giovedì 26 maggio 2016

Binge drinking e gioco d'azzardo patologico Le nuove dipendenze

La Promessa Onlus lancia l'allarme
e produce dati inquietanti sui due fenomeni


Cresce il numero di 11enni dediti alle “abbuffate alcoliche”
e il gioco compulsivo “spacciato” nelle edicole è ormai fuori controllo

600 persone in cura nel 2015 al “Gemelli” sono ora senza assistenza
per il mancato rinnovo della convenzione con La Promessa Onlus

Aumenta il numero di donne colpite dal “morbo” dell'azzardopatia
anche se il gentil sesso fatica ad ammettere le necessità di farsi aiutare


                       “La Promessa da mantenere”

Gioco d'azzardo patologico e binge drinking, nuove dipendenze, emergenze sociali non affrontate con il dovuto impegno e la necessaria tempestività. Il grido d'allarme arriva da La Promessa Onlus, un'Associazione di psicologi e personale specializzato oltre che di volontari presieduta dal dott. Fabrizio Fanella, che da 22 anni lavora nel sociale, inserita nella rete sommersa dei problemi purtroppo radicati e di quelli nascenti in Italia e, inevitabilmente, in una città vasta, complicata e disorganizzata come Roma. Le due nuove dipendenze – la prima ormai conclamata, l'altra in crescente avanzamento – sono di fatto trascurate dalle istituzioni e anche se, come vedremo, sono state censite, non godono del necessario livello di attenzione a fronte di una dilagante ascesa. Dinanzi a colpevoli silenzi e in assenza di interventi mirati nel tessuto pubblico, “La Promessa” intende “mantenere” il proprio impegno ultraventennale a livello di prevenzione e cura, con gli adeguati supporti sperimentati e portati avanti con successo dal 1994 ad oggi.                                                                                                                                                                                                  
Binge Drinking. I dati diffusi il 16 aprile 2016 – durante l'Alcohol Prevention Day presso l'Istituto Superiore di Sanità - hanno dipinto un quadro inquietante (fermo, però, a un'indagine del 2014) ponendo per la prima volta attenzione al fenomeno nascente del binge drinking (letteralmente “abbuffata alcolica”). Al fine di valutare il rischio per la salute connesso all'assunzione di bevande alcoliche sono stati presi in considerazione sia il consumo di vino, birra o altri alcolici che supera le quantità raccomandate (consumo abituale eccedentario) - in base a quanto proposto nei nuovi livelli di assunzione di riferimento di nutrienti - sia gli episodi di ubriacatura concentrati in singole occasioni  (per l'appunto, il binge drinking).
C'è da dire che per i ragazzi al disotto dei 18 anni qualsiasi  tipo di consumo viene considerato a rischio per la salute: infatti, i giovanissimi non sono ancora in grado di metabolizzare adeguatamente l'alcol. Nel 2014 risultano in Italia 8 milioni e 265mila le persone di 11 anni e più che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking) di cui 5 milioni e 955mila maschi e 2 milioni e 310mila femmine. Il consumo abituale eccedentario riguarda il 15,5% degli uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne. Il consumo abituale eccedentario  riguarda il 15,5% degli uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne. Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l'8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (22% dei maschi e 8,7% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente, il 21,5% e il 17,3%).

Il gioco d'azzardo patologico. E, a proposito di giovanissimi, le edicole – sempre più luogo di spaccio di gioco potenzialmente compulsivo – vendono ai ragazzi più “gratta e vinci” che figurine. Un fenomeno in espansione che frutta evidentemente grossi introiti all'Erario, ma che allo stesso tempo comporta in termini di ricadute enormi costi sociali, superiori alle somme incassate. Infatti, a parte il valore incommensurabile di una buona salute, compromessa a livello fisico e psicologico (con consueguenti costi in tema di assistenza sanitaria), cresce sia il rischio di incidenti (nel caso dei neo-patentati) sia quello di compromissioni irreversibili con gravi forme di esaurimento nervoso e tendenze suicidarie. Nello specifico (secondo i dati raccolti da EuroDap nel 2014), su una popolazione di 60 milioni, il 54% dei cittadini italiani dichiara di aver giocato almeno una volta nella vita, l'1,5% di essi ha sviluppato una patologia legata al gioco d'azzardo (Gap), il 63,5% di chi gioca non associa alla propria azione nulla di pericoloso, il 27%  considera il gioco un'attività eccitante e appena il 10% dichiara che in fondo non vale la pena giocare viste le remote possibilità di vincita. In tale contesto la tecnologia telematica favorisce il dilatamento del fenomeno: infatti, cresce costantemente il gioco online illegale. Infine, sottolineiamo che il Lazio occupa il secondo posto globale nella spesa pro-capite per il gioco, superato solo dalla Lombardia. Le new slot sono uno di fenomeni più in voga tra i giocatori laziali: nell'80% dei casi  il gioco preferito è la macchinetta slot (videolettery-vit) mentre il “gratta e vinci” e le scommesse sportive si attestano sul 18% per lasciare spazio a tutte le altre tipologie di giochi nella misura del 2%.  Un nuovo dato sconfortante è che il numero di donne colpite da azzardopatia sia in fortissima crescita, nonostante il quadro appaia sommerso più di altri. Infatti, il gentil sesso stenta ad ammettere la propria dipendenza e, di conseguenza, evita di uscire allo scoperto, tralasciando pericolosamente la possibilità di aiuto e sostegno a livello psico-terapeutico.



Chi siamo. La Promessa Onlus è nata a Roma nel dicembre del 1994 con lo scopo di intervenire a livello terapeutico-riabilitativo nel recupero degli alcolisti. Dal 1998 è autorizzata all'esercizio con D.G.R. n° 1813/98 del 07.10.98 della Regione Lazio e, nello stesso anno, è stata qualificata come Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (dal 2013 è iscritta nel Registro dell'Associazionismo della Regione Lazio).
Sin dall'inizio della propria attività, “La Promessa” ha creato una rete tra professionisti e volontari che operano a 360° nell'àmbito dell'alcolismo e dei comportamenti compulsivi in generale, cioè la dipendenza da droghe e farmaci, i disturbi del comportamento alimentare, il gioco d'azzardo patologico, il binge drinking le dipendenze comportamentali in genere, tra le quali recentemente l'internet addiction disorder (dipendenza da Internet). Sono state promosse numerose campagne di prevenzione e informazione rivolte sia alla popolazione in generale sia a chi opera nel settore sanitario (medici di base, medici specialisti, ospedali, case di cura etc.) per fornire conoscenze atte a prevenire l'insorgenza dei disturbi correlati ai comportamenti compulsivi e a promuovere modelli di vita sana.

La convenzione Dal maggio del 2001 – e fino al 30 giugno del 2016 – sarà attiva una convenzione, rinnovata di anno in anno, per la riabilitazione psicologica e psicoterapeutica per pazienti alcoldipendenti, farmacodipendenti e con disturbi della condotta alimentare presso il Day Hospital di Psichiatria Clinica e Dipendenze del Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma. Negli ultimi mesi il nuovo management del “Gemelli” ha cambiato rotta negli investimenti, decidendo di non rinnovare dopo 15 anni la convenzione con La Promessa, a fronte di numeri importanti e di un riscontro terapeutico di eccellenza garantito dalla Onlus. Basta dare un'occhiata ai risultati. Settimanalmente sono state effettuate dallo staff del dott. Fabrizio Fanella 52 prime visite ambulatoriali, 250 controlli medici e 57 gruppi riabilitativi così ripartiti: 10 per alcolisti; 8 per giocatori d'azzardo; 7 per farmacodipendenti; 7 per bipolari; 5 per unipolari; 5 per attacchi di panico; 5 per internet addiction; 3 per disturbi alimentari; 2 per tabagisti. Nel 2015 sono stati effettuati 13.824 accessi in day hospital nelle sezioni d'intervento appena citate.
Ora l'aspetto più grave è che diverse centinaia di persone in carico alla struttura non hanno più un indirizzo certo, un “setting” che La Promessa Onlus aveva creato per loro, affiancandole con professionalità e umanità nei percorsi di recupero e riabilitazione. Ma La Promessa non deluderà le aspettative poiché ha deciso di proseguire l'assistenza all'utenza in carico e a quella che si avvicinerà alla qualificata struttura, gà accreditata presso la Regione Lazio.

La Promessa Onlus, via Catone 21, Roma
(00192) tel/fax 06-39739106 (46)
e-mail: lapromessa@lapromessa.it

                                                  Marino Collacciani