Sono
passati più di settanta anni da quando Kandinsky ha inventato la sua idea di
informale e Mondrian l’altro geometrico.
Giustamente
da sperimentare, in mancanza di altro. Dopo tanto impressionismo ed
espressionismo e tentativi di cambiamento culturale e certe forme ed esperienze
di rinnovamento in fatto di arti visive, sono passati molti anni di ricerca
e si continua ad insistere su certe
espressioni. Il mondo è cambiato e la società non è più la stessa , possibile
che da allora non è successo più niente in fatto di arte? La scienza, come
la cultura, hanno fatto passi da gigante, mentre gli artisti non si sono
accorti di nulla. Gli esperimenti scientifici ed i loro risultati, come le
macchine-uomo, il computer, il cellulare, innovazioni al passo dei tempi.
Mentre si insiste nell’informale che non informa su niente e l’astrattismo: opere
casuali che negano ogni riferimento alla realtà dell’uomo: E’ forse la critica
che è cieca o non vuole vedere? La tendenza oggi è favorire la mediocrità, il
visto e rivisto, il fatto e rifatto, da parte delle gallerie, l’amico,
l’amante, il clan, purché non prevalga , in qualche modo, il rompiscatole o il
genio di turno. Quanti artisti non sono stati considerati o ignorati
appositamente; gente che non chiedeva e non si umiliava al volere della critica
e del mercato dell’arte, con tutte le sue regole le sue idee, cui tutti si
devono adeguare. Risultato: una specie ci colonizzazione culturale, dalla regia
prevalentemente straniera, senza prospettiva di continuità.
Così
facendo si favorisce la non-arte, un’arte priva di riferimenti alla nostra
epoca e alla nostra storia, un’arte che non tramanda alle future generazioni,
come hanno fatto i buoni e i cattivi, i belli e i brutti e le loro tragedie. La
fotografia che nel passato non esisteva, non potrà mai sostituire l’arte e neanche
l’uomo con le sue emozioni e le sue idee, mentre l’arte informale di oggi segna
la fine di un epoca come la nostra.
Le parole e
le pseudo teorie non servono a nulla per giustificare il fallimento di un arte
casuale e obsoleto; c’è bisogno di qualcosa di più.
La vita
oggi si basa sui numeri le lettere, e l’uomo ne è coinvolto ad ogni ora della
giornata . In definitiva questa è l’ora della parole , de3lle lettere e e dei
simboli e tutto si deduce anche osservando i graffiti sui muri delle case;
parole nuove e simboli senza senso che danno l’idea del nostro tempo.
Piergiorgio
Colautti
Pittore e
scultore in Roma