lunedì 7 febbraio 2011
L'arte di Piergiorgio Colautti
C’è chi dipinge il passato e chi dipinge il futuro; il visto e rivisto, il fatto e rifatto.
Sarà un caso, sarà una combinazione, un fatto fortunato, un presagio. Il punto è sempre quello: l’arte italiana, e in particolare l’arte contemporanea, da molti decenni,non è in alcun modo considerata, non ha riconoscimenti ufficiali e non riceve finanziamenti pubblici, come il cinema, il teatro e lo sport.
Nessuno se ne è ancora accorto, o fa finta. Si dà il caso che il turismo in Italia sia alimentato, in gran parte, non dallo sport, come molti credono, ma dall’arte e dai beni culturali in genere.
Gli artisti, pittori e scultori, oggi soffrono per la mancanza di spazi espositivi pubblici, ; quei pochi ancora disponibili, per una esposizione richiedono migliaia di euro , denaro che l’artista, che vive di sola arte, no può permettersi di pagare.
Gli inviti alle grandi mostre, Biennale di Venezia e Quadriennale di Roma, sono esclusivamente prerogativa di pochi critici di parte , per non dire “prezzolati” e di politici disonesti, ai quali non interessa promuovere i più bravi o i migliori e che mai visitano, come dovrebbero , i loro studi. E tali esposizioni vengono finanziate con i soldi pubblici, cioè con i nostri soldi, con i risultati che tutti sanno. In questo modo si favorisce il dilettantismo più sfrenato e la mediocrità o la” non arte”.
Così l’ artista bravo, quello che dipinge il futuro, il genio, se vuole farsi riconoscere,ed emergere dalle masse degli sporca- tele, deve emigrare, come sempre.
Ma a volte c’è l’eccezione, specialmente quando arriva lo straniero, anche se sconosciuto nel suo paese, al quale le istituzioni spalancano tutte le porte, comprese quelle televisive. Allora io chiedo, se c’è qualcuno che può rispondermi; lo stesso trattamento viene riservato agli artisti italiani, quando vanno ad esporre le loro opere all’estero? Francamente a me non risulta. Il governo italiano e anche i cittadini , in particolare, ancora non si rendono conto che da molto tempo siamo invasi da una presenza culturale obsoleta e bugiarda, che non racconta , come nel passato, le usanze, i costumi ed i problemi, la corruzione e le tragedie del nostro secolo, a quelli che verranno dopo di noi. Una cultura che cerca di escludere la nostra cultura millenaria, figurativa e rinascimentale, sostituendola con una pseudo cultura negativa e del nulla.
Una specie di colonialismo culturale e commerciale, senza scatenare una guerra per la conquista del territorio, come nel passato. Stessa cosa si può dire in fatto di religione.
Piergiorgio Colautti
Pittore e scultore in Roma