sul palco del teatro Petrolini di via Rubattino, nel cuore di Testaccio. Tutto merito della mente dell'operazione, la rossa esplosiva Francesca Berger, scrittrice, sceneggiatrice, regista e produttrice di lungo corso, che non solo ha ideato, diretto e prodotto lo spettacolo, ma l'ha scritto a quattro mani con la da Silva. "Bella, ironica e molto talentuosa: davvero un Fregoli in gonnella che passa da un personaggio all'altro cambiando dialetto come se niente fosse", ha detto il regista Pierfrancesco Campanella, seduto nelle prime file. Molto colpito da Salomè anche il produttore della fiction "Il Paradiso delle Signore" di Raiuno Giannandrea Pecorelli.
Che sicuramente si ricorderà di lei per qualche sua prossima produzione. Anche la bionda attrice Luciana Frazzetto ha avuto solo parole di elogio per Salomè e per l'amica Francesca Berger, apprezzando anche la scelta di avvalersi delle potenti voci dei due cantanti ventenni Lorenzo Angelone (baritono) e Matteo Di Nunzio (tenore).
I due appaiono sul palco seguendo il ritmo delle stagioni (agosto, Natale, Pasqua) giusto per dare il tempo necessario a Salomè di entrare e uscire dai personaggi, un assemblage di caratteri femminili stravaganti e paradossali, donne "social addicted" o meglio "social victims", fashion blogger, influencer, fake e haters.
Tutte da ridere ma purtroppo molto simili a quelle che realmente impazzano sui social. In "#SocialMente pericolosa", spettacolo rivelazione della stagione, l'attrice, doppiatrice e "Microfonina" del Maurizio Costanzo Show, si trasforma come un vero “animale da palcoscenico”.
Scatena applausi e risate questo "one woman show" scritto divinamente e pieno di battute al fulmicotone. Nelle due ore on stage, la giovane Fregoli in gonnella cambia continuamente abito: passa dalla soubrette anni '90 alla donna delle pulizie toscana, dalla borgatara fake alla ragazza pugliese che non ha bisogno di studiare perchè i social la fanno sentire arrivata e famosa, dalla scatenata influencer emiliana alla fatale francesina, per poi trasformarsi in Suor Celestina, in una leggerissima Ofelia, una divertentissima Poppea. Sexyssimo il finale del primo tempo: Salomè in guepiere e reggicalze si scatena ballando sulle note di "Alejandro" di Lady Gaga.
Ogni personaggio ha ovviamente il suo accento, così Salomè dimostra di sapere parlare correttamente il pugliese, il bolognese, il romanaccio ma anche il francese. Lo spettacolo, che prende di mira con sarcasmo e ironia Instagram, Twitter, Facebook, Whats App, fa divertire un mondo anche il principe Guglielmo Giovanelli Marconi con la moglie Vittoria, la principessa della nuit Conny Caracciolo arrivata con Lucia Bornigia, la nobildonna Maria Consiglio Visco di Marigliano, Demetra Hampton e Irene Bozzi, il parrucchiere dei Vip Natalino Candido e Paola Pisani.
Tra i velluti rossi del teatro bomboniera di Paolo Gatti, anche Raffaello Balzo, lo scrittore Niky Marcelli, il filosofo-scrittore che si batte a colpi di libri contro la tv spazzatura Carmine Castoro, l'editore Giò di Giorgio con l'attrice Milena Stornaiuolo e Anna Iannucci della BeWell, l'imprenditore Giancarlo Casani, il promoter Nino Capobianco, la dottoressa Stefania Moretti con la pierre Fabiana Vicario, Enzo Merli, Antonietta di Vizia e l'avvocato Carmen Iodice, l'esperta d'arte Sabina Tamara Fattibene con il giornalista tv Cristiano Martinali.
A sorpresa, a fine spettacolo, Salomè circondata dai presenti ha spento le candeline e tagliato una grande torta tutta panna offerta da Luca Ludovici di "Ville Romane Catering" per festeggiare il suo compleanno. "Il nostro spettacolo mette alla berlina i tic e le manie dell’era digitale, dove si vive con lo Smartphone in mano ma non si colloquia più, dove ci si sente amati solo a colpi di "like", dove ci si piazza davanti a una tastiera per non sentirsi soli. Ma dove si può diventare anche dei feroci "haters", pieni di livore e cattiveria.
Personaggi che, come con un telecomando, cambiano velocemente luogo e tempo, come sta accadendo nella società, dove ormai connettendosi alla rete si accede ad un universo senza tempo e privo di uno spazio definito che usa il linguaggio di comunicazione globale dei social network", spiega la regista Francesca Berger. "La nostra è una farsa sul sociale, il cui tessuto si snoda in un mondo esasperato che dilaga, ma che di reale apparentemente non ha nulla, eppure esiste con aspetti fuorvianti. Sempre sorridendo, con grande ironia, abbiamo voluto spiegare con estrema leggerezza le direzioni che si intraprendono con l'uso smodato dei social e le annesse dipendenze da disconnessione; mettendo in evidenza l'insorgenza di una serie di atteggiamenti e comportamenti atipici di chi ormai confonde la realtà con quella virtuale", continua la Berger. Che ha infarcito lo spettacolo con alcuni cortometraggi da lei diretti, realizzati con la troupe di videomaking Gabino Curtidor e Stefano Ricco, con l’intento di offrire delle alternative ai nativi virtuali.
Foto By Giancarlo Sirolesi
Gabriella Sassone