venerdì 13 dicembre 2024

La danza sportiva a un bivio cruciale

 

Non sempre si può procedere liberamente “a passo di danza”. La frase idiomatica è in questo caso oggettivamente calzante poiché si riferisce a un movimento che coinvolge, sia a livello amatoriale sia agonistico, milioni di persone: così, prima del termine di un anno animato da contrasti e prese di posizione più o meno degne di attenzione, l’Unione Danza Italiana (UDI) ha lanciato un grido di allarme, sottolineando la necessità di dare una svolta al mondo del ballo nel segno dell’etica, della trasparenza e dell’inclusività. 

L’UDI, in sostanza, sostiene che il modo della danza in Italia necessiti di un cambiamento fondato su stile, passione, sostegno del talento, di una trasparenza e di una correttezza fondamentali per l’abbattimento delle barriere di accesso alla danza. A questo, fa notare l’Unione Danza Italiana, “si aggiunge l’esigenza di condannare le forme di razzismo, violenze di genere, ingiurie e violenza verbale”. Per comprendere la portata del movimento, dei suoi travagli e delle sue aspettative basti dire che in Italia i ballerini sono oltre un milione , tra giovanissimi e anziani; per non parlare di maestri di danza, di scuole, agenti e manager, tecnici e associazioni sul territorio. 

Secondo l’UDI tutte queste componenti “vivono uno stato di disagio per l’atmosfera complessiva in cui è via via degradata la pratica della danza sportiva”. È quanto riferisce l’Unione Danza Italiana che parla di ballerini in difficoltà , desiderosi di una rinascita in grado di restituire alla danza italiana quell’aura di rispetto e primazia della quale era circondata fino a pochi anni fa, affermando: “Desideriamo restituire il sorriso a tutti gli attori del settore, l’entusiasmo, il clima armonioso e leggero, l’energia trascinante del pubblico. In definitiva, riportare l’etica e il rispetto nel confronto, nell’organizzazione, nelle esibizioni; ponendo al centro la trasparenza e la correttezza nelle condotte da parte degli amatori, dei professionisti e dei responsabili delle associazioni e degli enti istituzionali”. 

Il settore della danza sportiva e degli sport musicali, nel nostro Paese è rappresentato dalla Federazione Italiana Danza Sportiva e Sport Musicali, cui è demandata l’organizzazione delle gare ufficiali in Italia, quali i campionati nazionali e regionali e di tutte le altre manifestazioni agonistiche. Nel settore della danza sportiva e degli sport musicali, nel nostro Paese operano diverse Associazioni, che organizzano gare, eventi e altre manifestazioni agonistiche. Attualmente il mondo della danza sportiva è, secondo l’UDI “depresso da uno stato di disagio per la trascuratezza da parte della Federazione, che ha addirittura abbandonato l’organizzazione della quasi totalità delle manifestazioni, lasciando spazio alle iniziative più disparate di Associazioni ed Enti di promozione che hanno instaurato un regime di controllo sulle gare”. Insomma, il sistema sta attraversando una fase delicata, un bivio tra conservazione dello status quo e un’innovazione che porterebbe al cambiamento. Molti ballerini professionisti che hanno scelto di dedicare la vita alla danza sportiva, ma anche semplici appassionati, cultori del ballo, esordienti - dopo anni trascorsi ad esibirsi ai diversi livelli - sono giunti al punto di rottura e si trovano costretti a denunciare , sempre secondo l’UDI, “una situazione nella quale il talento e l’impegno vengono soffocati da metri di giudizio falsati che non tengono unicamente conto delle effettive capacità dei concorrenti”. Altrettanta preoccupazione - conclude l’Unione Danza Italiana - viene manifestata “per la crescente affermazione di una cultura maschilista e “sessista” mentre le donne, soprattutto le giovani ballerine, non sono rispettate né tutelate. In tale contesto danzatori, atleti e famiglie manifestano disagio all’interno di ambienti che dovrebbero essere sani, inclusivi e rispettosi della crescita personale e professionale”. 

  Ufficio Stampa: Marino Collacciani 338.7146750 m.collacciani@gmail.com 

                                    Giò Di Giorgio