Se volete
vedere le mie opere, dovete pagare. Questo dovrebbero chiedere gli artisti di
chiara fama , alle istituzioni che pretendono una sorta di tangente dall’arte e dagli artisti per esporre le proprie opere. Ai
tempi di Michelangelo, di Raffaello e di Leonardo da Vinci, si commissionavano
opere artistiche e decorative, da parte
di famiglie nobili ed in particolare da parte della Chiesa dell’epoca. E’ grazie a loro che oggi possiamo vantare un patrimonio
d’arte inestimabile, il più grande del mondo, che tutte le nazioni vorrebbero
possedere e che attira milioni di turisti nel nostro paese, da tutte le parti
del mondo, contribuendo al nostro benessere ed all’occupazione. Invece l’attuale classe politica tende a
minimizzare tale patrimonio, e quasi ad ignorare, le migliaia di beni culturali
che finiscono ad ammuffire negli
scantinati dei musei. Mentre invece, potrebbero essere dati in affitto ad altre nazioni.
Non si
cerca neanche di acquisire altri beni dell’attualità, ignorando la legge del
2%.
Le rare
commesse pubbliche, quasi sempre, vengono affidate agli amici degli amici,
senza indire un pubblico concorso, come si è fatto con i mosaici della
metropolitana, il monumento ai caduti di Nassiriya, e ultimamente, il “pupazzo”
della Stazione Termini, per citarne alcuni, mettendo in seria difficoltà gli addetti ai lavori e gli
artisti , pittori e scultori, che non hanno alcuna possibilità di creare beni
culturali o sponsorizzazioni a favore dell’arte contemporanea italiana, come
fanno le altre nazioni. E al colmo dell’incredibile, le istituzioni pubbliche
pretendono di far pagare migliaia di euro agli artisti, anche famosi, se
chiedono di fare un’esposizione in uno dei tanti palazzi pubblici, gallerie o
musei. Una cosa assurda, dato che tali spazi espositivi appartengono a tutti
noi che paghiamo le tasse e i balzelli vari che la politica ci impone in
continuazione. A suo tempo, hanno cacciato dai loro studi pittori e scultori di
Via Margutta , aprendo la via al degrado ed a sconosciuti personaggi che nulla
hanno a che fare con l’arte e la cultura. Una via di Roma famosa , cantata e
decantata nelle canzoni e conosciuta in
tutto il mondo , che attirava milioni di turisti e artisti da tute le nazioni, per vedere e
ammirare le famose esposizioni dei migliori pittori e collezionisti . Ora,
grazie anche ai nostri amministratori, tutto questo non c’è più; e chiedo a me
stesso e ai vari lettori, se Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci , i loro
tempi avessero avuto, come abbiamo noi in questo momento, una classe dirigente
come la nostra, dove gli uomini di scienza e di cultura sono costretti ad
emigrare, probabilmente oggi, per vedere ed ammirare una delle tante opere ,
come la Cappella Sistina ed il Mosè o la fontana del Bernini, dovremmo andare
in altre nazioni.
Piergiorgio
Colautti
Pittore e
scultore in Roma