venerdì 12 novembre 2021

Domenica 14 Novembre 2021 - Ore 18,00 BEATRICE OMAGGIO AL SETTECENTENARIO DI DANTE ALIGHIERI CONCERTO UNICO – EPIC JAZZNO

 

Domenica 14 Novembre 2021 - Ore 18,00 BEATRICE OMAGGIO AL SETTECENTENARIO DI DANTE ALIGHIERI CONCERTO UNICO – EPIC JAZZ 

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI MUSICHE COMPOSTE E DIRETTE DA ROGER TREECE CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI: Pino Insegno (DANTE) e Alessia Navarro (BEATRICE) Testi Originali: Fabio Appetito SOLISTI: Rita Marcotulli pianoforte, Albert Hera voce, Ugo Viola fisarmonica REAL CIRCLE PROJECT CORO DI VOCI BIANCHE SCUOLA COMUNALE DI MUSICA DI MONDOVÌ e ISTITUTO CIVICO MUSICALE “G. VERDI” DI ASTI DIIRETTORE DI CORO: Maurizio Fornero CONDUCE LA SERATA: Marco Basso critico de “LA STAMPA” AUDITORIUM RAI “A. TOSCANINI” di TORINO 

Biglietti in vendita su www.ticket.it/moncalieri oppure presso le sedi del file “Info e prevendite” su www.moncalierijazz.com Ingresso con presentazione di Green Pass obbligatorio (o tampone eseguito entro le 48 ore precedenti all’evento) Gran finale per la ventiquattresima edizione del Moncalieri Jazz Festival: domenica 14 novembre alle ore 18 presso l'Auditorium Arturo Toscanini di Torino si terrà un concerto unico di "epic jazz" in omaggio al settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri.

BEATRICE, opera musicale composta da Roger Treece, (già arrangiatore di Bobby McFerrin e candidato a 3 Grammy Awards) e testi originali di Fabio Appetito, sarà una prima mondiale con protagonisti di tutto rispetto per un "Big Concert" destinato a far parlare. Sul palco si esibiranno infatti, insieme all'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Coro di Voci Bianche “Scuola Comunale di Musicale di Mondovì e Istituto Civico Musicale “G. Verdi” di Asti diretto da Maurizio Fornero, le "voci strumentali ritmiche" dei Real Circle Project, la pianista Rita Marcotulli, il fisarmonicista solista Ugo Viola e il soundteller narrativo Albert Hera. Narratori di eccezione, rispettivamente nei ruoli di Dante e Beatrice saranno Pino Insegno e Alessia Navarro. "Com’è noto - spiega Ugo Viola, direttore artistico del festival - il poeta fiorentino è, a tutti gli effetti, il padre fondatore della poetica e del sentire italiano. La sua esperienza letteraria, non ha solo donato al nostro paese pagine d’ineguagliabile bellezza nel mondo, ma è stato ed è tutt’oggi un modo sempre nuovo di leggere e interpretare la nostra quotidianità storica e politica. Approcciarsi alla figura di Dante e approfondirla con linguaggi innovativi, vuol dire armarsi di un sentimento in grado di porre nuovamente al centro l’Uomo nella sua entità più vera e spirituale del termine. L’anniversario della sua morte, dunque, è soltanto un pretesto per dare vita ad un progetto in grado di commemorare la sua figura e di aggiungere un punto di vista nuovo e contemporaneo capace di veicolarsi attraverso luoghi, come teatri e istituti di cultura, nella sua massima fruibilità. L’obiettivo che ci si propone è quello di legare l’arte del linguaggio parlato e cantato, alla musica e alla danza, affinché il risultato sia un’opera completa, un’enorme sinfonia dove tutto diventa suono, un suono capace di scaturire nello spettatore una visione senza immagini eppure di forte impatto". Nello specifico, la costruzione dello spettacolo, non vuole poggiarsi fedelmente sui versi Danteschi ma vuole suggerirne delle reinterpretazioni che danno voce alla figura chiave di Beatrice. Sarà proprio lei, la Donna cardine del Dolce Stil Novo, a prendere parola, come in un ribaltamento di specchi, e ad accompagnare il poeta durante il suo viaggio lungo tutta una vita. Il suo parlare sarà un parlare cosciente e di coscienza, una lettera d’amore e di attesa verso quest’uomo cui spetta lo sguardo dell’amata e quello di Dio.

Così Dante risponderà, in tutta la fragilità umana e nelle insicurezze che ci sopprimono, ma nel cerchio di dieci monologhi, non desisterà dalla sua impresa. "Dare voce a Beatrice, in una società come quella attuale - conclude Viola - significa dare forza, luce e parola alla Donna e all’universo femminile, senza il quale, e questo Dante ce lo insegna, non ci sarebbe arte e non sarebbe possibile nemmeno immaginare qualche forma ipotetica di Paradiso." Il concerto è dedicato in particolar modo a Irene Bertello, una ragazza di soli 25 anni morta prematuramente all’inizio dell'anno, figlia di Marisa Mirabelli e Ezio Bertello Presidente della Pro Loco di Moncalieri, Associazione che collabora con il Moncalieri Jazz Festival sin dalla sua nascita. 

  Sito ufficiale: www.moncalierijazz.com 

  Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it 

                               Giò DI Giorgio

giovedì 11 novembre 2021

Al PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone MŒBIUS Alla ricerca del tempo 13 Novembre 2021 > 13 Febbraio 2022

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Pordenone, 11 Novembre 2021 - PAFF! continua con i numeri uno del fumetto mondiale, dopo Cavazzano per il fumetto Disney, Milton Caniff delle storiche strip avventurose americane, i maestri Marvel & DC per i supereroi e un Manara a tutto tondo e non solo erotico, ora giunge nel nord Italia il numero uno del fumetto fantastico e fantascientifico: MŒBIUS - Alla ricerca del tempo, la più ampia mostra realizzata in Italia dedicata a Mœbius (Jean Henri Gaston Giraud, 1938 – 2012), uno dei più influenti fumettisti e illustratori di tutti i tempi, massimo esponente della Nona arte francese e autore di opere visionarie note e tradotte in tutto il mondo come Arzach, Il Garage Ermetico o L’Incal. Il percorso espositivo guida i visitatori nell’universo immaginifico di Mœbius, (si pronuncia con la ö tedesca), esplorando il suo rapporto con il tempo, che è sempre stato uno dei temi più significativi e memorabili della sua arte. Esso infatti non è il presente, il passato o il futuro, ma sembra esistere in un loop infinito (come l’œ del nome ci ricorda), che coinvolge ogni amante del fumetto e dell’arte in un continuo gioco di rimbalzi tra dimensioni già trascorse e destini incipienti, realtà e fantascienza, aggiungendo straniamento e sogno a tavole già di per sé strabilianti. Oltre trecento opere, con 153 disegni originali e 174 riproduzioni di vario tipo: incisioni con autografo, stampe d'arte a tiratura limitata con autografo, stampe su Dbond, riproduzioni digitali e scenografiche, distribuite lungo le sale della galleria nell’ala moderna annessa alla Villa Galvani a Pordenone, sede di PAFF!.

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Costruita presumibilmente nel 1826, fu dimora dei Galvani, facoltosa famiglia proveniente dall’Emilia Romagna, che ricoprì un ruolo di rilievo nella società locale di fine Ottocento e prima metà del Novecento. Dal 2018 è sede di PAFF!, progetto speciale di Vastagamma APS, che le restituisce centralità e vi colloca il proprio cuore operativo con le sale espositive, dove ci si perderà nelle immagini vertiginose dei carnet di Inside Mœbius e nelle invenzioni fantastiche de La Faune de Mars. Non mancherà naturalmente una sezione dedicata ai legami tra Mœbius e l'Italia. Uno spazio significativo sarà poi destinato alla dimensione più intima del lavoro di Mœbius, alla sua ricerca sul “deserto interiore”, con le tavole tratte da 40 jour dans le Désert B e alle sperimentazioni personali sulle forme fantastiche di cristalli. Un’intera sezione sarà dedicata a Dante, in occasione del settecentesimo anniversario della scomparsa del sommo poeta, e alla memorabile interpretazione mœbiusiana del Paradiso, per la Galleria Nuages. Il percorso sarà arricchito da Metamœbius, documentario di 52 minuti di Damian Pettigrew e Olivier Gal. Elemento innovativo nel progetto di allestimento sarà la realtà aumentata: lungo il percorso, alcuni quadri prenderanno vita; basterà scaricare una APP e inquadrare le opere con un semplice smartphone. Al via dal 13 novembre quindi, alla ricerca di queste immagini lungo le suggestive sale del museo. “L’inedita e peculiare esposizione sulle opere di Mœbius – rileva l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – dimostra ancora una volta come PAFF! sia un’eccellenza italiana e internazionale per il fumetto. La rassegna, infatti, non solo raccoglie oltre trecento opere del grande artista francese, ma ne consente la fruizione anche attraverso l’innovativo uso della realtà aumentata che non può che rendere la mostra ancora più attrattiva per i più giovani, ma non solo. Mi piace anche ricordare il contributo che è stato riservato alle celebrazioni per il settecentesimo anniversario dalla scomparsa di Dante Alighieri con un’intera sezione dedicata al Paradiso come lo vedeva Mœbius: una rappresentazione insolita che merita di essere vista dal vivo”. 
  Tiziana Gibelli Assessore alla Cultura Regione Friuli Venezia Giulia 
"La mostra di Mœbius conferma e rafforza la dimensione nazionale e internazionale di Pordenone e del Palazzo arti fumetto Friuli come centri di cultura e di creatività. E’ una soddisfazione per chi ha sempre creduto e sostenuto questa esperienza visionaria e innovativa. Ma non è un punto di arrivo, deve essere invece un punto di partenza per rafforzare il legame tra Paff e città e per attrarre sempre più visitatori dall’Italia e non solo.
"Alberto Parigi Assessore alla Cultura Comune di Pordenone “C’erano anni in cui il nome di Mœbius e Gir sembravano appartenere a persone diverse, perché le loro opere sembravano essere distanti anni luce. In Italia le notizie che arrivavano dal fumetto d’oltralpe non erano così chiare, almeno per i ragazzini che come me iniziavano ad appassionarsi all’arte del fumetto e un certo mistero aleggiava sull’identità che si celava dietro questi due pseudonimi. Da un lato Gir, il disegnatore di Blueberry, il più noto e ammirato western francese su sceneggiature di Charlier, pregne di vignette, testi e disegni colmi di ombreggiature a pennello; dall’altro Mœbius dal tratto altrettanto dettagliato ma più raffinato, pulito e arioso, spesso senza testi dov’erano le immagini a parlare, a comunicare emozioni, a fare volare lontano con la fantasia, apparivano come due approcci diametralmente opposti alla narrazione disegnata. Due universi paralleli e due modi di fare fumetto drammaticamente in contrasto: quello del fangoso e polveroso selvaggio west raccontato attraverso una struttura del racconto classica e rigorosa con il disegno al servizio della storia; dall’altro del visionario universo parallelo rivoluzionario, libero e innovativo di Arzach, Jerry Cornelius e del Maggiore Grubert in cui l’immagine e concedetemi, l’inconscio e l’irrazionale che conduce la storia. Solo più tardi scoprii che Mœbius e Gir erano le due facce del nastro omonimo ci Mœbius e della complessa e affascinante mente di Jean Giraud. Non le due tradizionali facce della stessa medaglia, ma due percorsi meravigliosamente avviluppati su se stessi in maniera infinita, inscindibile e indistinguibile. Mœbius non poteva esistere senza Gir e viceversa. Una complessità autoriale la cui profondità non si era mai vista prima nel mondo del fumetto e che ha conferito all’immagine disegnata quello spessore intellettuale che oggi gli viene universalmente riconosciuto. Ma quello che nella sua sterminata produzione mi fa amare Mœbius/Giraud, continuando a stupirmi sempre di più nel tempo, oltre ogni altro autore del fumetto e di tutte le altre arti - non a caso il suo è talento visionario è stato utilizzato nella realizzazione di film come Dune, Alien, Blade Runner, Tron, Willow, Abyss, il Quinto Elemento - è la sua facoltà unica di trasformare, attraverso il suo segno di eleganza pura, l’arte del disegno in meditazione, riflessione, sogno, associando all’idea di avventura fisica quella mentale, dove il viaggio dell’immaginario ci porta tanto più lontano, quanto più nell’intimo di un percorso interiore.” Giulio De Vita Direttore Artistico di PAFF! "Il Palazzo Arti Fumetto Friuli corrisponde perfettamente allo spirito senza tempo di Mœbius. L'architettura del luogo è una combinazione di conservazione di una bella tenuta boschiva, di un vecchio edificio restaurato e di un'estensione contemporanea, il tutto ridisegnato per farne un luogo di ritrovo per l'arte. Questo luogo riconcilia il passato, il presente e il futuro, poiché è il risultato di un restauro e di una creazione. È dotato di eccellenti strumenti progettati per esporre; in particolare sale di proiezione, grandi spazi espositivi e grandi altezze dove le luci naturali e artificiali evidenziano le opere che vi sono esposte. C’è tutto." Isabelle Giraud Direttrice Mœbius Production "Dopo l'esperienza fortunata della mostra di Milo Manara, proseguiamo la collaborazione tra COMICON e PAFF! presentando nelle splendide sale del Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone la personale dedicata a un altro grande maestro della nona arte internazionale: Mœbius. La mostra, dopo il grande successo al Museo Archeologico Nazionale MANN di Napoli, arriva in Friuli Venezia Giulia con un allestimento ripensato per l'occasione e siamo sicuri che incanterà tutti i visitatori del Nord Italia che avranno l'opportunità di apprezzare le tavole del grande autore francese. Si completa così un primo anno di partenariato davvero eccezionale tra le nostre strutture, all'insegna delle grandi mostre di fumetto." Claudio Curcio Direttore Generale COMICON La mostra Mœbius - Alla ricerca del tempo La mostra è accompagnata da un elegante catalogo in italiano e francese, di 178 pagine a colori, che raccoglie tutte le opere in mostra, grazie al profondo lavoro di ricerca e di studio condotto da Mœbius Production e COMICON, con contributi di Isabelle Giraud (Direttore Editoriale Mœbius Production), Claudio Curcio (Direttore Generale COMICON), Jean Michel Folon (Illustratore), Olivier Gal (Portait&Compagnie), Hervé Le Guyader (Professore di biologia evolutiva). E ancora approfondimenti, una lettera di Federico Fellini e alcuni passi da Il Paradiso di Dante. Il tutto accompagnato dai colori e dalle forme straordinarie e geniali di Mœbius.

Dati Catalogo: MŒBIUS - Alla ricerca del tempo Pagine: 178 Formato: cm 24,7 x 31, cartonato Prezzo al pubblico: 47,00 Euro ISBN: 9788898049974 Editore: Mœbius Production
La mostra si arricchisce di attività per le scuole, laboratori didattici, un percorso assistito al suo interno da numerose e divertenti attività per bambini, famiglie e adulti
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Jean Giraud, alias Mœbius, alias Gir, è nato l’8 maggio 1938 a Nogent-sur-Marne, Francia. Nel corso della sua vita, ha sviluppato una vasta gamma di stili, dal realismo dettagliato di Blueberry ai disegni fantastici di Arzach o di 40 giorni nel deserto B. I suoi paesaggi futuristici, popolati da creature ibride e astronavi ultrasofisticate, dove l’incredibile favorisce la metafisica onirica, l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo. Il suo lavoro ha avuto una profonda influenza sul mondo della fantascienza, dell’animazione, del cinema, del 3D e dei videogiochi. Oggi è considerato un artista imprescindibile, avendo ispirato intere generazioni con le sue innovazioni visive e narrative. Dopo aver studiato Belle Arti, Jean Giraud ha iniziato la sua carriera nel fumetto molto presto, collaborando a riviste di fumetti per ragazzi dall’età di sedici anni. In seguito, ha creato con J-M. Charlier, sotto la firma di “GIR”, alla serie Blueberry - di cui ha inventato il nome e che oggi conta una trentina di titoli. Co-fondatore nel 1975 della rivista Métal Hurlant e della casa editrice Les Humanoïdes Associés, Jean Giraud ha sviluppato uno stile unico con lo pseudonimo di “Mœbius”. Ha pubblicato opere che hanno rivoluzionato l’aspetto creativo del fumetto, come Arzach (1976) e Il Garage Ermetico (1979), di cui è stato anche sceneggiatore. Nel 1976, ha disegnato The Long Long Tomorrow, scritto con Dan O’Bannon, che ha incontrato durante il progetto del film Dune, interrotto. Questo fumetto diventerà in seguito la base grafica dell’Incal, sceneggiato da Alejandro Jodorowsky. Mœbius disegna per il cinema, immaginando i costumi per Alien di Ridley Scott (1979), lo storyboard e i disegni preparatori per Tron (1982) e concept artistico per Abyss (1989) e per Il Quinto elemento (1997). Tra il 2000 e il 2010, Mœbius ha dedicato parte del suo tempo, oltre alle sue commissioni principali, a scrivere una sorta di autofiction a fumetti, in sei volumi intitolata Inside Mœbius(COMICON Edizioni): 700 pagine della vita immaginata da un Mœbius nel fiore degli anni, che si confronta con i suoi stessi alter-ego in diverse età, e interagisce con le creature che sono anche i suoi personaggi in cerca del loro autore. Nel 1997, ha creato la Mœbius Production con sua moglie Isabelle e, insieme a lei, ha continuato a promuovere il suo lavoro attraverso grandi mostre in tutto il mondo, e la pubblicazione di opere originali (Inside Mœbius, Le Chasseur Déprime, 40 giorni nel Deserto B.). Dalla morte di Jean Giraud, il 10 marzo 2012, la Mœbius Production sotto la direzione di Isabelle Giraud, continua a pubblicare ed esporre l’opera magistrale del fumettista, preservandone la sua conservazione e la sua influenza. PAFF!, acronimo di Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone è la prima istituzione culturale in Italia e una delle pochissime in Europa che promuove la divulgazione dell’arte e della scienza attraverso lo strumento facilitatore del fumetto, che permette una comprensione immediata e divertente delle tematiche culturali. Tramite il linguaggio intuitivo e giocoso delle immagini, PAFF! propone esposizioni temporanee, corsi di formazione, percorsi ludico-didattici, eventi e conferenze per varie fasce di pubblico. Fondato nel 2018 da Giulio De Vita, insieme a un team di professionisti provenienti da esperienze in settori eterogenei, PAFF! utilizza lo strumento del fumetto per interagire in maniera creativa, smart e multidisciplinare con gli utenti e farli avvicinare in modo divertente alla cultura. Il museo PAFF! è gestito dall’Associazione Vasta gamma APS e sostenuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e dal Comune di Pordenone. Concepito inizialmente come progetto sperimentale, è oggi un’istituzione permanente che promuove la cultura, favorisce la formazione professionale, facilita lo scambio sociale e valorizza le risorse del territorio, grazie alla sua originalità e alla capacità, data dalle caratteristiche tipiche del fumetto, di coniugarsi con ambiti e tematiche anche molto distanti fra loro: l’arte, la scienza, le discipline sociali. 

  Per maggiori informazioni ItaliensPR Cecilia Sandroni +39 335 522 5711 sandroni@italienspr.com

                                             Giò Di Giorgio

BIENNALE ARTEMIDIA - ''ARTE E AMICIZIA'' - 14 anni Biennale Artemidia - Per la Cultura, l'Arte, l'Amicizia ed il Dialogo interculturale Ottava edizione

 

Dedicata ai SS. Cirillo e Metodio, Patroni d’Europa e della Cultura Bulgara; ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri; ai 160 anni dell'Unità d'Italia; ai 100 dalla morte di Ivan Vazov il Patriarca della letteratura bulgara; ai 85 anni dalla nascita di M° Nicola Ghiuselev-Il Cavaliere dell'Opera; dedicata al dialogo tra le culture e i popoli e al conferimento del IV Premio Internazionale ''Nicola Ghiuselev'' 2021 per la Lirica e l'Arte. 
La Biennale Artemidia nel quadro delle proprie attività culturali internazionale organizza da 14 anni la sua Vetrina delle Arti - ''Arte e Amicizia'' in collaborazione con RUFA-L’Accademia Romana delle belle arti, con il Conservatorio di musica ''Santa Cecilia'', con AMUR–Associazione Musicale Romana, con FUIS-Federazione Unitaria Italiana Scrittori, con l'Istituto Bulgaro di cultura in Roma e con BASA-Bulgarian Academy of sciences and arts. 
Progetto: Ottava edizione della BIENNALE ARTEMIDIA “Arte e Amicizia” Cultura e dialogo interculturale. Roma-Sofia, novembre-dicembre 2021
LA CULTURA - CHIAVE DELLA NOSTRA IDENTITA' EUROPEA L’arte e la cultura della nostra Patria Europa e le sue diverse meravigliose espressioni. L’aspetto dell’integrazione culturale e artistica tra i diversi popoli che si incontrano a Roma, le espressioni delle diverse culture in ritmo, versi e gesta d’autore. Questo aspetto ci interessa e vogliamo approfondire sempre di più e riuscire ad essere la vetrina dell’arte e della cultura. Perchè la diversità e l’incontro di culture è la priorità primaria ed il grande valore dell’Europa. 
 E della Città Eterna – Roma! L’arte e le diverse culture - la poesia e la musica come espressione dell’anima, le diverse visioni del mondo quali espressione della nostra anima che tende ad avvicinarci l’uno all’altro, a spostarci da un posto all’altro, ad aiutare l’avvicinarsi delle diverse realtà che oggi come non mai tendono a condividere un mondo, un universo, che è comune a tutti. L’arte è l’espressione dell’anima dei popoli che hanno sempre vissuto insieme, ma separati nelle diverse realtà e oggi esprimono la forte volontà di condividerle insieme. 
Le poesie di alcuni autori presentati nella serata portano il forte significato del proprio paese. Autori che sono parte importante del patrimonio poetico culturale. Autori importanti italiani, bulgari e altri. La musica dall’altro canto è l’espressione sublime artistica dell’anima dell’Uomo, che unita ai versi dei diversi linguaggi e culture rappresenta l’Essere Umano nella sua grandezza e beltà. L’arte ci purifica e ci fa più umani proprio per queste sue qualità , come pure l’amore per la Città Eterna esprime la volontà di noi tutti di unirci ed arrivare alle espressioni sublimi di crescita intellettuale. 

Nel programma della Biennale splenderanno i nomi degli importanti autori italiani e bulgari quali D'Annunzio, Foscolo, Pascoli, Ungaretti, Saba, Pasolini, A. Merini, Hristo Botev, Ivan Vazov, Pencio Slavejkov, N.Vapzarov, E. Bagriana, Gheo Milev, Bl. Dimitrova e altri interpretati dagli attori italiani e bulgari. Ascolteremo la musica e le interpretazioni dei brani di G.Verdi, G.Rossini, G.Donizetti, V.Bellini, G. Bizet, P. Hadjiev, L. Pipkov e altri compositori classici e contemporanei. 
Avremo il piacere di ascoltare le interpretazioni di alcuni allievi del celebre basso bulgaro e professore di canto M° Nicola Ghiuselev, Commendatore della Repubblica Italiana e Dottore Honoris Causa dell’Accademia delle Scienze di Bulgaria, Premio ''Giuseppe Verdi D'Oro'' per il Belcanto (solo piccola parte dei suoi illustri titoli), allievi già in carriera internazionale. Si esibiranno i nuovi laureati del Premio Internazionale Nicola Ghiuselev 2021. Ascolteremo le interpretazioni di diversi musicisti e autori italiani e bulgari. La serata sarà arricchita con le opere di eccellenti pittori e scultori italiani e bulgari. 

 La Biennale “Arte e amicizia”, la sua ottava edizione, come di consueto sarà realizzata con il patrocinio e la collaborazione dell'Ambasciata di Bulgaria a Roma, dell'Ambasciata di Bulgaria presso la S.Sede, dell’Istituto Bulgaro di Cultura a Roma, della Fondazione ''Nicola Ghiuselev''
Inoltre la Biennale Artemidia si realizza con i patrocini dell’Ambasciata d’Italia a Sofia e dell’Istituto Italiano di Cultura a Sofia, del Ministero e del Ministro della Cultura di Bulgaria, del Ministero e del Ministro dei beni e le attività culturali d’Italia, del Ministero degli Affari Esteri di Bulgaria e altri. 

La Biennale è in collaborazione con la BNT - Bulgaria, BNRadio, TG 3 e TG Lazio, con la sezione musicale e quella bulgara della Radio Vaticana, con alcuni quotidiani bulgari e italiani. 
Tra gli ospiti eccellenti invitati negli anni passati ci onorano i nomi di: il Prof. Antonello Folco BIAGINI, Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi La Sapienza; il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano il Cardinale Gianfranco RAVASI; il Direttore del Conservatorio di musica ''Santa Cecilia'' M° Roberto GIULIANI; il prof. Giuseppe Dell’AGATA, uno dei massimi esperti di Bulgaristica in Italia dell’Università di Pisa e del suo collega dell’Università di Roma-Tre il prof. Krassimir STANCHEV; il celebre critico d’arte Prof. Vittorio SGARBI; l’eccellente critico musicale Alfredo GASPONI; il Commendatore Francesco ERNANI, già Sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma e dell'Arena di Verona; i rappresentanti del Ministero della cultura di Bulgaria e del Ministero dei beni e le attività culturali d’Italia; del Ministero degli Esteri di Bulgaria; Ambasciatori ed esponenti della vita culturale, diplomatica, imprenditoriale e sociale italiana ed estera presenti nella capitale. 

Siamo sicuri ed è il nostro scopo principale, che gli eventi della Biennale Artemidia a Roma e a Sofia daranno i suoi frutti nell’ampiamento ulteriore del dialogo interculturale in Italia, a Roma e non all'ultimo tra i nostri paesi l'Italia e la Bulgaria nella cornice della grande famiglia europea.

Dott.ssa Anna Maria Petrova & Prof. Alfio Mongelli FNG e Biennale Artemidia, Roma, ottobre 2021 
Biennale ARTEMIDIA Tel. +39 3356287292, +359 888416582, mail: a.artemidia@gmail.com FB Page: https://www.facebook.com/BiennaleArtemidia

                                                            Giò Di Giorgio

mercoledì 10 novembre 2021

Al Cinema Palma di Trevignano sabato 20 novembre una serata tra suoni e racconti per Ennio Morricone e "Nuovo Cinema Paradiso". Concerto e proiezione con ospiti di eccezione: il trombettista Mike Applebaum, l'arpista Lucia Antonacci e il Maestro Stefano Cucci

 

Nella costruzione di un'opera cinematografica la colonna sonora è tanto una struttura portante quanto un'arte a sé stante che può vivere di vita autonoma. Uno dei massimi esempi di composizione creativa in grado di interagire perfettamente con le immagini e il senso narrativo del film d'autore e, al tempo stesso, sviluppare un percorso sonoro autonomo per vie discografiche e concertistiche è stata l'opera del Premio Oscar Maestro Ennio Morricone. Un omaggio alla sua creatività e al linguaggio e mestiere della musica da film verrà reso nell'ambito della rassegna I CINEMA: "SALE" DELLA VITA, iniziativa dell'AGIS con il sostegno di Regione Lazio e in collaborazione con ANEC Lazio, in programma sabato 20 novembre alle ore 18:00 al Cinema Palma di Trevignano Romano, quale tappa di un percorso che mira a restituire alla sala cinematografica la sua funzione di luogo attivo di partecipazione e condivisione emotiva. 

Ad aprire la serata, introdotta da Claudio Giustini, curatore artistico dell'iniziativa, sarà il concerto di Mike Applebaum, amico e trombettista per tre decenni di Ennio Morricone che, in collaborazione con l’arpista Lucia Antonacci, con la quale forma il duo Harping On Jazz Project, proporrà alcune fra le più belle pagine musicali cinematografiche scritte dal Maestro Morricone, sapientemente riarrangiate, per metterne in risalto il pregiato tessuto timbrico.

Uno spettacolo ricco di brani indimenticabili ed aneddoti, alla scoperta del profilo personale del grande compositore, che anticiperà la proiezione di una delle sue opere più significative, "Nuovo Cinema Paradiso", diretta da Giuseppe Tornatore. Il tema d'amore del film, uno dei leitmotiv divenuto un evergreen per ogni interprete di ogni genere musicale, è stato composto da Andrea Morricone. 

 Alla serata interverrà anche il Maestro Stefano Cucci, per oltre 20 anni Assistente Musicale e Maestro Sostituto di Morricone, che racconterà storie e aneddoti sulla genesi compositiva della colonna sonora del film. Il concerto è un evento in collaborazione con Orchestra Italiana del Cinema e Forum Studios. L'ingresso alla serata è di € 5 previa presentazioni del green pass. Info, biglietti e prenotazioni sul sito del cinema: www.cinemapalma.com Sabato 20 novembre 2021 – Ore 18:00 

NUOVO CINEMA PARADISO di Giuseppe Tornatore (123 min) Introduce: Claudio Giustini Interviene il Maestro Stefano Cucci Apre la serata il concerto dell'Harping On Jazz Project MORRICONE - Suoni e Racconti Mike Applebaum, Tromba - Lucia Antonacci, Arpa 

Un evento con collaborazione con Orchestra Italiana del Cinema e Forum Studios CINEMA PALMA Viale Giuseppe Garibaldi, 101 –TREVIGNANO ROMANO (RM) +39 06 999 9796 www.cinemapalma.com Ingresso: € 5,00

Giò Di Giorgio


La compagnia TU/UT presenta FINCHÉ MELA NON CI SEPARI - disquisizioni biologiche su differenti vedute amorose – (Liberamente tratto da “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain) al Teatro Marconi il 13 e 14 novembre

 

Debutta al Teatro Marconi di Roma il 13 e 14 novembre “Finché mela non ci separi disquisizioni biologiche su differenti vedute amorose”, diretto e interpretato da Matteo Milani con Lara Balbo e Francesco Mastroianni. 
Lo spettacolo teatrale è liberamente tratto da “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain, scritto tra il 1904 e il 1905 come rivisitazione satirica del celebre mito: un inno alla bellezza, alla forza e alla complessità dell'unione. 

“Perché Adamo ed Eva? Perché sono temporalmente distanti da noi, perché si fanno carico, con leggerezza, del giudizio che abbiamo alimentato in secoli di evoluzione verso l’altro, perché rappresentano l’ironia della vita che ci “costringe” a convivere in uno spazio “finito”, la Terra, e ci esorta a combinare qualcosa di bello tra noi.” 

Matteo Milani, Lara Balbo e Francesco Mastroianni, dopo essere stati diretti da Gigi Proietti al Globe Theatre e avere lavorato in produzioni teatrali e televisive, ritornano alle “origini”, raccontando allo spettatore la potenza intrinseca dell’amore che rinnova, in un tempo ostico, la speranza di una nuova “Resurrezione”. 

Finché mela non ci separi si rifà ad uno dei testi moderni più belli mai scritti, dove viene posta l’attenzione sull’unico vero motore che unisce gli esseri umani per quanto diversi possano essere: l’amore. 
Adamo ed Eva, chi erano, come si guardavano, erano così tanto diversi da un uomo e una donna dei giorni d’oggi? 

Un uomo, Adamo. Una donna, Eva. Quindi una coppia. 
E poi, l’ amico della coppia, migliore amico di lui e di lei, testimone di nozze, confidente, padrino di battesimo dei figli, guida spirituale, compagno di bevute, terapista di coppia all’evenienza, postino, tecnico della caldaia, consulente immobiliare, insomma l’Alfa e l’Omega. 
Una piccola piramide sociale che ha come base Lui e Lei in un continuo tendere verso il vertice, alla ricerca di approvazione, confidenza, consolazione, sfogo, pace. In un'epoca in cui l'amore eterno sembra passato di moda sia come mito romantico, sogno degli adolescenti, che come semplice motore per la convivenza umana, è necessario rinnovarne la speranza. Il frutto proibito ossia la caduta dell’Eden, la crisi in cui ogni relazione può ritrovarsi, l’errore quindi, sarà per loro stimolo per giungere ad una vera e profonda conoscenza reciproca. Il segreto è la tolleranza che, nell'accettazione delle reciproche fastidiose diversità, consente di raggiungere il traguardo faticoso di una vita in comune. L’amore è una piacevole conquista, non un idillio. 

NOTE DI REGIA L’idea della messa in scena nasce da due esigenze: da una parte la necessità di raccontare la bellezza e complessità del rapporto tra gli esseri umani, in questo caso tra uomo e donna, dall’altra quella di portare lo spettatore all’interno di una dimensione metaforica dove l’uomo e la donna diventano due stereotipi che spingono sull’acceleratore delle proprie nevrosi e peculiarità. Come detto siamo in una dimensione metaforica, tutto prende vita all’eccesso tanto da essere rappresentato nella sua vera essenza. La battaglia è vera battaglia, l’amore è l’amore dei film romantici in bianco e nero, la complicità assume le sembianze dell’amico immaginario con cui parlavi da bambino. 
Perché Adamo ed Eva? Perché sono temporalmente distanti da noi, perché si fanno carico, con leggerezza, del giudizio che abbiamo alimentato in secoli di evoluzione verso l’altro, perché rappresentano l’ironia della vita che ci “costringe” a convivere in uno spazio “finito”, la Terra, e ci esorta a combinare qualcosa di bello tra noi. 

Finché mela non ci separi Liberamente tratto da “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain Adattamento teatrale di Lara Balbo e Matteo Milani Regia di Matteo Milani Assistente alla regia Mattia Ranaldo Musiche originali di Francesco Mastroianni Drammaturgia musicale di Samuele Cestola con: Lara Balbo Matteo Milani Francesco Mastroianni 

Teatro Marconi(Viale Guglielmo Marconi, 698/E, 00146 Roma RM) 13 Novembre ore 21.00 14 Novembre ore 17.30 Prezzo biglietto intero 15 euro ridotto 12 euro 

https://www.teatromarconi.it/spettacoli/568/stagione/finch%C3%A9-mela-non-ci-separi

Ufficio Stampa: Miriam Bocchino

                                                     Giò Di Giorgio

lunedì 8 novembre 2021

Dal 18 novembre al 19 dicembre 2021 I FIORI DI MOZIA Acquerelli archeologici di Lorenzo Nigro Mostra e catalogo a cura di Lauretta Colonnelli Spazio Arti Floreali Vicolo della Campanella, 42 - Roma

 

Nasce dai diari e disegni di Lorenzo Nigro, che da vent’anni dirige la missione archeologica di Mozia, isola siciliana nello Stagnone di Marsala, l’idea della mostra che inaugurerà nel nuovo Spazio Arti Floreali di Roma il prossimo 18 novembre. “I Fiori di Mozia”, che raccoglie gli acquarelli archeologici di Nigro in un percorso curato da Lauretta Colonnelli, autrice anche del catalogo dedicato, intende raccontare per immagini illustrate non solo la storia delle piante che oggi si incontrano sull’isola, ma anche quella degli scavi, e delle sensazioni che pervadono gli archeologi durante il soggiorno sull’isola nei periodi di scavo, trascinando nell’incantamento di Mozia anche quelli che non l’hanno mai vista. Una mostra che può considerarsi un complemento all’omonimo romanzo I genî di Mozia dello stesso autore uscito per la casa editrice Il Vomere nel 2020 nel quale la gioia della ricerca archeologica, lo splendore della piccola isola e gli insegnamenti dei grandi del passato fanno da sfondo ad un giallo straordinariamente avventuroso in cui il protagonista è l'autore stesso. La mostra, in programma fino al 19 dicembre, sarà aperta tutti i pomeriggi tranne il lunedì, domenica orario continuato. L'inaugurazione avrà luogo giovedì 18 novembre alle ore 17:30, il finissage sabato 18 dicembre alle ore 16:30. Maggiori informazioni al sito https://artifloreali.it/ 

                                                            LORENZO NIGRO

Lorenzo Nigro (Roma, 13 dicembre 1967) è un archeologo italiano. È professore ordinario di Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente Antico e di Archeologia Fenicio-Punica alla Sapienza di Roma; è anche scrittore e acquarellista italiano. Scava in Giordania, Palestina e Sicilia occidentale. Sull'isola di Mozia, in provincia di Trapani, ha individuato diverse strutture arcaiche - come il Tempio del Kothon e il Sacello di Astarte - e una serie di altri importanti monumenti e reperti; dal 2004 dirige la Missione Archeologica della Sapienza Università di Roma che opera a Tell es-Sultan, l'antica Gerico, Tell Sheikh Abu Zarad (antica Tappuah), e Betlemme in Palestina e nella fortezza ammonita di Jamaan e nell'antica città di Khirbet al-Batrawy, da lui scoperta in Giordania. In quest'ultimo sito archeologico nel 2010 ne ha scoperto il Palazzo Reale, con numerosi importanti reperti del III millennio a.C., tra i quali cinque asce di rame, una collana con 630 perle e diversi torni da vasaio. Ha diretto il progetto della Cooperazione Italiana "Oasi di Gerico" per la salvaguardia e valorizzazione di 13 siti archeologici nell'Oasi di Gerico e, negli ultimi tre anni ha scritto due romanzi archeologici per l'editore il Vomere: Gerico. La Rivoluzione della preistoria (Marsala-Roma 2019); I genî di Mozia (Marsala-Roma 2020), dedicati rispettivamente all'ètà neolitica nella più antica città del mondo e alla saga della Famiglia di Giuseppe Whitaker e al mistero del tesoro di Garibaldi. Dal 2009 è membro del Consiglio Scientifico della Fondazione G. Whitaker, Palermo, per la quale ha curato l'edizione di diversi volumi.

Spazio Arti Floreali Vicolo della Campanella, 42 - 00186 Roma INFOLINE: spazio@artifloreali.it - +39. 06. 6877369 Sito web: https://artifloreali.it/spazio/ 

Ingresso libero Orari: da martedì a sabato: ore 16:00 - 19:30 domenica: 11:00 - 18:00 lunedì chiuso VERNISSAGE DI INAUGURAZIONE: Giovedì 18 novembre 2021 - Ore 17:30 - 20:00 

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it http://www.elisabettacastiglioni.it/ 

Giò Di Giorgio

Venerdì 12 novembre 2021 - Ore 21:00 BartolomeyBittmann “Dynamo” Matthias Bartolomey - cello Klemens Bittmann - violin & mandola Teatro Caio Melisso Piazza del Duomo, 4 - Spoleto PG

 

Vengono da Vienna, culla di avanguardie musicali nel XIX e nel XX secolo, i due musicisti che per il proprio modo "progressive" di comporre e per l'originale repertorio esteticamente connesso con il mondo musicale di oggi chiuderanno la seconda edizione di Spoleto Jazz Season, manifestazione promossa e organizzata dall'Associazione Visioninmusica. Ciò che accomuna Matthias Bartolomey (violoncello) e Klemens Bittmann (violino e mandola), che saliranno sul palco del Teatro Caio Melisso di Spoleto venerdì 12 novembre alle ore 21:00 è infatti la passione per la ricerca di nuove sonorità, espressa attraverso l'uso di strumenti a corda dalla tradizione antica, tra cui anche la mandola – cordofono a pizzico della famiglia dei liuti - che Bittmann non considera un vezzo stravagante ma un elemento in grado di ampliare ulteriormente la gamma sonora. Bartolomey e Bittmann possiedono entrambi una formazione musicale accademica di altissimo livello, conseguita rispettivamente presso le Universität für Musik di Graz e di Vienna. 

Nei loro pezzi, dinamica e intensità variano con sensibilità e precisione, l’energia del rock si alterna all’eleganza e all’intimità cameristiche, la libera inventiva del jazz concede spazio anche alla profondità lirica ed emotiva. Vi sono richiami alla musica folk e, di tanto in tanto, emergono anche le radici classiche, mai disconosciute. Il sottotitolo del duo è progressive strings vienna e in questi tre termini è condensata la loro filosofia. Non a caso il loro ultimo album, che verrà proposto dal vivo proprio a Spoleto, si intitola Dynamo. I biglietti per i concerti sono acquistabili su tutto il circuito Vivaticket o direttamente in teatro. Per accedere ai concerti, come da circolare del Ministero della Salute, è obbligatorio esibire il greenpass.


BartolomeyBittmann Il duo si è formato nel 2012. Il violinista Klemens Bittmann ha sempre scelto un percorso vicino al crossover. Dopo gli studi classici presso l'Università di Musica e Spettacolo di Graz, ha studiato violino jazz con Didier Lockwood a Parigi. La collaborazione con il fisarmonicista Klaus Paier, i chitarristi Alegre Correa e Wolfgang Muthspiel. e con Georg Gratzer è stata determinante nella sua carriera. La carriera del violoncellista Matthias Bartolomey è saldamente ancorata alla musica classica occidentale. Diplomato all'Università di musica e arti sceniche di Vienna e all'illustre Mozarteum di Salisburgo, ha collaborato con l'Orchestra di Stato dell'Opera di Vienna / la Filarmonica di Vienna, l'Orchestra da camera d'Europa e l'Orchestra da camera di Mahler. Dal 2010 è il violoncellista principale della Concentus Musicus Wien, fondata da Nikolaus Harnoncourt. BartolomeyBittmann è un progetto sentito da tutti e due i musicisti che continuano a collaborare e realizzare album con questa formazione, nonostante i loro molteplici impegni. Le loro prime due uscite, "Meridian" (2013) e "Neubau" (2015) dimostrano il loro approccio innovativo e la loro originalità. Numerosi concerti che li hanno visti sui maggiori palchi Europei ma anche anche in Russia, Iran, US, Kenya e Giappone. Con "Dynamo", il nuovo album uscito il 29 marzo 2019 su etichetta ACT Music (2019), Bartolomey Bittmann stabiliscono la loro personale cifra stilistica, rendendoli distinguibili già dalle prime note del disco. “E’ davvero raro sentire dei musicisti d’archi con una tale devozione per il groove. BartolomeyBittmann stanno arrivando facilmente al cuore di virtù musicali che non si associano generalmente agli strumenti classici: gioia sfrenata e ritmo estremo.” Wolfgang Muthspiel www.bartolomeybittmann.at 

Associazione Visioninmusica tel. +39 0744 432714 - cell. +39 333 2020747 info@visioninmusica.com - www.visioninmusica.com 
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it 

                                         Giò Di Giorgio

ROME CHAMBER MUSIC FESTIVAL Beethoven - Bernstein - Zappa Direttore Artistico Robert McDuffie Il 25 novembre la serata finale all’Auditorium Conciliazione di Roma con Beethoven, Bob Lennon e l’omaggio a Frank Zappa

 

Beethoven, Bob Lennon e l’omaggio a Frank Zappa 21, 23, 24, 25 Novembre 2021 Auditorium Conciliazione - Via della Conciliazione 4, Roma 22 Novembre serata speciale Salone dei Cinquecento in Piazza della Signoria, Firenze 

La serata di chiusura del Rome Chamber Music Festival 2021 – all’Auditorium Conciliazione di Roma il 25 novembre – sarà all’insegna della contaminazione e dell’unicità, in un incontro storico tra Frank Zappa e la musica da camera. Da un lato il genio di Frank Zappa e dall’altro quello di Ludwig Van Beethoven, in una serata che celebra l’immortalità della musica in tutte le sue forme. La serata si aprirà con il Concerto per pianoforte n. 4 in sol maggiore, op. 58 arrangiato per pianoforte ed il Quintetto d’archi di Beethoven, ricostruito da Hans-Werner Küthendal manoscritto inedito, con al pianoforte Andrea Lucchesini, coach di questa edizione. 
A seguire Bob Lennon -giovane artista dell’hip hop proveniente dalla Georgia – che sarà a Roma per la prima volta con le sue sonorità contemporanee, venate di reggae e melodia. La serata si chiuderà con l’omaggio a Frank Zappa con Luca Sanzò alla viola e al contrabbasso Valentina Scheldhofen Ciardelli - profonda conoscitrice del geniale compositore americano – di cui ha iniziato a trascrivere e arrangiare la musica all’età di 11 anni. 

A distanza di 50 anni dalla pubblicazione di Fillmore East - June 1971, spettacolare album live del gruppo The Mother of invention di Zappa con la partecipazione straordinaria di John Lennon e Yōko Ono, il Rome Chamber Music Festival affida così la chiusura di questa inedita edizione invernale regalando al suo pubblico le più inaspettate contaminazioni. 

 «Per noi è fondamentale abbattere l'idea che la musica classica sia un oggetto d'antiquariato e quindi cerchiamo di fare accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma che invece comunicano lo spirito che ci anima. Quest'anno il grande Beethoven è insieme a Bernstein, che ho conosciuto e frequentato, un genio che mi ha influenzato profondamente. Frank Zappa corona i nostri sforzi perché la sua accurata formazione musicale non lo ha trasformato in uno zombie della musica colta (diceva lui così), bensì gli ha permesso di comunicare con il mondo del pop in maniera intelligente, ironica e libera.
 

Questi sono i valori in cui crediamo». (Robert McDuffie) «Il Rome Chamber Music Festival è una fondazione non profit che ha bisogno del sostegno di sponsor ed amici. Insieme abbiamo un obiettivo, invitare in Italia interpreti di fama consolidata e giovani virtuosi da tutto il mondo, per offrire un evento culturale dal profondo valore simbolico. Ci auguriamo che il pubblico premi il nostro coraggio, ce ne vuole tanto». (Jacopa Stinchelli, Direttore Generale Fondazione Rome Chamber Music Festival) Si ringraziano l’Ambasciata USA, la De Simone &Partners – Intellectual Property Attorneys, il Ministero della Cultura, Italy Sotheby’s International Realty, la BCC Roma, Contour Global, Roma Liuteria di Roma Liuteria di Mathias Menanteau. Prezzo Unico: 25 Euro. Biglietti acquistabili su Viva ticket: www.vivaticket.com/it/biglietto/rome-chamber-music-festival/167873 

UFFICIO STAMPA HF4 Marta Volterramarta.volterra@hf4.it (+39) 340.96.900.12 Alessandra Zoiaalessandra.zoia@hf4.it (+39) 333.76.23.013 

                                                            Giò Di Giorgio