lunedì 1 luglio 2019

Lorenzo Scalise è stato il grande protagonista della giornata finale dell’”Italian Challenge Open Eneos Motor Oil”, disputato sul Terre dei Consoli Golf Club, ottenendo un ottimo secondo posto.


Sul difficile e impegnativo percorso di Monterosi (Vt), nel torneo in calendario nel Challenge Tour e nell’Italian Pro Tour Banca Generali Private, il 24enne di Vimercate ha concluso con 271 colpi (67 71 68 65, -17) dopo una spettacolare rimonta sottolineata da un 65 (-7): secondo miglior score di giornata che gli ha permesso di raggiungere, con due birdie finali, Matthew Jordan (271 - 69 67 69 66). 

La parità ha generato il playoff giocato sulla buca 16 (par 3,) dove ha prevalso, con un par, l’inglese, che ha approfittato della palla spedita in acqua dall’azzurro. 

“Il playoff commenta Jordan, 23 anni, nato nella Wirral Peninsula  non è mai bello, non mi piace vincere così, ma il golf è fatto anche di questo. 

Ho espresso un bel gioco per tutto il torneo: tra l’altro ho anche ottenuto una ‘hole in one’ e sono particolarmente contento perché ho iniziato la stagione senza ‘carta’ per il circuito e ora me la trovo in tasca. 

E in ogni caso dedico la vittoria decisamente a me stesso”. Da segnalare che Jordan ha siglato l’ace proprio alla buca 16 (par 3, metri 137), dove si è svolto lo spareggio. Ha concluso la sua corsa vincente con un 66 (-6, sei birdie) ed è stato gratificato con un assegno di 48.000 euro su un montepremi di 300.000 euro.

 “Alla buca supplementare  ha aggiunto Scalise  ho tirato un colpo pieno con il ferro 9, ma ho calcolato male il vento e la palla è terminata in acqua. Speravo in un esito diverso, tuttavia sono molto soddisfatto del gioco espresso e di tutta la prestazione nei quattro giorni, anche se quando una gara sfugge allo spareggio rimane sempre un bel po’ di amaro in bocca”. Tutti i giocatori hanno molto apprezzato il tracciato. 

   Lucilla Quaglia

L'EMIGRANTE Format radiofonico e televisivo,ideato e condotto da Gio' Di Sarno in onda su Radio Italia Anni 60 ( FM 100.5 ) tutti i martedì dalle 17 alle 18,ospiti eccezionali del prossimo martedì: la strana coppia Brazzò-Longobardi


Lui è un immigrato napoletano, pieno di energia vitale, che dispensa sorrisi e complimenti come il riso fuori la chiesa che si lancia agli sposi. Lei, immigrata siciliana, una battuta dietro l’altra. Ironica, pungente e fascinosa a contendersi l’ultima battuta con l’attore napoletano. Si sono conosciuti a una festa ed è stata subito intesa. Un’intesa amicale. E ho colto l’occasione per portarli insieme in trasmissione.
La simpatica Anna Maria Brazzò, fin da piccola ha respirato il profumo dell’arte grazie al nonno, fino a vivere in prima persona gli anni della Dolce Vita. Giornate trascorse al Bar Taddei, a giocare a briscola, mentre il Maestro Guttuso disegnava progetti per futuri capolavori sui tovaglioli di carta, così come ai caffè bevuti con Fellini a Piazza del Popolo. Anna Maria Brazzò è ora una nota organizzatrice di eventi multiculturali, in cui arte, mondanità, raffinatezza ed eleganza convivono in un connubio di perfezione e di suggestione.
Mario Longobardi invece è un attore napoletano, bello come il sole e simpatico come pochi, anche se, come Pulcinella, sotto la maschera cela un’anima sensibile e profonda. Lo abbiamo visto in numerose partecipazioni cinematografiche: Distretto di polizia, Un medico in famiglia, Il clan dei camorristi, Rosy Abate e tanti altri. Fotoromanzi e spot pubblicitari. Padre affettuoso di due figli che ormai definisce “fratelli” per una questione di età e di stazza, un fatalista con i piedi per terra.


                    Anna Maria Brazzò

Dove sei nata precisamente e che ricordi hai della tua infanzia?
 
Sono nata a Isola delle femmine, un isolotto fantastico vicino Palermo. Se pur figlia unica la mia mamma aveva 7 fratelli per cui la mia infanzia è stata un via vai di zii, cugini, uno zio prete e cannoli.
La mattina mi svegliavo non con l'odore del caffè ma con il profumo del ragù. Le donne di casa cominciavano a cucinare all'alba ed era tutto meraviglioso.
 Hai vissuto la "Dolce Vita". Oggi sei una nota organizzatrice di eventi. Quanto è cambiata la capitale in questi anni?
Sì, posso dire di aver vissuto la Dolce Vita quando via Veneto era una passerella di attori, cantanti e dei più grossi nomi che all'epoca passavano tutti da lì. Io personalmente, con un mio amico, noto costruttore, uscivo la mattina con una Rolls Royce bianca e una nera la sera. E non scherzo. Si viveva così: aperitivo all'Harris Bar, colazione al Piccolo Mondo, e per finire, in giro tutta la notte. La Capitale è cambiata perché la gente è cambiata. Non vedi più al Canova un Fellini a scambiare due chiacchiere con amici e conoscenti ma gente nuova che corre o cammina frettolosamente per la propria strada. Perfetti sconosciuti. La città si è adeguata a questo stile ed io mi sento orfana. Ora finalmente stiamo tornando al salotto buono, come si faceva al Morazzani, parlando di cinema arte cultura ecc. Sono felice di questo…

 Hai fatto e fai politica, trovi che alle donne si diano le stesse opportunità date agli uomini?
Ho fatto politica e faccio politica, mi occupo molto del sociale e, nonostante i passi da giganti che abbiamo fatto, la lotta per le donne è sempre aperta. Nulla è facile per noi, ma conto molto sulla nuova generazione in cui trovo donne colte e preparate a continuare la lotta.
Quale città consiglieresti oggi, a una tua conterranea che volesse emigrare dalla bella Sicilia? 
Ad una mia conterranea, qualora volesse lasciare la propria città, o come in questo caso la Sicilia, decisamente le consiglierei una città del nord, sempre all'avanguardia. Se poi la scelta dipendesse dal settore di interessi, direi di andare all'estero.
- Quando organizzi un evento da cosa prendi lo spunto. Ti fai trascinare dall'emozione oppure segui le esigenze del cliente?
Mi sono sempre occupata d'arte e i miei vernissage sono sempre arricchiti da culture diverse, mi piace unire popoli, religioni e “razze”, etnie, passando attraverso le musiche, le danze. Mi piace l'unione tra i popoli. Non permetto a nessuno di interferire nei miei progetti, ho il mio stile che mantengo gelosamente.

                      Mario Longobardi

 Che infanzia è stata quella del piccolo Mario, che ricordi hai?
La mia è stata un’infanzia vissuta nel cuore di Neapolis, nel centro storico dove abitavamo. Sono il quarto di 5 figli (due femmine e tre maschi) e siccome mio padre viaggiava tanto per lavoro, mia mamma Lucia badava a noi. Anche le mie sorelle aiutavano mamma e insieme si prendevano cura di noi maschietti.
A Napoli le ragazzine so’ già come mamme. Si cresce in fretta nei vicoli dove trovi ragazze che da sin da piccole sognano di diventare mamme. Ma uno dei ricordi indelebili sono i panini con la ricotta di Fuscella che un vecchietto la mattina portava nel cestino di vimini con gli sfilatini di pane e la pizza a portafoglio calda di Matteo ai tribunali. Tutti insieme mangiavamo seduti sulle mura millenarie di Napoli. E poi, un altro ricordo tuttora visibile ancora nei vicoli d Napoli: le partite di calcio col mitico pallone Super Santos che puntualmente si bucava o mi veniva bucato dalle massaie inviperite perché con le pallonate rompevamo i vetri delle finestre. 

 Quando hai deciso di lasciare la tua bella Napoli e perché?
Un vero napoletano, fortemente identitario con la propria storia, origini di sofferenza dolore e occupazione, praticamente non lascia mai Napoli.
Indipendentemente dal lavoro che intraprende per emigrare. Io da imprenditore viaggiavo molto ed ero fuori al massimo una o due settimane ma poi rientravo perché non vedevo l'ora di andare dai miei figli e dalla mia famiglia. Poi, in seguito, nel corso degli anni sono accadute vicende particolari dolorose, sia private che di lavoro, che mi hanno fatto arrivare di nuovo a Roma, non più di passaggio da agente di commercio, ma da studente accademico attoriale teatrale e così, dal 2010 circa, mi sono stabilito qua. Nella capitale ho fatto pure il militare, quindi la conosco benissimo. A malincuore ho lasciato la mia Napoli. Tutto per una serie incredibili di motivi che sarebbe troppo lungo da raccontare.

La bellezza che oggettivamente hai, ti ha aiutato o penalizzato nella vita in generale, non solo sul lavoro?
Il discorso estetico è un argomento tuttora molto discusso, particolare e delicato. Spesso incoerente. È vero, a me facilitava con il gentil sesso, ma credo che poi alla fine sia nel lavoro come nei sentimenti, se non hai testa, cuore, semplicità, umiltà e, soprattutto un qualche talento, non vai da nessuna parte. La bellezza da sola non basta, anzi credo che sia limitante.
 Hai due figli, cosa vorresti per il loro futuro? 
Mi sposai giovanissimo, quando non avevo ancora compiuto 22 anni e la mia ex moglie non aveva compiuto nemmeno 18 anni. Che ricordi…
Ho due figli maschi meravigliosi con cui ora sembriamo tre fratelli. Hanno 27 e 20 anni. Emanuele e Salvatore. Per loro vorrei un percorso di vita sereno, e sono sicuro che accadrà, perché se lo meritano. Vorrei che gli errori che hanno visto fare a noi adulti, fossero di insegnamento per loro, senza cadere negli stessi sbagli per inesperienza. Vorrei con un getto di spugna far scivolare tutta la tristezza che involontariamente abbiamo provocato in loro.
Prezzo troppo alto che hanno pagato per traversie familiari. Va bè lasciamo perdere le cose tristi… per loro voglio il meglio, non so se si è capito…

E per il tuo futuro invece?
Parlare di futuro con un fatalista è dura. Io mi fermerò dove il corso impetuoso del fiume mi scaricherà. Voglio un po’ di lavoro meritocratico. Certamente anche un po’ di fortuna e tanto amore, fratellanza e vivere di cose semplici. Basta falsità, odio, rancore, invidia. Meno social e più vita reale, diamine! Più empatia. Spero di trovare un po’ più di serenità, consapevole che molto dipende da me. Infine, un sorriso non lo nego mai a nessuno, soprattutto a chi ne ha bisogno.

Ufficio Stampa Giò Di Giorgio

domenica 30 giugno 2019

JAZZ’AMO SUMMER FESTIVAL

da sx il Maestro Orafo Giovanni Pallotta, il Patron Alfonso Stagno e il mitico Lino Patruno
Si e tenuta presso il Roof garden dell’Hotel THE HIVE di via Torino 6 in Roma, la prima serata della terza edizione del festival estivo dedicato agli amanti del Jazz e dintorni.

Gli ospiti sono arrivati già a partire dalle ore 20:30 sulla terrazza panoramica dell’hotel da dove si può godere una vista panoramica su Roma proprio nello scorcio compreso tra piazza repubblica, via Cavour, via nazionale e dintorni, ad accoglierli lo staff del THE HIVE capitanato dal direttore Claudio Garbo, che ha magistralmente organizzato, unitamente a tutto lo staff di sala e di cucina, lo straordinario banchetto dedicato agli ospiti, composto da un sontuoso buffet che gli ospiti hanno gradito, da consumare comodamente ai tavoli riservati, ottima anche la selezione di bevande e coktail confezionati sapientemente dal Barman presente nella postazione beverage.

Un buon caffè, offerto dalla torrefazione SCIONTI ha completato la cena e quindi subito dopo e iniziato lo spettacolo. Protagonisti di questa elegante kermesse inaugurale tre musicisti tutti di origini siciliane,( come l'organizzatore Alfonso Stagno)

 Al pianoforte e Voce il Maestro Santi Scarcella, autore di numerosi capolavori musicali come lo spettacolo DA MANHATTAN A CEFALU’ che ripercorre dettagliatamente la strada delle origini del Jazz partendo dal primo disco inciso il 26 febbraio 1917 da artisti siciliani emigrati in america e CIURI CIURI JAZZ.

 Al fianco di Scarcella, Puccio Panettieri alla batteria e Francesco di Luzio al basso. Al debutto inaugurale non poteva mancare l’autorevole presenza di un esperto del Jazz, e per questo l’organizzatore e direttore artistico,nonché presentatore della serata, ALFONSO STAGNO ha invitato come ospite d’onore il Maestro LINO PATRUNO che oltre agli applausi del pubblico e degli artisti, ha ricevuto una targa ricordo, realizzata su lamina d’argento dal maestro orafo GIOVANNI PALLOTTA appositamente per l’occasione della sua investitura a PADRINO del Jazz’amo summer festival, o come lui stesso si e definito non il Padrino ma il Patruno.

Tra l'altro il maestro Lino Patruno si esibirà con una sua band nella serata conclusiva del festival in data 8 agosto in concomitanza con il compleanno dell’hotel che ci ospita.

 Fra i numerosi ospiti presenti in terrazza: Adriano Mazzoletti, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e produttore discografico italiano, considerato uno dei padri della diffusione della musica jazz in Italia, desideroso anche lui di ascoltare il "Jazz Siciliano" del M° Santi Scarcella".

Fra il pubblico, numerosi i personaggi del mondo dello spettacolo e della mondanità che hanno risposto positivamente al richiamo sia di Alfonso Stagno patron dell’evento che dell'ufficio stampa Giò Di Giorgio, erano infatti presenti: la cantante partenopea Giò di Sarno che ha in precedenza ospitato il patron nel suo programma radiofonico L’EMIGRANTE in onda su radio italia anni 60, il camaleontico CESARE RASCEL figlio del celeberrimo Renato Rascel, il manager di eventi di moda internazionali Maurizio Passeri e la moglie Ino Mantilla ( modella ed insegnate di portamento), la gallerista e critica d’arte Anna Maria Brazzò,l’attrice Serena Petrella, la chef Erika Incognito, e tanti altri.

Il festival ritorna giovedì 4 luglio con il grande Giulio Todrani ed il suo show PIACERE TODRANI, in un percorso che si articola fra standar Jazz e tributi ad artisti come Frank Sinatra ed i BLUES BROTHERS, ne sentiremo delle belle.

Foto By Adriano Di Benedetto

 UFFICIO STAMPA GIO' DI GIORGIO

      Daniela Dal Lago


















sabato 29 giugno 2019

Nell’afoso pomeriggio Pescarese di venerdì 28 giugno,è stata inaugurata la mostra d’Arte del celebre pittore napoletano Mario Russo e della pittrice contemporanea Natalia Orsini, visitabile fino al 5 luglio all’Aurum di Pescara nella sala degli Alambicchi.

Da sx il critico d'Arte Alfio Borghese,la pittrice Natalia Orsini, l'attrice Adriana Russo e il giornalista Luca Pompei


Interessante mostra d'arte organizzata nella splendida sala Alambicchi di Pescara nella location "AURUM" per presentare le opere di due artisti di epoche diverse,una giovane contemporanea, intraprendente e provocatoria con la sua pittura "Natalia Orsini" e uno affermatissimo pittore conosciuto in tutto il mondo"Mario Russo" scomparso a Roma nel 2000.
Adriana Russo,Alfio Borghese,Natalia Orsini

Il dibattito è stato moderato dal giornalista e scrittore Luca Pompei,mentre il commento e le illustrazioni sulle opere esposte dei due artisti è stato del noto critico d'arte Alfio Borghese,"ciliegina sula torta" del vernissage è stata la presenza di una icona del cinema Italiano la famosa attrice Adriana Russo, figlia dell'artista Mario, che tanto adorava.
Opere del M° Mario Russo

Oltre ad amici, parenti ed estimatori, erano presenti il giornalista Giò Di Giorgio ufficio stampa dell’attrice Adriana Russo (che ha curato le comunicazioni del vernissage), il noto regista Alfonso Stagno, la pittrice e scultrice Elena Sevi, la curatrice pescarese Rosetta Clissa,il giornalista Fabio Rosica, i genitori di Natalia Orsini, Silvia e Danilo il marito Marco
Petra Brindisi, Anto Centonza, Lea tin e tanti altri.
La pittrice Natalia Orsini con alle spalle due sue opere

A fine convegno un brindisi d’auguri con i vini dell’azienda agricola Abruzzese Zaccagnini, ed una cena di buon auspicio sul lungo mare Pescarese al Ristorante 
"Da Bacone" per la mostra che resta visitabile fino al 5 luglio 2019, 


Daniela Dal Lago



il giornalista ufficio stampa Giò Di Giorgio



Opere della pittrice Natalia Orsini


Adriana Russo, Elena Sevi, Alfio Borghese

Opere di Natalia Orsini

Adriana Russo Intervistata dal giornalista Fabio Rosica



Natalia Orsini con Anto Centonza

Natalia Orsini e Lea Tin

Al Ristorante "Da Bacone" sul lungo mare di Pescara -Giò Di Giorgio,Adriana Russo,Natalia Orsini, Marco,Alfonso Stagno,Alfio Borghese, Elena Sevi.

giovedì 27 giugno 2019

DOPPIA FESTA DI COMPLEANNO PER I 40 ANNI DELLA MANAGER MONICA MATTEI



Titolare dell’omonima agenzia Monica Mattei Events, ha voluto riunire clienti, amici a Milano il 18 giugno con un party al Martini Dolce & Gabbana e il 23 giugno a Roma sulla terrazza Molinari Aquaroof del First Hotel.

Numerosi i Vip presenti in entrambe le città, due occasioni davvero speciali dove musica, divertimento hanno fatto da sfondo alla raffinata cornice dei 40 anni che Monica Mattei ha voluto festeggiare e condividere con i suoi amici e top client.

Monica Mattei, 1.80 cm di fascino ed eleganza ha stregato tutti fasciata in abito lungo firmatissimo e si è concessa con gioia a giornalisti e fotoreporter.
Molti gli amici presenti al suo Vip party sulla Terrazza Molinari Acquaroof, dalla incantevole vista panoramica sulla città eterna, come i conduttori radiofonici Filippo Firli e Giuditta Arecco di RdsMassimiliano AmicucciAntonella Pietrangeli,  i genitori, la sorella e  la sua inseparabile amica e braccio destro in affari Elena Siboni. 

Incantevole oltre alla vista del sesto piano anche  la torta composta da due grandi emme, le sue iniziali, piene di fragoline di bosco tra panna e crema su un biscotto croccante.
Due grandi feste, due momenti davvero unici dove tutti i presenti si sono divertiti fino a tarda notte.
Daniela Dal Lago