giovedì 27 novembre 2025

LA FABBRICA DEI GIOCATTOLI - IL FAMILY SHOW 13 e 14 DICEMBRE 2025 TEATRO DELLA QUATTORDICESIMA - MILANO

 


LA FABBRICA DEI GIOCATTOLI - IL FAMILY SHOW

13 e 14 DICEMBRE 2025

TEATRO DELLA QUATTORDICESIMA - MILANO

 

Arriva a Milano il magico Family show “La Fabbrica dei Giocattoli”, il musical di Natale con giocoleria, clownerie e grandi emozioni: uno spettacolo per tutta la famiglia alla scoperta dello spirito del Natale.


 

Sabato 13 dicembre alle ore 20.00 e domenica 14 dicembre alle ore 16.30 andrà in scena al Teatro della Quattordicesima di Via Oglio 18, il nuovo family show natalizio “La Fabbrica dei Giocattoli” che unisce musical, circo contemporaneo, giocoleria, clownerie in uno spettacolo sorprendente, pensato per incantare grandi e piccini.

TRAMA IN BREVE
La storia ci porta nella quotidianità della magica Fabbrica dei Giocattoli, dove i Bambini senza Tempo tra coreografie e performance canore lavorano instancabilmente per creare doni scintillanti destinati ai bambini del mondo reale. Tra loro c’è Ari, una bambina che sta perdendo la fantasia e non crede più nello spirito del Natale.
Nel suo percorso, Ari oscilla tra il sostegno affettuoso dei bambini della fabbrica e il disincanto provocato dalle azioni dell’antagonista Pasqualino, un adulto burbero che di notte sabota il lavoro dei Bambini Senza Tempo.
Quando uno dei suoi gesti malvagi si ritorce contro di lui, Pasqualino si ritrova in difficoltà. Saranno proprio i Bambini senza Tempo ad aiutarlo, dimostrando come una buona azione o un pensiero positivo possano trasformare le persone e il mondo che ci circonda.




IL PUBBLICO PROTAGONISTA
I Bambini Senza Tempo, invitano i bambini del pubblico a presentarsi in Teatro con la propria letterina di Natale da imbucare prima dello show nella magica cassetta postale o da consegnare al cast durante lo show !
Un momento speciale che rende ogni replica unica e interattiva.

CREDITI
Realizzato da un cast di giovanissimi professionisti e performer, lo spettacolo vede tra i protagonisti Delmas Benjamin, artista di fama internazionale proveniente dai più prestigiosi circhi dEuropa, e un team creativo d’eccellenza: le coreografie sono firmate da Matteo Addino, coreografo di videoclip musicali e programmi televisivi RAI ed attuale opinionista di “Ballando con le Stelle”, mentre la direzione artistica è a firma di Simone Ranieri.



Dove:
Teatro della Quattordicesima – Via Oglio, 18, 20139 Milano MI

Quando:
Sabato 13 dicembre – ore 20.00
Domenica 14 dicembre – ore 16.30

Biglietti:
Online: tramite circuito VivaTicket
LINK DI ACQUISTO

Biglietteria teatro:
Tel e Whatsapp 353 488 1544
email: info@teatrodellaquattordicesima.it

Produzione:
Illusion Group
www.illusiongroup.net

Giò Di Giorgio

 


mercoledì 26 novembre 2025

ROMA -Al cinema Gli anni del prog, con l’ultima apparizione di James Senese

 

Proseguono nelle sale cinematografiche del territorio nazionale le programmazioni de Gli anni del prog, documentario dedicato dal regista Pierfrancesco Campanella al rock progressivo degli anni Settanta, genere fondamentale per la storia della musica italiana (e non solo).



Di grande successo la recente proiezione al Buonarroti di Civitavecchia, organizzata da Francesco Scappini e Alessio Maliandi, preceduta da un dibattito condotto dall’esperto di prog Gino Saladini (noto criminologo) e alla quale, oltre al regista, hanno partecipato i cantautori Tony Esposito e Mauro Goldsand (tra i protagonisti del film), l’art director Laura Camia, il montatore Francesco Tellico, l’operatore culturale Franco Mariotti, l’avvocato Paolo Pirani, il giornalista e scrittore Renato Marengo – in rappresentanza della storica rivista Ciao 2001, che all’epoca divulgava la musica alternativa – e il maestro compositore Umberto Scipione, reduce di fresca nomination all’importante manifestazione SIAE Music Awards per la colonna sonora del film Succede anche nelle migliori famiglie.



Assenti giustificati dell’ultima ora Vittorio e Michelangelo Nocenzi del Banco e l’ingegnere Paolo Reale, super intenditore di strumenti prog, i quali hanno comunque inviato un video di saluti per il pubblico interessato ad assistere ad un’opera dal ricco cast comprendente, tra gli altri, Donato Zoppo, Claudio Simonetti, Natale Massara, Gianni Togni, Paolo Siani dei Nuova Idea, Ivan Cattaneo,Gianni Leone del Balletto di Bronzo,Livio Macchia dei CamaleontiGianni Dall’Aglio de Il Volo, Fabio Melelli, Lino Vairetti degli Osanna, Tony Cicco dei Formula 3 e James Senese, qui nella sua ultima apparizione e cui durante l’evento è stato dedicato un lungo e caloroso applauso. 



Pierfrancesco Campanella ha tenuto a specificare che considera Gli anni del prog una vera e propria sfida, in quanto, per una precisa scelta artistica, d’accordo con la produzione non si è voluto ricorrere all’inserimento di spezzoni di filmati d’epoca come in progetti simili.



L'obiettivo del progressive rock era dare alla musica maggiore spessore culturale e credibilità. Con l'aggettivo "progressive" si voleva indicare la progressione del rock dalle radici blues, tipicamente americane, ad una maggiore attenzione alla composizione, alla melodia e all'armonia, con contaminazioni di musica classica, in particolare sinfonica. Il progressive rock, che si basava soprattutto su lunghe suite al posto della tipica canzone radiofonica della durata di tre o quattro minuti, ha contribuito alla diffusione del cosiddetto “concept album”, un long playing con un discorso unitario e omogeneo, non più una semplice raccolta di singoli. Una peculiarità di quei 33 giri era costituita dalle curatissime copertine, veri e propri capolavori di arte grafica realizzati da grandi artisti.



Senza tralasciare l’intrecciarsi tra musica e sociale in un periodo di grandi fermenti e cambiamenti, attraverso interviste ai protagonisti e agli addetti ai lavori dell’epoca il documentario intende ripercorrere la storia del genere in questione in Italia, dove ha attecchito con grande forza, esaltando creatività ed impegno.



Prodotto da Sergio De Angelis, Gli anni del progrientra in una collana di documentari a carattere musicale –
insieme a C’era una volta il beat italiano dello stesso Campanella e ad altri attualmente in lavorazione – e, dopo lo sfruttamento cinematografico e la partecipazione in vari festival specializzati, sarà disponibile sia in streaming grazie a CG Entertainment che in dvd per Digitmovies di Luca Di Silverio, anticipato da un’uscita in allegato alla prestigiosa rivista di collezionismo musicale Raropiù, diretta da Fernando Fratarcangeli.

(Foto di Silvia Sciarra e Laura Camia)



La Scheda

 

titolo: Gli anni del Prog

genere: docufilm di argomento musicale

produzione: Sergio De Angelis per Parker Film srl

anno di produzione: 2024

regia: Pierfrancesco Campanella

durata: 79’31’’

scritto da Pierfrancesco Campanella

fotografia: Francesco Siciliano

montaggio: Francesco Tellico

fonico: Marco Pagliarin

art director: Laura Camia

mixage: Gianfranco Tortora

color correction: Sebastiano Greco

musiche: Fabio Massimo Colasanti

edizioni musicali: Edizioni De Angelis srl, Nicci Edizioni Musicali srl, Cyberaticasrl

collaborazione al progetto: Raropiù e AVI-Associazione Vinili Italiani

produzione esecutiva: Cinemusasrl

organizzazione generale: Chiarafilm srls

distribuzione: Parker Film srl

 


con gli interventi di (in ordine casuale): Ivan Cattaneo, Gianni Togni, Lino Vairetti, Tony Esposito, Gianni Leone, Vittorio Nocenzi, Michelangelo Nocenzi, Tony Cicco, James Senese, Claudio Simonetti, Natale Massara, Pietruccio Montalbetti, Livio Macchia, Paolo Siani, Enrico Capuano, Gianni Dall’Aglio, Fabio Melelli, Donato Zoppo, Gino Saladini, Matteo Pagano, Salvatore De Falco, Andrea Ungheri, Mauro Goldsand, Paolo Reale, Nicola Iuppariello, Renato Marengo, Fernando Fratarcangeli.

 

Il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=fWLc0XFS4KI











 

lunedì 24 novembre 2025

Reduce del premio come Best Feature Film al Portugal Indie Film Festival, Hey Baby di Dario Magnolo è stato presentato con successo alla sesta edizione del Matera Film Festival, appena conclusasi.

 

Hey Baby è un mosaico, una composizione che trova pienezza solo nel suo ultimo tassello. Pietro diventa simbolo di coraggio e perdono. La scena in cui il bimbo chiede alla madre se una coccinella può volare, non programmata in sceneggiatura ma sorprendentemente poetica, racchiude il senso più profondo del film.      


    

ANNA MARIA GALLO

Un film fuori dagli schemi produttivi nazionali, esordio di Magnolo che gira senza troupe e a zero budget un lungometraggio che racconta i segreti di una famiglia monogenitoriale visti dagli occhi ingenui di un bambino di 6 anni, che nell’arco del film cresce fino a diventare dodicenne.

 

Dopo l’anteprima al Matera Film Festival – Focus Italia, arriverà nelle sale il prossimo anno Hey Baby, un drama/mistery semi-documentaristico del regista indipendente Dario Magnolo, che ha impressionato il pubblico del cinema Guerrieri di Matera.


Hey Baby affronta temi profondi quali la famiglia, il rapporto madre-figlio segnato dall’assenza paterna, il segreto, la speranza, l’amicizia, il perdono, il senso di colpa e la rinascita, con una sensibilità narrativa che ha emozionato la platea.                                                                                                                                         SASSILIVE



Girato a Roma Est e nel quartiere Pigneto, senza alcun fondo e nessun sostegno statale,Hey Baby racconta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Pietro (Nicolò Tommasi, che vediamo crescere dal 6 ai 12 anni), un bambino che non ha mai conosciuto alcun parente ad esclusione di sua madre (Eleonora Bernardi, reale madre di Nicolò, alla prima esperienza sul grande schermo).


«Eleonora e Nicolò, madre e figlio sul set e nella vita, sono una famiglia monogenitoriale, alla loro prima esperienza cinematografica. La casa, i vestiti e gli oggetti di scena – continua il regista e produttoreDario Magnolo - appartengono a loro stessi. Il film è stato girato senza troupe per favorire l'intimità e spesso le scene e i dialoghi sono stati improvvisati. Questa verosimiglianza è rafforzata dall'utilizzo di home movies, archivi familiari girati con il telefono. Il film, autoprodotto a costo zero, è stato interrotto e abbandonato a causa della pandemia. Nel 2024 il progetto è stato ripreso, modificando la sceneggiatura e raccontando così una storia lunga 12 anni.»


Dopo un lungometraggio mai distribuito girato ai tempi degli studi al DAMS di Bologna (Il BiVio, 2005)e tanti videoclip e backstage di Film e Fiction (Familia, Una figlia, Filumena Marturano, Imma Tataranni), il varesino Dario Magnòlo, che vive a Roma da 15 anni, esordisce con Hey Baby. Nei luoghi cari al primo Pasolini - e nella stessa Via Montecuccoli di Roma città aperta - Magnolo porta al cinema attori non professionisti capitanati dal piccolo Nicolò Tommasi, in un racconto al limite del documentarismo ma innestato su una storia di finzione, trainata dall’intensa Fenicia Rocco- scoperta da Pupi Avati - nel ruolo della zia Claudia: una donna distrutta da un profondo senso di colpa, un mistero che lo spettatore cerca di scoprire come in un film giallo.

Hey Baby, ricordiamo, è un film coraggioso in questo momento storico, autoprodotto dall’autoree per questo motivo ha bisogno, più di tanti altri lungometraggi, dell’aiuto di stampa e media.

 

Trailer del film: https://youtu.be/6rX2tacJ51s

 

 

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Francesco Litrico

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