RACCONTI INTORNO AL FUOCO. NOTTI DA BRIVIDO.
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Patrizia Bernardini |
RACCONTI INTORNO AL FUOCO. NOTTI DA BRIVIDO.
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Patrizia Bernardini |
Dopo il successo dell'anteprima nella scorsa Primavera, debutta al Teatro Cometa-OFF di Testaccio a Roma, dal 27 al 30 Dicembre, "Leggerissimo me", il nuovo spettacolo dell'attore comico Dani Bra, scritto con Maurizio Francabandiera, che ne cura anche la regia. "Leggerissimo me": una comicità esilarante, a tratti pungente, ma con una impronta 'nuova' rispetto agli show precedenti del comico romano, che questa volta induce a chiare ed importanti riflessioni, a sprazzi commoventi, condite da intramontabili e noti brani musicali, e, a mio parere, trovate geniali inserite nei 'tempi' giusti, vanno a delineare vividamente lo spettacolo. Un’ambientazione semplice e minimale ospita le battute brillanti dell’artista, creando così un’atmosfera accogliente in cui la risata si dimostra il collante umano più efficace da condividere con gli altri. “Affitto un teatro, do al pubblico un live, lo spaparacchio sulla poltrona e il tutto, senza telecomando, quello ce l’ho io, mi cambio canale da solo!”. Su per giù è questo il pensiero di Dani Bra, comico romano divenuto un personaggio noto grazie alla trasmissione “S.C.Q.R.” (Sono Comici Questi Romani) e nei vari Lab. Zelig sparsi nella penisola. Teatrante prestato al cabaret, presenta la sua ultima creatura in chiave comica e non solo. Lo spettacolo presentato lo scorso anno con il titolo “Wonder Bra” forse, a detta di Dani, ha segnato la sua epoca “comicarola”. In “Leggerissimo me” ha voluto mettere in piedi uno show allergico a tutti i contenuti, la curiosità che fa da anticamera alla risata come è nel suo stile, uno show non giudicabile, dove le idee sono in eccesso, pronte ad essere esibite al pubblico come nuove “BRAvate”. Si spazia dal padre/marito vessato, al rapporto che si ha con un agente di viaggio, si mette a nudo una città come New York (questo pezzo mi è piaciuto particolarmente) amplificando la propria romanità e si ridimensiona l’Europa Unita, fantasia dei politicanti di turno, si vede il mondo dietro una transenna, ci si burla di un personalissimo Amleto, si critica la non credibilità. E mentre tutto questo accade, si instaura una presa diretta col pubblico. Monologhista, cantante, fantasista, intrattenitore, in “Leggerissimo me” Dani Bra non cerca di cucir pezze all’abito delle “cabarettate”, ma prova a mettergli l’abito più elegante. La risata riveste qui una funzione catartica, per rivelare talvolta la realtà che tendiamo ad auto-censurare, perché è attraverso un momento di svago fatto di grosse e grasse risate che riusciamo davvero a leggere la quotidianità e renderci conto di tutte le sue contraddizioni. Per tutti coloro che vogliono farsi due risate o 'regalarle' ai propri cari ed amici tra le festività di Natale e Capodanno! Quale migliore occasione per chiudere il 2022 in allegria!?!
Karima voce
Piero Frassi pianoforte
Francesco Ponticelli basso e contrabbasso
Andrea Beninati batteria
PROGRAMMA
Christmas Time Is Here
Santa Claus Is Coming to Town
Have Yourself a Merry Little Christmas
Winter Wonderland
The Christmas Song
What Are You Doing New Year’s Eve?
What a Little Moonlight Can Do
Who Would Imagine a King?
Let it Snow
I’ll Be Home for Christmas
O Holy Night
Silent Night
I’ve Got My Love to Keep Me Warm
White Christmas
INGRESSO LIBERO con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento
posti
Come ogni anno si rinnova il sodalizio tra la Fondazione Carit e
l’associazione Visioninmusica che, con il sostegno di Banco Desio, regalano
alla cittadinanza un emozionante Concerto di Natale. Quest'anno, nella
suggestiva Chiesa romanica di San Francesco di Terni, il doppio appuntamento
- in programma sabato 10 dicembre alle ore 17 e alle ore 21 - vedrà
protagonista la voce inconfondibile e charmante di una delle cantanti più
apprezzate nel panorama musicale italiano, Karima. L’artista livornese, insieme al suo storico pianista Piero Frassi, Francesco Ponticelli
al basso e contrabbasso e Andrea
Beninati alla batteria, presenterà Christmas Time is Here,
una serie di evergreen consoni al magico periodo natalizio che vede il
programma articolarsi tra jazz, soul e rhythm & blues, nel
riarrangiamento originale di alcuni classici. Si spazierà infatti da
intramontabili successi jazz a celebri canzoni statunitensi quali Santa Claus Is Coming to Town,
Have Yourself A Merry
Little Christmas, The
Christmas Song e Let
It Snow, tutti brani inclusi nell'ultimo album di Karima, Xmas, un viaggio a
ritroso nel tempo che, proprio in questa occasione, verrà interpretato per la
prima volta dal vivo in Umbria. KARIMA Nata a Livorno da padre algerino e madre italiana, Karima si
avvicina alla musica nel 1997, appena adolescente, partecipando a Bravo Bravissimo e Domenica In.
Successivamente partecipa al talent show Amici
di Maria De Filippi, dove si classifica terza, vincendo il premio
della critica dei giornalisti e ottenendo un contratto discografico con la
Sony BMG. Da qui il passo al successo è breve: nel 2009 è al Festival di
Sanremo nella categoria “Nuove Proposte”, con il brano Come in ogni ora, dove
durante la terza serata del festival è accompagnata da Burt Bacharach e Mario
Biondi. La diretta collaborazione con Bacharach è quella che segnerà per
sempre la sua carriera: Karima è l’unica cantante italiana a cui il “Maestro”
ha scritto dei brani e con il quale ha registrato nel 2010, a Los Angeles,
il suo primo album dal titolo Karima.
Nello stesso anno, la cantante apre un concerto per Whitney Houston, la sua
musa, e viene scelta dalla Disney per interpretare la colonna sonora nel film
di animazione La
Principessa e il ranocchio. Tra le tante esperienze, Karima nel
2017 è in The Bodyguard,
il musical ispirato al celebre film Guardia
del Corpo del 1992, dove interpreta Rachel la protagonista,
ruolo che nel film era proprio di Whitney Houston. Il jazz è suo il primo
amore e, anche se nel suo presente non mancano esperienze molto diverse,
Karima mantiene costantemente aperta la porta su quel mondo, che esplora con
curiosità e passione. |
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Associazione Visioninmusica
+39 0744 432714 - +39 333 2020747 - info@visioninmusica.com
Sito web: visioninmusica.com
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it
L’ottava edizione
di “Storie di Donne”, evento culturale appena trascorso ed ideato
da Lisa Bernardini, giornalista
nonché Presidente dell’Associazione Culturale Occhio
dell’Arte APS di Anzio, ha avuto il successo che meritava : portare
all’attenzione del pubblico e della comunicazione quelle donne della
straordinaria quotidianità che si sono distinte nel campo delle professioni,
con abilità e dedizione.
Gli aspetti
del mondo femminile esaminati in questa edizione 2022 hanno avuto a che fare
con le parole chiave “mestiere”, “creatività”, “talento”.
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Giò di Sarno, Camilla Nata, Giò Di Giorgio e Lisa Bernardini |
Sylvia Irrazabal |
Tra le
premiate a sorpresa: l’influencer Emilia
Clementi, la cantante Gio’ di Sarno, Susana Mamani de La
Casa Boliviana.
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Giò Di Sarno Con Camilla Nata |
Presentata
da Anthony Peth, con la direzione artistica di Sylvia
Irrazábal ed il patrocinio morale de L' Annuario del Cinema Italiano
& Audiovisivi, l'iniziativa culturale ad invito - oltre alla premiazioni in scaletta –
ha compreso intermezzi musicali a cura del tastierista Marcello Domenichini,
ed una applauditissima live performance di body painting ad
opera di Francesca Guidi, con la collaborazione della modella Safiatu Dabrè (eletta
per l’occasione Miss Occhio dell’Arte).
Francesca Guidi dipinge sul corpo la modella Safiatu Dabre |
Sono state consegnate stampe
d'Autore su carta Costellation, sempre a firma dell'artista
marchigiana Guidi, in edizione limitata. Il titolo: “The colours of a
Woman” – Anno 2018, oltre al volume “Una vita per il Cinema”
offerto dal Direttore Generale dell’Annuario del Cinema & Audiovisivi
Elettra Ferraù, e ad una medaglietta personalizzata con il nome della
premiata di turno, unitamente alla data in cui si è svolto l’evento.
Mauro Boccuccia con i suoi collaboratori |
Nel corso
della serata, anche un piacevole momento beauty a cura dell'agente di
concorsi di bellezza Massimo Meschino. Altre fasce di bellezza assegnate: Miss
Boccuccia e Miss Storie di Donne, rispettivamente Martina Lucente
e Alessia Conti.
Assegnati ad
estrazione tre premi in palio per il pubblico, offerti dal partner Boccadamo
Gioielli.
Alessia Conti e Martina Lucente |
Molte le
presenze culturali note che si sono riconosciute, tra cui Giannino Cesare Bernabei dal Comitato
Economico e Sociale Europeo, Renzo Mario De Ambrogi, ex Direttore Generale
internazionale della Maison Gucci, il direttore e compositore d’orchestra
Marco Werba, il direttore di Porte di Roma Filippo De Ambrogi,
l’editorialista Gio’ di Giorgio, il fotografo uruguaiano Horacio
Conde Marmion, il giornalista della Stampa Estera George
Labrinopoulos, Virginia Vandini Presidente de Il Valore del
Femminile.
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Emilia Clementi con Anthony Peth |
Pressoffice:
L.b.D. Communication srls – lbdcommunicationsrls@gmail.com
Giò Di Giorgio
Sono ufficiali i primi nomi delle formazioni bandistiche che parteciperanno alla Rome Parade 2023.
Dopo due
anni di assenza torna infatti nella Capitale, con un grande evento gratuito
dedicato al pubblico in cerca di divertimento e festeggiamenti del nuovo anno
la spettacolare sfilata musicale che per tre ore vedrà esibirsi nel cuore del
Tridente Romano circa un migliaio di performer tra band delle high school
americane, gruppi folkloristici italiani e majorette.
Domenica 1°gennaio 2023 a partire dalle ore 15.30
si snoderà un serpentone musicale che, partendo e ritornando a piazza del Popolo,
toccherà via del Corso, Via Condotti, Piazza di Spagna e via del Babuino.
Dagli Stati Uniti arriveranno la Newark Charter High School Marching Band di Newark (Delaware), la St. Paul’s Episcopal School Marching Saints + Saints mascot di Mobile (Alabama), la Notre Dame Preparatory School Marching Band di Pontiac (Michigan), la Minnesota State University ‘Maverick Machine’ Athletic Band (Minnesota) e gli Spirit of America Dancers di Dallas (Texas).
Dall’Italia
giungeranno invece il
Gruppo Folk ‘La Frustica’ di Faleria e l’Associazione Filarmonica Vejanese,
entrambi del viterbese, La
Vigoneisa Banda Folkloristica di Vigone, Piemonte,
l’Associazione Banda Musicale di Fiano Romano, Banda Musicale Giacomo Puccini
di Città di Cave.
A condire
di colore la musica ci saranno poi le Associazioni
Riunite Di Rievocazione Storica Romana, il Gruppo Storico e Sbandieratori Città
di Castiglion Fiorentino, gli artisti di strada Artefatti Stilts e le Majorettes di Casperia,
le Golden Stars di Selci
e le
Magic Stars di Jesolo, il tutto affiancato dalle tradizionali Vespa Side Car,
rigorosamente “made in Italy” e dai Giant
Balloons caratteristici della Rome Parade.
Organizzazione: Destination Events
destinationevents.com
Rome Parade
1 Turnham Green Terrace Mews
Chiswick, London, W4 1QU
United Kingdom T: + 44 (0) 20 3275 0190
F: + 44 (0) 20 3275 0199
E: info@romeparade.com
Sito ufficiale:
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it Sito web: elisabettacastiglioni.it Giò Di Giorgio |
Un testo utopistico di straordinaria attualità sulla condizione
femminile:
il racconto di una rivolta delle donne contro i mariti legiferatori
DARIA PASCAL ATTOLINI Artenice, nobildonna.
MARCELLA FAVILLA Signora Sorbino, moglie di un artigiano.
LUIGI TABITA Signor Sorbino, marito della Signora Sorbino.
STEFANO MORETTI Timagene, nobile.
MARIA ALBERTA NAVELLO Lina, figlia
della Signora Sorbino.
FABRIZIO MARTORELLI Persinetto, giovane
popolano, amante di Lina.
GIUSEPPE NITTI Ermocrate, altro
nobile.
CECILIA CASINI, GIULIA LANZILOTTO, CLAUDIA LUDOVICA MARINO,
ERICA TRINCHERA Troupe di donne, sia
nobili che popolane
ALESSANDRO PANATTERI Pianista
Regia BEPPE NAVELLO
Scene e costumi LUIGI PEREGO
Musiche GERMANO MAZZOCCHETTI
Luci ORSO CASPRINI
Una produzione Associazione Teatro Europeo
in collaborazione con Teatro della Toscana
Biglietti:
Intero 17 €; Ridotto (Under 30; Over 65; abbonati Teatro della
Toscana; Soci UniCoop Firenze, domenica esclusa) 15 €; TT Young Card 8 €
La biglietteria al Teatro della Pergola, in via della Pergola n.
30, è aperta dal lunedì al sabato (ore 10 – 20) e, in occasione dello
spettacolo, a partire da un’ora prima dell’inizio della recita.
In prima
assoluta italiana arriva al Teatro della Pergola di Firenze, dopo l’anteprima
nazionale al Teatro Era di Pontedera il 16 novembre, La Colonia, testo
utopistico scritto da Marivaux
nel 1750, che narra di una rivolta di donne, dopo un naufragio su un’isola
deserta, contro i mariti che vogliono legiferare senza coinvolgerle, per
costruire un nuovo mondo in quella colonia sperduta in mezzo all’oceano.
Un’opera di straordinaria attualità sulla condizione femminile scelta dal
regista Beppe Navello,
che l’ha anche tradotta in lingua italiana, in scena dal 30 novembre al 3 dicembre.
Con le
scene e costumi di Luigi
Perego, le musiche di Germano
Mazzocchetti e le luci di Orso Casprini, la commedia è pensata per
numerosi personaggi – più della metà sono donne, rarità nella tradizione
teatrale – ai quali Marivaux offre la possibilità di misurarsi con molteplici
registri interpretativi.
La
compagine di interpreti, che fa parte de la “Compagnia di Sala Prove”, nata una
decina di anni fa proprio grazie a Navello – è composta da Daria Pascal Attolini, Marcella
Favilla, Luigi Tabita, Stefano Moretti, Maria Alberta Navello, Fabrizio
Martorelli, Giuseppe Nitti, Cecilia Casini, Giulia Lanzilotto, Claudia Ludovica
Marino, Erica Trinchera e Alessandro Panatteri.
Le
tematiche espresse, che risuonano straordinariamente contemporanee alle nostre
orecchie, erano uno dei più controversi argomenti nel dibattito filosofico e
sociale dell’Illuminismo francese.
«Nel 1750
– ricorda Navello - Marivaux decise di riadattare una sua vecchia commedia in
tre atti che non aveva avuto successo, ricompattandola in un atto unico:
ventuno anni prima, il 18 giugno 1729 quella commedia, sotto il titolo La nouvelle colonie, era
stata rappresentata al Théâtre des Italiens e, nonostante il cast annoverasse
alcune star dell’epoca come Silvia Balletti e Pierre François Biancolelli, era
stata ritirata dopo una sola rappresentazione. Colpa del testo ispirato a una
delle questioni filosofiche più scottanti sollevate dagli illuministi? Colpa di
un eccesso di verbosità in un teatro come quello italiano che i parigini
continuavano a considerare erede della Commedia dell’Arte? Una scarna cronaca
del “Mercure de France” è
tutto quel che ci rimane della recita del 1729 e non consente valutazioni
storico critiche convincenti.»
«Ma è un
fatto significativo – continua il regista – che Marivaux, autore ormai
affermato e consacrato alla fama, decida di rimettere mano a quell’opera dopo
tanti anni: il problema dell’uguaglianza dei sessi poteva, sì, essere
impopolare nella Francia ancien
régime, ma non doveva essere rimosso per sempre nella storia
contemporanea, proiettando la sua forza ineluttabile in un futuro prossimo nel
quale le donne sarebbero state protagoniste. La
colonia, quel
secondo tentativo, Marivaux lo destinò soltanto alla lettura “in una Società”:
come a ribadire che i tempi non erano maturi per declamare tanta sovversiva
originalità sulle tavole del palcoscenico; come era successo d’altronde a un
altro testo ispirato alle idee dei philosophes, L’Isola della Ragione,
che l’autore si rammaricava di aver portato all’insuccesso teatrale dopo il
buon esito riscontrato invece attraverso le letture ad amici e intellettuali.»
«Si dirà
– conclude – che mettere in scena una commedia sulla rivolta delle donne non
solo non comporta rischi, ma è così politicamente corretto da rischiare quasi
il conformismo. Eppure, non è conformista ascoltare le parole di un classico
(cioè di un autore che non finisce mai di essere contemporaneo, per ricordare
una delle più felici definizioni della parola) a proposito della questione
femminile, tema sociale e filosofico ben lontano dall’essere definitivamente
risolto duecentosettantatré anni dopo. Proprio perché tiene conto con
autoironia delle timidezze, delle resistenze, delle paure ancestrali che
accompagnano da sempre l’accettazione di una parità completa tra le due metà
del cielo. E poi perché è una commedia, forma teatrale che non si prende sul
serio neanche quando fa finta di predicare, ma gioca con gli strumenti del buon
teatro, con i caratteri, con le battutacce, con l’invenzione del naufragio in
un’isola deserta, mitologica risorsa in teatro per rappresentare utopie
palingenetiche. E se nel testo di Marivaux il finale resta prudentemente senza
esito rispetto alle speranze che ha generato durante tutto il tempo
dell’azione, è inevitabile sentire che quella conclusione è provvisoria e
prefigura un futuro diverso affidato alle generazioni che verranno. È quanto
cerca di esprimere questa messa in scena, la prima in italiano e nel nostro
Paese, per quanto io sappia, della storia plurisecolare di questo testo”.
BEPPE
NAVELLO
Dopo aver
compiuto studi universitari in Italia e in Francia, si è formato teatralmente
al Teatro Stabile di Torino come regista assistente di Mario Missiroli, tra il
1977 e il 1981. Le sue prime regie sono su testi contemporanei: al Teatro
Stabile dell'Aquila, nel 1983, dirige Questa
sera da Tosti di Alberto Gozzi e al Teatro Stabile di Torino, nello
stesso anno, La casa
dell’ingegnere di Siro Ferrone, tratto da La cognizione del dolore
di Carlo Emilio Gadda. In quegli anni intraprende anche la collaborazione con i
programmi culturali della RAI, firmando centinaia di testi e regie radiofoniche
per le tre reti nazionali dell’emittente pubblica.
È del
1986 la prima nomina a direttore del Teatro Stabile dell'Aquila. Le sue regie
più importanti: Sogno di
Oblomov di Siro Ferrone, e un esperimento di teatro a puntate: I tre moschettieri, durato
tutta la stagione ‘86/’87. Tra il 1990 e il 1993 dirige il Teatro di
Sardegna, a Cagliari, dove firma le regie de Il
gioco delle parti di Luigi Pirandello, de Il vampiro di Angelo
Brofferio e di Casa di
bambola di Henrik Ibsen. Tra il 1994 e il 1997 torna alla direzione
del Teatro Stabile dell'Aquila (regie di La
donna del mare di Ibsen, Il
Misantropo di Molière, Il
caso Papaleo di Ennio Flaiano). In seguito, con una compagnia
privata, firma le regie di Alfieri!
Alfieri!, Il
costruttore Solness di Ibsen e La
signorina Julie di Strindberg. Ha firmato anche, insieme a una
regista francese e a un regista belga, la messa in scena di Le cercle de craie caucasien
di Brecht al Festival di Aix-en-Othe e al Théâtre de la Villette a Parigi
(1997).
Nel 2001
fonda il Festival internazionale “Teatro Europeo” diventato poi “Teatro a
Corte” perché itinerante attraverso le dimore sabaude del Piemonte: fino al
2017, il festival è cresciuto all’insegna dell’amicizia italo francese (più di
cento compagnie d’Oltralpe invitate nel corso degli anni), diventando punto di
riferimento dell’innovazione europea in particolare per le creazioni in situ.
Dal 2007 al 2017 ha diretto a Torino la Fondazione Teatro Piemonte Europa,
riconosciuta dal Ministero Teatro Stabile d’Innovazione, poi promossa a Teatro
di Rilevante Interesse Culturale e che dal 2010 ha ottenuto in gestione il
Teatro Astra di Torino. Per quel palcoscenico, nello stesso periodo, ha creato numerosi
spettacoli di successo presentati nei cartelloni dei maggiori teatri italiani,
tra i quali: Donne informate
sui fatti di Carlo Fruttero, Dette
d’amour d’Eugène Durif, Il
Divorzio di Vittorio Alfieri, Il
Trionfo del Dio Denaro di Marivaux, Una delle ultime sere di Carnovale di
Goldoni; e ha promosso, invitando registi stranieri (Jean Claude Penchenat,
Myriam Tanant, Robert Talarczik), spettacoli bilingue con attori italiani,
francesi e polacchi: Cinema!
(in due versioni, italo francese e polacca); Bar Franco Italien; Remake. Dal febbraio al
maggio 2017 ha occupato lo stesso Teatro Astra con l’imponente cantiere
scenografico progettato da Luigi Perego per una riedizione della saga de I Tre Moschettieri in otto
puntate, riprendendo i testi scritti trent’anni prima per il Teatro Stabile
dell’Aquila dai maggiori drammaturghi italiani: un’avventura che ha coinvolto
un centinaio di lavoratori dello spettacolo tra i quali una cinquantina di
giovani attori e che ha appassionato ogni settimana il pubblico torinese per
quarantotto repliche in otto puntate, ciascuna diretta da registi diversi (lo
stesso Navello, Gigi Proietti, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea
Baracco, Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti e Emiliano Bronzino).
Dal 2019,
B.N. siede nel Comitato Scientifico del progetto internazionale, sostenuto
dall’Institut Universitaire de France, Marivaux
et les scènes européennes guidato da Paola Ranzini dell’Università
di Avignone: tra le altre iniziative, è in corso la pubblicazione degli Omnia di Marivaux in italiano presso
l’editore Cue Press. Il primo volume è in libreria dal settembre 2021 e il 23
novembre 2021 ha debuttato alla Pergola di Firenze, per la prima volta in
lingua italiana, La seconda
sorpresa dell’amore, con la traduzione e la regia, appunto, di
Beppe Navello.
Dal 2015
è consigliere d’amministrazione dell’Alliance Française di Torino e nel 2021 è
stato nominato consigliere d’indirizzo del Teatro Regio di Torino dal Ministro
della Cultura.
Associazione Culturale Teatro Europeo
Via Santa Chiara 1, Torino
Sito web: teatroeuropeo.it
Ufficio Stampa: Elisabetta Castiglioni
328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it
Sito web: elisabettacastiglioni.it
Ufficio Stampa Fondazione Teatro della Toscana: Matteo Brighenti