mercoledì 15 dicembre 2010
L'arte del M° Giorgio Colautti
L’ARTE SONO IO ”
di Piergiorgio Colautti
Ho fatto le mie esperienze, la mia ricerca sul colore nelle arti figurative, nell’astratto anni sessanta e nell’informale. Ho studiato il Rinascimento : Leonardo, Michelangelo e Raffaello, l’impressionismo ed il cubismo, e sono giunto ad un'unica conclusione. Quella che, pur dipingendo, molte volte, lo stesso soggetto in tutte le forme d’arte, ognuno di questi autori si distingueva dagli altri .Una cosa meravigliosa, se si pensa all’arte contemporanea, dove “tutto è arte”. Il sottoscritto, pittore da sempre, non espone più da qualche tempo, ma continua a dipingere le proprie opere e le tiene “nascoste” nel suo studio. Gli autori del passato non avevano altre forme d’arte, altri esempi o parametri di confronto cui ispirarsi, ma solo la natura a cui attingere ; eppure ognuno di loro si distingueva dagli altri, salvo qualche eccezione. Ognuno di loro aveva una sua spiccata personalità:una personalità ancora leggibile, ancora presente ed attuale.
Succede la stessa cosa nell’arte contemporanea? Io credo di no. Basta visitare le gallerie, le esposizioni che si susseguono a ritmo impressionante per la gioia di pseudo-galleristi prezzolati o seguire le varie aste. La produzione artistica, a qualsiasi livello e nelle varie forme, sembra il prodotto, quasi sempre, dello stesso autore. Stesse forme, stessi colori, stesse idee; nessuno si distingue dagli altri, sia nel figurativo che nell’astratto. Parola d’ordine è vendere. Quindi , se tutto è arte, tutti fanno arte. Tutto ciò mi convince sempre di piu’ che , se non si ha nulla da dire, è meglio stare zitti ; e il mio silenzio dura da qualche tempo. Quando ritornerò a parlare, sarà perché avrò qualcosa di nuovo da dire, da raccontare e da vedere. I quadri non si vendono più a causa della crisi; la gente compra altre cose, anche a rate, come l’automobile, i vestiti , le vacanze. Una volta, in tempi di crisi, si investiva in beni culturali, in arte ed antiquariato ; beni che , con il passare del tempi, si valorizzavano.
Oggi si investe nell’effimero ; usa e getta. Se non si acquistano le opere d’arte non è per la crisi, ma perché ognuno, i quadri, se li dipinge da sé .
Grazie alle cosiddette “avanguardie”, storiche e culturali.
Piergiorgio Colautti
Pittore e scultore in Roma