sabato 5 dicembre 2020

NASCE MYSHOPIFY L’ATELIER VIRTUALE DI VANESSA FOGLIA, MECENATE DEL FASHION

 

VANESSA FOGLIA

Dicembre 2020 - Carattere di ferro, sguardo da sognatrice e spirito di gruppo: la stilista Vanessa Foglia, creatrice del brand Abitart, debutta sul web con il suo atelier virtuale nella veste di mecenate del fashion rigorosamente Made in Italy.

 

Un atelier digitale al tempo del Covid-19, contro lo shopping contingentato e gli altoparlanti dissuasori nelle strade dei centri storici d’Italia. Pensato come una piattaforma di e-commerce dove vedere anche video fashion in streaming, visitare virtualmente l’atelier della stilista, chattare e leggere il suo videoblog, su www.vanessafoglia.myshopify.com Vanessa Foglia offre alle sue clienti un’esperienza d’acquisto piacevole anche a distanza, mantenendo una forte relazione con il suo pensiero creativo.



 

Vendita sì di capolavori online, ma anche una “piazza fashion” virtuale che muta ogni giorno, ospitando nuove collaborazioni tra creativi che trasformano il proprio lavoro in un viaggio onirico. Il sito è più un punto di incontro virtuale dove, oltre al suo brand Abitart, trova spazio tutto quanto Vanessa Foglia ama. Dalla mamma “Raffaella per Domitilla” alle opere dell’artista Stefano Zampieri, dai bracciali Foglia di Stefy Vale alle collane energiche in carta di Caterina.



 

“Ho sempre desiderato creare un mondo che si tenesse per mano, dove la passione visionaria fosse quel filo rosso capace di unire la creatività e l’e-commerce è oggi la creatura da alimentare e far crescere con dedizione”, dice Vanessa Foglia, mecenate, promotrice di arte e bellezza. Basta digitare www.vanessafoglia.myshopify.com per aprire il suo mondo, dove i viaggi si trasformano in cappotti e ponchi, abiti e tutine. Qui la moda fiorisce. Il glamour sboccia e invade gli armadi delle clienti. C’è la giacca felicitas-atis Abitart. C’è l’abito Domitilla che, attraverso il movimento, ricrea le sfumature del vento e si piega alle curve delle donne. Ci sono creature che si moltiplicano, si fondono per poi fluire e fluidificarsi nelle opere di Zampieri che Vanessa Foglia ama, condividendone i pennelli come l’ironia. Sono solo alcuni esempi dei numerosi e mutevoli ospiti di questa galleria che nell’Antica Sartoria Moderna a Roma ha il laboratorio di Vanessa Foglia, dove il fatto a mano e il fatto su misura trionfa.



 

Vanessa Foglia, campana di nascita e cittadina del mondo, ha la sartoria nel sangue, perché si è formata nell’atelier di sua mamma Raffaella. È stata lei la sua “maestra” di vita e di creatività. Il suo atelier di 600 mq affacciato sulla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, era frequentato negli anni Settanta dalle signore più chic della Capitale. La sua sperimentazione fuori dal comune era conosciuta anche da fotografi come David Hamilton e Aldo Falla, con cui collaborava. Impossibile non ricordare i suoi lavori per Federico Fellini e quella volta che la Volkswagen la premiò come prima donna che conduceva un concessionario di macchine con risultati eccellenti. 



Dopo aver ricevuto quel riconoscimento, mamma Raffaella creò Domitilla, marchio di meravigliosi abiti da sposa. Oggi, Vanessa Foglia ospita Domitilla sul suo sito e ne condivide un sogno che si è avverato.

 

Ufficio stampa: Roberta Maresci tel. 329-0838585

Vanessa Foglia: email abitart@gmail.com – whatsapp 339-7223507


                                                    Giò Di Giorgio

"Donne che ce l’hanno fatta". Premiata Cinzia Mazzanti dell'IDI di Roma "Abbiate il coraggio di osare per mettere la vostra conoscenza, esperienza e competenza al servizio del prossimo"

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Il prestigioso riconoscimento premia le donne intraprendenti che con tenacia e determinazione raggiungono posizioni importanti nell'ambito industriale, professionale e della società civile.

Giunta alla alla VII edizione l'iniziativa di Sportello Donna in collaborazione con Fondazione Gaia e patrocinata dalla Commissione Europea, ha avuto luogo la prima volta all’Università di Pavia il 4 marzo 2014. Saranno 21 le donne che riceveranno questa onoreficienza 

Abbiamo incontrato Cinzia Mazzanti, Primario della prima Divisione di Dermatologia dell'IDI, Istituto Dermopatico dell'Immacolata.

Sorpresa di questa importante onoreficienza?
Si molto. Veramente inaspettata

Questo riconoscimento è davvero unico perchè premia l'eccellenza che la persona esprime nel suo campo. Qual'è stata per lei la chiave per raggiungere traguardi così ambiziosi?


Da quando ho ricevuto la comunicazione di questo premio mi sono chiesta perché? Tutto ciò che ho fatto mi è sempre sembrato molto naturale. Ma in questi giorni, proprio grazie a questo premio, ho ricordato e analizzato tanti momenti della vita in cui sono stata penalizzata dall’essere donna. Ho ricordato tanti inciampi, tante difficoltà. Non voglio ricordare i singoli episodi ma ciò che ha accomunato tutte le mie esperienze: non mi sono mai fatta intimorire. Ogni difficoltà l’ho vissuta come uno sprono a fare meglio e a non arrendermi. In ogni situazione ho cercato di vincere la tentazione di arrendermi ad una vita più semplice e più facile. Per mettere la propria professione ed il proprio ruolo al servizio degli altri non si deve avere paura di avere coraggio, come diceva Giovanni Paolo II.

Questa premialità da ulteriore lustro all'Italia e alle tante donne che lavorano con tenacia e perseveranza. Eppure il nostro sistema Paese non sempre riesce a esprimere meritatamente le nostre eccellenze. Quale consiglio si sente di dare alle giovani donne che intraprendono la loro carriera?
Ancora oggi si sente dire che certi ambienti sono prevalentemente maschili (incredibile! Lo hanno detto una settimana fa a mia figlia che si sta affacciando al mondo del lavoro). Purtroppo ancora si pensa che alcuni incarichi apicali siano di pertinenza dell’uomo. Non credeteci e non arrendetevi quando arriveranno i primi sgambetti. Abbiate il coraggio di osare per mettere la vostra conoscenza, esperienza e competenza al servizio del prossimo.


Responsabile Ufficio Stampa & Comunicazione Labozeta Spa

 

Alessandro Ambrosin 

interno +39-06-9209 4083

mob. +39 338 4911077 


Giò Di Giorgio

 

venerdì 4 dicembre 2020

Le verità di Claretta Petacci, prima di tutto, una donna Svelato, presso la sala Nassirya del Senato, il mistero dei celebri diari, giunti rocambolescamente a Roma

 


Un libro atipico, come lo definisce l’autrice, su una eroina romantica.

“Il giallo di una vita spezzata”, di Maria Pia Paravia, Graus Edizioni, presentato nella sala Nassirya del Senato in maniera distanziata, è un ricostruire i sentimenti di una donna raccontati da un’altra donna.



L’unica interpretazione possibile, quindi, del rapporto della giovane Claretta Petacci con Benito Mussolini, è quella fatta da una donna, l’autrice, che in questo testo tratteggia, dopo una lunga ricerca storiografica, le emozioni di Clara.



Clara, una donna vilipesa ed offesa sia durante i suoi tragici ultimi momenti di vita che dopo la morte, senza alcuna pietà.

Nel testo sono riportati anche importanti documenti sui diari della Petacci: svelato il mistero sulla loro fine. Gli scritti sono infatti giunti a Roma tramite il capitano dei Carabinieri Vincenzo Ceglia.



“Mi sono dedicata a questo studio per due anni e mezzo – dice l’autrice – con grande difficoltà e anche pericolo personale. E questo per riabilitare una delle donne più offese d’Italia. Perché credo che le donne debbano essere solidali. Nel libro non c’è risentimento. Il messaggio è quello di elaborare sempre il dolore”. Ma questi diari potrebbero nascondere dei segreti importati per l’Italia? “Certamente. Tutto fu occultato perché la democrazia rischiava l’anarchia. Occorreva ripulire la vecchia classe politica. L’uccisione era un male necessario: l’uccisione, non quello che hanno fatto a Clara”.



Un testo per riflettere sull’Italia e sulle profonde divisioni forse ancora oggi molto vive e sulla tragica fine di Clara, che non era in compagnia del Duce al momento della sua morte.

Il tutto è redatto in forma chiara, sintetica, in un linguaggio tipico degli anni Trenta/Quaranta. E le parti storiografiche sono svelate solo ad un lettore attento.



Tra i presenti dell’evento, moderato da Mariella Anziano con il supporto di Giulia Cerasoli, anche le attrici Eliana Miglio, che ha letto alcuni brani del testo in presentazione, Martina Menichini, attrice e doppiatrice, Valentina Ghetti, il conduttore Anthony Peth, il senatore e vice presidente del Senato Ignazio La Russa e l’editore Pietro Graus.

Da segnalare che questo è il primo libro della collana Metafisica diretta, per le Edizione Graus, dalla stessa Paravia. “Gli altri saranno storie sempre al femminile: la contessa Francesca Vacca Agusta, Maria Antonietta, ma anche i diari delle carcerate. Tutte le voci che non trovano un luogo per parlare”.



 

Maria Pia Paravia

Maria Pia Paravia, socia fondatrice della Fondazione Antonio Genovesi Salerno, ha pubblicato numerosi studi sull'alta formazione, sui nuovi profili professionali, sull'economia predatoria, sulle conseguenze della delocalizzazione delle imprese e sui processi interculturali: da oltre 20 anni, infatti, dopo aver conseguito accordi governativi nei paesi del Golfo Arabo da pioniere dell’amicizia tra Italia ed Emirati Arabi, ha creato il programma didattico “The Intercultural Project” che ha portato centinaia di studentesse arabe in Italia, le quali hanno studiato tematiche sociali e culturali senza per questo trascurare la nostra importante archeologia.

Nel 1989 per la prima volta la poesia polacca entra nel circuito letterario italiano: pubblica, con la casa editrice il Salice, "Le trascrizioni della Speranza" del poeta Kazimierz Wòjtowicz, uomo di chiesa perseguitato in patria e costretto a esercitare la sua missione in Austria.

Per anni ha pubblicato calendari poetici, stampati in migliaia di copie e caratterizzati da una grafica e scrittura essenziali; alcuni di essi sono oggetto di collezionismo.

Il suo ultimo libro "Pompei, crononi: ultimi istanti”, Electa Mondadori, è stato accolto dalla biblioteca del British Museum quale libro di eccellenza.

Nel tentativo di riportare la poesia nel circuito di lettura delle giovani generazioni, ha ideato il Festival della nano poesia, invitando i giovani ad esprimersi in versi utilizzando il loro neolinguaggio telematico, caratterizzato da una rinnovata ortografia.

Ha uno stile sintetico ed essenziale, un linguaggio narrativo versificato, una semplicità espositiva che reputa un punto di arrivo nella comunicazione per chi, come lei, nasce come settecentista. Ha seguito le orme di Ungaretti defilandosi da tutte le associazioni culturali apicali senza però utilizzare la di lui storica frase.

Beckett e Bene i suoi maestri. 

Lucilla Quaglia

Ufficio stampa

338.7679338

Lucillaquaglia63@gmail.com


Giò Di Giorgio

giovedì 3 dicembre 2020

ESTER GATTA PROTAGONISTA DI UNA MISSION DI SOLIDARIETA’ SANTOBONO PAUSILLIPON DI NAPOLI



 Nuova mission di solidarietà per Ester Gatta nella duplice veste di imprenditrice quale titolare di ESGA TRADIND srl e di autrice di un romanzo dal titolo “Positive”. (Cinema Edizioni). Dopo la recente esperienza di “Positive”,  film breve, realizzato in piena pandemia con la tecnica del nockumentary  che l’ha vista impegnata in più ruoli, da quello di  attrice accanto all’attore Fabrizio Nevola a  quello di produttrice, la vulcanica signora Gatta ha scritto il suo primo romanzo “Positive” anch’esso dedicato come l’omonima opera audiovisiva, agli Eroi Mascherati senza mantello, ovvero a quanti, medici ed infermieri,  sono da mesi in trincea per combattere in prima persona “Il nemico invisibile” cercando di salvare vite umane, spesso mettendo a serio repentaglio la propria. Il racconto è frutto dell’esperienza vissuta in Pandemia dall’autrice, della sua volontà di trasfondere agli altri “pillole di positività” al punto da creare un Blog quotidiano, “Be Positive” in onda ogni sera sui canali social alle ore 19,00, in cui lei stessa raccontava puntualmente news in rosa in un momento così complesso per l’intera umanità. In vista dell’avvicinarsi del Santo Natale, a partire dal 4 dicembre, Ester Gatta destinerà l’intero ricavato della vendita del libro “Positive” alla Fondazione Santobono Pausillipon, allo scopo di sostenere i progetti di solidarietà a favore dei piccoli ricoverati della nota struttura ospedaliera. Il volume, contenente il DVD del film omonimo, già inserito in tutti i circuiti editoriali (Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli) ed anche in store online come Amazon, potrà essere acquistato a scopo esclusivamente benefico nei tre punti vendita napoletani della ESGA TRADING e precisamente:

ELES , VIA MERLIANI 1 C 

ELES, VIA CARDUCCI, 48

ELES YOUNG: VIA SOLIMENA 91 


UFFICIO STAMPA: MARIDI’ VICEDOMINI

Mob: 338/2259860 – 333 /9921506 

maridyvicedomini@gmail.com

www.maridicommunication.com 

                                                           Giò Di Giorgio



martedì 1 dicembre 2020

CERIMONIA DI PREMIAZIONE IN STREAMING GALA CINEMA E FICTION 2020

 


 Si è felicemente conclusa la XII Edizione del Gala Cinema e Fiction in Campania, che per questa stagione, causa emergenza Covid 19, si è svolta interamente in streaming. La manifestazione, ideata e prodotta da Valeria Della Rocca, titolare della Solaria Service- Organizzazione Eventi, Presidente dell’Associazione Donne e Turismo, direttore artistico Marco Spagnoli, giornalista, critico cinematografico regista, sceneggiatore, in collaborazione con Film Commission Regione Campania, mira a celebrare ed a premiare le migliori opere audiovisive realizzate nell’anno precedente in Campania. La Kermesse si è articolata per l’intera settimana in una serie di incontri on line di altro profilo culturale, che ha visto avvicendarsi nel ruolo di docenti di masterclass attivate con studenti di grado superiore ed universitario, esponenti di rilievo dello showbiz nazionale. In particolare martedì 24 novembre c’è stato l’incontro sul tema dell’Audiovisivo in Campania di Marco Spagnoli e dell’attrice Iaia Forte con gli studenti del Corso di Management Strategico e Marketing nel settore turistico della Federico II di Napoli; il giorno successivo si è tenuta una masterclass dal titolo “Il film commedia in chiave napoletana” condotta dal regista – sceneggiatore Gianluca Ansanelli con gli allievi del settore audiovisivo dell’ Isis Casanova di Napoli, coinvolti successivamente il 27 novembre anche in un’interessantissima masterclass condotta dal regista Pappi Corsicato dal titolo “ Vedi Napoli e poi… vivi e lascia vivere” . Di grande interesse la masterclass del maestro Enrico Vanzina sul tema “Girare un film al tempo del lockdown”, tenutasi giovedì 25 novembre in collaborazione con l’Università Telematica Mercatorum, con gli studenti del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema. Ed ancora, da citare tra le attività del gala di questa edizione, le “Conversazioni” di Valeria Della Rocca on line su tematiche sempre attinenti all’audiovisivo con Maurizio De Giovanni, Ludovica Nasti, Veronica Mazza. La cerimonia conclusiva di premiazione si è svolta in streaming, venerdì 27 novembre a partire dalle ore 18 ed è stata condotta da Maurizio Casagrande. In concorso le seguenti opere distinte in varie categorie: FILM DRAMMATICO: Ultras; l’Immortale,365 Days, Tornare, Lui è mio padre, Mai per sempre; FILM COMMEDIA: Il Ladro di Cardellini, 7ore per farti innamorare, Sono solo fantasmi; FILM E SERIE PER LA TV: Vivi e lascia vivere, Diavoli Devils, L’Amica geniale storia del nuovo cognome. Una giuria di esperti composta da Titta Fiore, Felice Casucci, Enrico Magrelli, Riccardo Grandi, Teresa Marchesi, Enzo Sisti, Valerio Caprara, Vanni Fondi, Tonino Pinto, Iago Garcia si è così espressa : Migliore Film Drammatico: L’Immortale; Migliore Attore Film Drammatico: Fabio Massa; Migliore Attrice Film Drammatico: Antonia Truppo; Migliore Film Commedia: 7 ore per farti innamorare; Migliore Attore Film Commedia: Nando Paone; Migliore Attrice Film Commedia: Serena Rossi: Migliore Fiction: Vivi e lascia vivere; Migliore Attore di Fiction: Alessandro Borghi; Migliore Attrice di Fiction : Elena Sofia Ricci. Un Premio speciale è stato poi conferito ad Alessandro Preziosi per il documentario “La legge del terremoto”, realizzato per ricordare i 40 anni del terremoto in Irpinia.

 

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                                                       Giò Di Giorgio