venerdì 14 novembre 2025

A Wardal a San Francisco il massimo premio cinematografico per un attore: “Eccellenza in recitazione per un monologo cinematografico“.

 


La fama di Wardal (conte Federico di Wardal) di origine italiana alle stelle:

l’icona internazionale nominata il 9 novembre “USA ACTOR for Excellence“ al12mo San Francisco New Concept International Film Festival al prestigiosissimo Herbst Theatre.

Lo spettacolare Wardal, ultima musa di Fellini e icona della trasgressione arriva, con il suo team, in un look firmato dalfamoso stilista sardo Antonio Zaru, immerso in paillettes nere con numerose lunghe sciarpe al teatro Herbst di San Francisco, il meraviglioso teatro dove sono nate le Nazioni Unite, giacché il suo film “Anita“ su Anita Garibaldi è stato selezionato al SF new concept International Film Festival



Wardal, si siede nelle prime file dell’Herbst, molto ammirato e riconosciuto da tutti, anche per il suo settimanale SF Tv program “CountWardalTVshow“

Wardal non sa se vincerà il film festival ed inizia l’attesa. 



La platea è gremita da cineasti di tutto il mondo. 

La closing ceremony del film festival ha inizio con un trailer che mostra i films vincitori, tra cui il film “Anita“, concetto di Francesco Garibaldi Hibbert



Dopo più di due ore, niente per il film di Wardal, che ha una magnifica colonna sonora firmata dal famoso flautista Andrea Ceccomori



Ancora una mezz’ora a vuoto e si è già fuori tempo. 

Un ulteriore intermezzo e probabilità zero di vincere, ma improvvisamente la presidente del festival Joanna Zhang e la vice presidente del festival Elizabeth Nguyen arrivano in palcoscenico chiamate dai presentatori cantanti Paul Qian e Susu Huang che annunciano: film “Anita“aWardal il più ambito premio cinematografico per un attore: “Eccellenza per recitazione in un monologo cinematografico“.

Ma altre vittorie per il film “Anita“: migliore colonna sonora al Maestro Andrea Ceccomori, migliore concetto a Francesco Garibaldi Hibbert, discendente degli eroi Anita e Giuseppe Garibaldi



Wardal sale sul palco, tra gli applausi scroscianti dei 1500 spettatori presenti in sala.

È il centesimo film award che Wardal prende dal 2023 ad oggi come attore protagonista incluso l’ottantunesimo Venice IFF ed il 78 Cannes IFF, entrambi per la speciale sezione Wild filmmakers di Michele Diomà.



Francesco Garibaldi, discendente dell’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi stimola Wardal a fare il film, per una celebrazione su Garibaldi in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’immigrazione italiana in Brasile nello stato di Rio Grande do Sul dal 28 ottobre al 4 novembre. Nasce il film “Anita“che Wardal basa sulla sublime lirica di Garibaldi sull’agonia e morte della sua amatissima moglie Anita. È un enorme successo in Brasile che si diffonde in California che porta alla colossale notizia del massimo premio cinematografico per attore. 



L’Italia rivuole Wardal e lo celebrerà il 13 dicembre a Pompei al teatro Mattiello al “Vesuvius Film Festival”, presidente Giovanna D’Amodio.

A Pompei una grande notizia: il nuovo premio cinematografico “Courage for Peace“ creato da Francesco Garibaldi, presidente, Wardal direttore artistico. Premi a cinque grandi films su questo tema: “Chrisalis“con la star hollywoodiana Sir Daniel Winn, “Book of Death“diEmily Letranpremiato da Papa Francesco, “Anita“, “Kamilah the miracle filly“ di Angela Alioto, “I waited from you “di Jennifer Glee

 


Tra le personalità premiate Enrico Bernard figlio di Carlo Bernari il fondatore del Neorealismo, Michael Poryes autore di “Anna Montana“, Victoria Wilder, figlia di Billy Wilder e suo padre, che Wardal conobbe, con un premio postumo. 

Il premio“Courage for Freedom“rimarrà permanentemente al “Vesuvius Film Festival, ma avrà una seconda sede nel più importante film festival brasiliano: il Gramado.

Grandi films per Wardal che svetta sul terzo numero di “Ridotto“, una delle più importantiriviste italiane di teatro. 



Wardal sta girando in California “Narcissuss“ con l’atteso debutto cinematografico dello stilista di moda sardo Antonio Zaru. Per Wardal c’è anche una splendida canzone inedita “Hollywood- fame in love“ con una grande star della canzone italiana e due films, ad Hollywood con i nomi di Jason Zavaleta ed Enrico Bernard.

 

Francesco Caruso Litrico

Ufficio stampa - Comunicazione e Promozione

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                                              Giò Di Giorgio

GIORGIO DE CHIRICO. L’ULTIMA METAFISICA Modena, Palazzo dei Musei 29 novembre 2025 - 12 aprile 2026

 


 

 

A cura di Elena Pontiggia

 

 

Comunicato stampa

 

Ulteriori informazioni e immagini: www.studioesseci.net

 

 

Modena celebra Giorgio de Chirico con la mostra dedicata a “L’ultima metafisica”
Apre al pubblico il 29 novembre 2025, nella nuova ala del Palazzo dei Musei di Modena, la mostra Giorgio de Chirico. L’ultima metafisica, a cura di Elena Pontiggia.

L’esposizione, visitabile fino al 12 aprile 2026, riunisce cinquanta capolavori del Maestro, offrendo al pubblico un percorso affascinante attraverso l’ultima stagione creativa del fondatore della pittura metafisica.

Promossa dal Comune di Modena, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico – da cui provengono tutte le opere esposte – e prodotta da Silvana Editoriale, la mostra rappresenta un importante appuntamento per approfondire il pensiero e la poetica di uno dei protagonisti assoluti dell’arte del Novecento.

 

Diceva Picasso che ci vuole molto tempo per riuscire a diventare giovani.
Giorgio de Chirico vi riesce in modo singolare a ottant’anni, quando nel 1968 inaugura la sua stagione neometafisica. È in questo periodo che l’artista torna ai temi, alle figure e ai motivi che avevano animato la sua pittura dagli anni Dieci ai primi anni Trenta, infondendo loro un nuovo significato, più giocoso, pervaso da una giovinezza dello sguardo ormai libera dal senso tragico che, celato dietro un’apparente serenità, permeava le sue opere di oltre mezzo secolo prima.

La mostra intende ripercorrere proprio questo decennio straordinario (1968–1978), in cui de Chirico torna a dipingere manichini, Piazze d’Italia e altri enigmi del suo universo poetico, reinterpretandoli con rinnovata libertà creativa e immaginazione fertile, tra memoria e reinvenzione.

La neometafisica si distingue dalle copie che de Chirico realizzò per gran parte della sua vita per un profondo mutamento di linguaggio e di significato. Con un’accentuata ironia e una tavolozza più vivace, l’artista si allontana dalla visione nichilista e inquieta degli anni Dieci per reinterpretare, in chiave più serena – sebbene ancora venata di malinconia –, i temi che avevano segnato la sua prima stagione metafisica.

"La metafisica di de Chirico degli anni Dieci” – afferma la curatrice Elena Pontiggia – “voleva esprimere l’enigma, l’incomprensibilità e l’assurdità dell’esistenza. In quella degli anni Settanta il sentimento dell’insensatezza dell’universo si attenua, ed è osservato con ironico distacco".

 

Alla pittura densa e corposa del periodo “barocco”, de Chirico sostituisce una pittura limpida, fondata sul disegno e sulla costruzione nitida delle forme. La mostra documenta questa fase conclusiva, ma tutt’altro che secondaria, del suo percorso creativo, attraverso alcuni capolavori come Ettore e Andromaca davanti a Troia (1968), L’astrologo (1970) e Sole sul cavalletto (1973).

In queste e in altre opere dello stesso periodo – come Il segreto del castello, Interno metafisico con pere e Il segreto della sposa – de Chirico non si limita a ripetere sé stesso: rielabora liberamente le proprie invenzioni, trasformandole in una riflessione matura e ironica sulla vita e sull’arte.
L’angoscia esistenziale degli anni giovanili, nutrita di Nietzsche e Schopenhauer, lascia il posto a una saggezza pacata, a una visione dell’esistenza come commedia.

È il tempo in cui la filosofia di Herbert Marcuse celebra il gioco come espressione di libertà, e la Pop Art esalta la vitalità dei colori: un contesto che, pur non influenzando direttamente de Chirico, dialoga idealmente con la sua rinnovata leggerezza. La pennellata torna nitida, i colori si fanno smaltati, le forme si semplificano.


Ne emerge un linguaggio nuovo, in cui la memoria e il presente si fondono in una poesia dell’eterno ritorno, illuminata da ironia e consapevolezza.

 

La svolta viene riconosciuta per la prima volta nel 1968 da Buzzati, che recensisce la mostra milanese ospitata nella galleria di Alexander Jolas. Dopo aver criticato poco prima le repliche “meccaniche” dell’artista, Buzzati riconosce nella nuova produzione una sincerità e una freschezza autentiche, scrivendo con ammirazione che “a ottant’anni un artista abbia l’animo di mettersi in un’impresa simile è cosa meravigliosa”. È l’inizio della riscoperta del “nuovo” de Chirico.

La denominazione “neometafisica” nasce ufficialmente nello stesso 1970, quando il curatore Wieland Schmied, presentando la mostra tedesca di Hannover, parla di un “periodo neometafisico” contrassegnato dal ritorno ai temi metafisici con spirito rinnovato.

È però Renato Barilli, in Presenza assenza del 1974, ad approfondire il valore della pittura ultima di de Chirico, vedendola come una coerente meditazione sul museo e una “ripetizione differente”.

Nel 1982 Maurizio Calvesi scriverà un libro fondamentale dal titolo La metafisica schiarita.

 

Nell’ultimo decennio della vita, de Chirico mostra dunque una vitalità sorprendente e una libertà intellettuale che sfidano la vecchiaia. La neometafisica diventa la sua risposta serena al tempo, un gioco di memoria e invenzione, una meditazione leggera sul destino umano. Nelle sue parole finali, l’artista riafferma la fusione sacra tra Poesia e Pittura, rifugio ultimo della sua arte e della sua filosofia di vita.

 

La mostra è accompagnata da un catalogo (Silvana Editoriale) con testi della curatrice, di Ara Merjian e di Francesco Poli.

 

 

 

Ufficio stampa

Studio ESSECI – Sergio Campagnolo

Tel. 049 663499

Ref. Simone Raddi

simone@studioesseci.net 

giovedì 13 novembre 2025

San Marino ospita “Play & Connect”, il festival internazionale che unisce padel, cultura e sostenibilità

 


Sport, territorio e innovazione si incontrano a San Marino con il “Play & Connect – International Padel Championship”, un evento che unisce competizione, circoli e aziende in un’esperienza che intreccia sport, networking e scoperta culturale.
Con la direzione sportiva di Luca Romani, il progetto punta a creare un nuovo modello di torneo capace di connettere atleti, club e territorio.


 

Dal 6 all’8 dicembre 2025 la Repubblica di San Marino sarà teatro di un’iniziativa unica nel panorama del padel internazionale: il torneo internazionale “Play & Connect”, ospitato presso il moderno centro Wonderbay.

L’evento propone una fusione tra competizione sportiva, scoperta del territorio e digitalizzazione della pratica sportiva, con l’obiettivo di offrire un’esperienza completa e coinvolgente per atleti, club e aziende del settore.

Le partite di torneo si terranno il 6 e il 7 dicembre, nelle categorie maschile, femminile e misto open. Gli organizzatori hanno adottato una formula che garantisce a ciascuna coppia almeno quattro match, grazie all’utilizzo di un doppio tabellone Gold e Silver, pensato per permettere anche alle formazioni eliminate precocemente di continuare a giocare e vivere l’atmosfera della manifestazione in modo pieno e partecipato.

L’8 dicembre, la terza giornata, sarà riservata all’esperienza turistica e culturale: i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare la storia, i panorami e i sapori di San Marino, integrando l’aspetto sportivo con la scoperta del territorio e della manifestazione “Natale delle Meraviglie”: mercatini artigianali, spettacoli a tema e luminarie trasformeranno il centro storico in un palcoscenico festivo e suggestivo, arricchendo la proposta dello Championship con un’esperienza destinata a spettatori e accompagnatori.

Accanto al torneo, Play & Connect introduce un percorso di innovazione: sono previste attività ibride e digitali che consentiranno di incontrare aziende del settore, assistere a presentazioni e dimostrazioni di prodotto, oltre alla possibilità di testare attrezzature in un contesto professionale. In un’ottica di rete sono coinvolti i club: tutti i circoli che iscriveranno almeno quattro atleti potranno disporre di uno spazio dedicato – sia fisico che digitale – in cui promuovere le proprie attività e interagire con il pubblico della manifestazione.

La direzione tecnico-sportiva dell’evento è affidata a Luca Romani, figura celebre nel mondo del padel italiano: coach, formatore e project-manager, con esperienza nella formazione di giocatori e club e nella creazione di progetti sportivi innovativi. A lui il merito dell’ideazione del format insieme a San Marino Welcome e Trends che ne curano organizzazione e comunicazione.

Il Championship vanta il Patrocinio della Segreteria di Stato per lo Sport della Repubblica di San Marino e dell’ASI – Associazioni Sportive e Sociali Italiane, a garanzia di rigore e visibilità. Un altro elemento distintivo riguarda l’impegno verso la sostenibilità: l’organizzazione ha adottato buone pratiche green – per la gestione dei materiali, della logistica e dei consumi energetici – ponendo come obiettivo la certificazione ufficiale degli eventi sostenibili per la prossima edizione.

In sintesi, Play & Connect si presenta come un progetto articolato in cui lo sport diventa veicolo di cultura e connessione, in cui il padel non è solo competizione ma occasione di scambio, scoperta e innovazione. Tre giorni a San Marino per vivere il binomio sport-territorio-business in un contesto unico.
 

Ufficio stampa 
3398613527