La messa in scena di DA GIOVEDI' A GIOVEDI' sancisce la nascita di questo gruppo che si pone l’obiettivo di crescere sempre più negli anni a seguire attraverso il Grande Teatro di Prosa che è stato condizione fondante e inscindibile della nostra tradizione e cultura nazionale.
Crediamo che il miglior modo di restituire dignità al mondo del Teatro vessato da un sistema economico poco lungimirante sia quello di affermare con orgoglio e fermezza che questo mondo deve essere popolato soprattutto da attori che interpretano personaggi piuttosto che da figure autoreferenziali sempre più personaggi e sempre meno attori. Naturalmente restiamo consapevoli che bisogna evitare qualsiasi rischio di isolamento, così come siamo consapevoli del fatto che l’Arte dell’attore ha molteplici sfaccettature e va vista da infinite angolazioni. Per questo, e ve ne accorgerete negli anni se continuerete a seguirci, non disdegneremo di spaziare negli ambiti più imprevedibili degli stili, delle discipline, dei repertori e delle epoche.
Ma a condizione che sempre di Teatro si tratti. A tale proposito, noi crediamo, che non poteva esserci migliore inizio della messa in scena di una commedia del 1959 che si inscrive nel repertorio del vero teatro borghese italiano; un testo volutamente datato che ci consente una chiave di lettura simbolista, comica e stilisticamente imprevedibile. Aldo De Benedetti, perfetto confezionatore di commedie delicate che qualcuno ha addirittura accostato al precedente cinema dei “telefoni bianchi”, ci offre uno spunto di riflessione sulla coppia abitudinaria. Complice la contemporanea nascita delle prime agenzie di investigazioni, De Benedetti ne trae ispirazione per costruire una vicenda vista dal punto di vista del femminile deluso.
Noi, senza alcun intento traditore, ma solo per sfuggire ad una contestualizzazione non necessaria, preferiamo vederla un po’ più universalmente dal punto di vista dell’amore stricto sensu. La scelta estetica del monocromatismo è un modo di prendere le distanze dal racconto per avvicinarci all’essenza dei rapporti di coppia che non possono mai prescindere dalla passionalità che va ravvivata sempre, costi quel che costi. Altrimenti si rischia la fine di Letizia, suocera patetica ma simpatica che vuole solo sfuggire l’invecchiamento. E fa in tempo a capirlo Adriana, sua figlia, che a qualche livello recondito, senza razionalità, solo per istinto di conservazione meno tardivo di sua madre, reagisce “istintivamente”. Alla sensualità troppo ordinaria, della coppia Paolo-Adriana si contrappone quella della figura socialmente sottoposta come la cameriera, Adele, che incarna l’istinto basico che è considerato ingrediente indispensabile in un ménage completo. La caratterizzazione di entrambi gli investigatori sta a sottolineare che la possibilità di amore deve essere data a chiunque, semmai la discriminante sta nel modo di metterla a frutto.
A questo punto la scelta di alleggerire i tratti del carattere di Paolo, marito di Adriana e genero di Letizia, è venuta naturale perché vogliamo sostenere che in amore non basta soltanto non avere nulla da rimproverarsi, perché anche sospettare della fedeltà coniugale di una moglie è una colpa che diventa imperdonabile se non ci sono guizzi di vitalità erotico-sentimentale. Il sospetto praticato attraverso il ricorso all’indagine ci pone su un piedistallo cadendo dal quale si rischia di farsi molto male. Tutto questo, crediamo, proprio perché semplice, proprio perché datato, E’ TEATRO!
Geppi Di Stasio
Gli Interpreti: Corrado Scalia,Patrizia Bellucci,Angela Salustri,Manuela Atturro,Stefano Santini,Filippo Bubbico Regia Geppi Di Stasio
Luci:Andrea Bruno Fotografia Emanuele Sanità.
Ospiti della serata: le attrici Francesca Stajano,Roberta Sanzò,gli attori Andrea Villanetti, Vito Cupo, l'editore Giò Di Giorgio,Giusy Buccino,Eleonora Manara, e l'Avv. Luigi Di Maio volto noto della Tv difatti, Nel 1989 debutta in televisione nella trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto?, alla cui conduzione rimane fino al 1992, affiancato da Donatella Raffai prima ed Alessandra Graziottin dopo.