martedì 7 ottobre 2025

Il prestigioso riconoscimento sarà conferito al giornalista e scrittore venerdì 10 Ottobre (alle ore 10) presso il Teatro Manzoni di Roma

 

A Marino Collacciani il Premio Armando Curcio

 


L’Associazione Armando Curcio  ha conferito il prestigioso Premio Armando Curcio al giornalista e scrittore Marino Collacciani, inviato speciale per 45 presso Il Tempo e scrittore di rango. L’ambìto riconoscimento - nella sezione Premio Autore: sguardi sulla realtà - gli è stato assegnato “per la capacità di coniugare analisi e partecipazione con la  profondità della ricerca e la capacità di raccontare l'umano. Non limitandosi a descrivere, ma interrogando, denunciando e proponendo percorsi di cambiamento, con uno sguardo lucido, documentato e coraggioso sul mondo che ci circonda”.

La cerimonia di consegna avrà luogo venerdì 10 Ottobre alle ore 10 presso il Teatro Manzoni di Roma, in via Monte Zebio14/C.

Il Premio è stato fondato dall’editore, giornalista, scrittore, commediografo, Armando Curcio: ha ottenuto un importante encomio da parte della Presidenza della Repubblica e da parte del Senato. Ha raccolto inoltre il patrocinio del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) dell’ANP (Associazione dirigenti ed alte professionalità della scuola), dell’A.GE (Associazione genitori per la scuola).

Del Premio Armando Curcio, giunto alla XIX edizione, sono stati insigniti donne e uomini del mondo del giornalismo, della cultura, delle imprese, della scuola, del cinema, del teatro. Tra i vincitori dei conferimento nel recente passato figurano Maurizio Costanzo, Rita Levi Montalcini, Piero Angela, Arrigo Petacco, Mariangela Melato, Emanuele Severino e tante altre eccellenze che, nell’arco della propria carriera, si sono attivate per promuovere, con le loro iniziative, la crescita culturale delle giovani generazioni.

Giò Di Giorgio

L’AILA AL QUARTIER GENERALE DELL’ONU NELL’INTERNATIONAL DAY OF OLDER PERSONS L’OSTEPOROSI, KILLER SILENZIOSO, PROVOCA FRATTURE DI FEMORE E VERTEBRALI SEMPRE IN AUMENTO PROMUOVERE STILI DI VITA SANI, POLITICHE SOCIALI INCLUSIVE, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE.

 


Con la relazione di indirizzo, dal titolo :”Invecchiamento della popolazione e osteoporosi, la sfida per la salute delle ossa”, il presidente dell’Aila Francesco Bove ha preso parte, il 1° ottobre, ai lavori scientifici nel quartier generale delle Nazioni Unite per la giornata dedicata all’invecchiamento della popolazione.

Organizzata dall’Italia in partnership con Giappone, Arabia Saudita, Portogallo , L’ambasciatore Maurizio Massari ha rimarcato l’importanza di costruire un futuro resiliente con risposte internazionali a un mondo che invecchia, con politiche innovative.

L’Italia-ha dichiarato il Presidente AILA, è il secondo paese più longevo al mondo dopo il Giappone e le proiezioni statistiche indicano una popolazione over 65  del 34% nel 2025, con il rischio concreto di mettere a rischio i conti dello stato e la tenuta del SSN per l’aumento delle patologie e  dei relativi costi.

Sono stati affrontati, in particolare, i problemi dell’Osteoporosi e del suo alto impatto sociale per i costi diretti e indiretti  che con le fratture di femore e della colonna  da sole determinano un costo di 9,5 miliardi di Euro(ISS), circa di 7% dell’intero budget della Sanità.

Sono state affrontate, nel corso della giornata ,anche le tematiche relative all’Alzheimer  con il prof. Ottavio Arancio della Columbia Universiy e dell’Oncologia con Monica Fornier del Memorial Sloan Kettering  Cancer di New York , che hanno illustrato i dati preoccupanti legati all’aumento delle patologie dovute all’allungamento della vita.



Sono necessarie iniziative di sanità pubblica-ha sottolineato Bove-che dovrebbero concentrarsi sul miglioramento della consapevolezza, dello screening e dell’accesso a trattamenti efficaci per contrastare l’impatto crescente delle malattie legate alla longevità e promuovere stili di vita adeguati a modificare alcuni fattori di rischio

La Giornata Internazionale delle persone anziane ha rappresentato dunque una occasione per informare, dibattere, coinvolgere la comunità internazionale e promuovere l’invecchiamento sano e la salute generale-ha concluso il presidente Aila-con una nuova visione culturale, in particolare sul ruolo della donna, e trasformare la longevità in un traguardo non in un fardello.

Giò Di Giorgio

 

giovedì 2 ottobre 2025

“I Want to Break Free” - si gira a Roma un cortometraggio sul bisogno di autenticità nell’era dei social…

 


Sono in corso a Roma, nell'elegante ristorante di Corso Francia La Vì Fish & Lounge Bar, le riprese di “I Want to Break Free”, cortometraggio diretto da Isabella Weiss Di Valbranca, illuminato dalla fotografia di Gianni Mammolotti e prodotto da Cameraworks.



Il corto affronta un tema attuale e universale: la tendenza, soprattutto tra i giovani, a costruire sui social un’immagine di sé diversa dalla realtà, spesso più perfetta, desiderabile e accattivante.



Protagonisti della storia sono Alexia Cozzi e Daniel Panzironi, nei panni di due ragazzi che si incontrano a cena in un raffinato ristorante. Entrambi fingono di essere qualcun altro per conquistarsi a vicenda, ma l’improvviso sopraggiungere della verità porterà la serata verso un epilogo inaspettato.



Il film mette in luce come i social alimentino la pressione a mostrarsi sempre vincenti, nascondendo fragilità e insicurezze. Ma il messaggio finale ribalta questa logica: la vera forza sta nella capacità di accettarsi ed essere autentici. Da qui il titolo “I Want to Break Free”, che esprime il desiderio di liberarsi dalle maschere e mostrarsi finalmente per ciò che si è.



Completano il cast la modella e attrice Andreea Duma, nel ruolo di una celebre influencer, Cosetta Turco, Raffaela Anastasio e Francesco Caruso Litrico.
Il corto cinematografico vede la partecipazione amichevole di Andrea Roncato, che ha scelto di prendere parte al progetto per l’importante messaggio sociale che vuole trasmettere.
Nel corto fa un’apparizione anche Idol, il dolce e bellissimo chihuahua di Andrea Roncato e Nicole Moscariello.
I Want to Break Free vuole lanciare un messaggio chiaro: nessun numero di like o follower potrà mai sostituire il valore dell’essere accettati per ciò che si è veramente.

Giò Di Giorgio