La Promessa Onlus lancia l'allarme
e produce dati inquietanti sui due fenomeni
Cresce il numero di 11enni dediti alle “abbuffate
alcoliche”
e il gioco compulsivo “spacciato” nelle edicole è
ormai fuori controllo
600 persone in cura nel 2015 al “Gemelli” sono ora
senza assistenza
per il mancato rinnovo della convenzione con La
Promessa Onlus
Aumenta il numero di donne colpite dal “morbo”
dell'azzardopatia
anche se il gentil sesso fatica ad ammettere le
necessità di farsi aiutare
“La Promessa da mantenere”
Gioco d'azzardo patologico e binge drinking,
nuove dipendenze, emergenze sociali non affrontate con il dovuto impegno e la
necessaria tempestività. Il grido d'allarme arriva da La Promessa Onlus,
un'Associazione di psicologi e personale specializzato oltre che di volontari
presieduta dal dott. Fabrizio Fanella, che da 22 anni lavora nel
sociale, inserita nella rete sommersa dei problemi purtroppo radicati e di
quelli nascenti in Italia e, inevitabilmente, in una città vasta, complicata e
disorganizzata come Roma. Le due nuove dipendenze – la prima ormai
conclamata, l'altra in crescente avanzamento – sono di fatto trascurate dalle
istituzioni e anche se, come vedremo, sono state censite, non godono del
necessario livello di attenzione a fronte di una dilagante ascesa.
Dinanzi a colpevoli silenzi e in assenza di interventi mirati nel tessuto
pubblico, “La Promessa” intende “mantenere” il proprio impegno
ultraventennale a livello di prevenzione e cura, con gli adeguati supporti
sperimentati e portati avanti con successo dal 1994 ad oggi.
Binge Drinking. I
dati diffusi il 16 aprile 2016 – durante l'Alcohol Prevention Day presso
l'Istituto Superiore di Sanità - hanno dipinto un quadro inquietante (fermo,
però, a un'indagine del 2014) ponendo per la prima volta attenzione al fenomeno
nascente del binge drinking (letteralmente “abbuffata alcolica”). Al
fine di valutare il rischio per la salute connesso all'assunzione di bevande
alcoliche sono stati presi in considerazione sia il consumo di vino, birra o
altri alcolici che supera le quantità raccomandate (consumo abituale
eccedentario) - in base a quanto proposto nei nuovi livelli di assunzione di
riferimento di nutrienti - sia gli episodi di ubriacatura concentrati in
singole occasioni (per l'appunto, il
binge drinking).
C'è da dire che per i ragazzi al disotto dei 18 anni
qualsiasi tipo di consumo viene considerato
a rischio per la salute: infatti, i giovanissimi non sono ancora in grado di
metabolizzare adeguatamente l'alcol. Nel 2014 risultano in Italia 8 milioni
e 265mila le persone di 11 anni e più che eccedono rispetto alle
raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale
eccedentario e binge drinking) di cui 5 milioni e 955mila maschi e 2 milioni e
310mila femmine. Il consumo abituale eccedentario riguarda il 15,5% degli
uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking il 10% degli uomini e il 2,5%
delle donne. Il consumo abituale eccedentario
riguarda il 15,5% degli uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking
il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne. Comportamenti non moderati nel consumo
di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli
ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l'8,1% delle donne), tra i
giovani di 18-24 anni (22% dei maschi e 8,7% delle femmine) e tra gli
adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente, il 21,5% e il 17,3%).
Il gioco d'azzardo patologico. E, a proposito di giovanissimi, le edicole – sempre più luogo di spaccio di gioco potenzialmente compulsivo – vendono ai ragazzi più “gratta e vinci” che figurine. Un fenomeno in espansione che frutta evidentemente grossi introiti all'Erario, ma che allo stesso tempo comporta in termini di ricadute enormi costi sociali, superiori alle somme incassate. Infatti, a parte il valore incommensurabile di una buona salute, compromessa a livello fisico e psicologico (con consueguenti costi in tema di assistenza sanitaria), cresce sia il rischio di incidenti (nel caso dei neo-patentati) sia quello di compromissioni irreversibili con gravi forme di esaurimento nervoso e tendenze suicidarie. Nello specifico (secondo i dati raccolti da EuroDap nel 2014), su una popolazione di 60 milioni, il 54% dei cittadini italiani dichiara di aver giocato almeno una volta nella vita, l'1,5% di essi ha sviluppato una patologia legata al gioco d'azzardo (Gap), il 63,5% di chi gioca non associa alla propria azione nulla di pericoloso, il 27% considera il gioco un'attività eccitante e appena il 10% dichiara che in fondo non vale la pena giocare viste le remote possibilità di vincita. In tale contesto la tecnologia telematica favorisce il dilatamento del fenomeno: infatti, cresce costantemente il gioco online illegale. Infine, sottolineiamo che il Lazio occupa il secondo posto globale nella spesa pro-capite per il gioco, superato solo dalla Lombardia. Le new slot sono uno di fenomeni più in voga tra i giocatori laziali: nell'80% dei casi il gioco preferito è la macchinetta slot (videolettery-vit) mentre il “gratta e vinci” e le scommesse sportive si attestano sul 18% per lasciare spazio a tutte le altre tipologie di giochi nella misura del 2%. Un nuovo dato sconfortante è che il numero di donne colpite da azzardopatia sia in fortissima crescita, nonostante il quadro appaia sommerso più di altri. Infatti, il gentil sesso stenta ad ammettere la propria dipendenza e, di conseguenza, evita di uscire allo scoperto, tralasciando pericolosamente la possibilità di aiuto e sostegno a livello psico-terapeutico.
Chi siamo. La Promessa Onlus è nata a Roma nel
dicembre del 1994 con lo scopo di intervenire a livello
terapeutico-riabilitativo nel recupero degli alcolisti. Dal 1998 è autorizzata
all'esercizio con D.G.R. n° 1813/98 del 07.10.98 della Regione Lazio e, nello
stesso anno, è stata qualificata come Organizzazione Non Lucrativa di Utilità
Sociale (dal 2013 è iscritta nel Registro dell'Associazionismo della Regione
Lazio).
Sin dall'inizio della propria attività, “La Promessa” ha
creato una rete tra professionisti e volontari che operano a 360° nell'àmbito
dell'alcolismo e dei comportamenti compulsivi in generale, cioè la dipendenza
da droghe e farmaci, i disturbi del comportamento alimentare, il gioco
d'azzardo patologico, il binge drinking le dipendenze
comportamentali in genere, tra le quali recentemente l'internet
addiction disorder (dipendenza da Internet). Sono state promosse
numerose campagne di prevenzione e informazione rivolte sia alla popolazione in
generale sia a chi opera nel settore sanitario (medici di base, medici
specialisti, ospedali, case di cura etc.) per fornire conoscenze atte a
prevenire l'insorgenza dei disturbi correlati ai comportamenti compulsivi e a
promuovere modelli di vita sana.
La convenzione Dal
maggio del 2001 – e fino al 30 giugno del 2016 – sarà attiva una convenzione,
rinnovata di anno in anno, per la riabilitazione psicologica e psicoterapeutica
per pazienti alcoldipendenti, farmacodipendenti e con disturbi della condotta
alimentare presso il Day Hospital di Psichiatria Clinica e Dipendenze del
Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma. Negli ultimi mesi il nuovo
management del “Gemelli” ha cambiato rotta negli investimenti, decidendo di non
rinnovare dopo 15 anni la convenzione con La Promessa, a fronte di numeri
importanti e di un riscontro terapeutico di eccellenza garantito dalla Onlus.
Basta dare un'occhiata ai risultati. Settimanalmente sono state effettuate
dallo staff del dott. Fabrizio Fanella 52 prime visite ambulatoriali, 250
controlli medici e 57 gruppi riabilitativi così ripartiti: 10 per alcolisti; 8
per giocatori d'azzardo; 7 per farmacodipendenti; 7 per bipolari; 5 per
unipolari; 5 per attacchi di panico; 5 per internet addiction; 3 per disturbi
alimentari; 2 per tabagisti. Nel 2015 sono stati effettuati 13.824 accessi
in day hospital nelle sezioni d'intervento appena citate.
Ora l'aspetto più grave è che diverse centinaia di
persone in carico alla struttura non hanno più un indirizzo certo, un
“setting” che La Promessa Onlus aveva creato per loro, affiancandole con
professionalità e umanità nei percorsi di recupero e riabilitazione. Ma La
Promessa non deluderà le aspettative poiché ha deciso di proseguire
l'assistenza all'utenza in carico e a quella che si avvicinerà alla qualificata
struttura, gà accreditata presso la Regione Lazio.
La Promessa Onlus, via
Catone 21, Roma
(00192) tel/fax 06-39739106 (46)
e-mail: lapromessa@lapromessa.it
sito: www.lapromessa.org
Marino Collacciani