Fisico perfetto e statuario, occhi che ti incantano al primo
sguardo, difficile davvero resistere al fascino di Jinny Steffan, immigrata
argentina, ballerina, attrice, presentatrice, modella e tanto altro ancora.
Un’autodisciplina di ferro, forse datale anche dai tanti anni di danza
classica, suo primo e grande amore per il mondo dello spettacolo. Un sogno
naufragato per colpa dell’altezza: troppo alta! Allora “ripiega” sull’Alta Moda
e Pret à Porter sfilando per G. Ferré, Versace, Fontana, Jean-Charles de
Castelbajac, T. Mugler. In questo caso l’altezza serve eccome, anche il
portamento da fenicottero, elegantissima, tanto da farle avere contratti
pubblicitari molto prestigiosi, solo per citarne alcuni: Rimmel, AZ15
dentifricio, Birra Peroni, Glenn Grant. Ha lavorato con Glenn Ford, Gigi
Proietti, Nino Manfredi, Enzo Trapani, Beppe Grillo, Pippo Baudo e tantissimi
nomi autorevoli nel campo della cinematografia e della televisione. Presente in
numerosissime fiction, è entrata in tutte le case degli italiani da
protagonista fissa delle prime sette edizioni della fortunata e seguitissima
serie “Un Medico in Famiglia” nel ruolo di Irma Palombi, la direttrice di
Radiotua. Il tutto intervallato da tanto teatro. Sempre per la Rai l’abbiamo
ammirata in una bellissima fiction sul grande poeta Trilussa con Michele
Placido e la regia di Ludovico Gasparini “Trilussa, storia d’amore e…” Anche il
sociale non manca nella sua vita, ma da donna discreta lo tiene per sé o6
traspare dagli ultimi lavori interpretati tra cui il cortometraggio
“Invisibile” che parla di una malattia terribile, l’Alzheimer, per la regia di
Max Nardari. Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti arrivando in finale tra i
primi dodici migliori cortometraggi (su 1.500 partecipanti) al Festival del
Film Corto Tulipani di Seta Nera 2019. Precedentemente è stata protagonista di
“L’ultimo Cielo” con Pino Quartullo e di un altro corto molto intenso per la
regia di Simone Petralia, musiche di Max Gazzé, che trattava l’argomento della
S.L.A. e tra le righe dell’Eutanasia. E’ stata assente per un po’, ma ora è
pronta a tornare in scena per occupare nuovamente quel posto che le spetta di
diritto per bravura, costanza, capacità e perché no, anche bellezza.
Come mai tu e la
tua famiglia vi siete trasferiti in Italia, e quali difficoltà hai dovuto
affrontare?
Perché mio padre e mia madre volevano che mia sorella ed io,
continuassimo gli studi in Europa. L'Italia in particolare perché a Milano
vivevano alcuni membri delle nostre famiglie. La difficoltà più grande fu
quella della lingua e dell’integrazione. Della lingua perché io capivo tutto ma
non sempre usavo termini corretti e poi avevo uno strano accento, facevo errori
di ortografia e spesso mescolavo le varie lingue che conoscevo dato che in casa
i miei ne parlavano quattro con loro amici.
Hai mai “maledetto” il tuo aspetto fisico?
“Maledetto” è forse
un po’ troppo forte come definizione, però sì, ad un certo punto, soprattutto
al liceo. L’aspetto fu abbastanza discriminante ed "isolante”. Poi mia
madre risolse tutto con una spiegazione semplice e lineare: “Tutta invidia! E’
un loro problema non il tuo! Ad ognuno di noi la Natura ha donato le
caratteristiche che abbiamo, dunque sta a noi farle diventare un punto di forza
o una fragilità, sei tu che devi decidere.”
Ballerina, attrice,
conduttrice: quali di queste discipline trovi sia più congeniale alla tua vera
natura?
Un po’ tutte visto che le ho praticate, ma quella che più mi
si addice è quella dell’attrice. Psicologicamente è una buona terapia ed una
incredibile protezione.
Da un po’ di tempo non ti si vede sulle
scene, è una assenza voluta o indotta?
Entrambe… Indotta,
perché ad un certo punto la vita mi ha messo davanti un immenso problema
personale, famigliare. Potevo scegliere la via più facile, la fuga, l’alibi di
non saper affrontare quell’evento…a quel punto si è trasformato in voluta,
perché ho scelto di seguire il mio cuore e la mia vera essenza. Sono buddista e
questo mi ha fatto trovare la forza, la determinazione e la comprensione che
gli eventi ed i problemi che ci vengono incontro sono una crescita ed una presa
di coscienza di quello che siamo.
Quali sono i tuo
progetti futuri e un sogno nel cassetto? Progetti per ora sono tutti sulla
carta. Come tutte le cose in Italia ci vuole “tempo”. Appena avrò conferma ti
avverto. Sogni nel cassetto?
Miliardi!!!
Riprendere a pieno ritmo la mia professione di attrice, finire di scrivere un
racconto, essere felice!
Ufficio stampa Giò Di Giorgio