Di N. Marino, regia di F. Gravina, musiche di M. Perrella, scene di F. De Summa, con F. Gravina, T. Manganelli, A. Ninchi, F. Gravina, G. Franco, M. Micheli.
La storia è convolgente con l'irruzione inaspettata in una casa "rispettabilissima" del marito appena uscito di galera della padrona di casa. La premessa, evidentemente, non lascia presagire nulla di tranquillo, infatti di lì a poco si scoprirà un segreto che accomuna tutti i personaggi e che determinerà una serie rocambolesca di fraintendimenti e doppi giochi che ben evidenziano, seppur in chiave assolutamente ironica, il cinismo dell'indole umana di fronte alla possibile perdita dell'agiata posizione economica che ci si è faticosamente accaparrati.
Posizione raggiunta grazie al fatto che il marito accettò di accollarsi le colpe dei reati commessi da un politico, con la promessa che lo stesso avrebbe garantito il sostentamento della sua famiglia. Evidentemente negli anni di reclusione al sostentamento economico si è aggiunto anche un non pattuito sostentamento affettivo. Così, l'uscita ''prematura'' di galera del marito a causa di un indulto mette a soqquadro i piani della moglie e del nuovo amante che prevedevano il suo arrivo solo dopo il quarto anno di detenzione. Il loro stato confusionale li porterà anche a cercare un reato che possa ricondurre in prigione il marito ancora per un anno.Insomma il finale lo lasciamo sospeso per tutti coloro che si recheranno a teatro. Da vedere assolutamente sia per la bravura degli interpreti che per la storia molto reale in molte famiglie.In platea, ad ammirare i bravi colleghi, l'attrice Francesca Stajano.
Giò Di Giorgio