Quanta Gaia c’è nel tuo personaggio e quanto del personaggio adesso c’è in Gaia?
Di Gaia (personaggio) conservo sicuramente la sua gioia ed il suo entusiasmo, il suo carattere frizzante ma mai frivolo, impastato di nostalgia. Lei dà importanza a valori senza i quali io non posso vivere: la fiducia, l’amicizia, l’amore… Dopo questo set, dopo aver conosciuto il personaggio di Gaia, in me è rimasto ancora più forte il desiderio di continuare a cercare la bellezza delle cose, a cominciare da me stessa.
Perché scegliere questo film?
A noi attori, ha lasciato spunti di riflessione e di vita molto importanti, significativi… ognuno li può cogliere se si ferma ad ascoltare e osservare la vita dei nostri personaggi, tutti diversi, ognuno insegna qualcosa. E sono tutti accomunati dalla necessità di tornare a credere in sé stessi e negli altri. È un film sulla ricerca di fiducia in se stessi e negli altri.
Per cosa dopo aver girato questo film puoi dire “ne è valsa la pena”?
Prima di tutto per l’esperienza umana che c’è stata, dopo un periodo di distanziamento e lontananza, dopo la pandemia e il lockdown, tutto questo è stato un ritrovarsi, un voler ricominciare insieme, un “incontrarsi” che è stato sentito molto forte da tutti. La nostra missione era quella di raccontare storie, con la voglia di voler trasmettere un messaggio e valori per noi veri ed importanti. Vivere e trasmettere emozioni. Nutrire e donare sentimenti autentici.
Raccontaci l’atmosfera che si viveva sul set, il regista, i colleghi…
Tra noi attori c’era condivisione, sul set la parola chiave è stata collaborazione, l’atmosfera era sempre gioiosa e divertente, ma profonda e attenta alle nostre storie.
Inoltre, è stato molto affascinante vedere il professor Segneri nei panni del regista, sembrava diverso dal solito ruolo in cui ero abituata a vederlo eppure, alla fine, mi sono resa conto che anche in aula, per noi studenti, metteva in scena il suo essere un regista in classe, con lui sembrava di essere sempre in un film.
La bellezza... perché è un tema chiave nel tuo personaggio? Per te, che cos’è la bellezza? E che valore ha?
È bello lo sguardo reciproco con qualcuno di autentico, è bello sapere di potersi fidare di qualcuno, è bello un tramonto… la bellezza è un valore importante, imprescindibile, per me. Sono sicura che, tramite la bellezza, si possa imparare ad amarsi e a conoscersi, non è solo una bellezza esteriore, ma anche interiore, è un lavoro lungo che probabilmente non finisce mai… Se una persona è alla ricerca vera della bellezza, sta cercando un tesoro prezioso che arricchirà se stesso e, quindi, anche gli altri.
Quanto spazio occupa l’amore nella tua vita?
L’amore è ogni cosa. Sono stata educata così e ne sono contenta, ho imparato che non esiste solo l’amore romantico, ma si può cogliere in tutto quello che ci circonda. L’amore occupa tutto e libera tutto.
Ti ritieni una persona innamorata?
Si, mi ritengo una persona innamorata, ci sono stati momenti migliori, ma ogni volta che mi ritrovo scoraggiata a non credere più tanto in questo valore è semplicemente per ricercarlo e riscoprirlo sempre di più…
Dopo aver vissuto questa esperienza, i tuoi passi futuri verso dove sono diretti?
La recitazione è sempre stata una passione, questa è stata un’esperienza sicuramente importante, mi piacerebbe continuare nel mondo del teatro… e poi speriamo di riuscire a girare la serie della quale in questa occasione abbiamo potuto pregustare il backstage!
Dunque - per salutarci - il titolo del vostro docufilm è “Come siamo (dietro le quinte)”, avete voluto raccontare l’umanità, nelle sue storie, nelle sue debolezze, nella sua bellezza, nella sua ricerca e nelle sue verità…e tu come sei?
Dopo questa opportunità sono più consapevole, il personaggio di Gaia mi ha insegnato a scavare ancor di più in quella che sono, in Gaia come persona. Non rinuncerò al mio animo di sognatrice e sono sempre alla ricerca di quella bellezza.
Claudia Nissolino