Gli
interventi del Ministro on. Beatrice
Lorenzìn e del prof. Francesco Bove
in una “Sala
Sinopoli” gremita in ogni ordine di posti. Forti emozioni
durante il
mini-concerto di Annalisa Minetti (incinta di una bimba) e per le parole
delle
altre quattro donne, con lei premiate: Lella Golfo, Maria Vittoria Cacace,
Monica
Fornier e Lavinia Biagiotti. Esibizioni della “Sinfonietta” diretta dal Maestro
Stelvio
Cipriani e della “Affetti Collaterali Band” diretta dal Maestro Danilo Minotti
Le
finalità
"Muoviti!
Metti l'Aila ai piedi". Uno slogan d'impatto, perché la pubblicità può diventare
l'anima della salute se condotta correttamente all'interno di una campagna di
prevenzione, attenta agli agguati che subisce il nostro apparato
osteo-scheletrico nelle società industrializzate. Da anni l'AILA - la
Fondazione presieduta dal prof. Francesco
Bove - è impegnata nella lotta all'artrosi e all'osteoporosi: due patologie
cronico-degenerative in crescita per il sensibile allungamento dell'età media
della vita.
Il Premio
Il
Premio AILA "Progetto Donna" 2017, giunto alla sedicesima edizione,
si è svolto sabato 25 novembre alle ore 20 - presso la “Sala Sino poli”
dell'Auditorium Parco della Musica (viale Pietro de Coubertin 28, Roma ) - con
la consegna dei Premi a Lella Golfo, Carla Vittoria Cacace, Lavinia Biagiotti,
Monica Fornier, Annalisa Minetti, donne che, nella loro attività, si sono
distinte in campo sociale a favore del genere femminile. Nel corso della
serata, condotta da Eleonora Daniele
- alla presenza di autorità del mondo scientifico, culturale, professionale e
artistico – si sono succedute le esibizioni della "Sinfonietta" di
Roma, diretta dal Maestro Stelvio
Cipriani, che ha eseguito storiche musiche da film. A seguire, la stessa
Orchestra ha affiancato il tradizionale concerto della "Affetti
Collaterali Band" del prof. Bove, con la direzione del Maestro Danilo Minotti.
Sedentarietà nemico n°1
Sin dalla sua nascita,
l'AILA ha finalizzato la propria azione di ricerca e di sensibilizzazione su
malattie degenerative di largo impatto sulla popolazione quali l'artrosi, con
particolare attenzione ad anca e ginocchio. Da qualche anno il focus della
Fondazione è incentrato sulla lotta alla sedentarietà, maggiore fattore di
rischio correlato, insieme col fumo e l'uso di farmaci. Il prof. Francesco Bove
ha condensato su due quesiti l'approccio all'avvio di una soluzione del
problema: ovvero, quello che si può fare; e quello che si può evitare. Dunque,
"sì" alla lotta alla sedentarietà e alimentazione a base di calcio e
vitamina D; "no" ad alcool e fumo. Nonché lotta alle magrezze
patologiche e all'anoressia che pregiudicano il patrimonio osseo.
Stili di vita: il richiamo del Ministero della
Salute
“L’osteoporosi – ha sottolineato il
Ministro Beatrice Lorenzin – colpisce nel mondo milioni di persone con
costi altissimi in termini di diminuzione della qualità di vita e di assistenza
a causa delle fratture da fragilità che spesso questa malattia determina. E’ evidente che si tratta di una malattia
nei confronti della quale bisogna promuovere nelle persone la consapevolezza
sull’importanza della prevenzione.
Significa che bisogna agire sui fattori di
rischio modificabili, vale a dire sugli stili di vita, fin dalla più giovane
età, quando viene costruito il tessuto osseo. Mi riferisco all’importanza di
seguire un’alimentazione corretta, allo svolgere attività fisica regolare, al
non fumare né abusare di alcol.”
Il
Ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzìn, nell'atto di indirizzo per l'anno
2018, ha fatto un richiamo specifico agli stili di vita per la prevenzione
delle patologie cronico-degenerative, tra le quali rientra l’osteoporosi.
La dichiarazione del prof. Bove
“Il Premio Aila Progetto Donna riveste un’importanza
crescente - ha dichiarato il prof. Francesco Bove - perché sottolinea la rilevanza del genere
femminile nella società moderna. Si parla della loro salute, non solo per le
problematiche legate all’artrosi e all’osteoporosi, ma anche perché l’informazione,
la sensibilizzazione la consapevolezza possano essere poste alla base di un
corretto e fattivo processo di prevenzione. Parlarne in modo generico non soltanto
è inutile, ma dannoso per quanto concerne le iniziative che, come la nostra,
cercano di spezzare l’accerchiamento dell’indifferenza e dei luoghi comuni per
trasmettere e valorizzare una nuova cultura della salute”.
Emergenza mondiale
In generale 200 milioni di
persone nel mondo soffrono di osteoporosi. Le fratture vertebrali sono una vera
e propria emergenza e, nella maggior parte dei casi, non vengono diagnosticate:
solo il 10% di esse risultano ospedalizzate. Non sempre sono associate a un
trauma, quindi maggiormente risultano spontanee (crolli). Indicativo anche il
dato sulle fratture del collo del femore: 1.700.000 casi, con un tasso di
mortalità che oscilla tra il 10 e il 20 per cento. Nelle donne al disopra dei
45 anni l'osteoporosi richiede maggiore ospedalizzazione del diabete,
dell'infarto miocardico e del cancro al seno. In Europa, i Paesi più colpiti
sono quelli Scandinavi. Per quanto concerne l'anca, le proiezioni statistiche
prevedono entro il 2050 un aumento del 240% di fratture nelle donne e del 310%
negli uomini: così, se nel 1990 le persone colpite nel mondo erano 1,6 milioni,
fra 33 anni il numero supererà i 6 milioni. Sempre nel 2050, in base a una
previsione dell'OCSE, l'Italia avrà la popolazione più "vecchia" del
pianeta.
Dal canto suo, l'EPOS indica in uno studio che in Europa una donna su
3 oltre i 65 anni di età è portatrice di una deformità vertebrale, con un forte
impatto negativo sulla qualità della vita (principalmente legato al dolore) e
un aumento in termini di mortalità: infatti, il rischio per le donne portatrici
di deformità è all'incirca 10 volte superiore a quello di coloro che non hanno
mai avuto una frattura.
Pesanti costi economici
Sulla scorta di dati in
possesso dell'AILA, in Italia le deformità vertebrali (o fratture vertebrali)
sono di gran lunga le più diffuse complicanze dell'osteoporosi e rappresentano
l'inizio della "cascata fratturativa": infatti, il 25% dei pazienti
riporta una seconda frattura vertebrale entro un anno mentre il rischio di
frattura femorale aumenta di 4 volte. Inevitabile la ricaduta sui costi
economici della sanità pubblica: 100mila fratture del collo femore hanno
comportato nel 2009 una spesa di un miliardo di euro (fonte AIFA); costi
analoghi sono stati sostenuti nello stesso anno per quanto concerne 100mila
fratture vertebrali (Fonti AILA e IOS – International Osteoporosis Foundation).
OSPITI IN SALA
Insieme con le cinque donne
premiate (Lella Golfo, Maria Vittoria Cacace, Monica Fornier, Lavinia Biagiotti e Annalisa Minetti ) da segnalare - oltre alle presenza in Sala Sino poli
del Ministro della Salute on. Beatrice
Lorenzin, in compagnia del marito Alessandro
Picardi - gli interventi di Anna Fendi, Barbara Bouchet, Francesco
Cognetti, Vira Carbone, Emilia Costantini, Massimo Boldi e Luca Capuano, saliti sul palco per la
premiazione, per leggere le motivazioni che hanno portato la Fondazione AILA
alla scelta. Un lotto qualificatissimo che ha emozionato la platea con le
proprie spontanee testimonianze. In più, da segnalare, il mini-concerto di Annalisa Minetti - in avanzato stato
di gravidanza… sarà femmina! - che ha
interpretato dal vivo quattro brani, emozionando la platea
Tra gli altri ospiti, Loredana De Nardis e Carlotta Lo Greco, rispettivamente al
braccio di Massimo Boldi e Luca Capuano,
Rosanna Lambertucci, l’amministratore delegato dell’Auditorium Parco della
Musica, Josè Ramon Dosal con la
moglie Gabriela, Elena Bonelli, Roberto Zappitelli. Ad
accogliere gli ospiti con garbo e professionalità, da perfetta “padrona di
casa”, Berta Zezza, responsabile delle
relazioni esterne e marketing dell’Auditorium.
Alla fine applausi per
tutti, nel nome della prevenzione della buona salute.
Foto By Giancarlo Sirolesi
ufficio stampa Marino Collacciani
Giò Di Giorgio