lunedì 16 settembre 2019

"Leonardo Atlantico", all'Ambrosiana di Milano le tele "leonardesche" di Corrado Veneziano Le trenta opere, tutte a olio, mettono insieme, sovrapposte, alcune fasi, spesso da destra a sinistra, come nella stimolante abitudine leonardesca, e una serie di immagini disegnate da Leonardo nel suo celeberrimo “Codice Atlantico”



LA MOSTRA - In occasione delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Leonardo si svolgerà da venerdì 20 settembre a domenica 6 ottobre, nella Sala Sottofedericiana (o Sala del Foro)della Biblioteca Ambrosiana di Milano, in piazza Santo Sepolcro, la mostra Leonardo Atlantico con le opere di Corrado Veneziano, a cura di Francesca Barbi Marinetti, Raffaella Salato, Niccolò Lucarelli. La mostra era stata selezionata e presentata in anteprima nel programma ufficiale francese sui festeggiamenti del 500° anniversario della morte di Leonardo.


LE OPERE IN MOSTRA - Dopo l’inaugurazione ad Amboise, sotto l’Alto patrocinio del Presidente della Repubblica francese, e con il partenariato del Museo del Louvre, e dopo la mostra nell’Osservatorio astronomico di Firenze e nel Museo nazionale Ridola di Matera, arrivano all’Ambrosiana le tele leonardesche. La sua Pinacoteca, si sottolinea, conserva non solo opere di Raffaello, Caravaggio, Tiziano e dello stesso Leonardo, ma anche i Fogli originali del “Codice Atlantico”, a cui lo stesso Veneziano si è ispirato.


Le trenta opere, tutte a olio, mettono insieme, sovrapposte, alcune frasi, spesso da destra a sinistra, come nella stimolante abitudine leonardesca, e una serie di immagini disegnate da Leonardo nel suo celeberrimo “Codice Atlantico”. Parole e disegni, frasi e schizzi sono evocati, ripresi, estrapolati dalle pagine di Leonardo. Tutti sono poi sospesi in un azzurro-blu-celeste che di volta in volta è universo impenetrabile e moderno, cielo poeticamente spirituale, firmamento notturno e fiabesco.

LO STILE DELL'ARTISTA - Il blu è la cifra fondante delle opere: una molteplicità di macchie dorate, le stelle, ritma il cielo diventando fiocchi, fiori, puntini, comete. Mentre i disegni del Codice Atlantico restituiscono modernità e scientificità alle tele. Si tratta di ruote, archi, utensili da fabbro e da officina. Nonché di ponti, cannoni di artiglieria, dighe per incanalare corsi d’acqua. Si tratta, infine, di parole scritte come appunti e numeri di operazioni matematiche inconcluse, formule algebriche da sviscerare e rinsaldare.


E tutti questi segni (alfabetici, simbolici, numerali, alchemici), nel tappeto bluastro dello sfondo di Corrado Veneziano, si fanno oggetti metafisici, astratti e fantastici (biciclette? mongolfiere? ali meccaniche che sfidano il vento?), riconoscibili e allo stesso tempo fantastiche e fascinose. Tutte le immagini e le parole disegnate, comunque e in ogni caso, testimoniano il continuo lavorìo dell’uomo sulla terra; l’ostinazione e la forza nel cercare e perfezionare; la volontà di superare steccati tra tecnica, scienza e arte; il lucido desiderio – la “libertà” – nel sentirsi ideatori ed esecutori, ingranaggi, motori e arbitri di un ciclo inesauribile che nessuna stasi può rallentare e fermare.

CORRADO VENEZIANO - Corrado Veneziano ha cominciato a dipingere, continuando una importante tradizione famigliare, sin da giovanissimo. Si è misurato inizialmente con l’attività teatrale, studiando al Piccolo Teatro di Milano e lavorando più volte come regista per la Biennale di Venezia. Anche con quella formativa, insegnando all'estero e, per molti anni, all’Accademia nazionale di Arte drammatica e attualmente nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma, nonché con quella saggistica, pubblicando volumi su arte, espressività e comunicazione con importanti case editrici italiane e straniere. Ha poi approfondito in modo più ampio il suo percorso di studi, con una laurea in Lettere, e le specializzazioni in Filosofia, Storia, Lingua italiana, Lingua latina.


La sua prima mostra personale si è avuta nel 2013, presso la Ecos Gallery di via Giulia, a Roma, presentato da Achille Bonito Oliva e Marc Augé. Ha poi esposto, nel 2014, a Bruxelles, su invito dell’Ambasciata e dell’Istituto di cultura italiana, presentato da Derrick De Kerckhove; nel 2015 a Parigi, nell’Espace en Cours diretto da Julie Heintz; nel 2016 nella Galleria Comunale di San Pietroburgo Nevskij 8. Nel 2017, invece, è invitato ufficialmente dal Governo cinese nella Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Lanzhou. Sempre nel 2017, Corrado Veneziano si cimenta per la prima volta con installazioni artistiche. E una di queste vince con Paola Ricci il primo premio del concorso internazionale "Marine Litter Art", bandito dalla Unione Europea e dalla Regione Sicilia.

 Ufficio Stampa Uozzart di Salvo Cagnazzo


                                  Giò Di Giorgio