mercoledì 23 novembre 2022

LA COLONIA di Marivaux Traduzione di Beppe Navello dal 30 novembre al 3 dicembre 2022 (mercoledì, venerdì, sabato, ore 21; giovedì, ore 19) Teatro della Pergola Via della Pergola, 30 – Firenze


 Per la prima volta assoluta la messa in scena della commedia del drammaturgo francese nella sua traduzione italiana.

Un testo utopistico di straordinaria attualità sulla condizione femminile:

il racconto di una rivolta delle donne contro i mariti legiferatori

 

DARIA PASCAL ATTOLINI  Artenice, nobildonna.

MARCELLA FAVILLA Signora Sorbino, moglie di un artigiano.  

LUIGI TABITA  Signor Sorbino, marito della Signora Sorbino.

STEFANO MORETTI   Timagene, nobile.

MARIA ALBERTA NAVELLO Lina, figlia della Signora Sorbino.

FABRIZIO MARTORELLI Persinetto, giovane popolano, amante di Lina.

GIUSEPPE NITTI  Ermocrate, altro nobile.

CECILIA CASINI, GIULIA LANZILOTTO, CLAUDIA LUDOVICA MARINO, ERICA TRINCHERA   Troupe di donne, sia nobili che popolane

ALESSANDRO PANATTERI  Pianista

 

Regia BEPPE NAVELLO

Scene e costumi LUIGI PEREGO

Musiche GERMANO MAZZOCCHETTI

Luci ORSO CASPRINI

 

Una produzione Associazione Teatro Europeo

in collaborazione con Teatro della Toscana

 

Biglietti:

Intero 17 €; Ridotto (Under 30; Over 65; abbonati Teatro della Toscana; Soci UniCoop Firenze, domenica esclusa) 15 €; TT Young Card 8 €

 

La biglietteria al Teatro della Pergola, in via della Pergola n. 30, è aperta dal lunedì al sabato (ore 10 – 20) e, in occasione dello spettacolo, a partire da un’ora prima dell’inizio della recita.

Tel. 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com. È possibile acquistare i biglietti anche nei punti vendita Vivaticket, online su teatrodellatoscana.vivaticket.it e telefonicamente chiamando il servizio cortesia al numero 055.0763333 da lunedì al sabato dalle 10 alle 20.

In prima assoluta italiana arriva al Teatro della Pergola di Firenze, dopo l’anteprima nazionale al Teatro Era di Pontedera il 16 novembre, La Colonia, testo utopistico scritto da Marivaux nel 1750, che narra di una rivolta di donne, dopo un naufragio su un’isola deserta, contro i mariti che vogliono legiferare senza coinvolgerle, per costruire un nuovo mondo in quella colonia sperduta in mezzo all’oceano. Un’opera di straordinaria attualità sulla condizione femminile scelta dal regista Beppe Navello, che l’ha anche tradotta in lingua italiana, in scena dal 30 novembre al 3 dicembre.

Con le scene e costumi di Luigi Perego, le musiche di Germano Mazzocchetti e le luci di Orso Casprini, la commedia è pensata per numerosi personaggi – più della metà sono donne, rarità nella tradizione teatrale – ai quali Marivaux offre la possibilità di misurarsi con molteplici registri interpretativi.

La compagine di interpreti, che fa parte de la “Compagnia di Sala Prove”, nata una decina di anni fa proprio grazie a Navello – è composta da Daria Pascal Attolini, Marcella Favilla, Luigi Tabita, Stefano Moretti, Maria Alberta Navello, Fabrizio Martorelli, Giuseppe Nitti, Cecilia Casini, Giulia Lanzilotto, Claudia Ludovica Marino, Erica Trinchera e Alessandro Panatteri.

Le tematiche espresse, che risuonano straordinariamente contemporanee alle nostre orecchie, erano uno dei più controversi argomenti nel dibattito filosofico e sociale dell’Illuminismo francese.

 

«Nel 1750 – ricorda Navello - Marivaux decise di riadattare una sua vecchia commedia in tre atti che non aveva avuto successo, ricompattandola in un atto unico: ventuno anni prima, il 18 giugno 1729 quella commedia, sotto il titolo La nouvelle colonie, era stata rappresentata al Théâtre des Italiens e, nonostante il cast annoverasse alcune star dell’epoca come Silvia Balletti e Pierre François Biancolelli, era stata ritirata dopo una sola rappresentazione. Colpa del testo ispirato a una delle questioni filosofiche più scottanti sollevate dagli illuministi? Colpa di un eccesso di verbosità in un teatro come quello italiano che i parigini continuavano a considerare erede della Commedia dell’Arte? Una scarna cronaca del “Mercure de France” è tutto quel che ci rimane della recita del 1729 e non consente valutazioni storico critiche convincenti.»

 

«Ma è un fatto significativo – continua il regista – che Marivaux, autore ormai affermato e consacrato alla fama, decida di rimettere mano a quell’opera dopo tanti anni: il problema dell’uguaglianza dei sessi poteva, sì, essere impopolare nella Francia ancien régime, ma non doveva essere rimosso per sempre nella storia contemporanea, proiettando la sua forza ineluttabile in un futuro prossimo nel quale le donne sarebbero state protagoniste. La colonia, quel secondo tentativo, Marivaux lo destinò soltanto alla lettura “in una Società”: come a ribadire che i tempi non erano maturi per declamare tanta sovversiva originalità sulle tavole del palcoscenico; come era successo d’altronde a un altro testo ispirato alle idee dei philosophes, L’Isola della Ragione, che l’autore si rammaricava di aver portato all’insuccesso teatrale dopo il buon esito riscontrato invece attraverso le letture ad amici e intellettuali.»

 

«Si dirà – conclude – che mettere in scena una commedia sulla rivolta delle donne non solo non comporta rischi, ma è così politicamente corretto da rischiare quasi il conformismo. Eppure, non è conformista ascoltare le parole di un classico (cioè di un autore che non finisce mai di essere contemporaneo, per ricordare una delle più felici definizioni della parola) a proposito della questione femminile, tema sociale e filosofico ben lontano dall’essere definitivamente risolto duecentosettantatré anni dopo. Proprio perché tiene conto con autoironia delle timidezze, delle resistenze, delle paure ancestrali che accompagnano da sempre l’accettazione di una parità completa tra le due metà del cielo. E poi perché è una commedia, forma teatrale che non si prende sul serio neanche quando fa finta di predicare, ma gioca con gli strumenti del buon teatro, con i caratteri, con le battutacce, con l’invenzione del naufragio in un’isola deserta, mitologica risorsa in teatro per rappresentare utopie palingenetiche. E se nel testo di Marivaux il finale resta prudentemente senza esito rispetto alle speranze che ha generato durante tutto il tempo dell’azione, è inevitabile sentire che quella conclusione è provvisoria e prefigura un futuro diverso affidato alle generazioni che verranno. È quanto cerca di esprimere questa messa in scena, la prima in italiano e nel nostro Paese, per quanto io sappia, della storia plurisecolare di questo testo”.

 

La Produzione è realizzata dall'Associazione Teatro Europeo in collaborazione con il Teatro della Toscana e con il sostegno di MIC Direzione Generale Spettacolo nell’ambito del Progetto “Marivaux: le utopie”.


BEPPE NAVELLO

Dopo aver compiuto studi universitari in Italia e in Francia, si è formato teatralmente al Teatro Stabile di Torino come regista assistente di Mario Missiroli, tra il 1977 e il 1981. Le sue prime regie sono su testi contemporanei: al Teatro Stabile dell'Aquila, nel 1983, dirige Questa sera da Tosti di Alberto Gozzi e al Teatro Stabile di Torino, nello stesso anno, La casa dell’ingegnere di Siro Ferrone, tratto da La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda. In quegli anni intraprende anche la collaborazione con i programmi culturali della RAI, firmando centinaia di testi e regie radiofoniche per le tre reti nazionali dell’emittente pubblica.

È del 1986 la prima nomina a direttore del Teatro Stabile dell'Aquila. Le sue regie più importanti: Sogno di Oblomov di Siro Ferrone, e un esperimento di teatro a puntate: I tre moschettieri, durato tutta la stagione ‘86/’87.  Tra il 1990 e il 1993 dirige il Teatro di Sardegna, a Cagliari, dove firma le regie de Il gioco delle parti di Luigi Pirandello, de Il vampiro di Angelo Brofferio e di Casa di bambola di Henrik Ibsen. Tra il 1994 e il 1997 torna alla direzione del Teatro Stabile dell'Aquila (regie di La donna del mare di Ibsen, Il Misantropo di Molière, Il caso Papaleo di Ennio Flaiano). In seguito, con una compagnia privata, firma le regie di Alfieri! Alfieri!, Il costruttore Solness di Ibsen e La signorina Julie di Strindberg. Ha firmato anche, insieme a una regista francese e a un regista belga, la messa in scena di Le cercle de craie caucasien di Brecht al Festival di Aix-en-Othe e al Théâtre de la Villette a Parigi (1997).

Nel 2001 fonda il Festival internazionale “Teatro Europeo” diventato poi “Teatro a Corte” perché itinerante attraverso le dimore sabaude del Piemonte: fino al 2017, il festival è cresciuto all’insegna dell’amicizia italo francese (più di cento compagnie d’Oltralpe invitate nel corso degli anni), diventando punto di riferimento dell’innovazione europea in particolare per le creazioni in situ. Dal 2007 al 2017 ha diretto a Torino la Fondazione Teatro Piemonte Europa, riconosciuta dal Ministero Teatro Stabile d’Innovazione, poi promossa a Teatro di Rilevante Interesse Culturale e che dal 2010 ha ottenuto in gestione il Teatro Astra di Torino. Per quel palcoscenico, nello stesso periodo, ha creato numerosi spettacoli di successo presentati nei cartelloni dei maggiori teatri italiani, tra i quali: Donne informate sui fatti di Carlo Fruttero, Dette d’amour d’Eugène Durif, Il Divorzio di Vittorio Alfieri, Il Trionfo del Dio Denaro di Marivaux, Una delle ultime sere di Carnovale di Goldoni; e ha promosso, invitando registi stranieri (Jean Claude Penchenat, Myriam Tanant, Robert Talarczik), spettacoli bilingue con attori italiani, francesi e polacchi: Cinema! (in due versioni, italo francese e polacca); Bar Franco Italien; Remake. Dal febbraio al maggio 2017 ha occupato lo stesso Teatro Astra con l’imponente cantiere scenografico progettato da Luigi Perego per una riedizione della saga de I Tre Moschettieri in otto puntate, riprendendo i testi scritti trent’anni prima per il Teatro Stabile dell’Aquila dai maggiori drammaturghi italiani: un’avventura che ha coinvolto un centinaio di lavoratori dello spettacolo tra i quali una cinquantina di giovani attori e che ha appassionato ogni settimana il pubblico torinese per quarantotto repliche in otto puntate, ciascuna diretta da registi diversi (lo stesso Navello, Gigi Proietti, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti e Emiliano Bronzino).

Dal 2019, B.N. siede nel Comitato Scientifico del progetto internazionale, sostenuto dall’Institut Universitaire de France, Marivaux et les scènes européennes guidato da Paola Ranzini dell’Università di Avignone: tra le altre iniziative, è in corso la pubblicazione degli Omnia di Marivaux in italiano presso l’editore Cue Press. Il primo volume è in libreria dal settembre 2021 e il 23 novembre 2021 ha debuttato alla Pergola di Firenze, per la prima volta in lingua italiana, La seconda sorpresa dell’amore, con la traduzione e la regia, appunto, di Beppe Navello.

Dal 2015 è consigliere d’amministrazione dell’Alliance Française di Torino e nel 2021 è stato nominato consigliere d’indirizzo del Teatro Regio di Torino dal Ministro della Cultura.

Nel suo percorso professionale, Beppe Navello ha diretto, tra gli altri: Paolo Bonacelli, Carmen Scarpitta, Caterina Vertova, Elia Schilton, Gianni Garko, Domiziana Giordano, Laura Lattuada, Pina Cei, Maddalena Crippa, Giustino Durano, Lina Sastri, Roberto Alpi, Giorgio Albertazzi, Anna Galiena, Romina Mondello, Lino Capolicchio, Giuseppe Pambieri, Daniela Poggi, Patrizia Zappa Mulas, Franca Valeri, Geneviève Penchenat, Antonino Juorio.

Associazione Culturale Teatro Europeo

Via Santa Chiara 1, Torino

teatroeuropeo01@gmail.com

Sito web: teatroeuropeo.it

 

Ufficio Stampa: Elisabetta Castiglioni

328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

Sito web: elisabettacastiglioni.it

 

Ufficio Stampa Fondazione Teatro della Toscana: Matteo Brighenti

055 2264347 - stampa@teatrodellapergola.com

Giò Di Giorgio






martedì 22 novembre 2022

PANE E OLIO…A TEATRO! Degustazioni gastronomiche per valorizzare e far conoscere i prodotti tipici del Lazio Venerdì 25 novembre Sabato 26 novembre Martedì 6 dicembre

                                                               Un’iniziativa a cura di

Associazione culturale Il Leone e le Cornucopie

 

Realizzata con il contributo della

Regione Lazio

 

In collaborazione con l’Associazione di Volontariato No Profit

Abili Oltre (progetto “Coldiversa”)

 

Ingresso libero a tutti: Ore 12:00 – 16:00

Ingresso riservato ai possessori dei biglietti dei concerti dell’Auditorium della Conciliazione: Dalle ore 19:00

 

Auditorium della Conciliazione

                                                            Via della Conciliazione 4 – Roma



Presso il foyer dell’Auditorium della Conciliazione a Roma, nelle giornate di 25, 26 novembre e 6 dicembre, verrà ospitata un’iniziativa per far conoscere ed apprezzare alcuni prodotti di eccellenza tipici della Regione Lazio.

 

Ideato e organizzato dall’associazione culturale Il Leone e le Cornucopie, da anni specializzata nella realizzazione di manifestazioni ed eventi culturali con il particolare obiettivo di evidenziare le peculiarità del territorio, il progetto Pane, olio… a Teatro! vedrà offrire gratuitamente in degustazione al pubblico e agli intenditori alcune prelibatezze con il tocco di esperienza e fantasia di due chef laziali specializzati nella cucina regionale.

 

In queste tre giornate, a partire dalle 12.00, verrà infatti esposta un’accurata selezione dei più pregiati olii provenienti dalle province laziali, accompagnati da prodotti tipici di panificazione di tutto il territorio regionale.

 

Andrea Passeri,  esperto ed appassionato ricercatore di ingredienti tipici della nostra terra, le cui speciali preparazioni culinarie riescono a combinare le materie prime presenti nelle tavole del passato con la cultura gastronomica dei giorni nostri e Stefano Salvi,  executive chef di eccezione e professionista molto noto nell’universo della nostra cucina, metteranno a disposizione il proprio “expertise” non solo sulle origini e la storia del pane e dell’olio nel Lazio ma anche sulle rispettive possibilità di combinazione in maniera magistrale con i migliori piatti della tradizione.

 

“La scelta di una cornice quale questo prestigioso teatro della capitale – afferma Fabio Alescio, promotore e organizzatore dell’evento - non è casuale, dal momento che riteniamo qui si possa evidenziare un connubio speciale, quello della tradizione del cibo genuino con il mondo del teatro e della musica: in queste serate, infatti, il palco dell’Auditorium ospiterà due grandi artisti e dopo la degustazione gratuita, chi possiede il biglietto di ingresso, potrà assistere allo spettacolo prescelto”.

 

Il 25 e 26 novembre salirà sul palco Daniele Silvestri mentre il 6 dicembre sarà la volta di Ornella Vanoni, ma l’ingresso al pubblico senza biglietto sarà aperto negli stessi giorni anche dalle ore 12 alle 16.

 

“Il progetto – ricorda Tiziana Biscu, presidente dell’Associazione Culturale Il Leone e Le Cornucopie - ha anche una rilevante valenza sociale, avvalendosi della collaborazione dell’associazione di volontariato no profit Abili Oltre la cui attività principale è costituita dall’inclusione lavorativa delle persone socialmente svantaggiate e diversamente abili.”

 

Accompagnati dal Presidente Marino d’Angelo e da Mario De Chiara, responsabile dell’associazione, parteciperanno all’evento alcuni giovani impegnati dal 2020 nel progetto speciale ColDiversa, un'esperienza di lavoro formativa in ambito food e più precisamente di somministrazione di prodotti agro-alimentari ed enogastronomici provenienti da realtà produttive inclusive ed ecosostenibili.

 

Tra le aziende olearie rappresentate nella degustazione, infine, sarà presente l’associazione Ulivi dell’Etruria, specializzata nel recupero degli olivi abbandonati e che ha aderito a questo importante progetto sociale.

 

Pane, olio… a Teatro è un evento realizzato grazie al contributo della Regione Lazio.


Associazione culturale Il Leone e le Cornucopie

Presidente e responsabile della comunicazione: Tiziana Biscu

Responsabile organizzazione: Fabio Alescio

Infoline o recapiti associazione

 

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

Sito web: elisabettacastiglioni.it


Giò Di Giorgio

 




TOUR MUSIC FEST - FINALISSIMA 2022 Il 27 novembre 2022 l’annuncio e il live show dei vincitori del Tour Music Fest, il grande contest europeo della musica emergente.

         Musica sul palco insieme al live game sonoro Music Bet per la finalissima 2022

dopo una settimana di musica con MOGOL, Ensi, Boosta dei Subsonica, Kara DioGuardi, ex giudice di American Idol, Paola Folli, Mazay DJ, Giuseppe Barbera, Massimo Satta, Franco Fussi, la Berklee College of Music e molti altri

27/11, Teatro Nuovo di Dogana, ore 18:00, Piazza M. Tini, 5, 47899 Dogana, San Marino - Repubblica di San Marino

I nuovi talenti della musica italiana si esibiscono il 27 novembre nella finalissima dell’edizione 2022 del Tour Music Fest, il più grande contest europeo della musica emergente, per ricalcare le orme dei grandi artisti del panorama nazionale di oggi. Ermal Meta, Mahmood, Federica Carta, Renzo Rubino sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno partecipato alle edizioni passate del Tour Music Fest. Come loro negli ultimi 15 anni, i finalisti di questa edizione hanno superato la concorrenza di altre diecimila proposte musicali emergenti, per poter arrivare al grande live show conclusivo del 27 novembre 2022, al Teatro Nuovo di Dogana, Repubblica di San Marino.

Il 27 novembre verrà eletto vincitore un solo artista per categoria, a seguito di una grande live show che vedrà protagonista ciascuno dei finalisti. Tra le più ambite, le categorie “Cantautori”, “Interpreti”, “Rapper” e “Junior”, un vero e proprio trampolino di lancio per il panorama dei nuovi talenti musicali in Italia.

A decretare i vincitori una commissione d’eccezione, composta da grandi nomi della musica nazionale e internazionale. Presiede la giuria Mogol e a seguire Kara Dioguardi - giurata di American Idol, autrice e produttrice di P!nk, Eminem e molti altri artisti, inserita da Forbes nella Top 3 della discografia americana - i coach del Berklee College of Music, Massimo Satta - produttore e musicista che ha collaborato con Mario Biondi, Califano, Lavezzi, Renato Zero, Lucio Dalla, Patti Pravo e molti altri - e la redazione cultura di Today.

I finalisti si sfideranno anche al cospetto del pubblico che avrà la possibilità di votare ciascun artista grazie al “Music Bet”, un originale Live Game interattivo per gli appassionati di musica e per mettere alla prova le proprie capacità nel talent scouting.

Pierpaolo Laconi, artista e showman alla sua quinta conduzione del Tour Music Fest, Adelia Iacino, speaker radiofonica e Kristine Vontrois, performer, dj e vocalist, condurranno la serata conclusiva dell’edizione 2022.

Gianluca Musso, direttore e fondatore del Tour Music Fest, si esprime anche quest’anno a favore della promozione della musica emergente: “sarà un onore anche quest’anno dare al pubblico questa festa di chiusura piena di musica. La gioia maggiore è anche quest’anno veder brillare i nuovi talenti emergenti e che grazie alla musica ci regalano non solo un grande spettacolo ma anche una nuova prospettiva per la musica del futuro. In un momento storico in cui ascoltiamo un sottofondo sonoro di ben altra natura, andare a caccia di creatività, musica e arte è fondamentale: siamo immersi in suoni di guerra, ascoltiamo bombardamenti e fanno troppo rumore le armi del conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Il 27 novembre torniamo ad ascoltare il suono della musica che verrà, quella fatta collettivamente e che mette la musica al centro della espressività umana”.

Sul palco con gli artisti arrivati in finale, ci sarà la TMF Band, orchestra stabile del Tour Music Festival diretta da Francesco Tosoni che è alla chitarra, Luigi De Martino al pianoforte, Simone Empler alle tastiere, Roberto Pirami alla batteria, Walter Pandolfi al basso e con i cori di Elisa Costanzo, Franesca Pignatelli e Chiara Petrelli.

I premi per i talenti emergenti sono di grande valore formativo: una produzione discografica consistente nella produzione di un singolo presso gli Abbey Road Studios di Londra e la prestigiosa Borsa di studio per un corso di formazione al C.E.T. di MOGOL (Centro Europeo di Toscolano).

Alla miglior band spettano, grazie allo sponsor Riunite, azienda vitivinicola produttrice del vino Lambrusco più bevuto al mondo, 40 ore di sala prove, la produzione di un singolo, con postproduzione presso gli Abbey Studios di Londra con l’organizzazione di un evento per la presentazione del singolo. In palio anche tre borse di studio per frequentare un corso di formazione presso il Berklee College of Music di Boston. Per i musicisti sono previsti in premio gli strumenti musicali forniti da Algam Eko, uno dei più grandi distributori di strumenti musicali, audio, DJ e accessori in Europa.

La finale, e tutta la manifestazione, è organizzata in collaborazione con i Partner istituzionali: Segreteria di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino, Ufficio del Turismo della Repubblica di San Marino. Official Partners sono Riunite, Algam Eko, Today, Rtv San Marino, Briidge, Purple Vision Club, Atlante Shopping Center.

È possibile acquistare i biglietti d’ingresso tramite la piattaforma VivaTicket: Posto unico, biglietto intero € 12,00, Posto unico - RIDOTTO UNDER 18anni € 10,00. PROMO FAMIGLIA: 2 ridotti e 2 interi al prezzo complessivo di €25. Parte del ricavo sarà donato alla Croce Rossa Sammarinese.

Web: tourmusicfest.it
FB: tourmusicfest
IG: tourmusicfest
#tourmusicfest #tmf22 #tmfsanmarino #wherenewmusicisborn
Contatti info@tourmusicfest.it +39 06 871.551.38

Ufficio Stampa HF4 www.hf4.it
Valentina Pettinelli press@hf4.it 347.449.91.74
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                                                                                             Giò Di Giorgio

lunedì 21 novembre 2022

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - RINVIO CONCERTO Gentilissimi, vi informiamo che il Concerto alla Basilica di San Marco previsto per domani, 30 Novembre 2022, alle ore 20:00, è stato riprogrammato per il prossimo 14 Marzo 2023, sempre alle ore 20.00, con lo stesso cast e lo stesso programma. Ringraziandovi per l'attenzione, porgiamo Cordiali Saluti

Dopo il grande successo della seconda edizione svoltasi dal 21 Giugno al 28 Luglio scorsi, il Vivaldi Festival, la prestigiosa manifestazione ideata lo scorso anno a Venezia dal regista e scenografo italiano Enrico Castiglione in occasione del 1600 anniversario della fondazione della Serenissima, torna a Venezia con un grande evento musicale per rendere omaggio alla dimensione spirituale di Antonio Vivaldi, ancora non del tutto conosciuta e soprattutto sempre fonte di inesauribili scoperte.


Il prossimo 30 Novembre, alle ore 20, si terrà infatti nella maestosa cornice della Basilica di San Marco, eccezionalmente concessa per l’occasione, un concerto straordinario quale evento speciale della seconda edizione del Vivaldi Festival, tutto dedicato alla grande musica sacra di Antonio Vivaldi, con esecuzione di pagine come il Laetatum sum RV 607 di raro ascolto, il celeberrimo In furore iustissimae irae RV 628, lo Stabat Mater RV 621 e soprattutto il monumentale quanto affascinante Dixit Dominus RV 595, in cui Antonio Vivaldi ha sintetizzato la sua straordinaria inventiva musicale anche nelle tematiche religiose e spirituali.

 

Per l’occasione il Vivaldi Festival ha riunito un cast d’eccezione, con celebrati artisti di fama internazionale come il soprano Gemma Bertagnolli e il contralto Sara Mingardo, coadiuvati dal soprano Monica Meneghello, dal tenore Gabriele Rizzotto e dal basso Alberto Spadarotto, accompagnati dall’Ensemble Vocale Academia Ars Canendi istruito dalla stessa Meneghello e dai Sonatori della Gioiosa Marca, il tutto sotto la direzione di Francesco Fanna, direttore tra i più apprezzati e specializzati nella musica di Antonio Vivaldi, attuale direttore dell’istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini, con la regia televisiva di Enrico Castiglione. L'ingresso è ad inviti che possono essere ritirati a partire dal 25 novembre direttamente alla Basilica di San Marco dalle ore 10 alle 13.

 

Lo scorso anno il Vivaldi Festival si è imposto già fin dalla prima edizione come uno dei festival nazionali di maggiore rilievo, promosso dal Ministero della Cultura, con la collaborazione degli enti locali, con la partecipazione delle maggiori istituzioni veneziane (tra cui l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini, partner ufficiale della manifestazione) e di celebri artisti internazionali come Cecilia Bartoli e Vivica Geneaux e gruppi musicali tra gli altri come i Solisti Veneti, con concerti ed eventi che hanno coinvolto tutti luoghi più emblematici della città nel rendere finalmente omaggio in maniera organica al Prete Rosso, così come Vivaldi veniva chiamato per via della sua capigliatura rossiccia, proprio a Venezia, città dove Antonio Vivaldi nacque nel 1678.

 Sito web ufficiale:

vivaldifestival.org

 

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

Giò Di Giorgio