venerdì 28 febbraio 2020

Il romanzo "La contessa di Salasco" di Maria Delfina Tommasini presentato nella redazione di Romaoggi.eu .


La cantante attrice Naira con la scrittrice Maria Delfina Tommasini

Grande successo nella redazione di Romaoggi.eu per la presentazione del libro “La Contessa di Salasco” della talentuosa scrittrice Maria Delfina Tommasini. 

Presenti molti colleghi della stampa, ospiti illustri ed  amanti della lettura. Molto interessante, durante la conduzione ad opera della giornalista Rai Antonietta Di Vizia, l’analisi psicologica del personaggio realizzata della Dott.ssa Emanuela Scanu che ha dato un valido contributo alla identità della protagonista del libro ovvero la contessa di Salasco. Intense ed appassionate le letture di alcuni brani del libro magistralmente interpretate dall’attrice Natalia Simonova, che in teatro da anni porta in scena storie di donne che hanno cambiato la storia dall’800 ad oggi.
La scrittrice Maria Delfina Tommasini, la Dott.ssa Emanuela Scanu e l'attrice Natalia Simonova

Super ospiti della serata: la cantante Naira -Samantha Innocenti in uscita con il suo nuovo video “Sale ed Assale”, l’editore di Inciucio.it Giò Di Giorgio, la direttrice della rivista Tempo Libero Rossella Ronconi, la Miss Elisabetta Viaggi, la scrittrice Alessandra Giacomini e la psicologa Daniela D’Urso.
la direttrice della rivista Tempo Libero Rossella Ronconi con la scrittrice Tommasini

La contessa di Salasco donna del Risorgimento italiano, per lo più sconosciuta al grande pubblico è rivissuta ieri sera nei racconti e nei dettagli appassionanti della Delfina Tommasini, che in questo libro porta alla luce la storia romanzata di una nobildonna affascinante e anticonformista che ha vissuto l’epopea del Risorgimento.
Analisi psicologicarealizzata dalla Dott.ssa Emanuela Scanu, ha svelato lati nascosti della protagonista del libro e a lei abbiamo chiesto:
ospiti

Chi era sotto il profilo psicologico la Contessa di Salasco?

“Maria Luisa Alessandra Flavia Canera, Contessa di Salasco è stata una donna realmente vissuta nata  nel 1830, ma quella che vado ad analizzare è la versione romanzata della Contessa presentata da Maria Delfina Tommasini nel suo ultimo romanzo. Non è possibile fare una analisi psicologica senza svelare almeno in parte la storia poiché bisogna partire dalla nascita per comprendere i perchè delle azioni e come si è arrivati alla fine. Quello che sappiano è che la sua nascita è avvenuta nella tenuta dei genitori al Torrione a Pinerolo, nei pressi di Torino: questo è un dato importante perché sarà proprio nella proprietà dei genitori ad evidenziarsi la natura ribelle di Maria. Probabilmente nascere donna e primogenita è stato il primo problema (non viene riportata neanche la sua data esatta di nascita si sa solo che dovrebbe essere stata ad agosto!) ad una bambina non venivano prestate tante attenzioni e spesso finivano gestite dalle governanti. 
L'attrice Natalia Simonova con la giornalista Rai Antonietta Di Vizia

Già in tempi così remoti l’autostima ne avrà risentito. Da piccola chiede un pony, nasconde la bambola nella stalla, ama duellare con una spada di legno e cavalcare, diventa amica e gioca con il figlio del fattore. Probabilmente non si è mai sentita amata ed apprezzata ed ha usato questi comportamenti ribelli per farsi notare (ma che hanno provocato reazioni opposte!) e alla fine sono divenuti un’abitudine.Oggi la definiremmo in modo benevolo “maschiaccio”, ma per l’epoca era un comportamento inaccettabile tanto da spingere i suoi a trasferirla prima a Parigi e poi a Londra. La sua adolescenza risalta ancora di più questo carattere ribelle ed inizia a provare curiosità e passione prima verso il figlio del fattore e poi verso i vari uomini che ha incontra di cui spesso è lei a provocare le attenzioni specie quando si trova lontano da casa e può più facilmente sfuggire al controllo.

Una donna colta e di gran fascino, curiosa ed intelligente, ma sempre schiava di passioni momentanee che appaga senza mai pensare alle conseguenze. Anche il matrimonio è una passione passeggera che dura appena un anno e terminato prima della nascita della figlia per la quale non ha provato mai nulla, durante i primi mesi di gravidanza ha fatto di tutto per provocarsi un aborto, e che in seguito abbandonerà. Una donna dove la femminilità è espressa solo nell’atto sessuale e nei brevi attimi della seduzione, ma mai donna vera, non mamma, non moglie. Non usa neanche il suo corpo per ottenere vantaggi, lo usa e basta quasi non fosse il suo. Non c’è mai un pensiero di riflessione sui suoi comportamenti solo un agito continuo non c’è mai un vero interesse per un uomo di cui a volte subisce un fascino passeggero. Lo stesso accade con la politica in cui si è inserita più per curiosità e voglia di emozioni più che per un vero sentimento patriottico. 
l'ex Miss Elisabetta Viaggi con la scrittrice Tommasini

Una donna che per posizione ed intelligenza avrebbe potuto lasciare ai posteri molto di più di quello che ha lasciato (un baule con dei cimeli?) un periodo storico importante costellato da personaggi che hanno fatto l’Italia e che lei ha avuto l’occasione di incontrare.
Una donna che ha allontanato la famiglia di origine, il marito, la figlia, ha sperperato denaro incurante dei debiti. Una donna che alla fine della sua vita si ritroverà sola ed in povertà con la mente annebbiata circondata da gatti ai quali non ha nulla da dare da mangiare. Non c’è mai neanche il raggiungimento di una vera maturità neanche la maternità mitiga il carattere.

Si sente stretta in regole ed obblighi ed il suo continuo impulso è sempre quello di scappare. Cambierà spesso anche il suo nome per non essere riconosciuta (la sua fama negativa la precedeva!). Un’identità instabile data dalla mancanza della famiglia che ha dovuto prenderne le distanze, ed una sua incapacità di fondo di mantenere rapporti duraturi con le persone che la circondano. Neanche con i fratelli ha mantenuto il minimo rapporto, mai un’amica con cui confidarsi e confrontarsi. Probabilmente si è sentita più sola di quello che lei stessa ha mai avuto modo di provare. Sembra infatti che neghi continuamente le sue emozioni continua ad andare avanti senza mai imparare nulla dalle proprie azioni. Oggi la definiremo una egocentrica”. 

Biografia : Maria Delfina Tommasini. 


Nata a Roma, dove vive. Fiera delle proprie origini calabresi. Conosciuta Viterbo e la sua provincia se ne è innamorata. Laureata in giurisprudenza con una tesi in medicina legale sull’esame autoptico. Ha lavorato per quarant’anni presso un istituto di credito occupandosi di finanza ed economia. Impegnata in attività di volontariato e sportive. Ha partecipato a laboratori di scrittura creativa, di cui uno con Cinzia Tani, e ottenuto riconoscimenti in svariati premi letterari. Una passione particolare per il genere giallo nata fin da piccola con le indagini di Poirot e Holmes; una dedizione alla lettura di ogni genere. Ha pubblicato racconti in svariate antologie: Q’antot’amo (Damster Ed.), Chi ha ucciso Renzi? (MontegrappaEd.), Micol-Racconti della memoria (Laboratorio Gutemberg), Va in scena la commedia umana (L’Erudita Ed.), Polvere sotto il divano (Perrone ed.).
Ha pubblicato inoltre due romanzi scritti a più mani, Pazzo thriller (Ed.Centoautori) e Girotondo napoletano (Homo scrivens Ed.), primo premio al concorso letteraro”Carver 2016”. Tre suoi racconti classificati ai primi posti al concorso letterario Roncio d’Oro, sono inseriti nell’antologia “Roncio d’oro Città di Ronciglione”. Ha ricevuto una menzione d’onore per Quel certo cininin nel 2012 e una per Luna d’oriente nel 2016 partecipando al premio di narrativa gialla inedita “Delitto d’autore“ organizzato da ACSI (ass.cultura sport e tempo libero) Comitato prov.le Lucca e Versila. Ha pubblicato il romanzo “Quel certo cicinin” Alter Ego editore nel 2015 e “Mascioli e i suoi cicinin” Robin editore nel 2017.
Ad agosto 2017 è risultata vincitrice del premio “Argenpic scrivere donna Daniela Marrozzi” di Tarquinia e prima classificata premio Argenpic 2017 sez.Racconti.
Nel 2019, insieme ad Alessandra Giacomini, ha pubblicato il romanzo ”In riva al male- omicidio al Pirgo” e ,sempre nel 2019, è uscito il suo ultimo libro “ La contessa di Salasco”.


Ufficio stampa Antonietta Di Vizia

                                              
                                                        Giò Di Giorgio



mercoledì 26 febbraio 2020

L’arte multimediale sbarca nella Capitale L’Istituto Culturale Coreano inaugura, il 25 febbraio, la mostra “From the Past”: tre sale per parlare della cultura coreana passata, presente e futura, attraverso la tecnologia



La mostra “From the Past” si presenta formalmente come una  moderna rassegna di arte multimediale, ma la peculiarità si trova nel fatto che gli argomenti e le fonti delle opere provengono da patrimoni culturali tradizionali della Corea. Vale a dire che le opere sono nate ispirandosi al passato, reinterpretate attraverso la tecnologia culturale corrente, le arti multimediali, e racchiudono l’intento di mostrare la potenzialità della cultura tradizionale nel futuro all’interno della continuità del tempo.


Un’altra peculiarità di questa mostra si trova nell’interazione degli spettatori i quali, diversamente dalle mostre tradizionali, sono coinvolti in una partecipazione diretta e pratica: in questo modo viene sottolineata l’importanza della comunicazione. I contenuti temporali vengono collocati nello spazio e in questo spazio, attraverso il ciclo di comunicazione delle persone, gli spettatori si avvicineranno e comprenderanno in modo naturale le culture tradizionali della Corea.


La rassegna è strutturata in tre sale tra passato, presente e futuro, dove contenuti temporali sono stati collocati in uno spazio.


La sala centrale rappresenta la sala del passato dell’artista Junghwan Sung, nella quale si può fare esperienza delle culture tradizionali della Corea attraverso la pittura tradizionale e la pittura buddista. Pitture tradizionali dei celebri pittori Hong-do Kim (1745-1806?) e Yun-bok Sin (1758- ?) del periodo Joseon saranno resi visibili agli spettatori attraverso grafiche tridimensionali e tecniche di animazione e sarà possibile ascoltare strumenti tradizionali coreani con un semplice tocco dello schermo.
 Non mancherà l’occasione di incontrare l’”Avalokitesvara dalle mille braccia”, una reinterpretazione tridimensionale dell’omonimo dipinto buddista del periodo Goryeo, il quale, con i suoi mille occhi e mille braccia, beneficia tutti gli esseri.



La sala 1 rappresenta la sala del presente “From the Past” dell’artista Seung ku Han, dove all’interno si potrà provare a suonare il Buk, uno degli strumenti tradizionali coreani tutt’ora utilizzato, e interagire personalmente per scoprire l’Hanbok (abito tradizionale coreano) indossato dagli antichi funzionari all’interno dei ritratti. In particolare il “Networked Identities”, opera di arte multimediale, esteriormente rende possibile un’esperienza diretta dello strumento coreano mentre interiormente permette di concentrarsi nell’atto rituale del suonare lo strumento, scomponendo così il proprio ego. Poi riprendendo nuovamente a suonare, si riempiono gli spazi vuoti dell’ego scomposto con nuovi aspetti del presente.


La sala 2 rappresenta la sala del futuro “From the Past” del gruppo di artisti di arte multimediale Le Congpoje. In questo spazio essi hanno reinterpretato il mondo del celebre letterato Jeong-hui Kim (1786-1856), del periodo Joseon, attraverso un linguaggio futuristico di video e suoni interattivi. In particolare, la bellezza delle forme ritrovata nelle opere principali dell’artista, “Yu Hee Sam Me” e “Gye San Mu Jin”, viene collegata con la bellezza delle forme dell’alfabeto coreano rendendole visibili in uno spazio tridimensionale. Inoltre, i suoni che riempiono gli spazi di allestimento, attraverso diversi processi di cambiamento della proprietà dei materiali, esprimono la filosofia artistica dell’artista Jeong-hui Kim che valica i limiti dei ricordi del passato e si collega al futuro.



Ufficio stampa mostra: Lucilla Quaglia 338.7679338 
lucillaquaglia63@gmail.com

Inaugurazione mostra “From the past” – 25 febbraio 2020, ore 19.

Periodo mostra “From the past” – 26 febbraio – 26 marzo 2020.
Istituto Culturale Coreano, via Nomentana 12

                       Giò Di Giorgio





lunedì 24 febbraio 2020

I CONCERTI AL MUSEO Sabato 29 febbraio 2020 - ore 21.00 Patrizio Destriere BoProject JAZZ & MOVIES Patrizio Destriere (sax tenore e soprano) Francesco Venerucci (pianoforte) E. Fioravanti (batteria) Giuseppe Civiletti (contrabbasso) Museo del Saxofono via dei Molini snc (angolo via Reggiani) 00054 - Maccarese, Fiumicino (RM)

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Quinto concerto del 2020 al Museo del Saxofono di Fiumicino: sabato 29 febbraio è in programma il Patrizio Destriere BoProject con JAZZ & MOVIES. Frutto di una stretta collaborazione tra Francesco Venerucci agli arrangiamenti e Patrizio Destriere al montaggio video e, tra le sue fila, un nome importante del jazz italiano ed internazionale quale il batterista Ettore Fioravanti e il contrabbassista Giuseppe Civiletti, il progetto ha l'obiettivo di far riscoprire alcuni capolavori musicali del cinema italiano e si basa sull’interplay tra immagini e musica improvvisata dove i film prendono nuova forma dalla musica che li accompagna donando una nuova esperienza emotiva all’ascoltatore.
Negli anni ‘50 e ‘60 il cinema italiano consegue una fama internazionale senza precedenti e le opere di Fellini, Visconti, Pietrangeli, Germi, Monicelli, Antonioni ancora oggi vengono considerate capolavori della settima arte. Non fanno eccezione i compositori delle colonne sonore: in primis Nino Rota ed Ennio Morricone, ma anche Armando Trovajoli, Carlo Rustichelli, Piero Umiliani, Piero Piccioni, Gianni Ferrio, Stelvio Cipriani, Riz Ortolani e tanti altri. Prendendo spunto dalle opere di tali compositori, i musicisti ne proporranno una rilettura jazzistica, con la proiezione delle pellicole in clip creati appositamente per essere musicati dal vivo ed interagire con essi.

Nel Corso della serata i visitatori potranno ancora visitare la mostra fotografica “Fellini un visionario sul set” a cura del Comune di Fiumicino e della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, in programma, ad ingresso libero , per tutto il mese di febbraio.
L'iniziativa, come anche gli altri eventi della stagione musicale del Museo, è tesa a promuovere ed avvicinare giovani, appassionati e cittadini alla musica dal vivo ed alla settima arte celebrando una location unica al mondo ed uno strumento senza eguali.

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Francesco    Venerucci  classe 1968 è attivo concertisticamente dal 1985, partecipando a numerose rassegne musicali, a programmi radiofonici e televisivi. Ha composto musica da camera, lirica e sinfonica, colonne sonore, balletti e musiche di scena. Diplomato in composizione sotto la guida di Claude Ballif, in  armonia, analisi, direzione d’orchestra, e orchestrazione a Parigi e in pianoforte sotto la guida di Valentino Di Bella.
Ha conseguito un Master post laurea in composizione teatrale e coreutica sotto la guida di Fabio Vacchi. E' autore di opere liriche tra i le quali Kaspar Hauser (libretto di N. Ghetti) e Scanderbeg (libretto di Q. Principe) allestite dal teatro nazionale d’opera di Tirana. E’ stato premiato in vari concorsi musicali tra i quali il Dimitri Mitropoulos di Atene e Barga Jazz.  Francesco Venerucci è un apprezzato compositore, arrangiatore e pianista attivo in diversi campi musicali , dalla classica contemporanea al jazz, passando per la world music e il tango. Collabora con importanti artisti ed ensembles internazionali  (il sassofonista Claude Delangle,  l’Orchestra of Colors di Atene,  il Danish Saxophone Quartet ecc ecc). 
Ospite in numerosi progetti discografici, Francesco Venerucci ha firmato  a suo nome i cd Tango Fugato, Early Afternoon e Tramas (Alfa Music/ Egea, 2019) con la partecipazione del saxofonista statunitense Dave Liebman.



Il Museo del Saxofono gode del Patrocinio di Comune di Fiumicino ed Ambasciata del Belgio ed è sponsorizzato da Selmer Paris (Francia), Borgani (Italia), Eppelsheim (Germania), BCC Roma, International Woodwind (Usa), J'Elle Stainer (Brasile).     
Suoi partner sono le Farmacie Comunali Fiumicino, ProLoco Fregene-Maccarese, Complesso L’Oasi e Anipo (Francia).


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Sito web ufficiale:

Infoline:
39 06 61697862 - info@museodelsaxofono.com

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 - +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it