Presentato
ufficialmente, alla presenza di stampa, istituzioni e operatori del settore audiovisivo,
il terzo Premio Zavattini, o meglio il nuovo bando e regolamento, ancora più
ricco di opportunità per i giovani filmakers, grazie al quale si potrà
accedere, con i progetti più creativi al riutilizzo
libero del cinema d’archivio.
Le immagini video in questione, infatti,
appartengono a due dei principali archivi italiani esistenti, l’Archivio Audiovisivo del Movimento
Operaio e Democratico e l’Istituto
Luce/Cinecittà, che grazie all’immenso lavoro di digitalizzazione compiuto
negli anni scorsi offrono ora la possibilità di utilizzo dei materiali
conservati, esenti da problematiche connesse al diritto d’autore. In una sala
gremita, nella suggestiva cornice del Teatro
dei Dioscuri al Quirinale che in queste settimane sta ospitando la
significativa mostra multimediale dedicata a Monica Vitti, si è svolta la
serata di inaugurazione, alla presenza dei due presidenti degli Archivi,
rispettivamente Roberto Cicutto per
il Luce e Vincenzo Vita per l’AAMOD.
Provenienti da due ambiti pertinenti ma anche trasversali, la produzione
cinematografica e la politica culturale, i due promotori dell’iniziativa hanno
sottolineato come sia necessario sfruttare il nostro immenso patrimonio
documentaristico dai giovani, senz’altro i più motivati a ripercorrere con
l’occhio, e sicuramente a rivisitare in chiave innovativa e creativa, il nostro
passato socio-storico. Un immaginario collettivo che può essere riveduto
proprio grazie al lavoro di immaginazione ed esperienza delle nuove generazioni
per trasmetterlo ai propri coetanei.
Dai
18 ai 35 anni è infatti il target prescelto per la partecipazione al Premio
che, come ha illustrato in dettaglio il direttore artistico dell’iniziativa Antonio Medici, prevede quest’anno una
selezione dei progetti presentati, un workshop intenso di formazione tecnica
proprio per conoscere da vicino le tecniche della produzione e post-produzione
di un docu-film (riservato ai finalisti), un aiuto concreto nella realizzazione
della produzione del video e un premio in denaro al vincitore della migliore
opera realizzata.
Molti i giovani presenti ai Dioscuri ma anche numerosi
esponenti del cinema documentaristico: tra i tanti convenuti, le attrici Stefania Casinie Tiffany Zhou, la cantante Naira,
la coreografa e ballerina Patrizia
Cerroni,gli autori di due dei docu-film vincitori della prima edizione del
Premio,Sandro Arfuso e Riccardo Bolo
(Blue Screen), e Patrizio Partino (Dimenticata
militanza), quelli della seconda edizione del Premio, i film-maker Maria Iovine, Giulia Tata e Antonino Torrisi, l’agente
cinematografico Veronica Carbone, il
professor Marco Maria Gazzano
(docente di cinema all’Università Roma Tre) e il presidente dell’UCCA (Unione
Circoli Cinematografici Arci) Bobo
Roversi. In chiusura buffet biologico offerto dalla cooperativa agricola
ciociaraTerre Sane e aziende
vinicole in degustazione proposte daLa
Maison di Bacco.
E’
possibile partecipare al bamdo fino al 22 giugno 2018. Maggiori informazioni al
sito www.premiozavattini.it
Il Premio
Zavattini è promosso dalla Fondazione
Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (di cui lo stesso
Zavattini fu primo presidente),
sostenuto dalla Siae e dal MiBACT, attraverso il bando
“Sillumina”, e dalla Regione Lazio,
e realizzato in collaborazione con Istituto
Luce Cinecittà e con la partecipazione della Cineteca Sarda, Deriva Film
e Officina Visioni.
Infoline:
06/57289551 - 06/5742872 - 06/5730544
www.aamod.it
- info@aamod.it – apalandrani@aamod.it
Ufficio
stampa AAMOD: Elisabetta Castiglioni
+39
06 3225044 - +39 3284112014 - info@elisabettacastiglioni.it
Giò Di Giorgio