Creazione
e mistero negli spazi mistici del SacroBosco: per la prima volta in dialogo nel Parco dei Mostri
di Bomarzo la scultura
contemporanea e quella unica che dal Cinquecento
affascina letterati
e visitatori
Località Giardino, 01020 Bomarzo VT
Inaugurazione sabato 16 luglio 2022
ore 17,00
Per
la prima volta, l’arte contemporanea incontra
l'arte in ogni sua forma nella dimensione mistica e onirica del Sacro Bosco
di Bomarzo (VT), grazie alla mostra Capsula del Tempo con le sculture
di Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia. Dal 16 luglio al 23
ottobre - nella cornice di uno dei luoghi più suggestivi d'Italia,
al fianco di case storte e bocche fuori misura, metamorfosi di corpi e animali
- sarà possibile ammirare le creazioni contemporanee di due scultori di chiara
fama che, sin dagli anni ’90, hanno fatto della scultura e dell’arte la propria
ragione di vita, tra ricerca e contaminazione. Entrambi romani, Tommaso
Cascella e Sandro Scarmiglia, con le loro sculture, ripropongono lo
spaesamento che ogni avventore può avvertire e subire nel Sacro Bosco di Bomarzo,
attraversando così un ponte temporale che si riconnette direttamente a questo
luogo.
Capsula
del Tempo finisce dunque per creare un nuovo mistero in un
confronto e dialogo e, con un cortocircuito temporale, fa proprio il messaggio
cifrato lasciato dall’Orsini.
È
il 1552 – di fatto - quando Vicino Orsini inventa il suo Sacro Bosco
‘Sol per sfogare il core’ dando inizio alla costruzione di uno dei luoghi
più enigmatici del Rinascimento. Nel piccolo feudo di Bomarzo, Orsini crea un giardino
surreale, straordinario e disorientante, un labirinto ermeneutico. In epoca
contemporanea Salvador Dalì per primo, poi Marcel Duchamp, André Breton, Willem
deKooning, Niki de Saint Phalle e molti altri personaggi dell’arte e della
cultura visitano e rimangono affascinati dal mondo di Vicino, che dagli anni ’50
del secolo scorso è divenuto di proprietà e poi recuperato dalla famiglia
Bettini. Un luogo che fa dell’arte il proprio strumento ma anche l’unico fine.
Cascella
e Scarmiglia, per le loro forme arcaiche, usano il
ferro e il cemento per datare il nostro tempo tecnologico e precario. In una
conversazione a due - anzi a tre considerando Vicino - riprendono il
fantastico e l’alchemico del Parco, inglobando tutto in un gioco di forma e
luce intenso e fluido, in assoluta relazione e armonia con lo spazio.
È
in questa dimensione che entrerà il
visitatore di Capsula del Tempo. E qui ci si auspica che possa
ritrovarsi immerso, camminando attraverso quest'arte misterica e senza tempo, e
in contatto con altre dimensioni. Un dialogo fra misteri, fra arti
plastiche, in comunicazione tra loro lungo la linea del tempo e - al tempo
stesso - con la stessa dimensione creativa a cui l'arte attinge da sempre,
traendone fonte e ispirazione. È proprio in questa sfera di creazione e
mistero che si incontrano, un universo parallelo efantastico sospeso nello
spazio e nel tempo al quale attinge l'arte e il nostro inconscio.
La
mostra nasce dall’iniziativa congiunta tra il Sacro Bosco e l’Associazione
Culturale ‘Arte e Benessere’ di Bomarzo, ed anticipa un denso programma di
eventi per il cinquecentenario della nascita di Vicino Orsini che ricorrerà nel
2023.
Sandro
Scarmiglia nasce a Roma il 3 dicembre 1964. Si diploma in pittura
all'Academia di Belle Arti di Brera nel 1990.
Nello stesso anno ha inizio la sua collaborazione in qualità di ass.
costumista e scenografo per programmi televisivi in Rai e in Fininvest. Nel
1996 approda al cinema come assistente con il film Luna e l'altra di
M.Nichetti, collabora alla realizzazioni di grandi eventi e convention, in
seguito firma scene e costumi per
spettacoli teatrali. Con A.m.r.e.f. e
Dulcimer partecipa al progetto di recupero dei ragazzi di strada a Nairobi,
realizza scene e costumi per il musical
Mgona mtaani di Giovanni Lo Cascio che debutta in Italia a Umbria jazz nel
2009. Per SKY firma le scenografie per i docufilm Caravaggio l'anima e il
sangue, regia Jesus Garces Lambert, e Raffaello amori e passioni, regia di
Massimo Ferrari. Parallelamente al suo percorso professionale di scenografo ha
sempre mantenuto vivo il suo interesse profondo per una propria e intima
ricerca plastica, approdando in fine alla scultura.
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951 dalla pittrice
Annamaria Cesarini Sforza e dallo scultore Pietro, ha dipinto sin da bambino
negli studi di suo padre e di suo zio Andrea. Dopo gli studi alla Facoltà di
Architettura che ha frequentato per alcuni anni, nel 1973 apre la stamperia d’arte
e casa editrice Etrusculudens insieme alla sua prima moglie Emma Politi. La
passione per la stampa lo trova anche oggi con le nuove pubblicazioni del “Cervo
Volante collaborando con artisti e poeti. La sua prima mostra personale di
pittura è del 1985 ed esordisce con la scultura nel 1991 nella Galleria Mara
Coccia di Roma. Ad oggi ha realizzato circa 150 mostre personali e innumerevoli
collettive ed è presente in numerosi musei e collezioni private.
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Giò Di Giorgio