Ad un anno esatto dalla comparsa del virus e dal
blocco totale delle attività in tutti i teatri italiani, è stato realizzato un
corto dal titolo emblematico “Lo
chiamavano Teatro”, scritto ed interpretato da Luca Basile, con la regia di
Riccardo Giacomini, girato nel Teatro
Trastevere di Roma, produzione Clan sui Generis.
Uno short movie che parte dall’anno 1 d.c. (dopo Covid), per richiamare
l’attenzione proprio sugli effetti devastanti che un solo anno senza teatro è
riuscito a creare in un settore sempre più impoverito, al quale questa pandemia sembra aver dato il
colpo finale.
Al corto hanno partecipato Fabrizio Colica, Ludovica Di
Donato (la giovane attrice divenuta virale per i suoi video su Tik Tok),
Luca Basile, Elena Perrone, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Fortunato Marco
Iannaccone, Silvia La Monaca, Christian Laiontini e la piccola Nina Del Buono
d’Ondes.
A distanza di un anno dalla chiusura dei teatri
a livello nazionale, un gruppo di curiosi muniti di mascherina si dedica ad una
passeggiata archeologica condotti da Fabrizio
Colica nei panni di una guida d’eccezione. E’ l’1 d.C. (primo anno dopo
Covid) e lentamente, sebbene con molte cautele,
le persone cominciano a partecipare alle visite guidate. Si tratta in
questo caso di un gruppo eterogeneo: una coppia di ipocondriaci (Luca Basile ed Elena Perrone), di entusiasti sempre alla ricerca di nuove chicche
da raccontare (Matteo Cirillo e Viviana Colais) ed una coppia
improbabile poco aperta alle novità (Fortunato
Marco Iannaccone e Silvia La Monaca).
Segue il gruppo Ludovica Di Donato,
nei panni di una spassosa maestra che porta la propria allieva (Nina Del Buono
d’Ondes) nelle sue passeggiate archeologiche.
Il corto nasce per voler dar voce alla
condizione di tutti i teatri nazionali, un
“occhio di bue” sulla situazione emergenziale di un’arte che in Italia
rischia di scomparire.
Una realtà fatta di entrate contingentate,
prenotazioni obbligatorie, plexyglass, amuchina e chi più ne ha più ne metta.
La risposta è attesa dalle istituzioni che per ora
ammettono candidamente che per il teatro ancora si può aspettare. Per ora il
teatro “è dimenticato ma loro ne conserveranno la memoria”.
Quando mi è stato proposto questo ruolo all’interno del cortometraggio,
dichiaraFabrizio
Colica, non ci ho pensato due volte.
L’idea di lanciare un grido sul web con ironia in difesa del teatro, mi
elettrizzava. Sono più di quattro anni che faccio video sul web e devo dire che
ho avuto la fortuna di non aver mai smesso di lavorare, anche nei momenti di
chiusura più stringenti. Ma il teatro mi manca parecchio. A mancarmi non è
tanto il ruolo che ogni tanto mi capitava di coprire sul palco, ma è la
poltrona in platea. Mi manca l’emozione del silenzio e delle luci spente prima
che lo spettacolo abbia inizio.
Sono abbastanza fiducioso che tutto prima o poi (spero più prima che
poi) avrà di nuovo inizio. Perché non esiste una società senza il teatro. Non
esiste una società senza cultura.
Ludovica Di Donato, invece,
dichiara: “Adoro la penna di Luca Basile.
Eravamo al telefono e Luca mi lesse la sceneggiatura. Senza un minimo di
esitazione risposi:"Facciamolo". Hanno imbavagliato il teatro ed ogni
forma di arte. Non potevamo donargli voce migliore. Il teatro è la cosa più
naturale per me. Non ricordo quando ho imparato a "fare teatro". Lo
faccio. Se io fossi stata un'altra persona magari non avrei mai saputo cosa è
realmente il teatro. Io lo conosco in quanto "essere" Ludovica, così
come sono nata.”
Come dichiara lo stesso autore ed attore Luca Basile: “quando ho avuto questa idea e coinvolto i miei colleghi attori, non
avrei mai pensato di trovare tanta sinergia. Non solo gli attori ma anche la
troupe tecnica ed il Teatro Trastevere hanno dato la totale disponibilità
perché questo piccolo corto accendesse l’ennesimo occhio di bue sulla
situazione emergenziale di un’arte che in Italia rischia di scomparire. Un anno
di assenza allo stato attuale che rende estremamente incerto il futuro del
teatro. E’ passato un anno ma per chi vive di questo, per chi come me era in
tourneè da quattro anni con lo spettacolo
Che disastro di commedia e si preparava, dopo il debutto al Teatro Lyrick di Assisi seguito dall’Alfieri di Torino, a fare il giro
dei teatri nazionali con il sequel Che
disastro di Peter Pan, è stata più di una doccia fredda, è stata una
rivoluzione degli obiettivi a medio lungo termine, un ripensamento del proprio
ruolo e un forzato addio alle scene per trovare alternative durature non più
saltuarie per sopravvivere.”
Dichiara invece il regista Riccardo Giacomini: “Credo fosse novembre e Luca Basile
mi chiamò parlandomi di questa sua idea di voler scherzare sul teatro come
fosse una visita guidata all'interno di un luogo abbandonato da tempo. Prima
ancora che finisse di spiegarmi avevo già detto sì, perché in pieno lockdown,
dentro le quattro mura di casa mia, avevo fantasticato sulla stessa cosa. L'ho
visto come un segno del destino, più che una coincidenza, e quindi sono stato
molto contento di aver dato il mio contributo al progetto. Sul set si respirava
aria di condivisione e solidarietà da parte di tutti, dal cast alla troupe.”
Il corto sarà online dal 1 marzo alle ore 15.00 e sarà trasmesso sulle pagine di
tutti i teatri romani, nazionali ed associazioni, che hanno aderito
all’iniziativa di sensibilizzazione.
Hanno aderito alla condivisione del corto, sui
propri canali: “Bauli in piazza – We Make events Italia”, La Contrada
Teatro Stabile di Trieste, Teatro Martinitt di Milano, Teatro allo Scalo di
Chieti, Teatro dei Naviganti di Messina, Zo Centro Culture Contemporanee di Catania,
Associazione Culturale Mezzaria di Catania, Teatro dei 3 Mestieri di Messina,
Teatro Val D’Agrò di Santa Teresa Riva, Teatro Moderno di Latina, Teatro di
Cestello di Firenze, Teatro Augusteo di Napoli, Teatro Cilea di Reggio
Calabria, Teatro Lendi di Napoli, I Viaggiatori del Tempo compagnia teatrale di
Sulmona, Teatro Summarte di Napoli, Teatro Capitan Bovo Isola della Scala,
Teatro Busan Mogliano Veneto, Teatro
Bellini Montagnana, Accademia delle Belle Arti di Bari, Fenix 1530, Fertile
Proud Actions, Iki Scuola di Cinema e teatro online, Progetto Farsa, Associazione
Ribalta – Teatro Caesar di San Vito Romano, Fabbrica Artistica, Teatro Fontana di Milano, Teatro Agricolo
Liverno.
Nonche i
seguenti teatri di Roma: Anfitrione, Arcobaleno, Ar.Ma Teatro Roma,
Auditorium Conciliazione, Basilica, Belli, Brancaccio, Brancaccino, Centrale
Preneste, Ciak, Cometaoff, Degli audaci, Dei contrari, De servi, Della Cometa,
Delle muse, Di documenti, Euclide, Flaiano, Garbatella, Ghione,Golden, Italia,
I Viaggi di Adriano, Le Maschere, Lo Spazio, Manzoni, Marconi, Multilingue, Nino
Manfredi, Off off, Olimpico, Palazzo Santa Chiara, Parioli, Petrolini, Porta
Portese, Prati, Roma, Sala Umberto, Sette, Spazio Diamante, Spazio 18B, Stanze
Segrete, Teatrosophia, Testaccio, Tirso de Molina, Trastevere, Verde e Vittoria.
Un ringraziamento doveroso a tutti coloro che
hanno collaborato al progetto, a partire dal Teatro Trastevere nella persona
del suo direttore Marco Zordan; e a tutta la troupe: Matteo Montaperto (direttore
della fotografia), Valerio Di Tella (presa diretta), Andrea Panichi Izzotti
(disegno luci), Claudia Ferri (edizione), Sara Campili (trucco), Francesco
Delogu (missaggio audio), Luca Pastore (supervisore tecnico).
L’Ufficio
Stampa:
Ilaria
Tana: tana.ilaria@gmail.com
Stefania
Vaghi: vaghistefy@gmail.com
Giò Di Giorgio