venerdì 2 novembre 2018

Casa di Rigoletto Mantova L'esposizione dal 17 novembre al 9 dicembre a cura di Carlo Micheli


MANTOVA - Oltre quaranta immagini  condurranno il visitatore lungo un percorso dedicato al concetto stesso di bellezza, attraverso lo sguardo intrigante di Agnès Spaak.

Si tratta di ritratti femminili filtrati attraverso il ricordo, cui si sovrappongono stati d’animo e sensazioni intimamente vissute dall’autrice, fermati e salvati dall’oblio.

Attimi preziosi che si sommano alla ricercata bellezza femminile, per dar vita ad una proposta che trascende la realtà, scivolano in una dimensione metafisica.
Ogni immagine è come un fiore che si schiude alla sensibilità dell’osservatore, catturandolo e coinvolgendolo sul piano delle emozioni.


Il Sense of beauty, secondo Darwin, è alla base dell’evoluzione della specie e competerebbe al sesso femminile che scegliendo di accoppiarsi con gli individui più forti e attraenti, esalterebbero il potere evolutivo della bellezza. Tuttavia, il “senso del bello” di Agnès Spaak non è da leggere in un’ottica evoluzionistica, bensì intimistica, dove le sue opere ripropongono  interrogativi che riguardano l'esistenza del concetto universale di “bellezza”.

Una bella foto è necessariamente una buona foto? "Chi volesse cercare risposte o certezze da parte di Agnès rimarrebbe deluso", precisa Carlo Micheli, curatore della mostra. "Non un titolo per suggerire, neppure una continuità espressiva, ma solo lampi nel buio, sigilli apposti a garanzia delle immagini. Il vero significato ognuno dovrà cercarlo da sé, facendo buon uso dei propri ricettori e della propria sensibilità". 

Agnès Spaak nasce a Parigi.

Figlia di Charles Spaak, sceneggiatore di capolavori cinematografici, inizia presto a respirare la temperie artistica e culturale della Parigi degli Anni Sessanta.
Si trasferisce in Italia dove inizierà la sua carriera d’attrice, esordendo nel ’65 nel ruolo di Laide in “un amore”, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati.


Esaurita la propria esperienza come attrice, si dedica alla fotografia, collaborando dapprima con importanti case di produzione cinematografica quali Twenty Century Fox e Titanus per le quali realizza ritratti dei principali divi (Claudia Cardinale, Oliver Reed, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Janne Moreau e numerosi altri).

Si stabilisce quindi a Milano dove si dedica alla moda e alla ritrattistica, divenendo in breve un punto di riferimento in quei settori.
Lavora come redattrice fotografica per Rusconi, Rizzoli, Mondatori, Condenast, Cairo ecc. Esaurito anche questo percorso professionale si dedica ad una ricerca più artistica e personale, che la porterà ad esporre in sedi prestigiose quali Palazzo Isimbardi a Milano, la Galleria Vittoria a Roma con “LE REVE DANS LE REVE” e al Castello di Lerici con la mostra “I FIORI DELL'ANIMA”.

Ufficio Stampa & Comunicazione
Alessandro Ambrosin
+39 338 4911077

Daniela Dal Lago

giovedì 1 novembre 2018

New Format televisivo"Il salotto culturale" dell’attrice-scrittrice Claudia Conte, per la regia di Vittorio Carfagna.



Battezzata in una sala dell’hotel Majestic, a via Veneto,Roma, culla della Dolce Vita, la prima puntata del salotto culturale dell’attrice-scrittrice Claudia Conte, per la regia di Vittorio Carfagna. 
Sei puntate che verranno trasmesse da varie televisioni locali. Ma la notizia è il rifiorire nella Città Eterna del salotto culturale che vedrà, all’ora del té, tanti vip parlare di diversi argomenti su un comodo divano.

”Ho pensato che fosse una buona idea spiega l’ideatrice della serie aggregare con appuntamenti fissi colleghi e amici.

 Un tè speciale, quindi, con attori, attrici, registi, produttori e scrittori.

 Si parlerà non solo di cinema e teatro, ma anche di grandi temi di attualità per conoscere più da vicino i volti tanto amati dal grande pubblico ed il loro punto di vista”.

E per il primo incontro ecco convocati lo scrittore-regista attore Francesco Apolloni, in compagnia del simpatico cane Sancho, che introduce come sempre in modo travolgente il suo nuovo libro “Perso a Los Angeles”, in libreria da soli venti giorni. 
Arrivano Pamela Villoresi, in sgargiante rosso, e il regista Angelo Longoni. E quest’ultimo non è certo qui per caso, visto che la Conte girerà due corti da protagonista di cui uno, sull'alzheimer, sarà diretto proprio dal cineasta. 

Mentre l’altro parlerà di malattia mentale. Molto interessato alla tematiche proposte il magistrato Roberto D’Alessandro, fidanzato della salottiera padrona di casa.

Man mano sul set della trasmissione arrivano anche Ester Vinci, nel cast di Squadra Antimafia, il simpatico Alex Partexano e poi la moglie di Angelo Longoni, Eleonora Ivone, in total black. 

Ci sono anche Simone Montedoro e Graziano Scarabicchi, l’attore Simone Amato, il conduttore Savino Zaba, in chiodo nero, e il produttore Claudio Bucci. 

Lucilla Quaglia






mercoledì 31 ottobre 2018

COME LE STAR AGGIRANO LA CENSURA SOCIAL. ECCO GLI STRATAGEMMI.


Da Style rivista  Chiara Molinaroli
 Da Kim Kardashian a Bella Hadid: i trucchi delle star più hot del web

Postare la propria foto senza veli? Sui social è vietato, pena l’eliminazione dello scatto da parte di chi controlla che le policy di pubblicazione vengano rispettate. Ci sono star, però, che riescono ad aggirare la censura. 
Come? Con diversi stratagemmi:
facendosi fotografare in una vasca da bagno traboccante di schiuma, per esempio, oppure assumendo una posizione frontale a “X”, con le gambe e le braccia incrociate per coprire le parti intime.
O ancora di profilo, valorizzando la sinuosità del corpo senza però far vedere nulla che il regolamento vieti. A volte le celebrity ricorrono a piccoli trucchi in post produzione, come l’aggiunta di un fiorellino o uno smiley proprio lì, per rispettare le linee guida condividendo comunque un’immagine da migliaia di like che sarebbe altrimenti proibita. Maestra in questo è sicuramente Emily Ratajkowski, che nonostante abbia il profilo pieno di nudi, i censori di Instagram sembrano non essersene ancora accorti.

E lo stesso si può dire di Kim Kardashian, che spesso usa i suoi social per rilanciare posati d’autore, come l’ultimo realizzato da David La Chapelle per pubblicizzare i prodotti di una linea di cosmetici. Guardare per credere!



martedì 30 ottobre 2018

"LA LORO VITA NON E’UN GIOCO"


SERATA D'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA VIDEO FOTOGRAFICA  'LA LORO VITA NON E' UN GIOCO' DI BEPPE CONVERTINI 

CHE ACCOGLIE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA,L'ASSESSORE REGIONALE AL LAVORO E  ALL'ISTRUZIONE MELANIA RIZZOLI,IL SEGRETARIO GENERALE DI TERRE DES HOMMES DONATELLA VERGARI,SUSANNA MESSAGGIO,JO SQUILLO,FEDERICA TORTI.JUSTINE MATTERA,ELISA D’OSPINA 

ALLA PRESENZA DI CENTINAIA DI RAGAZZI DELLE SCUOLE LOMBARDE E TANTI AMICI DELL'ATTORE CONDUTTORE .
LA MOSTRA ANDRA' AVANTI SINO AL 14. novembre A PALAZZO LOMBARDIA IN PIAZZA CITTÀ DI LOMBARDIA PER POI APPRODARE A MARTINA FRANCA A PALAZZO DUCALE E QUINDI A ROMA A PALAZZO DORIA PAMPHILI NEL NUOVO ANNO.


SONO IN MOSTRA 70 FOTO E I VIDEO DELLA MISSIONE UMANITARIA CHE CONVERTINI HA REALIZZATO IN MYANMAR PER TERRE DES HOMMES.

BEPPE DICHIARA : "QUESTA ESPERIENZA MI HA FATTO CAPIRE QUANTO IO SIA UN UOMO FORTUNATO E CHE NELLA VITA QUOTIDIANA BISOGNA CERCARE DI MANTENERE I PIEDI PER TERRA E NON LAMENTARSI DELLE PICCOLE E STUPIDE COSE CHE NON VANNO MA SOPRATTUTTO MI HA FATTO SENTIRE VIVO PERCHÉ FINALMENTE MI SONO RESO UTILE REALMENTE DONANDO IL MIO TEMPO AI BAMBINI BIRMANI PRIVATI DI TUTTO ANCHE DI UN FUTURO."

LA LORO VITA NON E’ UN GIOCO-ACQUA, SALUTE E ISTRUZIONE PER I BAMBINI DEL MYANMAR
E’ARTICOLATA IN QUATTRO SEZIONI LA PRIMA E’ LA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONE, LA SECONDA LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE ,LA TERZA IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE VALE PER TUTTI E LA QUARTA COLTIVARE SAPERI E SAPORI. UN ORTO A SCUOLA PERCHÉ?

BEPPE CONVERTINI AMBASCIATORE DI TERRE DES HOMMES AFFERMA :‘È UN DOVERE MORALE PER CHI FA IL MIO LAVORO METTERE A DISPOSIZIONE LA PROPRIA POPOLARITÀ PER CHI HA PIÙ BISOGNO. 

IO HO PERSO MIO PAPÀ A 17 ANNI PER UN CANCRO AI POLMONI E OGNI SERA ALCUNI MEDICI VOLONTARI VENIVANO A CASA PRENDENDOSI CURA MORALMENTE E MEDICALMENTE DI MIO PADRE.

LUI AVEVA TRA LE VARIE METASTASI  UNA  ESTERNA SUL VISO E TUTTE LE SERE LORO TAMPONAVANO LA FUORIUSCITA DI SANGUE  E LO SOSTENEVANO MORALMENTE E TUTTO CIÒ LO FACEVANO GRATUITAMENTE E QUESTO MI HA SPINTO AD ESSERE DAVVERO DISPONIBILE PER IL PROSSIMO E QUINDI IMPEGNARMI IN TANTE CAMPAGNE SOCIALI E SOPRATTUTTO A SPENDERMI PERSONALMENTE SUL CAMPO COME IN QUESTO CASO IN MYANMAR.

MI SONO OCCUPATO DELL’EDUCAZIONE,DELL’ISTRUZIONE,DELL’ALIMENTAZIONE,DELLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE.

DALL’ALBA A SERA TARDI NELLE BARACCOPOLI DI YANGOON APPROVVIGIONAVAMO LE FAMIGLIE MENO ABBIENTI DI VIVERI E MEDICINALI E QUINDI VISITE NELLE SCUOLE PER RIFORNIRE DI LIBRI,QUADERNI, PENNE MATITE  E TUTTO IL NECESSARIO PER POTER STUDIARE DEDICANDO IL TEMPO AI CUCCIOLI BIRMANI STUDIANDO E GIOCANDO CON LORO!’



         Daniela Dal Lago




lunedì 29 ottobre 2018

Grande successo nella Capitale, allo spazio “Fabrica”, della mostra d’arte “BURNING”.


Cento volti di passione femminile raccontati in una esposizione con le opere di Fabrizio Borrelli e Mario D’Imperio

Nella splendida cornice di Fabrica, in via Savonarola a Roma, si è tenuto un vernissage, a cura di Maria Italia Zacheo, con le opere meta-fotografiche e pittoriche, rispettivamente di Fabrizio Borelli e di Mario D'Imperio, a confronto, sul tema della passione femminile, un fuoco che esalta e al tempo stesso distrugge.

Storie di donne – anima e memoria nei volti -  colte dai due artisti, facce di una stessa realtà, unità bifronte ed espressione binaria di un'unica forza che attira, vivifica e annulla. Un gioco delle parti, proposto nelle due vie possibili: IN / OUT.

Fabrizio Borelli vive e lavora tra Roma e l’Umbria. È impegnato, da sempre, nel campo della restituzione visiva della realtà. La sua ricerca avviene attraverso molteplici linguaggi, da quello fotografico al video, dal cinema alla televisione.

Mario D'Imperio è nato a Matera ed attualmente vive a Roma. Dagli anni ottanta, accanto alla sua professione di medico, ha svolto un’intensa attività artistica, partecipando ad oltre cento mostre d’arte personali e collettive. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi riconoscimenti, tra i quali il prestigiosissimo “Premio Personalità Europea 2012”, attribuitogli  in Campidoglio.

La rassegna si colloca all'interno della manifestazione Rome Art Week, giunta alla terza edizione, completamente dedicata all'arte contemporanea, che ha l'obiettivo di proporre al pubblico un ampio programma di progetti culturali, tutti gratuiti, organizzati appositamente per la città di Roma. 

Per l'occasione gallerie, fondazioni, associazioni culturali, accademie, istituti italiani e stranieri, nonchè spazi indipendenti di ricerca aprono le loro porte ospitando eventi speciali, talk, incontri e approfondimenti sulle mostre in corso, aperture straordinarie. Rome Art Week si avvale inoltre del patrocinio della Regione Lazio, dell'Assessorato alla Crescita culturale del Comune di Roma, dell'Unione Internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dell'arte, dell'Università "La Sapienza" di Roma e di altre importanti istituzioni.

La serie di Fabrizio Borelli – BURNING OUT  - aperta da un titolo didascalia, è una sequenza/replica di un’unico volto femminile: la realizzazione non fa che esaltare l’ispirazione poetica dell’originalissimo artista.

Mario D'Imperio invece utilizza  l'antica tecnica della ceramica a grande fuoco. Le sue opere denotano ironia e superamento della moltiplicazione dei volti, proposta in passato dalla pop art. Qui il volto femminile – BURNING IN -  è stilizzato in un fumetto quasi umoristico ma proposto utilizzando la chiave artigianale della ceramica, con  il recupero di una linea di disegno semplice ed essenziale, in contrapposizione alla produzione industriale di molta arte contemporanea.

Nel corso dell'inaugurazione della mostra ha avuto luogo lapplauditissima performance teatrale Quod ad artem feminei pertinet, dell’artista Antonella Pagano. Adottando i linguaggi della moda, della metrica e della musica, la Pagano ha narrato una originalissima fiaba in forma di poesia, offrendo agli spettatori la lente di ingrandimento per scorgere tutte le infinite variazioni dell'amore e dell'universo femminile.

Particolarmente apprezzati, nel corso della serata, gli interventi del regista e produttore cinematografico Pierfrancesco Campanella e dell’esperto d’arte e regista Emanuele Pecoraro, che hanno illustrato con parole essenziali ed appropriate il senso della mostra, oltre a presentare il prestigioso curriculum dei due artisti protagonisti dell’evento.




Tra il pubblico, ad applaudire i “festeggiati”, la nota art-director e fotografa Laura Camia, reduce dal successo dei due cortometraggi “Pensiero giallo” e “L’idea malvagia”, entrambi diretti da Pierfrancesco Campanella.





          DANIELA DAL LAGO











domenica 28 ottobre 2018

Festa Cinema Roma, vince "Il vizio della speranza" di De Angelis


Roma, 27 ott. (askanews) - È "Il vizio della speranza" di Edoardo De Angelis il film che si è aggiudicato il "Premio del pubblico BNL" alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Il premio, in collaborazione con il main partner della Festa, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale. L'edizione di quest'anno della Festa chiude con un incremento sia del pubblico che della copertura stampa, come hanno riferito il direttore artistico Antonio Monda e la vice Presidente della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli nella conferenza stampa finale: un +6% di riempimento delle sale rispetto allo scorso anno, l'1% in più di articoli sui quotidiani nazionali e un + 13% sui media internazionali. In forte crescita anche i numeri sui social network: + 48% su Instagram, + 13% su Twitter, + 12% su Facebook.
Dopo aver espresso la sua soddisfazione per il successo della Festa, anche grazie alla presenza di grandi ospiti come Martin Scorsese e Cate Blanchett, Monda ha sottolineato che il budget resta ancora il punto debole della manifestazione: "Cercherò di avere altri finanziamenti. - ha detto - Il budget di 3 milioni e 400mila euro è molto inferiore a quello di altri festival, se avessimo il 15-20% in più potremmo fare altro. Farò un appello a soci e sponsor perché ci aiutino a fare un salto in avanti che potrebbe fare la differenza".
A proposito della vittoria de "Il vizio della speranza", Monda ha lodato il coraggio del regista e ha sottolineato: "Sono felice non solo per la bravura di De Angelis ma anche perché viene sfatata la leggenda secondo cui alla Festa ci sarebbe una certa freddezza nei confronti del cinema italiano. - ha detto il direttore artistico - Credo che prendere un film perché è italiano è sbagliato, prenderlo perché è bello è giusto".

Daniela Dal Lago