Al Premio Oscar Luis Bacalov deve il coraggio di aver intrapreso la carriera di sopranista (o controtenore). Fu, infatti, il grande musicista e direttore d’orchestra argentino a notarlo nello spettacolo teatrale “Estaba la Madre – Misa Tango”. DiMaio, al secolo Maurizio DiMaio, conferma la sua maturità artistica presentando al pubblico per la prima volta un universo musicale unico e mai esplorato in precedenza tra sonorità del Barocco e immaginario elettronico europeo.
Tanti gli ospiti presenti alla prima, amanti della musica classica e della bellissima voce di DiMaio che ha intonato nel corso della serata una preziosa versione dell’Aria “Lascia ch’io pianga”, tratta dall'opera “Rinaldo” di George Frideric Handel. Nel pubblico tra i molti voti noti come Daniele Incicco dei La Rua - che ha posato per i fotografi portando in trionfo l'amico Di Maio - il cantante lirico Giuseppe Nicodemo, la vocal coach Maria Grazia Fontana, Donatella Pompadour, Lorella Boccia, Noemi Bosco, Fanny Cadeo, Rosa Pianeta, Roberta Beta, Escobar Victor Enrique, il regista Marco Simeoli, il maestro Dino Scuderi, il produttore Niccolò Petitto, Korlan Madi, spunta anche la neo coppia di bellissimi Mario Serpa e Claudio Sona, uniti in questi giorni nel corso del programma Uomini e Donne di Maria De Filippi.
Anche loro - accolti in sala dal press agent Emilio Sturla Furnò si sono emozionati ascoltando l'artista fresco del suo debutto discografico su etichetta Inri Classic e scelto recentemente come portavoce della label fortemente voluta dalla comunione d’intenti tra l’etichetta torinese Inri e la Warner Music Italy, che annovera nella sua compagine il pianista di fama internazionale Francesco Taskayali. Il singolo è proposto al pubblico assieme ad altri brani di repertorio quali "Vedrò con mio diletto" tratto dall'opera "Il Giustino" di Antonio Vivaldi.
«La particolarità del progetto» – spiega l’artista – «è senza dubbio la vocalità, ma, anche, la scelta degli arrangiamenti e della produzione seguita da Dario Faini. in arte Dardust, riconosciuto come uno dei primi pianisti e compositori italiani “neo-classici” in grado di unire minimalismo pianistico ed elettronica. E’ un grandissimo privilegio esibirmi sul palco con un professionista di grande talento, con intuizione artistica e coraggio di osare e di sperimentare». Grazie alla sua peculiare formazione nel campo del teatro musicale e alla preparazione artistica acquisita negli anni di studio con il cantante lirico Giuseppe Nicodemo, DiMaio e, ancor prima, con Maria Grazia Fontana che lo ha iniziato agli studi di canto - è l’unico artista contemporaneo capace di proporre una formula musicale ed audace tra passato e presente, con una vocalità in grado di annullare l’importanza del corpo, fondendo maschile e femminile in un gioco seduttivo teso all'impossibile tra musica e parole.
Giò Di Giorgio