Tornata in Italia da Dubai, l’artista Benedetta Paravia è stata invitata a Giffoni dal direttore Claudio Gubitosi, sempre attento a valorizzare i giovani campani, all’impegno sociale e alla necessità di proporre buoni esempi, e qui ha ricevuto il premio Impact Award. Grande l’abbraccio virtuale con i ragazzi della manifestazione, che hanno seguito con interesse i consigli dell’artista e produttrice e ascoltato con altrettanta passione le vicende legate alla sua attività di inchiesta.
Le minacce
Paravia sta infatti affrontando le conseguenze delle minacce di un latitante a seguito della sua inchiesta pubblicata su Repubblica dal titolo: “La nuova vita dei latitanti a Dubai grazie al restyling dell’immagine”. Non è la prima volta che descrive la vita di questi personaggi: qualche anno fa aveva pubblicato, sempre su Repubblica, un articolo sul super boss Raffaele Imperiale che è stato da poco estradato da Dubai ed è rientrato in Italia. Per questo articolo fu interrogata dal Procuratore Generale di Napoli Giovanni Melillo che seguiva le indagini e che oggi è a capo della Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo. Al momento Paravia ha ricevuto un accesso abusivo al sistema informatico che le ha causato la sparizione del suo Instagram, da poco recuperato, e la cancellazione della sua storica pagina in inglese “Princess Bee” su Wikipedia da parte di un utente “anonimo”, sul quale la polizia postale sta già indagando. «La mia pagina era stata creata nel 2005 – dice Paravia - da utenti che contribuiscono agli aggiornamenti della più famosa enciclopedia online. Nel tempo molte informazioni riguardo le mie attività internazionali erano state giustamente descritte prendendo spunto da centinaia di articoli ed interviste che ho fatto sui quotidiani inglesi, americani, del Golfo Arabo, italiani e russi. Ora il latitante vorrebbe far credere che io non sia conosciuta con lo pseudonimo Princess Bee e che sul web ci sia solo un articolo che mi riguardi e che avrei pubblicato io stessa. Trovo ridicolo che un truffatore adulto che ha usurpato milioni di euro allo Stato italiano, trovi il tempo di perseguitarmi anziché pensare alle conseguenze dei suoi crimini».
Tra le minacce ricevute, una in particolare è suonata inquietante: il latitante in questione ha fatto sapere di voler “inviare polizia e servizi corrotti emiratini” a far del male alla Paravia direttamente nella sua casa di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove vive per metà dell’anno dal 2002. «Gli Emirati Arabi sono un paese sicuro, la mia seconda patria, è per questo che la nostra ambasciata si è messa a disposizione per allertare le autorità locali quando sarò di ritorno. A seguito delle minacce ho sporto immediatamente denuncia attraverso il Consolato italiano a Dubai che ha provveduto all’inoltro alla Procura della Repubblica», continua Paravia, che ha ricevuto la solidarietà di parlamentari e giornalisti.
«La giornata del Festival di Giffoni - conclude l’artista - è stata molto emozionante sia per l’accoglienza e le parole di stima del presidente Gubitosi, che per le domande intelligenti dei ragazzi e per coloro che, durante le foto calls, hanno pronunciato il mio nome per gli autografi. Ho scritto ad ognuno delle frasi sentite di incoraggiamento alla vita».
Il Premio al Marateale
Benedetta Paravia hai inoltre successivamente raggiunto il vicino Marateale, nella splendida cornice dell’hotel Santavenere, dove è stata accolta dalla famiglia Timpone. In serata, sul palco, è stata intervistata da Roberta Giarrusso che ha evidenziato l’impegno sociale nazionale ed internazionale che l’artista italiana porta avanti attraverso la onlus A.N.G.E.L.S. - Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà, con la quale, tra le altre attività, cura bambini malati provenienti dalle aree del mondo in guerra. Qui ha ricevuto Marateale, Premio Internazionale Basilicata per il sociale, consegnatole dalla presidente Antonella Caramia.
Chi è Benedetta Paravia
Artista poliedrica, autrice, creative producer e filantropa, Benedetta Paravia aka Princess Bee è tornata in Italia dagli Emirati Arabi Uniti, dove lavora creando un ponte tra Medio Oriente ed Europa attraverso l’arte, la cultura, la formazione universitaria, le canzoni (di cui una per la pace, “Angels”, patrocinata dall’UNESCO e dalla Santa Sede), i libri, i programmi televisivi e cross mediali al femminile, le sfilate e la solidarietà.
Giò Di Giorgio