con
RenataZamengo e Beatrice Gregorini
la
drammaturgia e la regia sono a cura di
Lucia
Poli
Orario spettacoli: venerdì e sabato ore 21 domenica ore 18
Info e prenotazioni 339/5223492 - Tel. fisso 06/5811939
Ciò che rende la Venezia del Settecento particolarmente affascinante è la gioia
di vivere,
il suo sfrenato edonismo, la sua dolce decadenza…. Venezia: città anfibia,
umida, che Apollinaire definisce “la vulva d’Europa”.
Lo spettacolo vuol far rivivere dei frammenti di quel mondo attraverso le
parole di due veneziani illustri: Giorgio Baffo e Giacomo Casanova. Il
primo negli innumerevoli sonetti, l’altro nelle Memorie della sua vita,
regalano immagini vivaci e inconsuete della Venezia libertina del Settecento.
Piccole e grandi bische, osterie, monache lascive, feste grandiose, maschere e
travestimenti.
Il Baffo, detto l’“osceno” o il “poeta scandaloso” per il contenuto fortemente erotico dei suoi versi, non vide mai pubblicata la sua opera in vita, anzi fu osteggiato dalle Autorità cittadine, tuttavia, come testimoniano i contemporanei, era conosciuto da tutti, anche dalle signore che lo leggevano nei salotti o ai tavoli dei caffè gustando sorbetti. Perché insieme al realismo più irriverente la sua poesia esprimeva una forte carica di lirismo e una sapiente ironia.
Casanova, di cui quest’anno ricorre il trecentenario dalla nascita (1725), conosce il Baffo fin da bambino e lo considera un genio, una sorta di padrino, di ispiratore e di mentore. Anch’egli si dichiara vittima dei sensi per la formidabile vitalità, il temperamento sanguigno e la curiosità intellettuale. Ha viaggiato freneticamente in tutta Europa e ha dipinto un mondo denso di luoghi e persone, di eventi e intrighi, dove spesso si è trovato ad agire con assoluta spregiudicatezza.
Le differenze tra questi due autori sono notevoli. Quello che li accomuna però è la visione del mondo, la loro filosofia: un inquadramento sensistico-illuminista che si fa beffa dei pregiudizi e della morale corrente per affermare sempre l’ “edonismo” e la supremazia del “piacere di vivere”.
Nello spettacolo ci sono due donne che interpretano le parole di due uomini, particolarmente espliciti sul sesso: Renata Zamengo e Beatrice Gregorini. La scelta non è casuale, ma intende aggiungere una dose di distacco al tono già ironico degli scrittori e offrire una lettura leggiadra e giocosa di una materia incandescente.
Il gioco dei ruoli si amplia e diventa gioco di palcoscenico quando le avventure citate si animano in momenti di pura fantasia e i toni crudi si fondono con toni poetici. In sintesi l’intento dello spettacolo è offrire allo spettatore un tipo di divertimento raffinato e intelligente.
Francesco Caruso Litrico
Ufficio stampa - Comunicazione e Promozione
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