Vittorio Introcaso, immigrato di Montegiordano (CS),
bellissima località al confine tra Calabria e Basilicata. E’ un giornalista, ma
non ha mai smesso di strizzare un occhio alla sua grande passione per il cinema
e il teatro. Passione che si porta dietro dai tempi della scuola che ricorda
con affetto e incita a non sottovalutarne mai l’importanza. Prima di arrivare a
Roma è emigrato in altre città tra le quali Siena, dove ha frequentato la
facoltà di Lettere e Filosofia e, nell’ultimo anno, un corso sul cinema
Neorealista e su alcuni film di Fellini tra cui “La Dolce Vita”. Proprio quelle
atmosfere vissute durante le proiezioni, i dibattiti successivi e, non ultimo,
lo studio delle sceneggiature lo hanno indirizzato in maniera determinante
verso tutto ciò che significa e rappresenta scrivere e raccontare per immagine.
Introcaso si fa subito notare sin dalla prima edizione di "L’Italia sul
2", dove faceva l'inviato, per quel suo modo umano di raccontare. Con il
suo personale stile entra in punta di piedi nei fatti di cronaca, anche in
quelli più crudi, portando alla luce l’anima del caso. Non solo il giornalista
che racconta, ma anche il regista di se stesso. Ha iniziato a collaborare con
la Rai sin dal 1998 come conduttore della rubrica televisiva di Rai Educational
“Islam Cultura e Civiltà” per poi collaborare con Oliviero Beha in tre edizioni
della trasmissione di inchieste giornalistiche "Radioacolori" sulle
frequenze di Radio1. È stato collaboratore ai testi ed inviato anche per
"Unomattina", vanta collaborazioni con diverse testate della carta
stampata e con altre produzioni televisive e radiofoniche della Rai e di
emittenti private. Sarà perché Introcaso è montegiordanese, una terra ricca di
natura, di mare e di montagna, che si occupa anche di enogastronomia e di
fotografia. In un’intervista rilasciata a TVDaily.it ha dichiarato, per quanto
riguarda gli approfondimenti da lui realizzati e che lo hanno colpito di più:
“[il] servizio filmato che più mi ha segnato è stato quello realizzato a
Capaci. Mi ha toccato profondamente parlare del giudice Falcone, di sua moglie
e degli uomini della scorta, immaginare e raccontare i loro ultimi istanti di
vita. Vite che ci hanno donato per combattere il cancro annidato nella nostra
bella e sciagurata Italia".
Forse è successo tra i banchi di scuola. Alle superiori avevo un prof. di
italiano che mi ha trasmesso tanta passione e amore per la poesia, per la
narrativa, per la scrittura. Aveva colto in me una sincera passione per la
verità e per l'arte. Ci insegnò come leggere un giornale, come arricchirsi,
come trovare le notizie, come stare attenti alle bufale, come ragionare con la
propria testa. Ero il suo pupillo; un uomo dolcissimo e poetico. Giorgio
Liguori (questo il nome del prof.) veniva da Oriolo Calabro un borgo
bellissimo. Non gli ho mai detto grazie. Mi ha insegnato ad avere fiducia in me
stesso e nel futuro, credo che questa cosa possa risultare scontata, banale,
invece è stata una gran fortuna, un privilegio. Avevo sin da allora una focosa
passione civile, il sogno di migliorare il mondo, la forza per oppormi con
sincerità alle ingiustizie e la consapevolezza di far parte di quella gran
famiglia che si chiama umanità. Quella passione e quel ragazzo continuano a
vivere in me ed insieme continuiamo a sperare e a lavorare follemente convinti
che il mondo vada salvato e non possiamo tirarci indietro.
Sono più di 20 anni che lavori in Rai, sia come inviato speciale che come conduttore di rubriche da te ideate. Oggi, ti piacerebbe avere un programma tutto tuo? E se sì di che genere, visto che ti occupi di moltissime cose?
Sono più di 20 anni che lavori in Rai, sia come inviato speciale che come conduttore di rubriche da te ideate. Oggi, ti piacerebbe avere un programma tutto tuo? E se sì di che genere, visto che ti occupi di moltissime cose?
Si certo che mi piacerebbe un programma mio, sarei ipocrita a dire il contrario. Ho un paio di progetti nel cassetto e spero prima o poi di realizzarli. Mi piace molto sperimentare soprattutto con le immagini, innovarsi ed evolversi anche nel linguaggio. Difendere la ricchezza della nostra lingua è un dovere di tutti. Mi piacerebbe un programma in giro per l’Italia alla ricerca di notizie, persone, eccellenze che fanno una gran fatica a trovare spazio in TV. Sono un uomo fortunato perché viaggio vado nei posti, verifico di persona, incontro, sento, vedo, respiro l’aria che di volta in volta incontro. In tutti questi anni ho incontrato storie bellissime, persone straordinarie, luoghi sconosciuti stracolmi d’arte e di bellezza. Ecco, mi piacerebbe un programma dove il suo motore principale potrebbe essere la ricerca della bellezza in tutte le sue manifestazioni. Musica pittura artigianato poesia ecc. Mi piacerebbe raccontare attraverso un linguaggio visivo nuovo, alternativo, sperimentale. Ironia, leggerezza, vivacità. La "Cultura” ama sorridere. A volte ridere, e non è vero che non fa ascolti... anzi.
Nel “tempo libero” come spendi la vita nella Capitale, così diversa da Montegiordano delle tue origini?
Cinema, librerie, passeggiate nel cuore di Roma con la testa in su mangiando un gelato. Sono poco mondano, locali, salotti e rumore assordante mi annoiano. Il traffico e le file mi deprimono. Amo le mostre di pittura, le cose tranquille nascoste, ma non disdegno lo stadio... ahahah... Mi spiace, Roma è cambiata tanto negli anni, quando sono arrivato qui per la prima volta avevo solo 17 anni era bellissima, io mi sono innamorato di lei e lei di me. Mi ha dato tanto. Spero possa rialzarsi presto e spero che i romani tornino ad amarla, proteggerla, difenderla. Non merita l’incuria. È un bene dell’umanità. Le sue pietre parlano della storia e dell’evoluzione dell’uomo. È nostro dovere prendercene cura. Purtroppo ho sempre meno tempo per viverla. Sono sempre in giro. Quando non sono al lavoro vivo in Maremma, un posto magico, non distante da Roma ma dove posso veramente staccare. Una scelta dovuta a necessità familiari ma che con il tempo si è rivelata la scelta giusta. Bici, motocicletta, 500 Fiat d’epoca... Adoro i motori e le strade poco battute che dalla campagna ti portano dolcemente fino al mare. La vera ricchezza oggi è il Tempo libero. Avere il Tempo necessario da dedicare a te alle tue passioni, tempo per le persone che ami. Quando ci riesco mi sento l’uomo più ricco del pianeta.
Come hai ammesso tu stesso, il servizio sul giudice Falcone ti ha lasciato un segno indelebile: come fai ad estraniarti dopo che hai dovuto parlare di fatti di cronaca a volte davvero inaccettabili?
Correndo, stancandomi in palestra, sentendo il rombo del motore della moto. Scrivere, disegnare, nutrirmi di narrativa, poesia, compensare con la musica... Ricercare la bellezza, solo così puoi combattere l’orrore che a volte sei costretto a raccontare. E credimi ne farei volentieri a meno. Mi aiuta l’esser convinto che l’informazione che porto a conoscenza del pubblico possa in qualche modo evitare future sciagure. Provo a spiegarmi meglio attraverso un esempio: raccontando un femminicidio immagino una donna che vivendo una condizione difficile e ascoltando la notizia trovi la forza ed il coraggio di reagire e magari denunciare un compagno che la maltratta. Credo profondamente nel servizio pubblico. Siamo al servizio degli utenti. L'informazione corretta migliora la vita di tutti. Io credo di esser portato più per la commedia che per la tragedia, ma spesso mi tocca raccontare vicende così crude che neanche vorrei toccarle. In tutti i modi cerco di svolgere il mio lavoro con massimo impegno e cuore possibili.
Voltare pagina quando hai finito è necessario. Subentra un istinto di sopravvivenza interiore, non so come spiegarlo, ma grazie al cielo certe cose si dimenticano presto. Altre invece te le porti dentro e conviveranno con te per sempre. Ma c’è dell’altro, me ne sono accorto con il tempo. Inconsciamente nei luoghi dove son capitato per amare alcune vicende, come una sorta di compensazione, ho cercato di scoprire anche i lati positivi locali. La bellezza, l’arte, la particolarità del paesaggio, le persone e gli artisti. L'Italia è infinitamente ricca di bellezza e eccellenze. Basta predisporsi ad accoglierle, sorprendersi, meravigliarsi. Ecco cosa mi aiuta anche in posti ormai famosi per vicende di cronaca nera. Ho scoperto davvero cose bellissime in posti dove non te lo saresti mai aspettato. Da tutto questo, come accennavo prima, nasce il desiderio di realizzare una trasmissione fatta di bellezze nascoste...
Progetti da realizzare e sogni nel cassetto?
Sogni nel cassetto e progetti? Wow, la trasmissione non ti basta, qui abbiamo bisogno di una enciclopedia intera. Ahahah. Vivere in pace con sé stessi, avere la grazia della fede, un amico che ti sprona e ti diverte intellettualmente. Vedere crescere serenamente i miei figli. Sentire l’odore dei colori sulla tela, perdermi nel mio mare. Racchiudere tutto in un libro di poesie, disegni, foto, pensieri. Strimpellare ancora a lungo la mia chitarra elettrica straziando i miei vicini. Leggere, leggere tanto. Adoro libri e scrittori. Un buon libro aiuta sempre…Ti fa viaggiare. Tornare tra qualche anno a Montegiordano e lavorare per contribuire a migliorare il posto dove sono nato. Partire, ritornare, poi ripartire ancora. Amare la vita e tutto ciò che ho intorno. Ancora fino alla fine (ammesso che sia prevista anche per me una fine! Ahahah.)
In conclusione di questa solare chiacchierata per cui ti ringrazio infinitamente, credo che anche tu ne sia accorta: piacere, sono Ulisse (ahahaah).
Uffico stampa Giò Di Giorgio