Arriva al quarantesimo meeting
internazionale di Rimini MOTHER
FORTRESS, il film-documentario di Maria Luisa Forenza
che racconta la pericolosità
quotidiana delle vite di religiosi in Siria che lottano per salvare la
dignità e la sopravvivenza di esseri umani innocenti travolti dalla
inarrestabile guerra.
Un’esperienza, vissuta in prima linea dall’autrice e regista, tesa a testimoniare non gli aspetti più drammatici del conflitto, quanto gli effetti da esso provocati all’interno di una comunità in cui le differenze religiose lasciano il posto all’aiuto umanitario mosso da uno spirito di condivisione e sorriso anche in situazioni estreme.
Dopo una carriera sviluppata attraverso
documentari di stampo sociale e storico, girati in Italia e all’estero, Maria
Luisa Forenza ha scelto di seguire una forma narrativa realistico-simbolica
nella costruzione di un’opera che, tra testimonianze ed immagini sul campo,
lascia spazio a riflessioni
sul senso dell’esistenza.
“Ero in Australia per un documentario
quando vidi le prime immagini delle proteste della cosiddetta "Primavera
araba", nel 2011. È iniziato tutto in quel periodo, per curiosità
intellettuale e interesse per la cronaca, ma non mi sono voluta avventurare
nella ricostruzione e analisi della situazione storico-politica
mediorientale: mi interessava piuttosto raccontare la resistenza umana alla
guerra, la vitalità del popolo siriano, e l’identità Cristiana, che lì si è
trovata a dare sostegno alla popolazione nell’ambito di una forte situazione
di rischio. Sentivo che il film doveva raccontare qualcosa che proiettasse
gli esseri umani nel futuro.”
E’ stato nel corso di alcune conferenze
negli Stati Uniti nel 2013 che la regista ha avuto modo di ascoltare,
conoscere e iniziare a filmare Madre
Agnes, badessa del Monastero di Qarah, a nord di Damasco, che
veniva a raccontare ciò che stava accadendo in Siria, e in particolare nei
territori di Aleppo e Deir Ez-Zor, insidiati dal pericolo di Al Qaeda e ISIS.
Nel 2014 Forenza decide di raggiungerla per conoscere la sua comunità
monastica internazionale (proveniente da Antico e Nuovo Continente) e vi
ritorna altre volte fra il 2015 e il 2017, seguendo un convoglio umanitario
che si inoltra fino all'Eufrate per portare assistenza ai siriani sfollati e
colpiti dal terrorismo.
MOTHER FORTRESS, che sarà proiettato il 24 agosto
all’Arena Percorsi A2 del Meeting di Rimini all’interno della sezione
"Incontri" ed introdotto dalla stessa Forenza, è
stato definito dalla critica “un’operazione dallo spessore antonioniano,”
“una riflessione sul male e sul bene intesi in senso metafisico”, “un road
movie nella luce mediterranea”, il tutto curato con un’estrema attenzione
all'immagine, nella ricerca di un’iconografia pittorica mistica, della
sacralità in un’atmosfera infernale, oltre ad una personale concezione del
tempo, su cui si sofferma l'autrice: “C’è un tempo cronologico fatto di
momenti che si susseguono. E c’è l’hic
et nunc, che è il momento della dilatazione dell’io, che accade
nella mistica come nell’arte. È un "esserci", il momento di massima
penetrazione e percezione di te stesso e del mondo che ti circonda. In chiave
cristiana è il Kairos, il momento in cui sei talmente dentro le cose... le
cogli, ti cogli con una tale consapevolezza, che diventa un momento di
rivelazione, quasi di eternità." Testimone
di un attacco dell'ISIS a Qarah e al Monastero nel 2015,
Forenza racconta: "Ho filmato quello che c'era realmente ovvero il
silenzio, eravamo rimasti tutti muti. Ho filmato l'accaduto: la drammaticità
del silenzio. Ognuno in quel momento si è assunto la responsabilità della
propria esistenza, una dilatazione che ho cercato di cogliere con lo spazio
vuoto e con il suono”.
E particolare attenzione è data, infatti,
al suono e agli effetti
sonori registrati sul campo all'interno del monastero e all'esterno con i
canti del muezzin utilizzati come colonna musicale del film:
"I canti cristiani in arabo e francese (le principali lingue siriane,
utilizzate anche nel monastero assieme a spagnolo, portoghese, inglese,
latino) erano una soundtrack che scandiva la quotidiana ciclicità di
meditazioni, preghiere, liturgie di monaci e monache. I giorni e le notti del
monastero erano scandite da preghiere cristiane e musulmane, come un canto e
controcanto che ho cercato di documentare in tutto il film.”
Attraverso il racconto, attraverso la
parola-immagine, si struttura l’esistenza: MOTHER FORTRESS è un fulgido
esempio di come un film sulla condizione umana presente possa diventare
documento storico di esemplare umanità nella speranza di costruire un diverso
futuro.
MOTHER FORTRESS (Italia,
2019)
soggetto
e regia: Maria Luisa Forenza; fotografia e suono: Maria Luisa Forenza,
Giulio Pietromarchi; montaggio: Annalisa Forgione, Maria Luisa
Forenza; montaggio suono ed effetti sonori: Marco Furlani; sound mix:
Marcos Molina; color grading: Vincenzo Marinese; produzione:
Damascena Film in collaborazione con Rai Cinema, MAECI-DGPSP, Roma Lazio Film
Commission; durata: 78′; lingue originali: Inglese, Francese,
Arabo, Spagnolo.
MARIA LUISA FORENZA
Laureata
in Lingue e letterature straniere, si diploma in Regia al Centro Sperimentale
di Cinematografia a Roma con Duetto tratto dai “Racconti romani” di A.Moravia,
e interpretato da Giulio Brogi. Assistente per Dino Risi, Francesco Maselli,
Giancarlo Sepe, dopo un'esperienza di regia a Belgrado con Dusan Makavejev, si
dedica prevalentemente a documentari dal forte taglio storico-sociale, girati
in Italia e all’estero, con produzione e distribuzione RAI, RAI-TRADE,
ELECTRIC-SKY, HISTORY CHANNEL, NETFLIX. Fra questi: Guatemala Nunca Mas (con Rigoberta Menchù), Mussolini: l’ultima verità
(con Peter Tompkins), e Albino
Pierro: inchiesta su un poeta (con Albino Pierro), da cui nasce uno
spettacolo teatrale multilingue con l'attrice svedese Agneta Eckmanner, in scena
a Roma e Stoccolma. Concependo la regia come appassionante lavoro di ricerca,
continua ad esplorare frontiere multidisciplinari che si inverano nel racconto
nato sul campo dall’incontro umano. Ideato a San Francisco, il film Mother Fortress è il risultato
di questo sforzo conoscitivo ed espressivo.
Ufficio stampa: Elisabetta
Castiglioni
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