alla narrazione, è la cornice ideale per un’esposizione che invita a riscoprire la bellezza nel riuso, nel frammento, nella trasformazione. Proprio come i fiori che sbocciano dalle sculture di Miyazaki, anche l’arte contemporanea trova terreno fertile in questo borgo denso di memoria e futuro. Post-Apocalyptic Bloom trasforma così lo spazio espositivo in un giardino meccanico e poetico, dove la memoria dell’industria si intreccia con la delicatezza della natura.



Keita Miyazaki, artista già protagonista di mostre in importanti istituzioni come il Victoria and Albert Museum, il Centre Pompidou, il Jameel Arts Centre e il Palais de Tokyo, e presente in prestigiose collezioni in Europa, Asia e Stati Uniti, penetra con il suo linguaggio scultoreo nel borgo protetto dalle cinta murarie medievali, che oggi si fa crocevia tra passato e futuro, in un viaggio da Tokyo a Pesaro Urbino che il curatore Riccardo Freddo ha saputo immaginare fondendo al meglio l’arte di ispirazione nazionale con i luoghi scrigno tutti da scoprire della nostra penisola.

Riccardo Freddo commenta: "Le opere di Keita Miyazaki mi colpiscono profondamente per la loro malinconica armonia. C'è in esse una bellezza fragile e imperfetta che richiama la filosofia giapponese del wabi-sabi: una bellezza triste, incompleta, che accetta il tempo, l’asimmetria e la decadenza come elementi essenziali. Le sue sculture non cercano un equilibrio classico o una forma compiuta come nelle tradizioni scultoree europee, ma si radicano proprio nell’idea che il bello possa nascere anche dal difetto, dall’errore, dall’imperfezione. È in questa tensione che si sprigiona la forza poetica del suo lavoro"

Keita Miyazaki (Tokyo, 1983) è un artista visivo giapponese attivo tra Tokyo e Londra, noto per le sue sculture ibride che combinano materiali industriali e tecniche artigianali. Dopo aver studiato all'Università delle Arti di Tokyo e al Royal College of Art di Londra, ha sviluppato un linguaggio visivo riconoscibile, che mette in dialogo rovine meccaniche e forme vegetali. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie internazionali, tra cui Victoria and Albert Museum, Centre Pompidou, Palais de Tokyo, Jameel Arts Centre, e fanno parte di collezioni prestigiose come la Fondazione Benetton, il Mori Arts Centre e la Daiwa Foundation.



Riccardo Freddo è un esperto di arte contemporanea con una solida formazione internazionale. Dopo la laurea alla LUISS e studi a Stanford, ha approfondito l’art investing con una tesi supervisionata dalla Columbia University. Ha lavorato in istituzioni di rilievo come Paddle8, Christie’s, e Sotheby’s, dove ha curato aste e progetti speciali tra New York, Los Angeles e Londra. A Parigi ha gestito una prestigiosa collezione privata e conseguito un master in Marché de l’Art alla Sorbonne. Nel 2023 ha fondato The Place of Silence, residenza d’artista in Umbria dedicata alla riflessione e al dialogo con la natura. Oggi è Institutional and Museum Liaison della galleria Rosenfeld di Londra, dove coordina mostre e relazioni con musei e istituzioni internazionali. Unisce visione strategica, sensibilità artistica e passione per l’innovazione culturale.

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