mercoledì 13 ottobre 2021

Marilù S. Manzini è una scrittrice, pittrice, scultrice, fotografa, giornalista e ultimamente regista. Dal 7 al 10 ottobre è stata presente con due sue foto, “Quarantine” e “The Kisses” al Mia Photo Fair 2021 a Milano.

Marilù S. Manzini è una scrittrice, pittrice, scultrice, fotografa, giornalista e ultimamente regista. Dal 7 al 10 ottobre è stata presente con due sue foto, “Quarantine” e “The Kisses” al Mia Photo Fair 2021 a Milano. Tuttavia, seguendo la moda di questi ultimi anni, l’artista ha deciso di esporre diversi suoi quadri anche presso il ristorante “Mo. Sto Bistrot” in zona Porta Lodovica a Milano per renderli fruibili a un target più ampio ed eterogeneo. La Manzini è nota come autrice ultimamente come regista e sceneggiatrice grazie al film uscito il 27 maggio in Italia tratto da un suo omonimo noto libro: “Il Quaderno Nero dell’Amore” edito da Rizzoli. Un caso letterario questo grazie a più di 100.000 copie vendute, come pure “Io Non Chiedo Permesso”. 


 Marilù quando non scriveva, dipingeva partecipando poi a mostre alla Fondazione D’Ars, all’Antico oratorio della Passione di sant’Ambrogio e una personale a Palazzo delle Stelline a Milano, o fotografava, aggiudicandosi l’esposizione permanente di una sua foto al Museo Ebreo Ferramonti di Tarsia di Cosenza intitolata “Il giorno della Shoah” e al Mia Photo Fair 2019 con due foto che hanno attirato l’attenzione del Corriere della Sera. Sempre nel 2019 ha esposto diverse opere a Miami nell’ambito dell’ Art Basel al Mana Wynwood e a New York presso la Unix Gallery. Il percorso di Marilùè in continua ascesa, e se il suo quinto libro è stato“La Cura della Vergogna”edizioni Bietti, un saggio di psicologia sotto forma di romanzo, online c’è l’audiolibro “Obbligo o verità?!”. Il suo film, “Il Quaderno nero dell’amore”, distribuito dall’Europictures, che è stato piuttosto apprezzato sulla scena internazionale grazie alla partecipazioneavari festival e alla vittoria nel 2020 all’ “International Women’s Film Festival” in Florida,a breve sarà presente su Amazon Prime. 

  Ufficio Stampa Dott.ssa Deborah Bettega Via Riboty 28 - 00195 Roma. 

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Venerdì 22 ottobre 2021 - Ore 21:00 Reis/Demuth/Wiltgen - Sly Teatro Caio Melisso Piazza del Duomo, 4 - Spoleto PG

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Secondo appuntamento con Spoleto Jazz Season 2021 che, dopo il conclamato successo del pianista Enrico Pieranunzi lo scorso 8 ottobre al Teatro Caio Melisso, rivolge il suo sguardo all'Europa, ospitando, nella stessa cornice, un trio di altissimo livello e prestigio. Venerdì 22 ottobre, alle ore 21:00, si esibiranno infatti Michel Reis al piano, Marc Demuth al basso e Paul Wiltgen alla batteria, tre elementi di spicco dell’effervescente panorama musicale jazz lussemburghese che hanno vissuto il loro momento chiave nella collaborazione con il sassofonista di fama mondiale Joshua Redman, con il quale hanno condotto una tournée europea nel 2018, replicata nel 2019 con una serie di apparizioni a festival in Francia, Svizzera e Lussemburgo. Sly (2021) è il loro ultimo album, pubblicato per l’etichetta italiana CAM Jazz e che in quest’occasione sarà presentato dal vivo, insieme ai migliori brani del loro repertorio. I biglietti per i concerti del festival, organizzato dall'Associazione Visioninmusica, sono acquistabili su tutto il circuito Vivaticket o direttamente in teatro. Per accedere ai concerti, come da circolare del Ministero della Salute, è obbligatorio esibire il green pass.

Il pianista Michel Reis, il bassista Marc Demuth e il batterista Paul Wiltgen sono tre dei più famosi jazzisti di spicco del Lussemburgo. Hanno formato il REIS DEMUTH WILTGEN Trio nel 1998 mentre erano ancora al liceo e suonato regolarmente a Lussemburgo e dintorni per un paio d'anni. Il trio si è riunito nel 2011 desideroso di condividere le loro esperienze e la nuova musica. Il loro primo album omonimo è stato pubblicato su Laborie Jazz con largo consenso di critica. Dall'uscita, la band ha fatto molti tour in tutto il mondo ed è apparsa nei maggiori festival jazz internazionali in Europa, Asia, Nord e Sud America e Africa occidentale. Il secondo album della band "Places In Between" è stato registrato a New York City e pubblicato su Double Moon Records nel 2016. Il trio è ora sotto contratto con l'etichetta italiana CAM JAZZ per la quale ha registrato due album: "Once In A Blue Moon" (2018) e "SLY". Nel 2016, il trio ha iniziato a collaborare con il sassofonista di fama mondiale Joshua Redman, il quale dice di essersi innamorato della loro musica dal momento in cui li ha ascoltati quando il suo quartetto stava suonando con loro un doppio spettacolo ad un festival in Francia. Ha poi suonato diverse composizioni del trio con le sue formazioni. Nel marzo 2018, il trio è andato in tournée in Europa proprio con lui come ospite principale. Questo tour includeva un'esibizione alla Philharmonie Luxembourg con la musica di REIS DEMUTH WILTGEN arrangiata per l'Orchestre Philharmonique du Luxembourg dal compositore e direttore Vince Mendoza, vincitore di un Grammy Award. SLY è la quarta uscita di REIS DEMUTH WILTGEN. Rimanendo fedele al noto formato con pianoforte acustico, l'album presenta esclusivamente nuovi lavori e cattura l'attuale identità musicale del trio e la forte voce che ha sviluppato negli ultimi anni. Quando i musicisti sperimentano lo spostamento, i loro punti di vista si ampliano, i loro modi si diversificano, le loro personalità crescono, le loro idee cambiano e, come artisti, il loro senso di proprietà di ciò che potrebbero considerare casa, si intensifica. La loro eredità lussemburghese è preziosa e loro stessi riconoscono l'importanza di essere consapevoli delle proprie radici nel contesto del fare e creare musica. La musica di SLY non è affatto tradizionale in Lussemburgo, ma questo album rappresenta una sorta di omaggio alla casa di REIS DEMUTH WILTGEN, un riconoscimento della loro educazione, un apprezzamento del dove e del cosa da cui provenivano. La loro base di partenza semplicemente fornisce una base su cui possono avventurarsi per costruire nuove esperienze e creare così un onesto e suono sincero, ma innovativo. La volpe in copertina rappresenta il loro forte legame con il Lussemburgo. Una delle opere letterarie più importanti in lingua nazionale del Lussemburgo infatti è "Renert" (titolo completo: "Renert oder de Fuuß am Frack an a Ma'nsgrëßt” - "Renert o la volpe in frac e a grandezza umana") di Michel Rodange, pubblicata nel 1872. Un'opera epica satirica, adattata dall'edizione Cotta del 1858, sull'epopea della volpe creata da Goethe Reineke Fuchs e ambientata in Lussemburgo. È nota per la sua analisi approfondita delle caratteristiche uniche del popolo lussemburghese, utilizzando dialetti regionali e subregionali per identificare la volpe e i suoi compagni. REIS DEMUTH WILTGEN si riferiscono alla volpe come una figura astuta, intelligente, creativa e abile, caratteristiche molto in linea con l'arte del musicista moderno. “Sly” è quindi un album in omaggio alla loro identità di lussemburghesi. 

  Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it 

                                                  Giò Di Giorgio

martedì 12 ottobre 2021

Come un cane ballerino Esposizione di Natacha Lesueur 13 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022 Curatore: Christian Bernard

 


L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di presentare questo autunno la mostra Come un cane ballerino che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni dall'artista ed ex borsista di Villa Medici Natacha Lesueur (promozione 2002-2003). L’opera di Natacha Lesueur è essenzialmente fotografica. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il corpo e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo è sottoposto a diversi trattamenti che rilevano al tempo stesso la costrizione, la messa in scena e la maschera. Curata da Christian Bernard, la mostra si sviluppa in forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite, offrendo uno sguardo intimo sul suo lavoro intorno all'immagine e ai suoi intenti plastici e politici. La dimensione ironica del titolo preso in prestito dal libro di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé esprime a pieno la sua consapevolezza di donna artista e dà il tono di un’esposizione dove l'incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà. Dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle fate-spose (Les humeurs des fées, 2020-21), passando per le opere dedicate all’attrice brasiliana Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni 40, le rappresentazioni del femminile abitano la mostra, spesso inquietanti, sempre ambigue. Attraverso interventi sui marcatori d'identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle mascherate della femminilità, attraverso l'esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi - sposa, madre, principessa, attrice, ballerina, ecc. - attraverso la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, Natacha Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni dell'espressione di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici. Come un cane ballerino oltrepassa inoltre i confini del mezzo fotografico per esplorare altri aspetti della produzione artistica di Natacha Lesueur: sculture-fontane in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, come un modo di interrogare l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme. Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono: la mostra Come un cane ballerino offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista, "un lavoro multiplo, che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo", per riprendere le parole del curatore Christian Bernard. *In Una stanza tutta per sé, Virginia Woolf cita Nick Greene e Samuel Johnson, che dicono di una donna che recita, predica, compone, insomma che si impegna in qualsiasi attività intellettuale, che ricorda loro un cane che balla: "il risultato non è conclusivo, ma ci si sorprende che esista". Come un cane ballerino 
A cura di Christian Bernard, Walden n (2021) 30 euro ISBN: 978-2-9575515-3-8 Testi di Christian Bernard e Sam Stourdzé Edizione trilingue (francese / italiano / inglese) 176 pagine (ill.) Con il sostegno della Galleria Eva Vautier e House Of Chappaz In vendita a Villa Medici e online 
 Natacha Lesueur (nata nel 1971 a Cannes) si forma a Villa Arson a Nizza prima di presentare la sua prima mostra personale nel 1996. Vincitrice del premio Ricard nel 2000 e borsista all’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici nel 2002-2003, Natacha Lesueur ha esposto in molti Paesi d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea e in Cina. Nel 2011 il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMCO) di Ginevra ha pubblicato un volume monografico del suo lavoro. Vive e lavora a Parigi. 
Lesueur Christian Bernard (nato nel 1950 a Strasburgo) è curatore di mostre. Dopo aver insegnato letteratura e filosofia in Alsazia, è entrato al Ministero della Cultura come consigliere artistico alla Direzione regionale degli affari culturali di Lione (1982-1985). Ha poi diretto Villa Arson a Nizza (1986-1994) prima di concepire e dirigere il Museo d'arte moderna e contemporanea di Ginevra (1991-2015). È stato direttore artistico del festival d’arte contemporanea Printemps de septembre di Tolosa nel 2008, 2009, 2016, 2018 e 2021 

Accademia di Francia a Roma — Villa Medici

Viale della Trinità dei Monti, 1 - Roma

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                                                                   Giò Di Giorgio

lunedì 11 ottobre 2021

Associazione Culturale Teatro Trastevere-Roma- presenta LO SPETTACOLO EVENTO di APERTURA STAGIONE 2021-22 Dal 19 al 24 OTTOBRE 2021

 

DELIRIO A DUE di Eugène Ionesco, 
traduzione di Gian Renzo Morteo regia Fabio Galadini con Fabio Galadini – Lui Valentina Morini – Lei aiuto regia Raffaele Balzano video e progetto grafico Laura Girolami sound design Mauro Lopez produzione Compagnia Mauri Sturno 

Nessuna società ha mai potuto abolire la tristezza umana, nessun sistema politico ci libererà dal dolore della vita, dalla paura di morire, dalla sete di assoluto. La condizione umana prevale sulla condizione sociale, non viceversa. Io invece voglio far apparire sulla scena una tartaruga, trasformarla in un cavallo da corsa, poi far sì che quest’ultimo diventi un cappello, una canzone, un corazziere, un’acqua di sorgente. In teatro si può osare tutto sebbene ora sia il luogo in cui si osa il meno possibile. 


Io mi sono proposto, per parte mia, di non riconoscere altre leggi che quelle della mia immaginazione; e poiché l’immaginazione ha delle leggi, ciò è una nuova prova che, in fine dei conti, non è arbitraria. Da Eugène Ionesco: Note e contronote, Torino 1965 Una coppia si logora nel delirio dell’abitudine quotidiana, chiusa nel solipsismo del vivere privato mentre fuori l’umanità marcia inesorabile verso l’autodistruzione. Lui e Lei, normalmente normali, normalmente infelici, normalmente insoddisfatti della vita, passano il loro tempo litigando con cattiveria e violenza su futilità di ogni genere, rinfacciandosi disillusioni e sogni traditi.
Parlano, urlano, disputano mentre intorno a loro, come in uno spaventevole controcanto, la guerra infuria. Nell’inconsistenza del dialogo riaffiora un passato rifiutato che, nel ricordo, appare migliore di un presente banale, sciatto e privo di certezze, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo insormontabile. Sono i protagonisti di «Delirio a due», scritto da Eugène Ionesco nel 1962. Con loro è di scena la stupidità comica e avvilente degli esseri umani, offuscati dalle loro narcotizzanti abitudini, degradati nelle loro tristi banalità, inesorabilmente chiusi nei loro miseri egoismi, nella loro meschina autosufficienza, nel loro gretto conformismo, incapaci di dare un senso a ciò che accade intorno. Incapaci di vedere che, intanto, il mondo lì fuori muore. 
 Cit. Fabio Galadini Teatro Trastevere Il Posto delle Idee via Jacopa de' Settesoli 3, 00153 Roma 

Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17:30 CONSIGLIATA PRENOTAZIONE biglietti interi 12 biglietti ridotti 10 prevista tessera associativa Contatti: 065814004 info@teatrotrastevere.it www.teatrotrastevere.it https://www.facebook.com/teatrotrastevere/ Ora anche su Instagram! 

  Ufficio Stampa: Vania Lai vanialai1975@gmail.com 3388940447 

                                                          Giò Di Giorgio