martedì 12 novembre 2024

I Corsi dell’”Istituto Armando Curcio” Quando la formazione passa per il lavoro

 

l’on. Souad Sbai con la Presidente dell’”Istituto Armando Curcio”, Cristina Siciliano, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico

Editoria: una parola che non può sfuggire all’occhio di chi percorre la propria esistenza con la voglia di apprendere, con l’umiltà dei grandi e il desiderio costante di mettersi in discussione. Esiste una forma declinata dall’informazione dei giornali, delle radio, delle tv e dei siti online; e un’altra, più colta, variegata e allo stesso tempo approfondita, legata alla pubblicazione di libri, saggi, romanzi, biografie, raccolte di documenti per la riemersione della storia. E tanto altro, perché il genere umano vive ogni giorno esperienze differenti , dunque, meritevoli di essere raccontate attraverso lo scritto e il dialogo, visti come trasmissione e approfondimento di confronti, fermati ed impressi su pagine da sfogliare con amore e rispetto. 
Souad Sbai e Cristina Siciliano con  il giornalista e portavoce della Comunità Egiziana in Italia, Mohamed Yoddef Ismail Al 


Così, nel 1927, per opera dell’intellettuale Armando Curcio, nasceva la prima idea della Armando Curcio Editore: una realtà imprenditoriale destinata a scrivere pagine gloriose della storia culturale italiana. Il fondatore riuscì a costituire nel tempo un catalogo ricco di preziosi volumi di narrativa, saggistica e arte, un immenso patrimonio contenutistico e iconografico che sarebbe stato ereditato dal figlio Alfredo e dalle generazioni a seguire. Oggi come allora, alla base della filosofia della Casa Editrice - da sempre al fianco di scuola e famiglia – alberga la convinzione che il sapere, la curiosità e la conoscenza mettano in moto un circolo virtuoso in grado di coinvolgere singoli e gruppi, persone e istituzioni: promuovere lettura e cultura significa investire nei giovani talenti. Per crescere in un comparto che ha la capacità di influire sulla realtà produttiva del Paese, bisogna valorizzare il sapere: oggi, la Casa Editrice può vantare una struttura solida, dinamica e flessibile, in grado di soddisfare le mutevoli esigenze di un mercato in continua trasformazione. E che l’ha portata a divenire sede attraverso una di Corsi triennali di formazione di grande attualità e di sviluppo dei nuovi interessi culturali. Così, come da tradizione ormai consolidata, in via Palmiro Togliatti 1625 - elegante sede della Casa Editrice - è andato in scena con significativo successo l’evento d’inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025 incentrato su uno specifico tema: “La formazione passa per il lavoro / Borse di studio, aiuti e valorizzazione della meritocrazia”. Durante la presentazione sono stati illustrati i programmi accademici e la XIX Edizione del Premio Curcio per le Attività Creative. Sono intervenuti docenti, professionisti del mondo dell’editoria, del giornalismo, della comunicazione e dell’informazione, pronti a condividere con i partecipanti ai Corsi proposte e indicazioni inerenti alle varie attività promosse dall’Istituto, dall’Associazione e dalla Casa Editrice Armando Curcio; nonché per illustrare i dettagli della partecipazione alla XIX Edizione del Premio Curcio per le Attività Creative.

La psicologa Maria Rita Parsi con Cristina Siciliano


Tra gli ospiti d’onore, in qualità di docenti dell’Istituto, erano presenti l’on. Souad Sbai, la psicologa Maria Rita Parsi, la cantante e autrice Manuela Villa, l’attrice e regista Isabel Russinova, la stilista Regina Schrecker, l’autore e conduttore radiofonico Nino Graziano Luca, Dario Gulli della Almond Entertainment, il COO, CFO & Management Director della Ternana calcio, dott. Giuseppe D’Aniello, il dott. Stefano d’Alessandro, Presidente della Ternana Calcio, la candidata al premio Nobel per la pace nel 2014 Frozan Nawabi, il portavoce della comunità egiziana in Italia ed Europa Mohamed Yoddef Ismail Ali e tante altre personalità del mondo della cultura. A introdurrei lavori è stata la Presidente dell’Istituto Armando Curcio, Cristina Siciliano: a capo della vera e propria fucina di cultura dal 2019, la dinamica manager ha potenziato la produttività in àmbito editoriale nel settore della narrativa per bambini e ragazzi, puntando sulla sinergia tra marchio madre e centro di formazione. Proprio nell’ottica di accrescere sempre più l’offerta formativa, oltre a garantire un percorso accademico di altissimo profilo, l’Istituto quest’anno attraverso l’attivazione di Masterclass e Corsi di Specializzazione consentirà agli studenti una crescita organica e complessiva: grazie all’affiancamento di validi tutor aziendali e di grandi nomi del mondo della cultura, le varie modalità di lavoro legate ai comparti del giornalismo e dell’editoria, del marketing, della moda, della musica, della produzione teatrale e cinematografica e della comunicazione. In tal modo troveranno sviluppo con strumenti contemporanei non solo le competenze e le abilità, ma soprattutto la creatività personale. L’Istituto, infatti, offre corsi del marketing e rappresenta, inoltre, il cuore pulsante della SSML Armando Curcio che - riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi del D.D. n. 1934 del 1° agosto 2017 - vanta il Corso di studi Triennale in Editoria e Marketing. Molte e di elevato spessore le attività messe in campo per il nuovo Anno Accademico dall’Istituto Armando Curcio per i suoi attuali e futuri studenti. Oltre alle già elencate, sono stati indetti periodi di Project Day, Career Day, Seminari, Visiting Professor e Orientamento per le scuole superiori. Il tutto realizzato sempre con un obiettivo ben preciso: accompagnare le nuove generazioni al meglio, affinché si formino professionisti pronti a rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. 

                                    Marino Collacciani         

Arriva al cinema C’era una volta il beat italiano di Pierfrancesco Campanella

 

Il cineasta romano (di origini russo-pugliesi) Pierfrancesco Campanella coinvolge i protagonisti di una stagione musicale irripetibile in C’era una volta il beat italiano! Distribuito da Parker Film, infatti, sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 21 Novembre 2024 il nuovo docufilm del regista, che già qualche anno fa aveva riscosso molti consensi con il suo I love… Marco Ferreri, recentemente tramesso su Retequattro. C’era una volta il beat italiano intende essere l’affettuoso omaggio ad un periodo che ha segnato la storia. Gli anni Sessanta hanno rappresentato un’epoca di grandi fermenti e rinnovamento sociale, con un decisivo cambio di rotta a livello mondiale per quanto riguarda ideologie, mode, costume, valori. 

Soprattutto quel periodo ha espresso una grande esigenza di libertà dalle convenzioni stereotipate improntate al perbenismo e all’ipocrisia. Anche la musica si è adeguata con nuovi suoni e testi più impegnati. In Italia la cosiddetta “beat generation” è stata rappresentata da un gruppo di artisti decisamente innovativi, con canzoni che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo. In questo lavoro ne parlano un gruppo di personaggi che il genere beat lo hanno vissuto, per una analisi lucida e ironica allo stesso tempo, evitando compiacimenti nostalgici. 

Molti i cantanti intervistati da Campanella: da Don Backy a Ricky Gianco, da Renato Brioschi dei Profeti a Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, da Livio Macchia dei Camaleonti a Gianni Dall’Aglio dei Ribelli, da Donatella Moretti a Mario Pavesi dei Fuggiaschi, a Giuliano Cederle dei Notturni. Poi c’è Franco Oppini, in quegli anni facente parte dei Gatti di Vicolo Miracoli, massima espressione del movimento “Verona Beat”. 

Fondamentale la presenza di Mita Medici, la prima “Ragazza del Piper”, che ha rappresentato la svolta per un’intera generazione di ragazze desiderose di emanciparsi dal secolare predominio maschile. Significativo l’apporto di Rosanna Fratello, che all’epoca del beat ancora non cantava ma sognava ad occhi aperti, sperando di emulare la carriera dei suoi idoli Patty Pravo, Rita Pavone e Caterina Caselli. 

C’era una volta il beat italiano è inoltre impreziosito dai contributi di vari addetti ai lavori, come Fernando Fratarcangeli (direttore della rivista di collezionismo musicale Raropiù), Massimiliano Canè (autore della trasmissione Techetechetè su RaiUno), il press-agent Niccolò Carosi, i parolieri Alberto Salerno e Claudio Daiano, i musicisti Natale Massara, Mauro Goldsand e Rodolfo Grieco, discografici Federico Monti Arduni, Italo Gnocchi e Andrea Natale, l’operatore culturale Franco Mariotti, 

la conduttrice tv Morena Rosini (già nel gruppo Milk and Coffee), il regista Luca Verdone e gli esperti di beat Francesco Lomuscio, Federico Gnocchi e Carlo Lecchi (Presidente della AVI, Associazione Vinile Italiana). Infine l’estroso Ivan Cattaneo che il beat lo ha rilanciato negli anni Ottanta con i suoi album di cover (in particolare Italian Graffiati). E non finisce qui, perché C’era una volta il beat italiano rappresenta soltanto il primo capitolo di una trilogia di docufilm a carattere musicale che, prodotta da Sergio De Angelis per la Parker Film, si completerà attraverso due lavori rispettivamente dedicati al rock progressivo e alla dance italiana. 

  Ufficio Stampa Francesco Lomuscio

                                  Giò Di Giorgio