venerdì 3 dicembre 2021

Tra amore e rivoluzione: lettere dal carcere di Antonio Gramsci TIPOLOGIA: Mostra personale INAUGURAZIONE: sabato 11 dicembre 2021 ore 18:00

 

DATE: 11 > 17 dicembre 2021 LUOGO: ART G.A.P. Gallery (ROMA) CURATORE: Federica Fabrizi ARTISTI Marina Baciocchi TESTI DI Cecilia Spetia e Noemi Ghetti 
Enti promotori: Art GAP, Modern & Contemporary Art Indirizzo: Via di Santa Maria in Monticelli 66, 00186, Roma 
Orari: lun. / sab. 16:00 – 19:30; dom. su appuntamento 17:00 – 19:30 Telefono: 06.96115866 
E-mail: art@artgap.it Sito ufficiale: www.artgap.it Facebook: ART GAP Instagram: art_gap_gallery 

info & bio marinabaciocchi.net 

Ufficio Stampa Vania Lai vanialai1975@gmail.com Dall’11 al 17 dicembre ‘21
la galleria Art GAP è lieta di accogliere nel nuovo spazio espositivo, a due passi da Piazza Largo Argentina. 

Tra amore e rivoluzione: lettere dal carcere di Antonio Gramsci di Marina Baciocchi, a cura di Federica Fabrizi. 

“Il nuovo progetto artistico di Marina Baciocchi, indaga con una personalissima ricerca l’aspetto più profondo e coinvolgente di una parte dell’epistolario Gramsciano, soffermandosi in particolare sul rapporto che legò il politico alla moglie Julca, alla cognata Tatiana e al figlio più grande Delio.
Ogni lettera è come una tessera di un mosaico, ricco di sfumature e di intensa umanità che ci offre uno straordinario autoritratto intellettuale, morale e politico di un uomo in cui la passione politica era passione per la vita e per gli esseri umani. In quest’ottica i 110 acquerelli della Baciocchi, ci propongono in un intreccio di linee e colori, sua cifra di una lunga ricerca artistica, una personalissima interpretazione delle appassionate lettere dal carcere, in cui i colori ora sfumati, ora decisi ci restituiscono la poesia dei contenuti.

Segno e colore sono da sempre una costante nell’opera della Baciocchi, che in questa particolare occasione riesce a rendere le righe scritte, segni della stessa sostanza del colore, restituendo ad essi quel mosaico di affetti e passioni che ci fanno innamorare del suo autore. Ogni acquerello costituisce una partitura musicale legata a tutti gli altri armonicamente. La ricerca di una fusione o di una separazione tra colore, segno musicale e scrittura è presente anche nelle opere precedenti come Le parole non dette, Le pagine scritte, Silenzio rosso, e nell’ultimo Una musica silenziosa dove la linea è segno e nel costituirsi scrittura, ribadisce la peculiarità dell’essere umano che nella scrittura esprime la sua identità. Colore e linea trovano nell’artista quell’immagine dimenticata, che risuona del primo sentire umano senza parola, che potrà diventare, poi, per ognuno la ricerca di una vita.” cit. Cecilia Spetia 

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                                          Giò Di Giorgio