Alma Manera madrina del Vernissage con lo zio Enrico Manera |
LA MOSTRA - Grande successo per il vernissage
della mostra "Veloci-Raptor = ladro veloce" con le opere di Enrico
Manera, figlio ed erede della cosiddetta Scuola di Piazza del
Popolo. L'esposizione, che ha aperto la nuova stagione espositiva de
"Il Margutta Veggy Food & Art", in via Margutta 118, Roma, è
voluta e curata dalla Daniele Cipriani Arte, sostenuta e ideata
da Tina Vannini e con testo di presentazione firmato dal critico e
curatore Maurizio Sciaccaluga (1963 - 2007). In esposizione diciotto
opere, tutte a colori, in diversi formati, nonché il ritratto di Manera fatto
da Mario Schifano nel 1978 e il docuarte "Avanguardie Discrete" di Enrico Manera, che sarà
proiettato sugli schermi del ristorante. La mostra sarà visitabile sino a
domenica 8 dicembre. Ingresso libero, tutti i giorni dalle 10 alle 24. In
occasione della mostra, nelle prossime settimane, saranno organizzati alcuni
appuntamenti con importanti critici d'arte, come Duccio Trombadori e
Gian Ruggero Manzoni.
IL VERNISSAGE - Madrina della serata di apertura
è stata la cantante Alma Manera, nipote dell'artista. Presenti le
attrici Roberta Garzia e Manuela Morabito, mentre dal cast de Il
Paradiso delle Signore l’attore Pietro Genuardi, accompagnato dalla
compagna Linda, e il produttore Giannandrea Pecorelli.
Brindisi e foto
anche per il conduttore tv Alessandro Cecchi Paone, l’attrice Maria
Rosaria Omaggio, la cantante Rossella Seno e la regista Maria Pia
Liotta. Tanti anche gli esponenti dell'arte e della "bellezza"
presenti per il vernissage, tra cui il critico d’arte Duccio Trombadori,
la scrittrice Leonetta Bentivoglio, la curatrice Francesca Barbi
Marinetti, lo stilista Roberto Capucci, accompagnato da Maria
Carla Guarnieri. Dal mondo della danza, invece, l'étoile dell'Opera di
Vienna Davide Dato e il Maestro della Scuola del Teatro dell'Opera Gerardo
Porcelluzzi, l'hair stilyst Michele Spanò, il regista Angelo Antonucci, lo scrittore Niky Marcelli conCristina Mechilli,le giornaliste Rai Mariella Anziano e Antonietta Di Vizia,lo scrittore Danilo Micheli,il giornalista Ennio Salomone, l'editore Giò Di Giorgio
LE OPERE IN MOSTRA - Enrico
Manera, nelle
sue opere, prende di mira le mayor del cinema mondiale e i principali
simboli della cultura italiana e, in generale, occidentale. Poi li unisce e li
riempie di altre immagini, di graffiti o graffi, di pensieri scritti di getto,
ma mai senza un senso preciso. Intonando di nuovi significati che si fondono
assieme, contaminando quello del soggetto principale dell'opera. Racconta, nel
suo stile dissacrante e un po' cruento, l'ingordigia di Wall Street, i
capolavori di Michelangelo e di Caravaggio, peculiarità e storie di regioni e
Paesi. Senza risparmiare niente e nessuno, né i giganti dell'Arte né lo
star-system di oggi, citando il Vecchio per raccontare il Nuovo, mostrando
l'Altro per raccontare il Sè. Enrico attacca convenzioni e ideologie, per
mostrare ciò che vi nasconde.
"Velocità e dinamismo, due
situazioni futuriste inconfutabili: è da qui che nasce il binomio
Velociraptor-velocità - spiega Enrico Manera - La parola
"velociraptor", dal latino ladro veloce, viene qui frazionata in due
parole, Veloci-Raptor. In quel trattino, insomma, si trova il senso di questa
mostra".
"E' un onore per noi organizzare e ospitare - spiegano Tina
Vannini e Daniele Cipriani - una
mostra interamente dedicata a Enrico Manera. Leggendo il suo libro “ Cafè des
Artistes” ci siamo resi conto che questo appuntamento in via Margutta è
simbolico e denso di significato. E' come riportarlo a casa, quasi alle
origini, nei luoghi dove si è svolta la sua vita e la sua crescita artistica.
Per decenni, infatti, i bar, i ristoranti e le gallerie di Piazza del Popolo,
via Margutta, piazza di Spagna e via del Babuino sono state teatro di una
corrente creativa e unica, di un movimento di artisti rivoluzionari e
irriverenti, di cui Enrico Manera era il più giovane esponente. Oggi le sue
opere e i suoi racconti sono testimonianze dirette di una delle avanguardie
italiane più importanti".
L'ARTISTA Asmara 1948. Si è occupato di teatro e
cinema sia come attore che come sceneggiatore, ha lavorato inoltre nei quattro
film di suo fratello, il regista Gianni Manera, poi le Arti Visive che
diventeranno il fulcro della sua vita. Entra in contatto giovanissimo con i
protagonisti della cosidetta “ Scuola Romana di Piazza del Popolo” Angeli,
Festa, Mambor, Schifano. Conosce e stringe amicizia anche con altri grandi tra
i quali Vettor, Pisani, Fabio Mauri e Alighiero Boetti. Inoltre conosce il
gotha del teatro e del cinema tra i quali Gian Maria Volonté, Alessandro Haber,
Giuliano Montaldo, Carmelo Bene, Citto Maselli, Bernardo Bertolucci, Carlo
Lizzani, Sergio Castellitto, Pasquale Squitieri ed altri. Ha partecipato alla
Biennale di Venezia e alla Quadriennale Nazionale di Roma.
LA SCUOLA DI PIAZZA DEL POPOLO - L'esperienza artistica della Scuola
di Piazza del Popolo nasce negli anni Sessanta con gli artisti Mario
Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli, che erano soliti
riunirsi al Caffè Rosati di piazza del Popolo o presso la Galleria La Tartaruga
di Plinio De Martiis. Ad essi si unirono successivamente anche Pino Pascali,
Francesco Lo Savio, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Jannis Kounellis, Cesare
Tacchi e Umberto Bignardi. Il più giovane del gruppo fu proprio Enrico Manera,
che aveva aderito a tale avanguardia verso la metà degli anni Settanta.
Salvo Cagnazzo
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Foto By Renata Marzeda
Giò Di Giorgio