Con GIANLUCA RAMAZZOTTI • PIETRO BONTEMPO • SAMUELA SARDO • SARA RICCI e con la partecipazione straordinaria di NINI SALERNO Luci Giuseppe Filipponio Scene Alessandro Chiti Costumi Adele Bargilli Regia di MARCELLO COTUGNO
Dopo cinque anni di sold-out in Inghilterra, America e Francia, arriva per la prima volta a teatro
in Italia, lo spettacolo con il protagonista più amato di sempre nei telefilm degli anni Settanta e
Ottanta, a distanza di oltre mezzo secolo tuttora programmati nelle reti nazionali: IL TENENTE
COLOMBO!
Presentato in anteprima lo scorso agosto al festival di Borgio Verezzi, lo spettacolo TENENTE
COLOMBO, Analisi di un omicidio, prodotto da OLIVER & FRIENDS e JL RODOMONTE
PRODUCTION per la regia di Marcello Cotugno, testerà il pubblico di appassionati del
genere noir attraverso un minitour per gli amanti del teatro di qualità che partirà da Roma, il 4 e
5 novembre al Teatro Ciak per toccare successivamente Trieste - dal 9 al 12 novembre al
Teatro stabile La contrada - e concludersi il 23 novembre a Stradella, in provincia di Pavia,
nell'attesa del prossimo anno. Protagonisti dello spettacolo sono Gianluca Ramazzotti, nei
panni del celebre detective, Pietro Bontempo, Samuela Sardo, Sara Ricci e Nini Salerno. Le
scene sono firmate da Alessandro Chiti, i costumi da Adele Bargilli, le luci da Giuseppe
Filipponio. La traduzione e adattamento dallo script originale sono di David Conati e Marcello
Cotugno.
Prescription: Murder, questo il titolo originale, è un testo scritto nel 1962 da William Link e
Richard Levinson, acclamati artefici di pièce di successo, anch'esse trasformate dagli stessi
autori in serie tv, quali Murder, she wrote (La signora in giallo), Ellery Queen: Don’t look behind
you e Mannix.
Andato in scena per la volta al Curran Theatre di San Francisco nello stesso anno, lo spettacolo
tenne banco a a Broadway nel 1966 con un successo e popolarità tali da stimolare gli autori a
creare un ciclo di puntate per il piccolo schermo, andate in onda a partire dal 1968.
L'emozionante giallo - che all'inizio vide recitare sulla scena teatrale Joseph Cotten e Thomas
Mitchel nel ruolo del tenente Colombo - aveva la particolarità di mostrare agli occhi del pubblico
in diretta la dinamica con cui l’assassino preparava l’omicidio perfetto, una vera e propria
“rivoluzione” nell’ambito del giallo dove solitamente l’identità dell’assassino si scopriva solo
nell’ultima scena. Questo nuovo modo di raccontare un “giallo” fu riadattato successivamente
per il piccolo schermo con protagonista Peter Falk nel ruolo del Tenente e Gene Barry in quelli
dello psichiatra.
In Prescription: Murder si trovano già tutti i temi e lo stile del personaggio di Colombo che i due
autori americani avevano creato ispirandosi al detective Porfiry Petrovitch di Delitto e Castigo di
Dostoevskij: un uomo trasandato e maldestro, che apparentemente ama compiacere gli altri e
che tende a sminuire le sue doti d’investigatore e di uomo, ma che in realtà è sagace e ironico,
un fine conoscitore della natura umana, capace di apparire e scomparire nei luoghi e nei
momenti più impensati con infallibile tempismo.
Come in tutti i telefilm che seguiranno, anche qui, lo spettatore è da subito testimone
dell’omicidio: il dottor Fleming è un brillante psichiatra di New York, che non riesce più a tollerare
il matrimonio con la moglie, una donna possessiva che ha sposato solo perché ricca. Assieme
alla sua giovane amante Susan, un’attrice di soap, architetta il piano perfetto per uccidere la
moglie. Ma sulla sua strada troverà il tenente Colombo. Dalla prima scena in poi, il racconto si
dipana non sulla traccia del “chi è stato” come accade in Agatha Christie, ma sul filo del “come
fare a prenderlo”, con il modesto ma acuto Colombo che lavora ostinatamente per smascherare
l’alibi “perfetto” dell’assassino. Un indizio apparentemente insignificante alla volta - lacci delle
scarpe, caviale, aria condizionata – il duello tra Colombo e lo psichiatra si dipana fino ad arrivare
ad un sorprendente epilogo.
"Prescrizione: assassinio riproduce nella scenografia, nei costumi e nelle musiche, l’atmosfera
affascinante e cupa dei primi anni ’60 a New York - dichiara il regista, Marcello Cotugno -
collocando l’azione in due luoghi principali: lo studio dello psichiatra e la sua abitazione. Gli attori
e le attrici, seppur calati nel linguaggio dell’epoca, restituiranno una credibilità contemporanea
nella recitazione minimale, asciutta e realistica dei dialoghi serrati e, a tratti, brillanti, di Link e
Levinson. Un equilibrio, questo, che si rifletterà anche nella colonna sonora, che ci riporterà
indietro con le note jazz in pieno stile Blue Note ma che ci terrà ancorati al presente con il nujazz di Bugge Wesseltoft, Bohren & Der Club of Gore e John Zorn."
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Giò Di Giorgio