“Dalla divinità all'uomo non è stato concesso niente di tanto prospero,
che non sia tuttavia unito a qualche difficoltà, con un accoppiamento di miele
e fiele.” L’Asino D’Oro di
Apuleio
Inaugurazione
e presentazione stampa: giovedì 2 giugno 2016 – ore 18.00
Le peripezie del giovane Lucio
trasformato in asino e del suo ritorno alle sembianze umane, insieme ai
significati reconditi di questa
avventura del II secolo D.C. arrivano a noi, oggi più validi che mai, con la
mostra d’arte Metamorfosi e Magia.
Ospitata dalla Fondazione Villa Bertelli,
nell’omonima villa dal 2 giugno al 4 settembre, e organizzata in
collaborazione con il Comune di Forte
dei Marmi, la rassegna contiene sculture, stiacciati e dipinti
dell’artista siciliano Girolamo Ciulla
ed è curata da Alessandra Belluomini
Pucci, direttore scientifico della Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” di Viareggio.
Da Le metamorfosi di Apuleio, o L'asino d'oro – così come
soprannominate da Sant’Agostino – a
oggi, la mostra propone un percorso di 30
opere, attraverso l’idea stessa di identità e metamorfosi, voluta o imposta,
che si fa sempre più contemporanea, facendo incontrare storia della
letteratura e società attuale.
Un classico della letteratura, un tema sempre caro all’uomo, riproposto
in chiave artistica in Metamorfosi e Magia di Girolamo Ciulla.
Girolamo
Ciulla, espositore di rilievo alla Biennale di Venezia, in occasione dell'Expo 2015, ha esposto 4 Aurighe all'interno del padiglione Eataly
di Oscar Farinetti nella mostra “I
Tesori d'Italia”, sempre curata da Vittorio Sgarbi, suo grande estimatore.
Nome noto in Italia e all'estero, opere
monumentali di Girolamo Ciulla,
sono inoltre presenti nelle città di Seul
(Corea del Sud), Assuan (Egitto) e Malindi (Kenya).
L’Asino ovvero
la storia dell’uomo. “L’interpretazione di Ciulla segue un
processo originale che lavora
la materia trasformandola in opere di
potente suggestione: figure a tutto tondo, bassorilievi, disegni, riconsegnano
la forza della natura e la vitalità della figura umana attraverso una tecnica
personale che prima decompone la forma per poi restituire l’immagine, dove
tocchi di colore e l’applicazione di materiali diversi muovono e rendono viva
la composizione con giochi di contrasti, di pieni e di vuoti”, racconta
la curatrice Alessandra Belluomini Pucci, che aggiunge: “L’artista
è cittadino del mondo, ma quanto più il suo lessico è raggiungibile e
apprezzato da culture e popoli diversi, tanto più deve richiamare le proprie
origini per non incorrere
nell’universalismo prodotto dall’appiattimento del mondo contemporaneo.
Il linguaggio dell’artista,
manifestatosi nel profondo, supera i particolarismi delle diverse culture, se,
nel contempo, conserva ed esprime i caratteri della sua matrice originaria,
affondando le radici nel terreno su cui si è formato: più egli si sente
cosmopolita, più ha necessità di celebrare la sua identità e la sua storia
personale e Girolamo Ciulla esprime
questa esigenza in una dimensione e in
una armonia singolare. Le sue opere ne fanno emergere nitida la sicilianità, così intrisa delle
suggestioni dei miti della Magna Grecia, delle raffinate riflessioni delle
civiltà antiche, concretizzandosi in quella tipica insularità che alimenta
sogni lucidi e sensuali, passioni dell’intelligenza e della fantasia”.
La mostra di Girolamo Ciulla è
corredata di catalogo con testi redatti dalla curatrice Alessandra Belluomini Pucci per conto della Fondazione
Villa Bertelli.
Fondazione
Villa Bertelli | Via Giuseppe Mazzini, 200, 55042 Forte dei Marmi LU
www.villabertelli.it - info: 0584 787251
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