con Annabella Calabrese e
Giovanna Cappuccio
Light
Designer Daniele Esposito
Oggetti
di scena Leonardo D’Angelo
Aiuto
regista Pia Lavinia Nicol Calabrese
ANNE:
Rassegniamoci Beth, il Teatro è morto.
BETH: Non essere sciocca Anne, il Teatro non
può morire!
(Shakespeare in Plexiglass)
Due
attrici, una parete di plexiglass e un intero repertorio Shakespeariano da
mettere in scena mantenendo la distanza di sicurezza. Riusciranno nella loro
missione?
William Shakespeare è uno
degli autori più amati di sempre: ma come si fa a metterlo in scena se gli
attori non possono più toccarsi e devono mantenere le distanze? Bisogna
rassegnarsi e rinunciare alla bellezza di opere come “Romeo e Giulietta”,
“Sogno di una notte di mezza estate” o “La bisbetica domata”? Non è di questo
parere la dolce e ingenua Beth, che pur di non rassegnarsi alla morte del
Teatro cerca di convincere ad andare in scena, pur mantenendo tutte le
precauzioni del caso, la sua collega e amica, nonché regista, Anne. Sebbene il
pessimismo cosmico di Anne sia in netta contrapposizione con la positività e il
desiderio di riaprirsi verso il futuro di Beth, la seconda riuscirà nel suo
intento, così che le due attrici, pur di mettere in scena il loro autore
preferito, daranno vita ad esilaranti tentativi di interpretazione dei grandi
classici nei quali le stesse vestiranno i panni di gran parte dei personaggi
Shakespeariani, uno dopo l’altro, mantenendo la “distanza di sicurezza” e
separate da pareti di plexiglass, mascherine, guanti, caschi con visiere e
quant’altro. I controsensi dell’epoca contemporanea porteranno alla creazione
di esilaranti reinterpretazioni di personaggi classici, incredibilmente
attuali, che sorprenderanno e divertiranno il pubblico, ma anche a suggestivi
momenti poetici e riflessivi. Alla fine di questo excursus Anne e Beth
ritroveranno nel teatro classico molte similitudini con il presente, dando
risposta a molti dei dubbi creati dagli importanti avvenimenti che hanno
sconvolto la nostra realtà negli ultimi mesi e lasciando un messaggio finale di
speranza e di rinascita.
“Mai come nel periodo di
lockdown imposto dal Covid19 il mondo si è reso conto dell’importanza degli
artisti. Come sarebbero stati i mesi trascorsi in casa senza libri, film,
spettacoli teatrali, musei interattivi…insomma senza artisti? Eppure sono
proprio gli artisti a vertere in una situazione di estrema crisi causata dai
grandi danni provocati dal Covid19 e dalle conseguenti difficoltà per il
mantenimento del distanziamento sociale.
Anne e Beth rappresentano due facce della stessa medaglia, sono un po’
come Vladimiro ed Estragone del celebre “Aspettando Godot” di Beckett, solo che
loro non aspettano una fantomatica entità, bensì la possibilità di tornare a
fare quello che è il loro lavoro, ma che forse è anche più di questo: è il
sangue che scorre nelle loro vene, ciò che le tiene in vita. Shakespeare in
Plexiglass è un divertente botta e risposta di circa un’ora e mezza,
durante il quale il pubblico passa dall’immedesimarsi nel lockdown di una delle
protagoniste, a versare lacrime per la sciagurata morte di Mercuzio che urla
“La peste, la peste alle vostre famiglie!”. Ed è tra paragoni tra l’epoca
Shakespeariana (anche lui rinchiuso per ben un anno e mezzo a causa della
peste) e divertenti aneddoti sui mesi trascorsi in casa durante la tragedia che
ci ha tutti colpiti, che Anne e Beth ricominciano pian piano a sperare, fino ad
arrivare alla conclusione che non possono arrendersi, e che devono continuare a
far sorridere e a commuovere il pubblico nonostante tutte le difficoltà che
potranno incontrare sul loro cammino.”
cit. Annabella Calabrese
Teatro
Trastevere
Il
Posto delle Idee
via
Jacopa de' Settesoli 3, 00153 Roma
prevista
tessera associativa
Orari degli spettacoli
feriali ore 21.00, festivi ore 17.30
contatti: 065814004 info@teatrotrastevere.it
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Stampa:
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Giò Di Giorgio