venerdì 13 dicembre 2024

Speciale evento alle ore 18 di lunedì 16 dicembre 2024 a Roma, presso la sede dell’Anica in viale Regina Margherita 286, dove il regista Pierfrancesco Campanella festeggerà il suo compleanno con tanti amici Vip regalando la proiezione per un pubblico selezionatissimo del suo ultimo lavoro: il docufilm “C’era una volta il beat italiano” di Pierfrancesco Campanella.

 

C’era una volta il beat italiano, prodotto da Sergio De Angelis e distribuito da Parker Film srl, intende essere l’affettuoso omaggio ad un periodo che ha segnato la storia. Gli anni Sessanta hanno rappresentato un’epoca di grandi fermenti e rinnovamento sociale, con un decisivo cambio di rotta a livello mondiale per quanto riguarda ideologie, mode, costume, valori. Soprattutto quel periodo ha espresso una grande esigenza di libertà dalle convenzioni stereotipate improntate al perbenismo e all’ipocrisia. Anche la musica si è adeguata con nuovi suoni e testi più impegnati.

In Italia la cosiddetta “beat generation” è stata rappresentata da un gruppo di artisti decisamente innovativi, con canzoni che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo. In questo lavoro ne parlano un gruppo di personaggi che il genere beat lo hanno vissuto, per una analisi lucida e ironica allo stesso tempo, evitando compiacimenti nostalgici. Molti i cantanti intervistati da Pierfrancesco: da Don Backy a Ricky Gianco, da Renato Brioschi dei Profeti a Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, da Livio Macchia dei Camaleonti a Gianni Dall’Aglio dei Ribelli, da Donatella Moretti a Mario Pavesi dei Fuggiaschi, a Giuliano Cederle dei Notturni.
Campanella con Rosanna Fratello

Poi c’è Franco Oppini, in quegli anni facente parte dei Gatti di Vicolo Miracoli, massima espressione del movimento “Verona Beat”. Fondamentale la presenza di Mita Medici, la prima “Ragazza del Piper”, che ha rappresentato la svolta per un’intera generazione di ragazze desiderose di emanciparsi dal secolare predominio maschile. Significativo l’apporto di Rosanna Fratello, che all’epoca del beat ancora non cantava ma sognava ad occhi aperti, sperando di emulare la carriera dei suoi idoli Patty Pravo, Rita Pavone e Caterina Caselli. 
Don Backy Roberta Ammendola Campanella

C’era una volta il beat italiano è inoltre impreziosito dai contributi di vari addetti ai lavori, come Fernando Fratarcangeli (direttore della rivista di collezionismo musicale Raropiù), Massimiliano Canè (autore della trasmissione Techetechetè su RaiUno), il press-agent Niccolò Carosi, i parolieri Alberto Salerno e Claudio Daiano, i musicisti Natale Massara, Mauro Goldsand e Rodolfo Grieco, discografici Federico Monti Arduni, Italo Gnocchi e Andrea Natale, l’operatore culturale Franco Mariotti, la conduttrice tv Morena Rosini (già nel gruppo Milk and Coffee), il regista Luca Verdone e gli esperti di beat Francesco Lomuscio, Federico Gnocchi e Carlo Lecchi (Presidente della AVI, Associazione Vinile Italiana). Infine l’estroso Ivan Cattaneo che il beat lo ha rilanciato negli anni Ottanta con i suoi album di cover (in particolare Duemila60: Italian Graffiati). Molti dei sopracitati protagonisti di quell’epoca irripetibile saranno presenti alla proiezione del prossimo 16 dicembre, insieme a tanti amici personali del regista Campanella, invitati per l’occasione. 

Dal giudice del Tribunale Penale di Roma Valerio de Gioia al criminologo Gino Saladini, dal noto avvocato penalista Paolo Pirani all’ingegnere informatico Paolo Reale, dalla genetista forense Marina Baldi al super investigatore Antonio Del Greco, già a capo della Squadra Omicidi nella Questura di Roma e oggi dirigente della Italpol, una delle maggiori agenzie di sicurezza italiane. Oltre naturalmente a numerosi personaggi dello spettacolo come, citando a caso, Sebastiano Somma, Elettra Ferraù, Mirca viola, Jinny Steffan, Ottavia Fusco Squitieri, Sergio Siciliano, Elisabetta Pellini, Amedeo Goria, Barbara Scoppa, Fabio Melelli, Pierluigi Manieri, Maurizio Pizzuto e tantissimi altri. Brindisi e buffet.

Gabriella Sassone

                 La direzione

La danza sportiva a un bivio cruciale

 

Non sempre si può procedere liberamente “a passo di danza”. La frase idiomatica è in questo caso oggettivamente calzante poiché si riferisce a un movimento che coinvolge, sia a livello amatoriale sia agonistico, milioni di persone: così, prima del termine di un anno animato da contrasti e prese di posizione più o meno degne di attenzione, l’Unione Danza Italiana (UDI) ha lanciato un grido di allarme, sottolineando la necessità di dare una svolta al mondo del ballo nel segno dell’etica, della trasparenza e dell’inclusività. 

L’UDI, in sostanza, sostiene che il modo della danza in Italia necessiti di un cambiamento fondato su stile, passione, sostegno del talento, di una trasparenza e di una correttezza fondamentali per l’abbattimento delle barriere di accesso alla danza. A questo, fa notare l’Unione Danza Italiana, “si aggiunge l’esigenza di condannare le forme di razzismo, violenze di genere, ingiurie e violenza verbale”. Per comprendere la portata del movimento, dei suoi travagli e delle sue aspettative basti dire che in Italia i ballerini sono oltre un milione , tra giovanissimi e anziani; per non parlare di maestri di danza, di scuole, agenti e manager, tecnici e associazioni sul territorio. 

Secondo l’UDI tutte queste componenti “vivono uno stato di disagio per l’atmosfera complessiva in cui è via via degradata la pratica della danza sportiva”. È quanto riferisce l’Unione Danza Italiana che parla di ballerini in difficoltà , desiderosi di una rinascita in grado di restituire alla danza italiana quell’aura di rispetto e primazia della quale era circondata fino a pochi anni fa, affermando: “Desideriamo restituire il sorriso a tutti gli attori del settore, l’entusiasmo, il clima armonioso e leggero, l’energia trascinante del pubblico. In definitiva, riportare l’etica e il rispetto nel confronto, nell’organizzazione, nelle esibizioni; ponendo al centro la trasparenza e la correttezza nelle condotte da parte degli amatori, dei professionisti e dei responsabili delle associazioni e degli enti istituzionali”. 

Il settore della danza sportiva e degli sport musicali, nel nostro Paese è rappresentato dalla Federazione Italiana Danza Sportiva e Sport Musicali, cui è demandata l’organizzazione delle gare ufficiali in Italia, quali i campionati nazionali e regionali e di tutte le altre manifestazioni agonistiche. Nel settore della danza sportiva e degli sport musicali, nel nostro Paese operano diverse Associazioni, che organizzano gare, eventi e altre manifestazioni agonistiche. Attualmente il mondo della danza sportiva è, secondo l’UDI “depresso da uno stato di disagio per la trascuratezza da parte della Federazione, che ha addirittura abbandonato l’organizzazione della quasi totalità delle manifestazioni, lasciando spazio alle iniziative più disparate di Associazioni ed Enti di promozione che hanno instaurato un regime di controllo sulle gare”. Insomma, il sistema sta attraversando una fase delicata, un bivio tra conservazione dello status quo e un’innovazione che porterebbe al cambiamento. Molti ballerini professionisti che hanno scelto di dedicare la vita alla danza sportiva, ma anche semplici appassionati, cultori del ballo, esordienti - dopo anni trascorsi ad esibirsi ai diversi livelli - sono giunti al punto di rottura e si trovano costretti a denunciare , sempre secondo l’UDI, “una situazione nella quale il talento e l’impegno vengono soffocati da metri di giudizio falsati che non tengono unicamente conto delle effettive capacità dei concorrenti”. Altrettanta preoccupazione - conclude l’Unione Danza Italiana - viene manifestata “per la crescente affermazione di una cultura maschilista e “sessista” mentre le donne, soprattutto le giovani ballerine, non sono rispettate né tutelate. In tale contesto danzatori, atleti e famiglie manifestano disagio all’interno di ambienti che dovrebbero essere sani, inclusivi e rispettosi della crescita personale e professionale”. 

  Ufficio Stampa: Marino Collacciani 338.7146750 m.collacciani@gmail.com 

                                    Giò Di Giorgio

martedì 10 dicembre 2024

“SINFONIE DI UNA CAPITALE”: IL PROGRAMMA DELLA FONDAZIONE TEATRO “LUIGI PIRANDELLO PER AGRIGENTO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2025

 

In programma: il concerto del maestro Giovanni Allevi, un tributo al maestro Ennio Morricone, il tenore Argentino Josè Cura e la soprano giapponese Eriko Sumiyoshi, concerti di musica leggera, rappresentazione teatrali e opere liriche, mostre, attività didattico culturali e un premio in onore di Franco e Ciccio 

Venerdì, 13 dicembre 2024, alle ore 16.00 nella Sala Stampa di Montecitorio (Via della Missione, 4) si terrà la Conferenza Stampa di presentazione del programma artistico “Sinfonie di una Capitale” inserito tra gli eventi di AGRIGENTO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2025. A presentare il programma realizzato dalla Fondazione Teatro “Luigi Pirandello” saranno presenti: l’On.le Calogero Pisano; il Dott. Salvo Prestia, Direttore Teatro Pirandello; il Dott. Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento, Francesco Bellomo, Direttore Artistico Teatro Pirandello. Ospite: Giorgio Pasotti Un programma vasto, innovativo di grande apertura di spirito e di sicura qualità artistica. Tantissime attività e spettacoli di alto valore culturale e che fungeranno da ulteriore strumento di promozione di Agrigento Capitale Italiana Della Cultura 2025. Attività eterogenee per abbracciare diverse tipologie di interventi al fine di potere essere graditi al vasto pubblico che si attende per questo importante evento. Tra gli eventi confermati: il concerto del maestro Giovanni Allevi, il concerto Tributo al maestro Ennio Morricone, il concerto del Tenore Argentino Josè Cura e della soprano giapponese Eriko Sumiyoshi, il Premio “Franco e Ciccio patrimonio di Sicilia” in onore dei degli indimenticabili comici siciliani, alla presenza di Gianpiero Ingrassia. Inoltre in programma concerti di musica leggera al fine di coinvolgere un pubblico più giovane e concerti di musica jazz per le vie della città con Brass Gruop. L’intero programma coprirà tutto l’anno 2025: il centro storico di Agrigento si trasformerà in un grande teatro all’aperto per stupire i turisti ed i visitatori locali attraverso rappresentazioni teatrali che riporteranno in vita Luigi Pirandello, Andrea Camilleri, la Regina Margherita, filosofi, storici e personaggi legati alla storia della città. Il Foyer del Teatro Pirandello ed il suo chiostro verranno accuratamente preparati ed ospiteranno delle serate musicali e teatrali all’aperto con rappresentazioni teatrali, musica da camera, musica leggera e classica. Un mix di stili per soddisfare il palato di un pubblico eterogeneo, fatto di adulti e ragazzi, italiani e stranieri e soprattutto, per promuovere e valorizzare il Teatro Pirandello ed il chiostro. Al fine di apportare un contributo culturale sempre più importante, la Fondazione ha organizzato una stagione concertistica sinfonica - operistica di grande rilievo, che catalizzerà l’attenzione del mondo culturale e musicale attraverso sei eventi che verranno realizzati da Marzo a Dicembre 2025. Le Opere in programma: Madama Butterfly, Turandot, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Don Carlo, Vespri Siciliani, Arie di Natale. Con l’intenzione di creare un ponte culturale tra le Città capitali Italiane della cultura 2024/2025/2026, verrà realizzata una coproduzione teatrale tra i Teatri di Agrigento, Pesaro e L’Aquila, “Otello”, che circuiterà nei teatri italiani. Inoltre: visite teatralizzate, spettacoli di danza, teatro didattico e culturale, mostre e per finire il “Gran Galà di fine anno” Ad eseguire il Concerto, l’Orchestra del Coro Lirico Siciliano o della F.O.S.S., diretti dal Maestro Francesco Di Mauro. 
  
Ufficio Stampa: Ennio Salomone Tel. 346.6142314 – E-mail: salomone.ennio@gmail.com

                                  Giò Di Giorgio

lunedì 9 dicembre 2024

Non sparate sul presepe Dal 19 al 22 dicembre 2024 Scritto e diretto da Massimiliano Pazzaglia

 


Con (in ordine alfabetico): Edoardo Ciufoletti, Giorgia Lepore Martinelli, Massimiliano Pazzaglia, Federico Scribani 

La notte della vigilia di Natale in una casa sperduta nella campagna toscana. Un uomo taciturno in cerca della sua pace. Una ragazza fin troppo dolce in cerca del suo passato. Un camionista scorbutico in cerca di una donna da amare. Un autostoppista meridionale in cerca della sua famiglia. Si ritrovano così, nella notte della Vigilia, quattro solitudini, che passeranno via via da una totale estraneità ad una "idea" di intimità, quasi a costituire, seppur momentaneamente, quel nucleo familiare dal quale ognuno è lontano. Ma in realtà, ognuno dei quattro personaggi non è quello che dichiara di essere. Davanti ad un albero di Natale “nevrotico” e a un presepe “sotto tiro” si svolge un giallo brillante pieno di equivoci e colpi di scena, fino ad un finale veramente imprevedibile. Mentre scrivevo “Non sparate sul presepe” avevo in mente tre riferimenti cinematografici che erano rimasti sedimentati nella mia memoria di appassionato di cinema: “The Rocky Horror Picture Show” di Jim Sharman, “Arsenico e vecchi merletti” di Frank Capra e “L’angelo sterminatore” di Luis Buñuel. La mia commedia, con il dovuto rispetto, vuole situarsi al centro di un immaginario triangolo che ha queste pellicole come vertici. Mi piaceva l’atmosfera cupa e piovigginosa dell’inizio del film di Sharman, con la richiesta di aiuto dei due protagonisti. Mi piaceva quel miscuglio di fiaba, festa e affetto familiare di “Arsenico e vecchi merletti”, commedia di pura evasione con venature noir. Ed infine, amo lo stile surreale di Buñuel de “L’angelo sterminatore”, con i protagonisti che addirittura non riescono più ad uscire dal salone del palazzo del proprio ospite. Ho costruito questa storia tenendo anche presente il detto “Scrivi ciò che ti piacerebbe vedere”, mescolandola con la mia idea del Natale e creando una trama fantasiosa (e surreale) che si snoda come un giallo brillante, con divagazioni e digressioni eccentriche dei nostri personaggi, per arrivare ad un finale che sorprenderà lo spettatore. Cit. Massimiliano Pazzaglia 

Teatro Trastevere Il Posto delle Idee via Jacopa de' Settesoli 3, 00153 Roma Feriali ore 21, festivi ore 17:30 INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA prevista tessera associativa intero €13,00-ridotto €10,00 Contatti: 065814004-3283546847 info@teatrotrastevere.it www.teatrotrastevere.it https://www.facebook.com/teatrotrastevere/ 

     Ufficio Stampa: Vania Lai vanialai1975@gmail.com

                      Giò di Giorgio