lunedì 27 novembre 2017

I LOVE… MARCO FERRERI AL CINEMA

In uscita il prossimo 30 novembre in sala il film di Pierfrancesco Campanella dedicato a Marco Ferreri a vent’anni dalla scomparsa del grande regista milanese.
All’opera sarà abbinata la visione del cortometraggio “L’amante perfetta” dello stesso Campanella, con Nicholas Gallo, Alessia Piovan e Magda Lys.


Marco Ferreri è stato uno dei grandi maestri del cinema italiano: dissacrante e anticonformista, sempre in bilico tra l’ironico e il grottesco più estremo, ha diretto dei film originali e graffianti, che hanno fatto storia, conseguendo spesso grandi incassi al botteghino.

Eppure, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa, è stato quasi dimenticato dall’immaginario collettivo. Una vera e propria “uccisione”,  neanche tanto metaforica.
Campanella ha immaginato un misterioso detective,  che si muove come un personaggio d’altri tempi, compie una inchiesta personale su questo ipotetico “delitto”.

Attraverso l’analisi di alcune delle sue opere maggiormente significative, interviste ad esperti e studiosi della “settima arte”, testimonianze di chi lo ha conosciuto e immagini di repertorio, il bizzarro investigatore arriva a individuare il “colpevole”: quella società dei consumi che il regista ha sempre stigmatizzato, fin da tempi non “sospetti”.
Una società ulteriormente peggiorata dall’avvento della televisione commerciale con annessi reality show, dall’uso sconsiderato dei social network e conseguente imbarbarimento dei rapporti umani, dall’omologazione culturale e dall’appiattimento impostoci dalla globalizzazione.
La peculiarità di Ferreri consiste proprio nell’aver precorso i tempi: il suo essere geniale è quindi nella preveggenza di un futuro pieno di alienazione e di frustrazione.


“I love… Marco Ferreri” vuole essere in definitiva una indagine postuma, tra reale e surreale, sui mutamenti sociali degli ultimi anni, attraverso l’occhio di un artista fuori dal coro.
Ci si potrebbe chiedere se la cultura sia davvero finita e con essa lo spirito critico.
La risposta, nonostante tutto, è no.
Certe “esigenze” non moriranno mai, almeno finché ci saranno cervelli pensanti e libertà di esporre le proprie idee.
E il cinema può ancora essere un ottimo veicolo di divulgazione del bello, dell’arte e delle emozioni più profonde e sensibili dell’animo umano.


Il docufilm è stato scritto dallo stesso Campanella con Lorenzo De Luca e si avvale delle interviste filmate a Michele Placido, Piera Degli Esposti, il giornalista Franco Mariotti, il critico Orio Caldiron, il docente di cinema Fabio Melelli, l’esperto d’arte contemporanea Mario D’Imperio e lo scrittore Emanuele Pecoraro.
La figura del detective è interpretata da Fabrizio Rampelli con la voce narrante di Ernanno Ribaudo.
All’opera partecipano anche Carla Dujany, Matteo Campanella, Chiara Campanella e il musicista Marco Werba, qui nelle insolite vesti di attore.

Giò Di Giorgio