venerdì 14 gennaio 2022

NON APRITE A UGO PAGLIAI - Teatro Dei Contrari di Monteverde Vecchio - Roma

 

Spettacolo di Fulvio Filoni 

SINOSSI 1971.
Il grafico Eufemio Zocca, arrivato nel suo nuovo appartamento a Roma, assiste alla prima puntata dello sceneggiato “Il Segno del Comando”. Lo sceneggiato colpisce profondamente il signor Zocca che comincia ad avvertire, in casa sua, la presenza di strane entità, fisicamente irreali, come ad esempio un vicino di casa, che afferma essere Ugo Pagliai e una donna somigliante a un ritratto dipinto in un quadro almeno cento anni prima. Una carrellata di figure particolari, tutte interpretate dal protagonista che, in fase di narrazione in prima persona, si trasforma di volta in volta nel personaggio incontrato, descritto nel suo racconto. Una storia surreale dove si sorride, si assapora, si ricordano i tempi dei bellissimi sceneggiati televisivi del mistero, entrando nel mondo onirico presentato dal protagonista e da due enigmatiche figure femminili. STORIA “Non aprite a Ugo Pagliai”, nasce come idea per un cortometraggio. Come tutte le idee originali, nasce per caso. Durante una convalescenza per una brutta bronchite, mi capitò di trovare su internet le puntate dello sceneggiato “Il Segno del Comando”.

Cercavo, in realtà, la versione originale del tema “Cento Campane”, cantata da Fiorenzo Fiorentini che era stato il mio primo Maestro alla Scuola di Teatro Popolare di Testaccio. Il mio amore viscerale per la cultura romanesca e per il cinema e la televisione di un tempo, mi fecero venire voglia di rivedere lo sceneggiato, che divorai in una giornata. 
Dopo quasi 50 anni era tutto intatto: il mistero, il fascino, l’avvincente sviluppo narrativo, la bravura colossale dei protagonisti! Stavo lavorando a un altro cortometraggio che avevo scritto e mi dissi che certe atmosfere, certa fotografia e certa recitazione magistrale, non si potevano ripetere, potevano soltanto essere omaggiate e presentate ai giovani, in qualche modo. E allora la fantasia si scatenò e il giorno dopo avevo già buttato giù lo scheletro della storia che sarebbe diventata poi, dopo diversi rimaneggiamenti, ripensamenti e dubbi, il mio spettacolo. 
Passò così da sceneggiatura per un cortometraggio a idea per una web serie, infine a copione per uno spettacolo che doveva avere molti personaggi… ma poi la mia mente, prolifica e contorta si illuminò di nuova follia: e se un unico protagonista interpretasse tutti i ruoli, maschili e femminili, principali e secondari, amplificando il senso claustrofobico e assurdo della storia? Ed ecco “Non aprite a Ugo Pagliai”, commedia surreale e misteriosa, un po’ teatro di narrazione, un po’ favola… un modo per divertirmi con la mia passione per il mistero, per l’assurdo, per il comico e di omaggiare attori e sceneggiati che sono entrati nel nostro immaginario e hanno lasciato un segno profondo nella concezione dell’arte visiva e del racconto 

                                                          Daniela Dal Lago