“Sono sperimentali i film di cui parlo?
Lo sono in quanto ricercano nuove strategie espressive diverse e opposte a
quelle istituzionalizzate dal cinema di finzione e documentario. Lo sono perché
scoprono nuove ipotesi narrative, nuove strutture drammaturgiche, nuove opzioni
di montaggio, di musica, di suono. Lo sono perché non gridano il loro budget,
ma sussurrano dialogicamente per chi ancora vuole ascoltare”.
Così Adriano Aprà, direttore del
progetto FUORINORMA, racconta lo spirito che anima il suo “festival
espanso”, ospite per la seconda volta al Cinelab, de L’Isola del
Cinema, con una selezione di film a ingresso gratuito.
La manifestazione, curata da Adriano
Aprà e dall'Associazione Culturale Fuorinorma, ha come obiettivo
quello di promuovere il recente cinema italiano indipendente e sperimentale,
troppo poco conosciuto e ancor meno visto, nella convinzione che rappresenti il
meglio della produzione italiana. Gli autori di quella che viene definita “la
via neosperimentale” del nostro cinema si rivolgono a spettatori intesi come
esseri pensanti, in grado di partecipare emotivamente al film, comunicando
messaggi importanti e di forte impatto attraverso nuovi modi espressivi, fuori
da regole precostituite. Insomma, un nuovo cinema per nuovi spettatori.
Film
di apertura di questa interessante e originale kermesse, giunta alla terza
edizione, domenica 4 agosto alle ore 21,00, sarà CHACO,
scritto e diretto da Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini.
Ogni giorno 2.000 ettari di foresta vengono distrutti nel Chaco paraguaiano.
Dopo El Impenetrable, il regista Daniele Incalcaterra, insieme alla
co-regista Fausta Quattrini, torna ancora una volta su una posta in gioco molto
alta e sui problemi relativi ai 5.000 ettari di foresta vergine del Chaco,
ereditata dal padre. Incalcaterra cerca ostinatamente di restituire questa
terra ai Guarani-Ñandeva, i legittimi proprietari della foresta, e di impedire
un progetto di deforestazione per la produzione industriale di soia transgenica
e carne. Ma non tutti apprezzano la sua azione. Inizia così una lotta aspra e
intransigente contro interessi finanziari e burocrati. Incalcaterra spera,
basandosi sul decreto del presidente della repubblica Fernando Lugo, di creare
una riserva naturale chiamata Arcadia e un osservatorio scientifico per
studiare gli effetti devastanti della deforestazione. Chi vincerà? Una politica
rispettosa della natura o quella del denaro? Corruzione, minacce e pericolo o
speranza e utopia? Un film potente ed emozionante costruito come uno
sconcertante thriller politico.
La
rassegna prosegue lunedì 5 agosto alle ore 21,00, con due proiezioni:
dopo CACHÉ MÉMOIRES di Luca Manes, sarà la volta di FAVOLA
di Sebastiano Mauri, con Filippo Timi (che firma anche la sceneggiatura
insieme allo stesso Mauri), Lucia Mascino, Luca Santagostino, Sergio Albelli e
Piera Degli Esposti. Siamo negli Stati Uniti, anni Cinquanta. Tra barboncini
impagliati, tè corretti al whisky, peccaminose lezioni di mambo e minacce
d’invasioni aliene, Mrs Fairytale passa le giornate rinchiusa nella sua casa
meravigliosa e senza un attimo di respiro. Un mondo surreale in cui le
aspirazioni e le speranze dei personaggi prendono corpo, si scontrano, crollano
o si realizzano. Un sogno, forse, in cui chiunque può finalmente essere chi
desidera, ma dietro al quale si cela un’altra, sconvolgente realtà.
Martedì
6 agosto, sempre alle
ore 21,00, si potrà assistere alla proiezione di RUNNING IN SUBATOMIC
MEDITATION di Lino Strangis: la visualizzazione della corsa
impossibile di un essere umano nella irraggiungibile dimensione subatomica di
cui è costituito l'universo. Questa corsa è una meditazione della mente che si
lancia oltre i suoi limiti fisici per conoscere ciò che normalmente gli è
precluso. A seguire, MANUEL, diretto da Dario Albertini, è un
racconto intimo di due storie: quella di un ragazzo di diciott'anni che esce da
un istituto per minori privi di sostegno famigliare e per la prima volta
assapora il gusto dolce amaro della libertà; e quella di una madre chiusa in
carcere che vorrebbe tanto tornare indietro e ricominciare. Questi personaggi
sono strappati dalla realtà e trasportati dentro un film, che è prima di tutto
un pedinamento sull'uomo, sulle sue speranze e le sue piccole viltà, ma è
anche la storia di un'attesa, un giro a vuoto dell'anima, un racconto di
formazione dentro un contesto periferico desolato e opprimente, che diventa
esso stesso personaggio.
Mercoledì
7 agosto alle ore 21,00, SE
PENSO A QUEL GIORNO di Iginio De Luca è un’opera che si muove
nel territorio che spazia tra decostruzione e ricostruzione dei segni,
scegliendo di privilegiare la memoria familiare, per tornare bambino ed essere
in contatto con l’innocenza e la spensieratezza dell’infanzia, seguirne lo
spirito allegro, malinconico e disincantato. Segue GUARDA IN ALTOdi Fulvio
Risuleo, la storia di Teco, un giovane che lavora come assistente in un
forno, che una mattina assiste a un evento bizzarro che lo conduce in
un’avventura che si svolge attraverso i tetti di Roma. Come in un road movie,
Teco si muove da un palazzo all’altro spinto dalla curiosità, scoprendo così un
mondo e un popolo “sopraterraneo”. Una vera e propria comunità con i suoi abitanti
e le sue regole: una banda di bambini mascherati che sfugge dalla realtà degli
adulti, un apicoltore eremita tra le rovine romane, una mongolfiera proveniente
dalla Francia guidata da Stella, un’affascinante ragazza e molto altro. Teco è
stupito da tutte quelle scoperte e di quante sorprese ancora quel mondo possa
riservargli. In fondo è bastato semplicemente seguire l’istinto e guardare in
alto.
Ufficio stampa Elena Matteucci
Giò Di Giorgio