venerdì 9 agosto 2024

Intervista alla neoeletta Miss Roma La modella "Beatrice Mazzoni"


 La neoeletta #missroma2024 Beatrice Mazzoni intervistata a

La Macchina del Tempo

www.inciucio.it
La Direzione

sabato 3 agosto 2024

“E LA LUNA RISPOSE…” A GIURISTI GOURMAND E STELLE

 

Umberto Apice Antonella Sotira e Giò Di Sarno

L’inno all’Estate 2004 è partito dalla più suggestiva delle terrazze romane, sotto il cielo di Trastevere. I soci Ius ArteLibri e gli autori si sono ritrovati per festeggiare la fortunata edizione 2024 del concorso letterario Ius Arte Libri: Il Ponte della Legalità. L'incantevole Roof Garden Una hotels, la giusta cornice per dare seguito alla Premiazione Ufficiale avvenuta a Pontremoli, sotto l’egida della 72esima edizione dei Premio Bancarella, vissuta dagli autori con il gioioso fervore della competizione e l’entusiasmo del confronto con i propri e-lettori. 

 Sull’auriga della vittoria, sono saliti il medico Amilcare Spinapolice, autore del Miglior Romanzo “L’Amore Inverso” (Les Flâneurs Editore) ed il magistrato Maurizio Ascione, autore del miglior saggio socio giuridico “Questa capacità di sorridere e piangere” (Pav Edizioni). Fra convenevoli e simpatiche battute estive, i riconoscimenti per tutti gli autori selezionati, per il Miglior Relatore dell’edizione 2024 e per i Soci. Un riconoscimento è stato consegnato dalla conduttrice e cantautrice Gio’ di Sarno, che ha ospitato la Rubrica Ius Arte Libri TV all’interno del suo format televisivo, “Di Sabato Pomerig-Giò” andato in onda da settembre 2023 a giugno 2024 con grande successo sulla rete nazionale Cusano Italia TV. L’avv. Antonella Sotira, presidente del Premio, ha conferito all’artista Di Sarno il meritato riconoscimento di Promoteur Culturel per il pregevole contributo dato ai percorsi narrativi di legalità e solidarietà sociale. 

La Di Sarno riferendosi al Premio e alla sua autrice, l’avv. Sotira, ha dichiarato “Solitamente si sposa il progetto o la persona, in questo caso ho sposato entrambi” La lieta occasione ha riunito, oltre agli ius-scrittori Laura Guercio, Virginia Saba, Laura Curtale, Maria Martello, Lucia Marino, Lorenzo Gioacchini, Gian Ettore Gassani, Roberto Cataldi, Fabrizio Gandini, Fabio Pilato, Claudio Roncarati, anche i Soci del Baillaige Amphisya Calabria. I raffinati ed esigenti gourmand dell’antica Confraternita Chanedes Rotisseurs, hanno goduto di una originale mise en plas in stile art nouveau, in omaggio alla Luna e alle stelle, protagoniste indiscusse di questo estroso evento che si è concluso con gli attesi pronostici oroscopici per l’estate 2024 dell'astrologo Massimo Bomba, autore insieme ad Antonella Sotira Frangipane del libro“…E la Luna rispose. Taccuino di visioni fiabesche e intuizioni astrologiche ”Bastogi Libri. 

 A godere della bella serata l’avv. Teresa Sotira, l’avv. Barbara Stanchi, l’avv. Brunella Caiazza (premiata come miglior relatore), l’ avv. Emanuela Mirabelli, l’ avv. Laura Zali e l’avv. Illy Pacea cui è andata la pergamena come Promoteur Culturel. Tutte le avvocate già citate sono socie Ius, Chane e membri dell’ ADGI (Ass. Donne Giuriste Italia). Presenti sulla suggestiva terrazza del Roof Garden Una hotels, tra gli altri, l’avv. Massimiliano Bonifazi, l’avv. Raffaele De Camelis, la prof.ssa Rosetta Attento e Francesco Greco, membro del Direttivo e promotore nei licei scientifici della Calabria del saggio di Ascione. Padrino del Premio il magistrato e scrittore Umberto Apice, il quale incarna alla perfezione questo ruolo poiché da anni si occupa del rapporto fra diritto e letteratura. Ad immortalare le immagini della piacevolissima serata è stato il regista e fotografo Michele Ambrogi a cui a fine serata è stata conferita una pergamena per il suo prezioso contributo agli eventi di Ius arte libri Tv












                   LA REDAZIONE


Dragoni di Caserta ospiterà l’importante evento mediatico “Jubilee of Music” edizione 2024 ovvero il grande giubileo delle Musica e Cultura

 


Il 13 Settembre, Dragoni, bellissima cittadina in provincia di Caserta, sarà il “teatro” di un avvenimento unico, infatti dopo anni di stop all’iniziativa mediatica, quest’anno ritorna il Giubileo della musica e della cultura 
Grandi nomi del panorama musicale italiano nonché esponenti importanti dal mondo della cultura e della TV, si alterneranno sul grande palcoscenico allestito per l’avvenimento dell’anno, ovvero il grande GIUBILEO DELLA MUSICA e della CULTURA che dopo tanti anni di stop forzato ritorna in scena in una nuova veste mediatica con il format del live show “JUBILEE of MUSIC” dove la grande musica del mega concerto si fonderà con le importanti presenze di illustri esponenti del panorama culturale e televisivo italiano. L’importante iniziativa è stata promossa e ripristinata dal produttore Discografico, Musicologo e manager di svariati Big della musica, Andrea Lybra, direttore di ENJOY MILANO PRODUZIONI e voluta fortemente n Campania dall’ASSOCIAZIONE DELLE SETTE CONTRADE di DRAGONI in provincia di Caserta nonché dall’amministrazione comunale della medesima cittadina capitanata dal giovane e dinamico sindaco Dott.ssa Antonella D’Aloia. La location indicata ad ospitare il mega evento sarà l’Area Mercato con capacità di ospitare oltre 7.000 persone. Intanto sono trapelate mediante i social le prime indiscrezioni sull’organizzazione dell’evento, una su tutte, che l’ingresso al pubblico avverrà mediante acquisto dei ticket ufficiali che a breve saranno distribuiti sia online che in apposito store fisici. A poche ore dal lancio della news, cresce già l’attesa per scoprire i nomi dei super ospiti che interverranno sul palco mentre voci di corridoio sostengono che l’edizione di quest’anno sarà dedicata alla ricerca scientifica sulla Poliomielite. 

JUBILEE of MUSIC sarà anche motivo per le tante attività ricettive e turistico/alberghiere presenti in tutto il territorio di accogliere i tanti visitatori provenienti da tutta Italia e che di sicuro non mancheranno al grande avvenimento. Altra grande attesa è per conoscere quale tv nazionale trasmetterà l’avvenimento musicale e dove verrà allestita la conferenza stampa di presentazione. Pochi giorni e di sicuro inizieremo a saperne di più. 

Ufficio stampa Daniela Del Prete 

                                               Giò Di Giorgio

giovedì 1 agosto 2024

“VERITÀ NUDA”: IN USCITA IL DOCUFILM SULLA VITA DI BENNY GREEN

 

             Benny Green

Dal dolore psicologico al porno inferno e alle battaglie contro gli uomini che usano le donne, dal rapporto conflittuale con la mamma all’amore per i suoi figli fino alla consapevolezza di dire basta e ricominciare Lo aveva annunciato lo scorso mese. Detto fatto. Stanno per terminare le riprese del documentario “Verità Nuda”, un documento verità e un racconto preciso sul percorso di vita di Benny Green che certamente non è stato facile considerate le scelte e i continui cambiamenti, segno di incertezza e di ricerca continua della propria identità. 
Benny con il fidanzato Federico La Marca

Madre, dapprima lascia il posto fisso in banca perché stanca della quotidianità e del falso moralismo per la sua passione per l’arte erotica, ma anche questo cambiamento la porta ad un bivio dettato da una scelta quasi obbligata o meglio è stata la sua vita che glielo ha imposto. 

Nel documentario si andranno a visitare i luoghi della vita di Benedetta D’Anna: Torino, Siracusa e Roma, città che hanno segnato le diversi fasi della sua vita, testimonianze di persone vicine per fermare emozioni e drammi di una donna in cerca di una libertà mai ritrovata e poi il suo coraggio di dire basta e la sua determinazione che le ha permesso di sfidare le convenzioni sociali per vivere l’autenticità della sua vita. Insomma ne viene fuori un ritratto di una donna che dice no ai compromessi passando da toni drammatici a quelli più speranzosi e ispiratori. “Ho deciso di raccontarmi attraverso un documentario – afferma Benny Green - perché l’evoluzione della mia vita me lo ha quasi imposto, o meglio, perché in un certo senso lo dovevo a me stessa. In questo documentario voglio che le persone conoscano la vera Benny… quella Benny che attraverso il dolore psicologico provato e con il quale sono venuta spesso a patti nella mia vita è riuscita a trovare l’affermazione di se stessa senza nascondersi, senza falsi perbenismi che non mi sono mai appartenuti e per i quali sono da sempre stata in conflitto anche con figure importanti come quella di mia madre. 

Voglio invece raccontare la donna dai sentimenti profondi, delle scelte drastiche e coraggiose che ho fatto pur sapendo che non sarebbe stato facile né semplice farle, le mie battaglie contro gli uomini che mi usavano e giudicavano senza averne diritto alcuno, la mia ribellione verso la falsità dei finti costumi e la rinascita della libertà mia personale, l’amore per i miei figli, per i miei animali,per la mia vita, la scelta di metterci sempre la faccia pur facendo la sex worker”. Il documentario, prodotto da Saturnia Pictures – Ipnotica produzioni in collaborazione con Roswellfilm, è stato scritto da Natascia Ferruggia e sarà distribuito, dai primi di settembre, da Amazon Prime Video Italia. 

 “Infine voglio con questo documentario– conclude Benny Green - sdoganare la figura della porno attrice come se una donna che ha lavorato nel campo del sesso non possa avere altre attitudini o peculiarità, sogno e spero di arrivare ad avviare la mia carriera di attrice servendomi, perché no, anche della mia esperienza passata. Insomma le attitudini delle donne come me non vanno ghettizzate ma lasciate esprimere liberamente ed io sogno di farlo attraverso il cinema”. Trasgressiva e narcisista per definizione, attratta sempre dell’esteta, oggi è pronta, ancora una volta, a cambiare rotta con il coraggio e la determinazione di una donna, per le altre donne, che da sempre non ha avuto paura delle sue scelte seppur, in alcuni casi, con sofferenza e pagandone le conseguenze sulla propria pelle. 

  Ufficio Stampa Ennio Salomone Tel. 346.6142314 – E-mail: salomone.ennio@gmail.com

                               Giò Di Giorgio







mercoledì 31 luglio 2024

Ci ha lasciati Tony Sassone, mitico giornalista padre dell'amica e collega Gabriella Sassone

 

Antonio Sassone, per gli amici Tony, era un giornalista di razza, un uomo brillante e charmant con la sua criniera leonina e gli occhi azzurri come il cielo. Si era fatto un nome nel mondo del giornalismo medico-scientifico lavorando come inviato di punta per la Sanità, la Medicina e la Scienza per l’Agenzia Giornalistica Italia (Eni) fino alla pensione. Ma ancor prima era stato a capo dell’ufficio stampa del Ministero della Sanità col Ministro Ripamonti, per poi passare a collaborare con i più noti Sindacati Medici, da ANAAO a AAROI sino al Sindacato Veterinari Medicina Pubblica. Nato il 4 ottobre del 1933 sotto il segno della Bilancia (come Berlusconi, cui somigliava soprattutto per il debole per le belle e giovani donne), nel paesino calabro-albanese di Lungro, provincia di Cosenza, si è spento all’età di 90 anni la scorsa notte, martedì 30 luglio, all’ospedale San Camillo di Roma, dove era arrivato in ambulanza dopo aver accusato un malore in casa, sotto gli occhi della figlia Gabriella, ancora sotto shock. Gabry, nostra amica storica, ottima giornalista e volto tv, ha capito subito che si trattava di un ictus emorragico che se lo è portato via nel giro di pochissime ore. Del resto lei, la seconda dei suoi 4 figli, si è presa cura di lui giorno e notte per lunghi 7 anni, accudendolo come e più di un figlio e rinunciando al suo lavoro e ai suoi divertimenti, dopo che nell’estate del 2017 era stato colpito da un’ischemia cerebellare, da cui si era ripreso alla grande dopo 2 mesi tra Policlinico Gemelli e fisioterapia al San Raffaele. Purtroppo col passare del tempo il fisico, le gambe e soprattutto la mente si erano andate via via affievolendo. Tony aveva perso l’adorata moglie Liana Loffredi per un brutto male nel 1994: lei se ne andò a soli 52 anni, lasciandolo a fare il “mammo” ai figli. Il primogenito, Vladimiro, viveva già in Gran Bretagna da tempo: è professore universitario a Southampton dove dirige il Dipartimento di Cyber Security e ha 2 figli, Simona e Mattia. Dimitri, che lavora nel cinema, è il più piccolo e all’epoca della morte della mamma aveva solo 14 anni; Igor funzionario dell'Enpam è il terzogenito. Tony dalla grinta incredibile e la scrittura raffinata, era considerato “una tigre del giornalismo”, che arrivava sempre per primo sulla notizia: nel corso della sua carriera ha collaborato anche per Il Giorno, Affaritaliani, Mondo Salute e vari magazine rosa settimanali, fino a diventare Vaticanista per il settimanale cattolico di Torino “Il nostro Tempo”. Scrittore e poeta, andava molto fiero del libro di poesie che aveva pubblicato nel gennaio 2000 per Campanotto Editore intitolato “Millennio Alfa Omega”. Poesie intime e toccanti che svelarono il suo vero cuore di panna, con versi struggenti dedicati al padre salinaro, al lamento per la sorella maggiore emigrata in Argentina, fino a poesie sull’attualità politica e sociale come la “Preghiera del Lavavetri”, “Altri Mondi”, “Terza Età”, “Nuovo Millennio”. Tony è stato un gran lavoratore, appassionato del suo lavoro, per il quale ha girato il mondo, ma era anche amante della mondanità, dei ricevimenti e delle feste, soprattutto da quando era rimasto vedovo. La figlia Gabriella se lo portava sempre dietro agli eventi mondani, ma alla fine lui era diventato più girandolone di lei. Anche nella Roma by night lo conoscevano tutti e nonostante il suo carattere spesso dittatoriale era uno che si faceva notare per intelligenza, cultura, classe, garbo e gentilezza, dunque gli volevano tutti bene. Insomma, ha fatto una bella vita piena di gioie, successi ma anche forti dolori. La sua morte è stata un duro colpo per i figli, soprattutto per Gabriella, i due del resto erano legatissimi da sempre, inseparabili ogni Natale, ogni Capodanno, ogni vacanza agostana, ogni compleanno. Lei pensava che il padre fosse un “Highlander” che sarebbe vissuto fino a 100 anni. Purtroppo il destino ha deciso diversamente anche se arrivare a 90 anni pieni non è da tutti di questi tempi. Moltissimi i messaggi di cordoglio arrivati ai figli dagli amici e colleghi, tra cui quello di Enrico Lucci di “Striscia la Notizia” che ha scritto alla Sax nazionale di cui è molto amico “La sua forza continua a vivere nella tua vulcanica e tenera potenza. Un abbraccione fraterno”. 
I funerali saranno celebrati da Don Walter Insero nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo venerdì 2 agosto alle ore 16.

                                        Giò Di Giorgio

IL SURREALISMO E L’ITALIA Fondazione Magnani-Rocca Mamiano di Traversetolo - Parma 14 settembre – 15 dicembre 2024

 

Leonor Fini, Femme assise sur un homme nu, 1942, olio su tela ©️ Leonor Fini, by SIAE 2024  

Cento anni fa nasceva il Surrealismo; da quel momento la percezione del mondo non sarà più la stessa. “L’immaginazione non è altro che la rivelazione di ciò che siamo, della nostra propria sostanza, che è sogno, purezza, energia, libertà." scrive André Breton nel Manifeste du Surréalisme, pubblicato il 15 ottobre 1924, segnando ufficialmente l’avvio del movimento. È così che nella Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, a pochi passi dalle sale che ospitano opere capitali di Renoir, Monet, Cézanne, Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Canova, Morandi, Burri e molti altri, dal 14 settembre al 15 dicembre 2024 viene celebrata, a un secolo dalla sua origine, una delle avanguardie più determinanti e longeve del XX secolo - il Surrealismo – presentandone anche il complesso rapporto con gli artisti e la scena culturale italiana dalla fine degli anni Venti alla fine degli anni Sessanta. La grande mostra “Il Surrealismo e l’Italia”, curata da Alice Ensabella, Alessandro Nigro, Stefano Roffi, attraverso oltre 150 opere di Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst, Joan Miró, Marcel Duchamp, Man Ray, Yves Tanguy, Giorgio de Chirico e il fratello Alberto Savinio, Enrico Baj, Fabrizio Clerici, Leonor Fini e altri protagonisti di questa corrente immaginifica, testimonia la vastità di mezzi e linguaggi del Surrealismo e ne esplora l'impatto e l'evoluzione nel nostro Paese, offrendo una prospettiva inedita e affascinante su un movimento che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario artistico contemporaneo. Il percorso espositivo si sviluppa in due grandi capitoli, suddivisi in sezioni tematiche. Il primo intende presentare il Surrealismo internazionale e il suo arrivo in Italia; mediato in un primo momento dall’opera di de Chirico e Savinio di ritorno da Parigi negli anni Trenta, poi rappresentato attraverso le opere dei maestri del movimento storico, che evidenziano una profonda eterogeneità estetica e formale (arte astratta e figurativa), così come una moltitudine di media utilizzati (pittura, collage, assemblage, fotografia, ready-made, objets trouvés). Qui vengono presentati importanti lavori di Magritte, Dalí, Man Ray, Ernst, Masson, Miró, Tanguy, Duchamp, Matta, Lam, oltre a de Chirico. Il secondo capitolo individua i protagonisti della scena surrealista italiana, già a partire dagli anni Trenta, al fine di esaminarne le tangenze col gruppo francese, ma anche - e soprattutto - di metterne in luce l’indipendenza e l’originalità. È possibile constatare in Italia il delinearsi di due tendenze principali: da una parte, la nascita di un gruppo che si ispira a pratiche artistiche nuove e che intrattiene rapporti col gruppo francese, come è possibile vedere nelle opere di Sergio Dangelo o di Enrico Baj. Dall’altra, un filone figurativo fantastico, caratterizzato dalla produzione di opere visionarie, a cui appartengono, tra gli altri, Leonor Fini, Fabrizio Clerici, Stanislao Lepri, per cui l’opera di de Chirico e Savinio fu capitale. Questi ultimi attirano la critica internazionale, come dimostra la loro presenza nel numero monografico della rivista americana View, pubblicato nel 1946, intitolato Italian Surrealists. Un’attenzione particolare viene infine conferita al contesto della diffusione del Surrealismo in Italia, mettendo in luce gli attori e i luoghi che ne sono stati gli artefici, in particolare galleristi (Schwarz, Tazzoli, Cardazzo, Del Corso, Jolas, Sargentini, Brin, etc.) e collezionisti (Guggenheim, Passaré, etc.). La Fondazione Magnani-Rocca invita così il pubblico a questo affascinante viaggio, scoprendo come il movimento surrealista abbia liberato l'inconscio e trasformato la percezione della realtà, offrendo nuove chiavi di lettura per comprendere l'arte e la vita. Una celebrazione che non è solo un tributo ma una riflessione viva e attuale su come l'automatismo psichico continui a influenzare il nostro presente e, citando ancora una volta Breton, scoprire che “Il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello.” IL SURREALISMO E L’ITALIA Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 14 settembre al 15 dicembre 2024. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso. Ingresso: € 15 valido anche per le Raccolte permanenti, la mostra focus su Renoir e il Parco romantico - € 13 per gruppi di almeno quindici persone - € 5 per le scuole e sotto i quattordici anni. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa. Per meno di quindici persone non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo alla Fondazione. Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it Il sabato ore 16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15.30, 16.30, visita alla mostra ‘Il Surrealismo e l’Italia’ e al focus su Renoir con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 20 (ingresso e guida). Ristorante tel. 0521 1627509 whatsapp 393 7685543 e-mail marco@bstro.it Mostra e catalogo a cura di Alice Ensabella dell’Université Grenoble Alpes, Alessandro Nigro dell’Università di Firenze, Stefano Roffi direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca. Catalogo (Dario Cimorelli Editore) con saggi dei curatori e di Silvana Annicchiarico, Mauro Carrera, Walter Guadagnini, Davide Lacagnina, Eugenia Maria Rossi, Angela Sanna, Ilaria Schiaffini, Alessandra Vaccari. Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net tel. 049 663499. Cartella stampa e immagini: www.studioesseci.net La mostra è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse. Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico. La Fondazione Magnani-Rocca è una delle più importanti istituzioni artistiche d’Europa. La Villa dei Capolavori, sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo, presso Parma, ospita la collezione d’arte di Luigi Magnani, con opere di Monet, Renoir, Cézanne, Goya, Tiziano, Dürer, de Chirico, Rubens, Van Dyck, Filippo Lippi, Carpaccio, Burri, Tiepolo, Canova e la più significativa raccolta di lavori di Giorgio Morandi. 

Immersa nella campagna parmense, la Villa conserva ancora oggi un fascino sontuoso e senza tempo con i suoi arredi di epoca neoclassica e impero, circondata da un grande Parco Romantico con piante esotiche, alberi monumentali e gli splendidi pavoni bianchi e colorati. 

                            Daniela Dal Lago

sabato 27 luglio 2024

Isola di la Maddalena - LA VALIGIA DELL’ATTORE 2024 L'opera prima di Tomaso Mannoni "Il sogno dei pastori" conquista il pubblico nella prima serata del festival

 

Tomaso Mannoni, Fabrizio Deriu, Astrid Meloni, Fabio Ferzetti e Alessandro Gazale sul palco della Fortezza I Colmi, 26 luglio 2024 © Fabio Presutti


                                              Fabrizio Gifuni © Mimmo Frassineti

Sabato 27 luglio 2024 ospite della Kermesse sarà Fabrizio Gifuni, in un ricordo di Gian Maria Volonté a trent'anno dalla scomparsa. A seguire la proiezione del cult "Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri. Ha esordito a La Maddalena la ventunesima edizione de "La Valigia dell’attore" con la proiezione del primo lungometraggio in programma, Il sogno dei pastori. Opera prima del regista cagliaritano Tomaso Mannoni che ha regalato al pubblico una storia di Sardegna di forte impatto sociale e di delicati equilibri emotivi, nel racconto delle varie vicissitudini di una società pastorale costretta a misurarsi con le prerogative dei nuovi mercati spesso senza scrupoli. Sul palco de la Fortezza I Colmi, introdotto da Boris Sollazzo e moderato da Fabio Ferzetti e Fabrizio Deriu, l'incontro, prima della proiezione, ha ospitato le riflessioni dello stesso regista e di due dei tre attori protagonisti, Alessandro Gazale e Astrid Meloni, che interpretano il ruolo di due fratelli dai caratteri divergenti ma da un condiviso sentire dei valori trasmessi dal retaggio della Sardegna più reale e misconosciuta. Mannoni, che ha un passato di documentarista, racconta di come volesse ritrarre senza retorica e cliché una vicenda che potesse muoversi sulla contrapposizione tra natura atavica, progresso e facile denaro. “Ho avuto la fortuna – sostiene – di aver avuto due attori come Astrid e Alessandro, magnifici interpreti: due voci di grande levatura che come in musica, se armonici ed empatici, creano la melodia ideale”. Astrid Meloni, ha ribadito di quanto questa speciale intesa abbia saputo trainarli dentro la storia: “Il rapporto con il tuo partner sul set è solitamente uno stato da costruire. In questo caso tutto è stato più semplice. Certo, studiavamo e ricordo di scene provate su una terrazza della Barbagia immersi in una natura potente. Sono doppiamente emozionata questa sera perché nell’ambito del “ValigiaLab” ho partecipato in passato a due laboratori di formazione attoriale, il primo con Toni Servillo e poi Sonia Bergamasco; ed oggi mi ritrovo qui sul palco, nella parte opposta e guardo la platea, grata di questa opportunità per la quale ringrazio Giovanna Gravina Volonté che ha voluto che il film fosse qui.” La parola poi è passata ad Alessandro Gazale, attore con numerose opere alle spalle, che ha sentito propria la vicenda di questa narrazione. “Mi hanno colpito la forza della coesione tra i personaggi del film, che trovano man mano il modo di opporsi nonostante tutto a un destino che sembrava già scritto. E ad aprire una nuova strada nella possibilità di far convivere, tecnologia ed emancipazione con la fedeltà ai principi più profondi”. Sabato 27 luglio protagonista della serata sarà Fabrizio Gifuni, al quale, nel 2011 fu conferito il Premio Gian Maria Volonté e che, nel 2015, fu tutor di un’edizione romana del “ValigiaLab” uno dei primi laboratori sull’arte dell’attore correlati al festival. Gifuni sarà intervistato sul palco dai curatori artistici della manifestazione per raccontare alcuni spaccati della sua carriera prima di introdurre alla visione di una delle opere più celebri interpretate da Volonté, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, film del 1970 diretto da Elio Petri che rappresentò un'opera di fortissima critica sociale e politica sui temi del potere e dell'impunità e che riuscì a mettere efficacemente in luce la corruzione e l'arroganza delle istituzioni e delle autorità, conquistando – tra i vari riconoscimenti internazionali, un Oscar come miglior film straniero, una nomination al Golden Globe, un Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, un David di Donatello e diversi Nastro d'Argento. Ad aprire la serata sarà l’omaggio audiovisivo curato da Orsetta Gregoretti Gian Maria Volonté 30 anni dopo. L’ingresso a tutte le serate del festival è libero, senza obbligo di prenotazione. LA VALIGIA DELL’ATTORE Organizzazione: Associazione culturale Quasar Direzione artistica: Giovanna Gravina Volonté, con la collaborazione di Fabrizio Deriu, Fabio Ferzetti, Boris Sollazzo Direzione generale: Fabio Canu, Giovanna Gravina Volonté, con la collaborazione di: Dario Maiore, Nicola Mondanese, Adriano Tovo, Monica Bulciolu, Francesca Forcolin, Manuel Martina, Irene Galante, Gianna Sini, Gabriele Cardu, Maria Grazia Fresu, Giuseppe D’Oriano Regia Audiovisiva: Santo Acciaro Riprese Audiovisive: Federica Biosa, Roberta De Marzo Service e allestimenti: Ke Spettacolo, Antonello Testone, Gian Maria Brocca Webmaster: Giorgia Nicoli Fotografi: Nanni Angeli, Fabio Presutti

Sito web ufficiale: www.lavaligiadellattore.com

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 –
info@elisabettacastiglioni.it Con la collaborazione di Valeria Serra +39 339 496 2053 - valeriaserra.mail@gmail.com 

                                     Giò Di Giorgio

venerdì 26 luglio 2024

JELSI (CB) “Intrecci”, nel cuore del Molise un Festival tra culture e musiche

 


Domenica 28 luglio a Jelsi (ore 22) evento di spessore in occasione della Festa del Grano

Significativa la presenza del Maestro Domenico Rizzuto che riporterà alla luce in chiave jazz elettronico la figura di Giosè Rimanelli, scrittore di Casacalenda 

Tutto è pronto per il battesimo di “Intrecci” Festival di culture e musiche del Molise che si terrà a Jelsi (Campobasso) domenica 28 luglio alle ore 22 in piazza Umberto, voluto fortemente dal “Comitato Sant'Anna”, ideato e diretto da Giuseppe Moffa: un evento che mira a coinvolgere tra loro le più interessanti espressioni musicali e artistiche del territorio, in occasione della “Festa del Grano”. 


Un concerto di musica, letteratura e poesia dove si alterneranno, dalle canzoni popolari al jazz elettronico, gli artisti più interessanti della scena musicale, poetica e artistica molisana. 
Con i poeti e gli autori dialettali storici, i cantautori e gli interpreti di oggi, i più grandi letterati del passato, come Jovine, Rimanelli, Cirese, ”Intrecci” vuole celebrare tutto ciò che è Molise: terra, lavoro, grano e tradizione, senza mai perdere di vista il rapporto con la contemporaneità. “Là dove la scrittura crea malintesi, la musica concilia tutte le asperità: l’incanto armonico dei dissapori quotidiani creati dalla tromba senza un tasto di Tony “Slim” Dominick è lo stesso della lira a nove corde di Orfeo, che faceva muovere i sassi e ammansiva le belve feroci. Nel 1959 Giose Rimanelli è un visionario che immagina di proporre l’arte, nella sua orma più completa, con una contaminazione di linguaggi e presenta il romanzo, “Una posizione sociale” (rieditato da Rubbettino), corredato da brani jazz che sottolineano e accompagnano lo stile della scrittura”. È il commento, nella prefazione del libro, che Anna Maria Milone ha dedicato a Giose Rimanelli e al nonno Tony “Slim” Dominick, ombrellaio girovago e apprezzato cornettista, entrambi originari di Casacalenda: il primo è scomparso a 93anni, nel 2018 a Lowell nel Massachusetts, professore di letteratura italiana in diverse università americane. 
La citazione è stata a ripresa nella confezione del cd appena pubblicato da Domenico Rizzuto, ospite di prestigio di “Intrecci”, che reca il titolo “The music of Tony Slim Dominick”, pubblicato da Caligola Music e Rubbettino: sette tracce eseguite dal Domenico Rizzuto Electro Jazz Ensemble (con Rizzuto alla tromba, Elisabetta Mattei al trombone, Alberto Brutti al basso e Fabrizio Ferazzoli alla batteria). Domenico Rizzuto, raffinato musicista e producer (tromba, cornetta, percussioni), originario di Tropea, eseguirà il brano-guida”Pàtrema”portando a compimento un progetto suggestivo quanto affascinante per le interazioni contenute tra musica e ruolo sociale, emigrazione e affermazione dei migliori valori della tradizione culturale italiana per un’esibizione permeata da musica e letteratura con il coinvolgete sound del jazz elettronico. Cogliendo così il target di “Intrecci”, un Festival che intende celebrare tutto ciò che è Molise, terra, lavoro, grano e tradizione, senza mai perdere di vista il rapporto con la contemporaneità. Dalla volontà del comitato organizzatore della "Festa del Grano", sotto la direzione artistica di Giuseppe il Festival “Intrecci” godrà di un resident Band che accompagnerà gli artisti più interessanti della scena musicale molisana con ospiti di altre regioni che si intrecceranno con la cultura della Regione ospitante. Qualificato il lotto degli ospiti sul palco: Aldo Iezza (zampogna); Tiziano Palladino (mandolino); Vittoria Iannacone (cantante pop); Erika Petti (cantante jazz); Stefano Di Nucci (cantautore); Antonio Mastrogiorgio (cantautore); Makardìa alias Filomena D'Andrea (cantautrice); Calabria Band Giuseppe Moffa (voce, chitarre, zampogna); Cristiano Cancellario (pianoforte, tastiere); Domenico Mancini (violino); Lorenzo Mastrogiuseppe (basso); Paolo Giarrusso (batteria).
E ovviamente il Maestro Domenico Rizzuto, emblema significativo dei vari aspetti ideologici dell’evento in rampa di lancio e destinato a diventare un caposaldo dell’espressione artistica molisana . A legare i diversi “Intrecci” è stata chiamata Annalisa Insardà, nelle preziose vesti di conduttrice e presentatrice del Festival. 

Ufficio Stampa del Maestro Domenico Rizzuto: Marino Collacciani 338.7146750 m.collacciani@gmail.com 

                       Giò Di Giorgio

mercoledì 24 luglio 2024

ETRUSCHI. Artisti e artigiani Bolzano, Centro Trevi-Trevilab 24 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025

 


Mostra promossa dalla Provincia Autonoma di Bolzano in collaborazione e a cura del Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia in Roma.

Bolzano. Il Centro Trevi-Trevilab offre l’opportunità, realmente straordinaria, di avvicinarsi all’affascinante, e per certi versi ancora misteriosa, cultura etrusca. Lo fa con la mostra “Etruschi. Artisti e artigiani” promossa dalla Provincia autonoma di Bolzano, Cultura italiana, grazie alla collaborazione del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, museo che conserva la più importante raccolta di reperti etruschi al mondo. La mostra, curata da Maria Paola Guidobaldi e da Valentina Belfiore, che del Museo romano sono responsabili scientifiche e curatrici, rientra nella seconda tappa della rassegna “Storie dell’arte con i grandi musei”, un percorso pluriennale volto alla scoperta delle grandi civiltà antiche e moderne, “un’altra tappa fondamentale verso la conoscenza del nostro passato con l’obiettivo di mantenere sempre vivo l’interesse verso la cultura e il ricco patrimonio artistico conservato nei grandi musei italiani,” ha sottolineato Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Cultura italiana. Il titolo “Etruschi. Artisti e Artigiani” già introduce al taglio peculiare dell’esposizione bolzanina: non è l’ennesima mostra generica sugli Etruschi, ma la proposta di un’indagine specifica della loro grande civiltà, quella della produzione artistica e artigianale che caratterizza queste antiche popolazioni. Le manifestazioni dell’“artigianato artistico – afferma la curatrice – rappresentano un medium privilegiato per accostarsi alla conoscenza e allo studio degli Etruschi”. “Nella necessaria selezione di oggetti significativi per l’argomento trattato, la mostra intende offrire un excursus tanto sintetico quanto evocativo dei capolavori e delle più caratteristiche produzioni dell’artigianato, del pantheon etrusco e delle forme di devozione diffuse a vari livelli della società. Al tempo stesso, l’occasione si configura come una straordinaria possibilità di conoscere alcuni documenti solitamente conservati nei depositi, che non sono da meno rispetto a quelli abitualmente esposti”. Otto le sezioni della mostra. Il percorso inizia dai reperti legati al rito funerario, per offrire poi un excursus sulle produzioni artigianali più tipiche, e tra queste, in particolare, i buccheri. Un focus viene riservato alle ceramiche istoriate e tra esse le anfore a figure nere di fattura greca, firmate da Nikosthenes, realizzate dal celebre maestro greco appositamente per la migliore clientela etrusca. La successiva sezione è interamente dedicata alle creazioni di artisti e artigiani etruschi che, come i loro “colleghi” greci, firmano le loro creazioni. Ceramisti, bronzisti, coroplasti che creano, e personalizzano, opere per una clientela di élite. Accanto ai capolavori di celebrati maestri, riservati a pochi, in mostra anche esempi della produzione accessibile a tutti: vasellame da mensa e tutto ciò che serve al banchetto o alla toeletta. La lavorazione del bronzo, in cui gli Etruschi seppero primeggiare, era applicata anche alla forgiatura e cesellatura delle armature. In mostra esemplari altissimi di elmi etrusco-italici: non solo dunque la quotidianità, i banchetti, le feste, le guerre, ma anche il sacro e il culto dei morti. Collegandosi alla prima, riservata alle produzioni legate al rituale funerario, anche l’ottava e ultima sezione della mostra è focalizzata sulla sfera del sacro. Vi si ammirano testimonianze di dediche, bronzetti votivi, offerte e strumenti per il culto e per l’esercizio di pratiche divinatorie. Il culto, quando da domestico diventava collettivo, trovava riferimento in templi, sul modello greco e romano. Gli Etruschi crearono una loro specifica architettura templare, descritta da Vitruvio. A documentarla in mostra è un’antefissa di un tempio dove, in un rutilare di colori, a essere raffigurata è una testa di sileno. I reperti selezionati per questa originale esposizione sono accompagnati da ampi apparati illustrativi e da una linea del tempo che consentono di inserire i singoli reperti nel più ampio contesto al quale erano in originale destinati e, al medesimo momento di seguire l’evoluzione di una civiltà che ha segnato la storia della penisola e dell’Europa e che come poche affascina e colpisce, duemila anni dopo, il pubblico.

Ufficio Stampa Per MondoMostre Studio ESSECI di Sergio Campagnolo Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net Tel +39 049 663499 
Per Provincia Autonoma di Bolzano Ilaria Vinante Tel. +39 338 5969685 vinante.ila@gmail.com 
               Marisa Giurdanella

lunedì 22 luglio 2024

BENNY GREEN: “NON VOGLIO FARE PIÙ LA PORNOSTAR”

 

“Verità Nuda”: in uscita il docufilm sulla vita di Benedetta D’Anna, in arte Benny Green. Dal dolore psicologico al porno inferno e alle battaglie contro gli uomini che usano le donne, dal rapporto conflittuale con la mamma all’amore per i suoi figli fino alla consapevolezza di dire basta e ricominciare Lo aveva annunciato lo scorso mese. Detto fatto. 



Stanno per terminare le riprese del documentario “Verità Nuda”, un documento verità e un racconto preciso sul percorso di vita di Benny Green che certamente non è stato facile considerate le scelte e i continui cambiamenti, segno di incertezza e di ricerca continua della propria identità. Madre, dapprima lascia il posto fisso in banca perché stanca della quotidianità e del falso moralismo per la sua passione per l’arte erotica, ma anche questo cambiamento la porta ad un bivio dettato da una scelta quasi obbligata o meglio è stata la sua vita che glielo ha imposto.

Nel documentario si andranno a visitare i luoghi della vita di Benedetta D’Anna: Torino, Siracusa e Roma, città che hanno segnato le diversi fasi della sua vita, testimonianze di persone vicine per fermare emozioni e drammi di una donna in cerca di una libertà mai ritrovata e poi il suo coraggio di dire basta e la sua determinazione che le ha permesso di sfidare le convenzioni sociali per vivere l’autenticità della sua vita. 

Insomma ne viene fuori un ritratto di una donna che dice no ai compromessi passando da toni drammatici a quelli più speranzosi e ispiratori. “Ho deciso di raccontarmi attraverso un documentario – afferma Benny Green - perché l’evoluzione della mia vita me lo ha quasi imposto, o meglio, perché in un certo senso lo dovevo a me stessa. In questo documentario voglio che le persone conoscano la vera Benny… quella Benny che attraverso il dolore psicologico provato e con il quale sono venuta spesso a patti nella mia vita è riuscita a trovare l’affermazione di se stessa senza nascondersi, senza falsi perbenismi che non mi sono mai appartenuti e per i quali sono da sempre stata in conflitto anche con figure importanti come quella di mia madre. 

Voglio invece raccontare la donna dai sentimenti profondi, delle scelte drastiche e coraggiose che ho fatto pur sapendo che non sarebbe stato facile né semplice farle, le mie battaglie contro gli uomini che mi usavano e giudicavano senza averne diritto alcuno, la mia ribellione verso la falsità dei finti costumi e la rinascita della libertà mia personale, l’amore per i miei figli, per i miei animali, per la mia vita, la scelta di metterci sempre la faccia pur facendo la sex worker”. 

Il documentario, prodotto da Saturnia Pictures – Ipnotica produzioni in collaborazione con Roswell film, è stato scritto da Natascia Ferruggia e sarà distribuito, dai primi di settembre, da Amazon Prime Video Italia. “Infine voglio con questo documentario– conclude Benny Green - sdoganare la figura della porno attrice come se una donna che ha lavorato nel campo del sesso non possa avere altre attitudini o peculiarità, sogno e spero di arrivare ad avviare la mia carriera di attrice servendomi, perché no, anche della mia esperienza passata. Insomma le attitudini delle donne come me non vanno ghettizzate ma lasciate esprimere liberamente ed io sogno di farlo attraverso il cinema”.

Trasgressiva e narcisista per definizione, attratta sempre dell’esteta, oggi è pronta, ancora una volta, a cambiare rotta con il coraggio e la determinazione di una donna, per le altre donne, che da sempre non ha avuto paura delle sue scelte seppur, in alcuni casi, con sofferenza e pagandone le conseguenze sulla propria pelle.

  Ufficio Stampa Ennio Salomone Tel. 346.6142314 – E-mail: salomone.ennio@gmail.com

                                                 Giò Di Giorgio









venerdì 19 luglio 2024

BIAF Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze La grande mostra dell’Arte Italiana Firenze, Palazzo Corsini 28 settembre - 6 ottobre 2024

 

“La 33esima edizione della Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze - ha detto la sindaca Sara Funaro - ci offre ancora una volta l'opportunità di immergerci nella bellezza e nella ricchezza dell'arte, grazie alla presenza di 80 gallerie provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento che rappresenta ormai un punto di riferimento fondamentale per il collezionismo internazionale e un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati d'arte di ammirare da vicino opere rare e preziose. Un ringraziamento particolare va agli organizzatori, alle gallerie partecipanti e a tutti coloro che contribuiscono a rendere la Biennale un evento di successo e in costante crescita”. “Questa 33esima edizione è la testimonianza del grande lavoro svolto negli ultimi anni da Fabrizio Moretti – ha detto il presidente Eugenio Giani – che oggi offre a Firenze, alla Toscana e al mondo una Biennale internazionale dell’Antiquariato di altissima qualità grazie alla presenza di antiquari di notevole livello e a pezzi unici ed eccezionali, degni di stare in un museo. Siamo pertanto felici di presentare un evento tanto prestigioso, che con la sua presenza e le sue opere contribuisce ad arricchire la città e la regione di una vetrina tanto importante e autorevole per la nostra arte”. “Questa edizione si preannuncia come una delle più belle sotto la mia gestione. - dichiara Fabrizio Moretti Segretario generale BIAF -. Abbiamo i migliori mercanti del mondo che verranno ad esporre i loro capolavori a Palazzo Corsini. 
Come sempre, la Biennale diventerà un museo in vendita. Ringrazio i membri del comitato, e la segreteria per aver reso questo evento possibile, che rimane una delle fiere mercato più importanti al mondo.”
                   
                                                    Daniela Dal Lago

Con il Patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze Realizzato con il contributo di: Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze Main 

Sponsor: GUCCI Sponsor: ARTE GENERALI, Sotheby’s International Realty, International Motors, Fratelli Piccini, Hotel Savoy Partners: Fán Huā Chinese Film Festival, ESE European School of Economy Media partners: Apollo, Artedossier, Artribune, Artslife, The Burlington Magazine, exibart, Finestre sull’Arte, Tendencias del Mercado 

ORARI E BIGLIETTI Orari: tutti i giorni dalle ore 10,30 alle ore 20,00. Biglietti: € 15,00 Intero; €10,00 ridotto Biglietteria online su Ticketone PRENOTAZIONI La prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi 055 282635 – info@biennaleantiquariato.it Per info: www.biaf.it 

UFFICI STAMPA Italia: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo www.studioesseci.net Tel. 049 663499; rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net Toscana: Ester di Leo Tel. 055 223907 – 348 3366205; esterdileo@studioesterdileo.it Estero Matthew Brown Tel. +44 (0)7989 446557; matthew@sam-talbot.com Francia Gaëlle de Bernède - GB Communication Tel. + 33 (0)1 75 4346 80; contact@gbcom.media Social Media Manager – Matteo Mizzoni

martedì 16 luglio 2024

Giovedì 18, a Mondello, “La tartaruga Carletta e la polpessa Lucy - Storia d’amore e di ecologia”, favola di Sara Favarò, illustrata da Angela Barbiera e con il contributo scientifico di Antonino Miccio, direttore dell'Area Marina Protetta "Regno di Posillipo"

 


Giovedì 18 luglio, alle ore 18,30, in Via Danae n. 15, Mondello Valdesi, incontro con la scrittrice Sara Favarò e l’illustratrice Angela Barbiera per parlare di amore, amicizia ed ecologia del mare attraverso l’albo illustrato “La tartaruga Carletta e la polpessa Lucy”, edito da Valtrend. Favola arricchita dal contributo del direttore dell’Area Marina Protetta “Regno di Posillipo”, Antonino Miccio, dalle fotografie di Pasquale Vassallo e le schede didattiche di Giovanna Giarraffa. Un libro illustrato per accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita attraverso differenti livelli di approfondimento. Un’evoluzione didattica che non si esaurisce alle pagine, ma le integra con strumenti e contenuti multimediali. Il libro contiene: il racconto illustrato, la sezione didattica e la sezione multimediale, accessibile tramite QR code, per un ulteriore approfondimento dei temi trattati fino al livello universitario con video, musica e link ai principali siti. Un albo che denuncia i pericoli che incombono sulla sopravvivenza del mare e di tantissime specie che da esso dipendono, inclusa quella umana. Uno studio delle Nazioni Unite evidenzia che la vita di oltre tre miliardi di persone dipende dagli ecosistemi marini. “Educare con le favole si può”, dice l’autrice Sara Favarò, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. “È urgente un cambiamento delle nostre abitudini. – sostiene il direttore dell’Area Marina Protetta Regno di Posillipo, Antonino Miccio, - Occorre invertire la rotta subito e lavorare tutti insieme per la protezione e la salvaguardia dei nostri mari. Anche con i gesti quotidiani. Adesso, non domani!” L’incontro, che sarà anche animato da un laboratorio pittorico dedicato ai bambini presenti, è inserito nel calendario di “Incontri Culturali in Giardino”, organizzato di concerto con “BCsicilia per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali ” ed “Avventure nel mondo”. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Daniela Dal lago

lunedì 15 luglio 2024

IL CINQUECENTO A FERRARA Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso Ferrara, Palazzo dei Diamanti 12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

 

La mostra Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso costituisce la seconda tappa di una più ampia e ambiziosa indagine del tessuto culturale e artistico intitolata Rinascimento a Ferrara. 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este, vale a dire la stagione compresa tra l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio. Naturale prosecuzione di Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa (Palazzo dei Diamanti, 18 febbraio – 19 giugno 2023), l’esposizione racconta le vicende della pittura del primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne da Ercole I d’Este al figlio Alfonso (1505) fino alla morte di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. La scomparsa della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti aveva lasciato Ferrara alle prese con la difficile sfida di un ricambio artistico di alto livello. Nel 1496 la scelta di ingaggiare Boccaccio Boccaccino indica la volontà di adottare un linguaggio più moderno, addolcito e morbido. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa così una nuova scuola, meno endemica e più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti Ludovico Mazzolino, Giovan Battista Benvenuti detto Ortolano, Benvenuto Tisi detto Garofalo e Giovanni Luteri detto Dosso. Mentre Garofalo e Dosso sono noti al pubblico, e il loro percorso è stato approfondito in maniera organica in diverse occasioni, per Mazzolino e Ortolano si tratta di un debutto assoluto, e quanto mai necessario per illustrare compiutamente e comprendere meglio il variegato panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del XVI secolo. 

 IL CINQUECENTO A FERRARA Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso Ferrara, Palazzo dei Diamanti 12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025 Mostra a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli con la direzione di Pietro Di Natale 

Organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura con il patrocinio di Ministero della Cultura 
 Informazioni e prenotazioni tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it www.palazzodiamanti.it 

Ufficio Stampa Studio ESSECI – Sergio Campagnolo www.studioesseci.net tel. 049663499 rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net 

                                           Daniela Dal Lago