Dopo il successo della prima (puntata zero in gergo artistico) dell'emigrante, format di Giò Di Sarno su Radio Italia anni 60, con ospite l'attore doppiatore Gennaro Momo, si prosegue con la cantante attrice Carmen Di Marzo, Vi proponiamo in anteprima un intervista esclusiva per www.inciucio.it
“ Devo molto a Roma, perché oggi le mie spalle sono di
cemento armato e non mi hanno mai fatta piegare a cose che non volevo ”
Attrice, ballerina, cantante, emigrata dalla provincia
napoletana. Un’artista completa da tenere assolutamente sott'occhio…
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Da dove è emigrata Carmen Di Marzo?
Sono "emigrata" da un
piccolo paese in provincia di Napoli, Pomigliano d'Arco.
Ho sempre saputo cosa
volevo fare nella vita e sentivo che avrei dovuto cercare una realtà con più
stimoli, confronti e scambi.
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Cosa ti ha spinto a lasciare la tua terra
d'origine?
Mi ha spinto la voglia di
studiare e di diventare un'attrice di livello, che non fosse ripiegata su se
stessa e sulla comodità. E' un mestiere che necessita di continuo confronto,
impegno e spesso abnegazione. Sono napoletana e sicuramente Napoli è un luogo
di immensa tradizione da cui ho assorbito e imparato mille cose, ma sentivo di
voler vivere in una realtà che mi rendesse le cose più difficili.
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Cosa non deve mancare nella tua ‘’mappata ‘’
ideale ?
Non deve mancare tutta la
drammaturgia di Shakespeare e Strindberg e tutti i ricordi d'infanzia legati
alla mia famiglia e alla mia nonna, grandi sostenitori della mia carriera.
· Quali difficoltà e, quali vantaggi
riscontri nella Capitale?
Roma è una metropoli che ti fa
sentire all'inizio sperduta. Sei nel caos più totale, tutti fanno tutto ed è
facile incontrare millantatori e promesse improbabili. Ma è anche una città che
ti fa crescere in fretta e ti fa capire molti meccanismi di questo mestiere.
Devo molto a Roma, perché oggi le mie spalle sono di cemento armato e non mi
hanno mai fatta piegare a cose che non volevo. Ho sempre lavorato tantissimo e
incontrato molte persone speciali che hanno creduto in me e che mi hanno dato
delle opportunità meravigliose. Le realtà come Roma mi hanno insegnato che se
riesci ad emergere in una giungla, puoi credere davvero in te stessa senza
soluzione di continuità.
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Progetti futuri?
Mi attendono vari spettacoli
importanti questa stagione. Riprendo in varie città il mio monologo "Rosy
D'Altavilla", che gira da più di due anni e che ha riscosso grandi
consensi fra critica e pubblico. Poi sarò impegnata nel "Berretto a
sonagli" con Gianfranco Jannuzzo e in un nuovo bellissimo
monologo...Inoltre bollono in pentola vari progetti cinematografici di cui però
non posso parlare. Insomma si prospetta un anno intenso!
Giò Di Giorgio