giovedì 4 dicembre 2025

Grande successo per la mostra “Oltre me in me” Fiona Sartoretto Verna incanta Via Margutta - Rm

 


Il primo dicembre via Margutta ha brillato per il Natale, e tra luci, cori gospel si è accesa anche una nuova stella Fiona Sartoretto Verna, architetto e artista che con la sua personale “Oltre me in me” ha catturato l’attenzione dei tanti visitatori accorsi registrando un'affluenza straordinaria. 

 

Professionisti del mondo dell’arte, architetti, galleristi, giornalisti, personalità della cultura e della sanità, insieme a molti appassionati, hanno gremito gli spazi di Margutta Design, trasformando la serata in un vivace dialogo tra pubblico e opere d’arte. 

Presenti la stilista internazionale Regina Schrecker musa di Andy Worhol, accompagnata dell’IngGigi Cuozzo, il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, l’avvocato Guillermo Gleizer, presidente della Classical Roman Arts Foundation, l’artista Arvedo Arvedi, la gallerista Rossana Placidi, l’avvocato GladisPalomino, l’artista  Diego Stella, il critico d’arte  Alfio Borghese, la modella Elisabetta Viaggi, l’Art Dealer Sabina Fattibene, l’imprenditore Mauro Campanello, l’attrice e regista Francesca Staiano, Yvonne Tarabal del Corpo Diplomatico di Francia,  la consigliera Martha Zuniga dell’Ambasciata del Nicaragua in Italia, Monica Novarese, Elena Torres e Paola Mac Eachen dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia, l’avvocato Giuseppe Ianiri, il consigliere Giannino Cesare Bernabei del Comitato Economico e Sociale  Europeo, la giornalista Rossella Ronconi, la psicologa e blogger Emanuela Scanu, la conduttrice Rai Antonietta Di Vizia, l’economista Florencia Meneses.   

                             

 

La mostra, fortemente innovativa, si sviluppa su due piani in un percorso che unisce pittura tradizionale e digital art in connubio con un uso poetico e creativo dell’intelligenza artificiale generativa.

Al piano principale e in vetrina espositiva, stampe su metallo e plexiglass dialogano con l’arte digitale, mentre al piano inferiore gli olii su tela rivelano la parte più intima e narrativa della ricerca dell’artista. 



La novità che ha incantato tutti, appassionati e giornalisti è l’uso dell’IA, ovvero tutte le opere sono accompagnate da QR code che guida il visitatore dentro micro-video di cinque secondi, veri portali emozionali che espandono l’esperienza oltre la superficie della tela o della stampa.

                                                                                                                 

Il percorso espositivo segue idealmente le tre fasi dell’amore: innamoramento, crisi e memorie. 

L’innamoramento esplode in una tavolozza viva e luminosa, fatta di colori intensi dentro dei Vortici che rappresentano i turbamenti delle emozioni, nuvole in movimento, farfalle, uccellini, fiamme di passione e isole immaginarie. Le emozioni di Fiona si avvertono nitide, immediate, come pulsazioni visive.

Nella sezione della crisi, l’attualità si intreccia alla dimensione emotiva: la guerra appare in forma simbolica attraverso video in cui bambini corrono verso una luce abitata da demoni. Ma l’artista non rinuncia mai al suo sguardo ottimistico: i piccoli tornano a correre felici su prati di fiori bianchi, come un atto di resistenza poetica.



Infine arrivano le memorie, gli echi di ciò che l’amore lascia quando muta. I vasi — elemento iconico del lavoro di Sartoretto Verna — diventano contenitori di ricordi, talvolta prigioni emotive: luoghi in cui le storie finite male restano sospese, trattenute, impossibilitate a uscire.

 

All’ artista abbiamo chiesto: Che linguaggio parla la mostra Oltre me in me? 

E’ una mostra che emoziona, che parla un linguaggio contemporaneo e coraggioso, e che mi inserisce nel panorama delle ricerche ibride tra arte, design e narrazione digitale”.

Due i curatori d’eccezione di questa importante mostra: l’architetto Gianni Deidda e l’Art manager dottoressa Sylvia Irrazabal per una rassegna che incanterà i visitatori e gli appassionati d’arte fino all’ 7 gennaio 2026. 

 

A Sylvia Irrazabal abbiamo chiesto: Qual è l’originalità di questo racconto artistico da terzo millennio?

 

“La Mostra “OLTRE MEIN ME” mette in scena la creatività di una donna dalle doti poliedriche, nelle cui opere l’utilizzo del colore ha il fine di stimolare in modo evocativo il profondo legame con la natura,  la sostenibilità  e  l’intimo umano. Si volteggia con leggerezza e maestria, dall’astratto al figurativo, in una danza elegante in cui i colori  diventano simbolo di radici, memoria e connessione con l’infinito che ci circonda: amore, passione, disammoramento, rottura, sofferenza, melanconia e ricordi.  Ma anche tanta voglia di ricominciare come si vede nel quadro in bella mostra all’ingresso. Così in questo splendido luogo della Margutta Design nel quale l’idea può assumere forma ed espressione poetica, la bellezza diventa spazio e progettualità, capacità espressiva e comunicazione emotiva. Un percorso artistico peculiare quello di Fiona Sartoretto Verna segnato da esperienze internazionali che hanno plasmato il suo sguardo con nuovi orizzonti di possibilità e creatività: un mondo affascinante da esplorare in questa sua Personale per le numerose sfaccettature che offre, passando dalla digital art all’uso sapiente dell’IA ed al ricorso a materiali alternativi. Senza tralasciare esperienze espressive classiche del dipinto ad olio su tela”.

A Giovanni Deiddachiediamo:Dal punto di vista dell'architettura e del design che cosa emerge da Oltre me in me?

 

“La mostra, con una forte connotazione artistica, mette in evidenza quella parte di Fiona in cui emerge l’architetto, mostrando come le due anime che la abitano – l’Artista e l’Architetto – si fondano in un connubio perfetto. È in questo incontro che nasce la sua arte: nel gioco dei piani, nella ricerca della giusta luce, nella capacità di dare vita alle opere attraverso un dialogo continuo con lo spazio. Questa è la connessione tra Architettura, Arte e Design. Come sosteneva Marc Augé, “l’arte dovrebbe avere un ruolo non solo estetico ma anche esistenziale e sociale”, proprio come accade in architettura e nell’interpretazione più autentica del design. Le opere dell’artista diventano così vere e proprie installazioni, perfettamente integrabili all’interno di un progetto di interior design, dove estetica, significato e funzione convivono in equilibrio”.