venerdì 30 giugno 2017

LOVECRAFT TALES Drammaturgia, Adattamento e Regia di Mary Ferrara Traduzione a cura di Mariella Ciarrapico Ispirato alle novelle di Howard Phillips Lovecraft Prodotto da TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli Con Alessio Chiodini, Andrea Famà e Silvia Magazzù


Si terrà il 9 luglio prossimo (ed in replica il domenica 23) presso il CENTRO STUDI CAPPELLA ORSINI di Roma, lo spettacolo "Lovecraft Tales", in scena da maggio fino ad ottobre che vede apprezzamenti da pubblico ed addetti ai lavori.

Lo spettacolo, ideato e diretto da Mary Ferrara ed ispirato ai racconti dello scrittore padre del fantasy H.P.Lovecraft, viene proposto al pubblico italiano ed a quello straniero.

Le repliche infatti sono bilingue, una particolarità per le proposte di prosa e soprattutto nel periodo estivo. In scena, il cast formato da Alessio Chiodini (Un posto al Sole) e Silvia Magazzù per le repliche in italiano mentre ad affiancare l’attrice per le repliche in inglese è l’attore Andrea Famà. Lovecraft Tales apre le porte alla narrativa in scena.

Due i protagonisti di fantasia, Alexander (Alessio Chiodini/Andrea Famà) e Alice Lee (Silvia Magazzù) che esploreranno, attraverso l’incontro fortuito delle loro esistenze, il magico ed inquietante mondo dell’immaginazione. Le loro storie si legano ad alcuni dei racconti frutto del genio dell’orrore, a tratti tinti dalla poesia romantica che ne marcava un suo altro aspetto. Alexander incontra Alice, o meglio inciampa nel suo diario. Lui ha bisogno del diario di Alice per ricordare, ha necessità di entrare nella fervida fantasia della ragazza per trovare l’origine della sua condizione. Inizia così un viaggio a ritroso che lo porterà verso l’orribile conclusione su quanto gli è accaduto.

  Perché Lovecraft? Perché è interessante far rivivere da adulti le paure che avevamo da bambini, trasformandole in feticci (forse per sempre). Indagare il genere, oltre che apprezzarlo, mi ha dato la possibilità di pensarlo per il teatro, unendo la narrativa alla drammaturgia attraverso il filo conduttore di un soggetto, senza snaturarli entrambi. Operazione non semplice, considerando i contenuti dei racconti dello scrittore, fantastici, onirici, esploratori del mistero nelle varie forme. Il risultato è soddisfacente, ma il lavoro di costruzione, limatura, ricerca del linguaggio adatto ad una platea formata anche da chi non è conoscitore o amante del genere ha richiesto il trattamento del materiale come se si dovesse proiettare un film piuttosto che assistere ad uno spettacolo dal vivo’  

ufficio stampa Teatro Senza Tempo

         Giò Di Giorgio