Il film
di Pierfrancesco Campanella, realizzato nel 2003 ed appena rieditato in dvd
dalla CG Entertainment, sta incredibilmente ottenendo un grosso riscontro di
pubblico, oltre a un forte interesse mediatico.
A
suo tempo “Cattive inclinazioni”
suscitò un’ondata di polemiche e di perplessità. Uscito sugli schermi
distribuito dalla potente major americana Columbia
Tristar, venne lanciato come thriller che omaggiava la tradizione dei
gialli all’italiana degli anni settanta, quelli diretti da veri e propri
maestri del settore come Dario Argento, Lucio Fulci, Umberto Lenzi, Sergio
Martino e molti altri.
Un genere che faceva realizzare grandi incassi a fronte
di budget spesso modesti e soprattutto che veniva facilmente esportato nel
mondo, a differenza delle “commedie” che generalmente non oltrepassano mai i
confini nazionali. In realtà “Cattive
inclinazioni” si rifà a quel filone noir
entrato nella storia del cinema, anche perchè nobilitato e rivalutato
dalle dichiarazioni in anni recenti di Quentin Tarantino, ma lo fa in modo
assolutamente personale, spingendo volutamente l’acceleratore sulla chiave
trash.
In pratica Campanella prende in giro in modo plateale il thriller tradizionale,
sparigliando le carte e giocando la cifra stilistica del tono grottesco e
dell’atmosfera surreale. Già dall’insolita arma del delitto (una squadra metallica
da disegno) ai nomi buffi dati ai personaggi, al cast piuttosto “eterogeneo”,
per non parlare del fatto che non ci sia un “unico” assassino, oltre alla divertita
rappresentazione dell’ambiente televisivo, assetato di sangue a fini di share
di ascolto, tutto rende evidente l’intenzione del regista di affrontare
l’operazione con divertita autoironia. Ironia che evidentemente manca a molti
intellettualoidi ipercritici, che forse si prendono troppo sul serio e che non
hanno compreso la sottile follia che pervade la trama di questo film, additando
a difetti quello che invece dovrebbe essere un pregio: l’assoluta originalità
di un prodotto anticonformista e fuori dagli schemi. Che può piacere o meno ma
che non può essere “additato” a priori per il solo fatto che sia esageratamente
poco verosimile, non assecondando la liturgia tradizionale del giallo puro.
Il
film di Campanella, a dispetto di alcuni suoi feroci “detrattori”, ha comunque
regalato molte soddisfazioni al suo autore: grande successo di vendita e
noleggio in versione videocassetta, a ridosso dell’uscita cinematografica, e in
seguito programmato a tappeto con successo su Sky, per poi essere teletrasmesso
su RaiDue. Ma soprattutto è stato il mercato internazionale a rispondere
positivamente, in particolar modo quello USA, dove il film è approdato in
edizione doppiata in lingua inglese col titolo “Bad inclination”.
Oggi
la riscoperta in edizione dvd, con arricchimento di interessanti contributi
extra, ha portato alla “rivalutazione” a posteriori di un’opera forse non
perfetta ma insolita e coraggiosa. Il cast artistico è composto da Eva Robin’s, Mirca Viola, Elisabetta
Cavallotti, Elisabetta Rocchetti,
Florinda Bolkan e Franco Nero, quest’ultimo in un curioso
cameo.
Giò Di Giorgio