lunedì 3 ottobre 2011

OGNI MONDEZZA PUO’ ESSERE ARTE

di PierGiorgio Colautti


Dov’è finita l’arte?  Si faccia vedere!
Attualmente non solo l’arte , ma anche  la cultura in generale hanno perso la propria identità. Assente dai musei, dalle pinacoteche e dalle gallerie, fa bella mostra il visto e rivisto, il fatto e rifatto. In mancanza di idee si sprecano tonnellate di marmo bianco di Carrara, tanto caro a Michelangelo , in manufatti e pseudo-monumenti  , che nulla hanno di formale e neanche di informale. Gli studi degli artisti bravi sono diventati dei laboratori di idraulica e di maniscalchi, con diploma di maestro d’arte rilasciato da varie accademie o da prestigiosi istituti d’arte esteri. Nell’ultima Biennale dell’arte di Venezia  c’era di tutto meno che l’arte. Ultimamente si è perduta non solo l’identità , ma anche la dignità. Oramai l’artista non fa più arte , ma esibisce solo se stesso.
Ma  si insiste e si continua a produrre solo manufatti ed installazioni di nessuna utilità  dicendo che si tratta di arte. Stessa cosa se si parla di musica ; qualsiasi suono, qualsiasi rumore , anche molesto, può essere considerato musica. Un cantante che sale sul palco tra mille luci e strilla  e saltella, viene applaudito da tutti : una moltitudine, un gregge belante a pagamento. Una opera Verdiana, una Cappella Sistina, sarebbero possibili in questa epoca di santi, tangentisti e mignotte ?
Un Raffaello, un Michelangelo, un Leonardo da Vinci, cosa avrebbero prodotto, in fatto di arte, in questo momento particolare? Forse sarebbero stati derisi e sbeffeggiati, o lasciati in disparte, come si fa oggi, con i soggetti di talento?
Forse si sarebbero adeguati all’andazzo ed alla moda della “ non arte”. Sarebbero diventati quello che sono ora e  da sempre? Ognuno ha la sua epoca ed ognuno ha l’epoca che si merita. I nostri politici ed i nostri banchieri non finanziano opere d’arte né fanno costruire palazzi e monumenti , come nel passato. I Medici di Firenze ed i Gonzaga di Mantova sono ormai un bel ricordo da ricordare, e la Chiesa, che è stata la benefattrice dell’arte e degli artisti , in questo momento è assente ed ha esaurito il proprio ruolo.  Non vedremo più quei bei palazzi pieni di affreschi e decorazioni, e monumenti, come nel passato, dalle sembianze umane. Gli architetti contemporanei, con tanto di laurea  o diploma, sembra non abbiano ancora scoperto  l’arte o l’ architettura dei non laureati del passato , non amano il bello, il funzionale, la decorazione e l’estetica. Sembra che il cubismo sia la sola estetica che conoscono. E intanto continua la cementificazione selvaggia e la deforestazione metodica che riduce, sempre di più, la terra da coltivare e che sarà il problema del prossimo futuro.
Ma io,  artista del Ventesimo secolo, ancora guardo al passato, per arrivare all’arte del futuro.


Piergiorgio Colautti
Pittore e scultore in Roma